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Vi racconto la mia prima ( e ultima) seduta.
Lunedì scorso sono stata al primo colloquio con una psicoterapeuta ( psicologa). Premetto che ho già fatto psicoterapia anni addietro con un uomo.
Ma in questi giorni dovrò disdire l'appuntamento perchè non so... non ho nessuna voglia di andarci... Di solito ho sempre avuto tanta voglia di andare alle mie sedute settimanali, le ho sempre viste con una boccata d'aria fresca. Invece stavolta non ho nessuna motivazione. Penso di non essere pronta a parlare di me con una persona nuova... a ricominciare tutto daccapo. E devo essere sincera, l'impatto non è stato favorevole. Lei carina, sorridente, giovane ( 35/40 anni ), quasi una mia coetanea, peperina, felice ed entusiasta... Ho avuto la sensazione che l'approccio sia stato amichevole, confidenziale... cosa che, può sembrare strano, ma mi irrigidisce. Preferisco l'approccio distaccato e professionale. Per esempio le ho raccontato una cosa della mia famiglia, che di solito nelle persone crea stupore e dispiacere... e anche lei ha espresso questi sentimenti... Mi ha fatto strano che abbia fatto la faccia da "mamma mia, cosa ti è successo!", mi aspettavo tutto fuorchè questo! Mi è scesa di non so quanti punti... E poi l'ambiente mi ha messo claustrofobia. La stanza piccola piccola, luce tenue + lampada a 1000 watt a mo' di interrogatorio. E poi ha risposto a due sms... :roll: Devo dire che io sono preventuta verso gli psicoterapeuti- psicologi (come la dott.ssa in questione): li trovo così colloquiali e amichevoli, così familiari... che mi infastidiscono. Lo psicoterapeuta di prima era medico, specializzato in psichiatria. Quindi tutta un'altra formazione. L'approccio era più medico, il che mi dava molta sicurezza. Ho provato con questa dottoressa, ma non ho nessuan voglia di tornarci. |
l'alleanza con il paziente è fondamentale perchè possa esser fatta la diagnosi e per il buon esito del trattamento (cit.)
purtroppo a quanto pare la tipa non è brava a cogliere i segnali (ma non è certo una cosa facile), perchè non con tutti i pazienti può andar bene l'atteggiamento che ha adottato potresti darle un'altra possibilità, dicendole le tue impressioni sulla prima seduta, se è brava è in grado di cambiare metodo senza far sembrare la cosa troppo forzata, altrimenti change |
Re: Vi racconto la mia prima ( e ultima) seduta.
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Re: Vi racconto la mia prima ( e ultima) seduta.
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Da quel poco che hai raccontato sembra veramente poco professionale per non dire peggio.... la sensazione é questa |
Re: Vi racconto la mia prima ( e ultima) seduta.
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Re: Vi racconto la mia prima ( e ultima) seduta.
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dici: E ANCHE LEI..... lei non dovrebbe agire come le altre persone. Questo é il punto. E questo é il motivo che ti ha in qualche modo "sconvolto"... e magari facendoti richiudere in te stessa/o. |
Se non sei convinta, cambia.
ciao rob |
A parere mio la fiducia verso lo psicoterapeuta è, entro certi limiti, abbastanza indipendente dal tipo d'approccio che egli sceglie di attuare nei confronti del paziente. La serietà, secondo me, si può benissimo scorgere anche dietro a chi ha modi "amichevoli" e colloquiali.
Nel tuo caso specifico, devo dire che questa persona si è dimostrata poco seria soprattutto nel fatto che ha risposto a due sms durante la seduta. Pessimo modo di fare. C'è poi da dire che, durante la formazione, all'aspirante psicologo (e credo anche all'aspirante psicoterapeuta) è detto esplicitamente che il proprio atteggiamento nei confronti del paziente dev'essere mirato da persona a persona. All'inizio esso dovrebbe essere quanto più neutro e distaccato possibile, per sciogliersi un po', successivamente, solo se il paziente mostra reticenze a confrontarsi con una figura che giudica troppo "ingessata" e professionale. Devo purtoppo concludere dicendo una cosa brutta: quanti cani in giro! Il mestiere del terapeuta (ma anche quello del semplice psicologo) è difficilissimo e richiede doti rare, a dispetto della mole di persone che riescono ad intraprendere questa carriera. Tutto questo per colpa di percorsi formativi poco seri. In molte università la laurea in psicologia non si nega a nessuno. E non dovrebbe essere assolutamente così. |
Re: Vi racconto la mia prima ( e ultima) seduta.
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