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Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Spesso noto che ci si lamenta ( parlo in generale) del fatto che non si viene compresi dal prossimo e che si vorrebbe essere accettati. Così vi chiedo, voi pensate di capire gli altri? Di essere persone comprensive ,almeno ci provate o ci avete provato? Oppure vi fermate spesso al vostro punto di vista perché tutto sommato vi sta bene così e non siete interessati a quello altrui ?
Io posso dire che ci ho sempre provato nonostante alcune cose non riesca davvero a condividerle perché troppo diverse dal mio nucleo di pensiero, quindi mi sento di dire di accettare ma non condividere alcune cose ma di provare a immedesimarmi nell'altro per carpirne quantomeno i motivi che li spinge a comportarsi o pensare in un determinato modo. |
Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
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Menzioni anche "accettare", ma è già una cosa diversa. Credo si possa accettare qualcuno anche senza averlo capito a fondo. |
Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Sinceramente non mi sono mai lamentato chr non vengo compreso dagli altri e preteso di venir accettato. Anzi, sono il primo da dire che io se fossi una persona normale molto probabilmente uno come me non lo frequenterei mai. Perciò credo che in parte già solo pensando questo posso dire di aver compreso, inconsciamente o non, il punto di vista altrui. :pensando:
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
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Condivido il resto del discorso, cercare di capire tutti sarebbe molto complesso |
Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Non è che non mi sento accettato è che non ho nulla da offrire e capisco che chi non ha nulla da offrire non ha nulla da spartire con gli altri. Non è difficile capirmi, sono vuoto mentre io ho difficoltà a capire gli altri che sono perennemente turbati da desideri o presi da questo pensiero o da quella esperienza. Non sto bene con gli altri ma non ha senso stare con quelli come me e a volte fuggo persino da me stesso.
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Al di là di tutto la cosa più importante e che per me è la dote migliore che si possa avere, è la coerenza, dunque anche se non si riesce o non si vuole capire gli altri almeno non lamentarsi sarebbe gradito, questo è importante in una persona, ma vedo che piace lamentarsi di cose su cui poi si è anche peggio
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Io li posso pure capire, ma questo non cambia l'opinione (pessima) che hanno di me e di solito neppure l'opinione che ho io di loro. Capisco il motivo per cui magari una persona si comporta in un modo che non mi piace, ad esempio, ma non è che ciò mi renda più simpatico il suo atteggiamento.
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Secondo me non è così importante capire gli altri. Fondamentale è la capacità di tollerare, non intesa come virtù che bisogna impegnarsi a mettere in atto, ma come forza interiore.
Del tipo: una spina nel piede è spiacevole, ma non tanto da sradicare la pianta urlando. Questa capacità/forza credo che ce l'abbiano tutti, ma in pochi la usino. Principalmente perché la sofferenza data dalla spina richiama, per analogia, sofferenze di altro genere, più intense e spaventose, a cui preferiamo non pensare. Cioè, se tollerassimo la spina nel piede, ci ricorderemmo della lama che abbiamo nel fianco, e abbiamo paura di farlo. Incidentalmente, questo discorso nobilita le persone che risultano superficialmente deboli. Non lo sono: sono solo traumatizzate. |
Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
a me interessa magari successivamente, vengo da una breve esperienza dove sono stato h24 con una ragazza straniera. in 72 h non è mai saltato fuori il discorso del passato amoroso o sessuale, già questa è un grandissimo vantaggio. bevevo una birra moretti da 66cl alle 11 di mattina a stomaco vuoto e lei non mi giudicava, spesso beveva anche lei ma mi assecondava in tutto.
mi prendevo davanti a lei tranquillamente il tavor e le dicevo buonanotte, ho preso i sonniferi. del mio lavoro già le interessava di più, voleva capire un po' il mio cv, la storia della mia famiglia, ecc. io di lei ho chiesto poco o nulla, conto di tenermela come aggancio in galles. l'unica pressione che mi ha fatto è stata quella di crearmi sto vacca di instagram, ma le ho detto che di quello che fanno gli altri non mi importa nulla. sono concentrato unicamente su quello che faccio io. comunque ha apprezzato. |
Capire una persona significa innanzitutto comprendere i suoi problemi, i suoi difetti, i suoi bisogni però quando tu stesso ti senti inferiore rispetto al resto del mondo e quindi anche a chi hai davanti è difficile avere voglia di andargli incontro, hai sempre la percezione di essere messo peggio e che quindi non valga la pena di provare a comprenderlo o eventualmente aiutarlo se tu parti già da una posizione di inferiorità rispetto a lui.
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
@Omnia728 ,l'immagine del tuo avatar è bellissima
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Sì, in tutta sincerità credo di essere molto bravo a capire le altre persone, e soprattutto il punto di vista altrui.
E questa caratteristica può esser vista come un pregio, perché mi permette di mediare nelle dispute, ma anche un difetto, perché fatico a prender posizioni forti. Qualche anno fa però ho capito che il giustificare sempre i comportamenti delle persone della serie: "oh ha sbagliato, ma ha dormito poco stanotte poveretto" oppure "sì ok ha fatto una sfuriata senza senso ma ha passato un periodo stressante", è un comportamento che non mi porterà mai a nulla, perciò adesso, nonostante io sia ancora molto bravo a mettermi nei panni altrui spesso decido di ignorare le mie riflessioni, se una persona sbaglia deve pagare, non ci sono giustificati, se qualcuno dice una stupidaggine non lo fa perché "eh vabbè dai, era emozionato gli è uscita male", no semplicemente ha detto una cazzata ed è giusto che se ne prenda la responsabilità. |
Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Prima di capire qualcuno, cerco di capire se vale la pena cercare di capirl* o meno in quella data situazione.
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Ma se non mi capisco nemmeno io, come posso pretendere di capire gli altri?
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
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quello che è normale in italia, già non è normale all'estero. secondo te è normale bere la birra al mattino? frequenteresti uno così? eppure per i tedeschi non è inusuale. e così tante altre cose, che appena racconti qua ti danno del caso umano. |
Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Parafrasando una vecchia pubblicità progresso "se li conosci, li eviti"
È proprio perché capisco la gente che ho attorno che me ne sto da solo. |
Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Dipende da contesto/situazioni /mood , ma in generale cerco di comprendere le motivazioni di un determinato comportamento e atteggiamento. Solitamente per avere la spinta e la voglia per farlo deve esserci qualcosa che mi ha spinto ad interessarmi alla persona/causa in questione.
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
Di solito si o almeno spesso mi dicono questo ("eh tu si che mi capisci"), sono gli altri che a volte non capiscono me (perchè sparisco mi isolo o dormo tantissimo ecc.) ma non gli faccio una colpa capisco che risulto strano io
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Re: Ma noi capiamo gli altri? O almeno ci proviamo ?
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Significa che stanno bene, anche perché se uno è così forte da criticare gli altri allora è anche forte per provare a cambiare la loro situazione ma loro in realtà non cercano niente, pretendono troppo dalla vita, sono viziati e da incapaci si lamentano anche, questa è la verità. |
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