Il paradosso dei malati di mente
Tutti qui, o quasi, si considerano o accettano di essere considerati malati di mente.
Tratto comune dello stereotipo, soprattutto secondo la lettura cognitivista, è un cattivo rapporto con la corretta valutazione delle cose, che porta a distorsioni del pensiero più o meno rilevanti. Ciò nonostante, ho l'impressione che gli utenti tendano a restare aggrappati come cozze al proprio modo di vedere il mondo, rifiutando caparbiamente di mettere in discussione le proprie idee. Concordate con questa mia osservazione? Se sì, come vi spiegate l'incongruenza? |
Re: Il paradosso dei malati di mente
Per quello che mi riguarda, avere la saccenza di dire di avere la verità in mano quando poi allo stesso modo chi parla è convinto di dire la verità, a quel punto si potrebbe dire la stessa cosa di chi pone il quesito, ovvero è convinto arbitrariamente di stare nella ragione. Che poi comunque io non ho letto nessuno dichiararsi malato mentale, oltre ad una questione di rispetto ed educazione verso il prossimo bisognerebbe anche avere la sensibilità, visto che ci sono persone che hanno problemi seri e ciò non li aiuta a stare meglio.
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Re: Il paradosso dei malati di mente
Alla domanda non so rispondere, però credo che definire cosa sia esattamente la salute mentale sia molto difficile, se non impossibile, e che comunque come concetto sia sempre relazionale. Dare per scontato che il mondo lá fuori sia “sano, con tutte le sue normali difficoltà” e la malattia mentale sia l’incapacità di relazionarsi con esso mi sembra sbagliato. Viviamo in un epoca sì di diffuso benessere ma anche di cambiamenti epocali, più veloci rispetto ai tempi che la storia ha avuto finora, quindi qualunque psiche prova comunque difficoltà e sofferenza, anche se in gradi diversi.
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Re: Il paradosso dei malati di mente
Sì condivido, si spiega con il fatto che il cambiamento avviene su tempi lunghi ed è difficile da vedere.
No non mi considero malato di mente :gelato: |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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La parte del rispetto&educazione non l'ho proprio capita, potresti spiegarmi meglio? |
Re: Il paradosso dei malati di mente
C'è un tizio che ha paura dei cani. Questo tizio sa che il cane del vicino è buono e non ha mai morso nessuno eppure non riesce ad accarezzarlo. Come ti spieghi l'incongruenza?
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Re: Il paradosso dei malati di mente
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Se accettano questo messaggio, perché poi sono così restii ad accettare punti di vista diversi dal proprio? Se non lo accettano, perché fanno terapia su basi che non condividono? Ok, è un topic un po' provocatorio, ma penso che possa essere fruttuoso parlare di questo. |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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Re: Il paradosso dei malati di mente
Secondo la lettura cognitivista ci possono essere pensieri disfunzionali che portano a problemi in un'area della vita.
Ad esempio, una ragazza sottopeso, anoressica, che si vede e si sente grassa, e insiste a non mangiare. O una persona convinta che ovunque vada tutti la giudichino, in ogni istante, e non prende in considerazione la possibilità di non essere realmente sempre al centro dell'attenzione. Non significa che ogni singolo pensiero che hai sia frutto di una lettura distorta, solo alcuni. Io personalmente comunque non sono cosi inflessibile, se penso a quando avevo 17 anni, molti anni fa , sono una persona diversa, con pensieri diversi e opinioni diverse. Non vedo un paradosso, non è che se hai un problema di lettura distorta del tuo aspetto fisico, allora hai pure una lettura distorta della guerra ucraina-russia e devi solo tacere a vita lasciando parlare solo i ''sani'' anche perchè pure i sani non sono esenti dall'avere quelle che la TCC chiama distorsioni cognitive (o semplicemente dal dire minkiate ed essere ignoranti e stupidi, che è ben peggio)...questi sani ''ideali'' sempre razionali su tutto non esistono. La ragazza anoressica dell'esempio ha un giudizio distorto sul suo aspetto fisico frutto di un disturbo mentale (non può essere classificato in nessun modo, non è un disturbo fisico sicuramente) e dovrebbe lavorare sulla sua percezione distorta del proprio corpo e dei propri ideali di perfezione irrealistici e malati sul fisico, non c'è nessun motivo per cui dovrebbe dubitare del suo giudizio in un 3d ipotetico in cui si discute della redpill ...o di politica...o di ciò che ti pare. Le argomentazioni di una persona andrebbero prese e giudicate per quel che sono, non per chi le ha pronunciate. |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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Ho problemi afferenti all'umore e alla personalità, ma questi non dipendono da una valutazione scorretta delle cose. Ad esempio riconosco di avere delle difficoltà nell'adattarmi a contesti che non sono di mio gradimento, riconosco di essere poco flessibile: ma questo in che modo può essere connesso con una valutazione scorretta della realtà? Oppure, riconosco di avere un umore generalmente troppo basso e fragile: ma, anche in questo caso, come è possibile che ciò sia connesso con miei pensieri distorti e scorretti? Il mio umore basso si spiega razionalmente con una vita insoddisfacente. Riconosco di avere a volte dei pensieri automatici distorti ed esagerati, ma questi rappresentano soltanto una parte di me più istintiva. Un tratto non funzionale che mi riconosco è una preoccupazione probabilmente eccessiva riguardo al timore di dare una immagine di me stesso non valida e non positiva. Ma in questi casi si tratta di pensieri riferiti a eventi futuri, che non sono ancora accaduti, del tipo: "che figura farò se dirò questa cosa?". Quindi non è oggettivamente semplice stabilire quale pensiero sia corretto e quale no, non avendo una tangibile prova di verità. |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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Re: Il paradosso dei malati di mente
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Re: Il paradosso dei malati di mente
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Una persona che si vede grassa pur essendo magra, ha un pensiero oggettivamente sbagliato. Una persona che si sente in ansia per paura di fare una brutta figura dicendo una cosa a un amico e per questo lo evita, non ha un pensiero sbagliato, ne ha uno disfunzionale. |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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Re: Il paradosso dei malati di mente
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pensieri disfunzionali comunque, non ''sbagliati''. è semplicemente stigma contro i disturbi mentali, e pure molto ignorante, da boomer, pensare che una persona che ha un disturbo da attacchi di panico allora c'abbia torto o sia disfunzionale in ogni situazione. è triste ignoranza. |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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Re: Il paradosso dei malati di mente
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Del tipo, se una persona ha il pensiero "sono una nullità"... Questo pensiero a seconda del punto di vista può non essere scorretto: se si raggruppano razionalmente tutta una serie di ragioni per cui questa persona crede di valere così poco, poi può venire una effettiva dimostrazione per cui essa pensi di essere una nullità. Per tanti concetti come "nullità" non esiste un metro di valutazione oggettivo e assoluto. Se invece uno è schizofrenico e pensa di essere Napoleone, è chiaro che il suo pensiero è scorretto. Il pensiero "sono una nullità" va corretto perché dannoso, non perché necessariamente sbagliato. |
Re: Il paradosso dei malati di mente
eh, difficile rispondere...
Come prima possibile risposta direi che la malattia mentale la potrei intendere come 'debolezza'. La valutazione delle cose non è detto che non sia corretta, ci si può sbagliare o meno ma in ogni caso non ci si fida del giudizio altrui più che del proprio. Il problema starebbe nel non riuscire ad affrontare i possibili esiti negativi di una esperienza e le ricadute sulla psiche. |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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Se credi a chi ti fa la diagnosi, come fai a non dubitare che il tuo cattivo giudizio riguardi anche gli altri ambiti? |
Re: Il paradosso dei malati di mente
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Quindi, come vedi, corretto non vuole necessariamente dire funzionale. E scorretto non vuole dire disfunzionale. Corretto = aderente alla realtà, verificabile. Funzionale = utile per una vita soddisfacente, non solo a breve termine ma anche nel medio-lungo termine. |
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