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Rivolte in Francia
Sappiamo cosa sta succedendo e cosa l’ha innescato. Riporto peró queste parole di Bernard Guetta, giornalista ed eurodeputato francese:
“Abbiamo un problema che si pone ormai da diversi decenni coi figli, nipoti e pronipoti degli immigrati arrivati nel dopoguerra e nel periodo post-coloniale […]chi viene dall’immigrazione oggi frequenta le stesse scuole e ha gli stessi diritti degli altri francesi, ma non sono mai stati visti come dei francesi a pieno titolo […] Da un punto di vista sociale nascere in un quartiere difficile é un segno […] nel mondo del lavoro una persona nata da origini straniere in una banlieue riscontra spesso delle difficoltà legate più al suo indirizzo e al suo nome che al suo curriculum. Se viene da una periferia che ha la fama di essere un ghetto il datore di lavoro ha il riflesso di farsi delle domande sul fatto che il candidato é una possibile fonte di problemi e preoccupazioni, quindi spesso lo esclude . Ma da noi potrebbero succedere certe cose? Riusciamo ad integrare “meglio”? O siamo più anestetizzati? Magari siamo anche noi seduti su una potenziale bomba sociale? |
Re: Rivolte in Francia
In Germania ci sono milioni di immigrati turchi (tra gli altri), presenti ormai da diversi decennî, coi figli e ormai quasi i nipoti, eppure queste cose non succedono, non sono mai successe.
Le rivolte nelle periferie sono cose "tipiche" francesi, quelle di questi giorni non sono le prime, ne ricordo di altrettanto violente ed estese ai tempi in cui (se non ricordo male) era presidente Sarkozy. La mia opinione, dal basso della mia ignoranza e che potrebbe dunque essere del tutto sbagliata, è che sia un fallimento il modello francese assimiliazionista, quello che esige che i cittadini immigrati siano "convertiti" in toto per farne dei francesi anche "culturalmente", intervenendo con le leggi anche sulle questioni simboliche (vedi ad es. tutta la questione del velo, o il divieto di indossare simboli religiosi nelle scuole da parte degli alunni, divieto secondo me sbagliatissimo). In Germania invece si è provata la strada del multiculturalismo, che significa che gli stranieri basta che rispettino le leggi di uno Stato che rimane liberale, successivamente possono mantenere i simboli della propria cultura e le proprie usanze (ovviamente finché queste sono compatibili con le leggi dello Stato europeo in cui risiedono). Il fatto che in Francia ci sia questo problema di rivolte croniche e in Germania no penso la dica lunga su quale modello sia più efficace. Purtroppo la Francia ha ereditato l'idea di uno Stato forte che può arrogarsi di intervenire anche in aspetti della vita che invece uno Stato liberale non dovrebbe toccare. |
Re: Rivolte in Francia
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Re: Rivolte in Francia
non ho seguito molto la situazione ma volevo andare in francia nei prossimi giorni, speriamo sia tutto tranquillo
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Re: Rivolte in Francia
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Ricordo però che anche in UK ci fu un caso di rivolte diffuse, nel 2011 (ho controllato ora, tengo a precisare che non ricordo gli anni precisi), solo che in quel caso mi pare la questione etnica o religiosa giocò un ruolo minore rispetto a quella di classe, cioè alla povertà nelle periferie. Tra l'altro anche nel 2011 nel Regno Unito partì tutto da un omicidio causato dalla polizia. |
Re: Rivolte in Francia
Non seguirò la cosa
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Re: Rivolte in Francia
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questo è funzionale a un impero, appunto. perché in caso di guerra a combattere ci vanno i cittadini francesi, e devono avere una base comune. se tu sei al fronte devi poterti fidare del tuo compagno che combatte al tuo fianco, deve essere francese quanto te. il problema della francia è la famosa grandeur, i francesi si sentono ancora adesso eredi di un impero e superiori agli altri. trattano sia gli italiani che i tedeschi come pezze da piedi, vorrebbero un esercito europeo finanziato dalla germania e capeggiato dai francesi. inoltre l'assimilazione è osteggiata dagli usa, che sono gli unici titolati a effettuare queste pratiche nel mondo occidentale. gli altri staterelli devono vivere di economia, pil e netflix. nessun egemone potrà esserci in europa finché gli usa saranno la potenza dominante. è la condizione basilare per dominare il mondo, infatti la germania l'hanno messa in ginocchio per questo motivo. perché altrimenti avrebbe dominato il continente, invece è diventato il regno dei turchi, degli ambientalisti e dei conti in ordine. non hanno più potuto allestire un esercito degno e hanno subito il lavaggio del cervello, infondendo nelle nuove generazioni sensi di colpa e rifiuto per la guerra. ora stanno correndo al riarmo, a quanto pare. perché si sono accorti che la guerra esiste ancora e la combattono a pochi km da casa loro. |
Re: Rivolte in Francia
Oggi il Tg parlava di 1500 auto date alle fiamme e 1000 arresti in totale, immagino che buona parte della gente che vandalizza auto e negozi siano lì solo per il gusto di fare danni, e non tanto per protestare
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Re: Rivolte in Francia
E' un tema di pari entità (per noi europei) del cambiamento climatico o dell'avanzare dell'intelligenza artificiale.
Siamo una civiltà (quella europea) che, vittima di se stessa e del suo sistema economico, muore dal di dentro, vive incattivita per insultare il prossimo e non fa più figli, e ci troviamo ad accogliere una civiltà che ancora ha l'abitudine di mettere figli al mondo perché il domani sarà migliore di oggi. |
Re: Rivolte in Francia
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Che il futuro sarà migliore non so in quanto siano ancora a crederlo, i molti figli si fanno anche per pressioni culturali, mancanza di istruzione e anticoncezionali, comunque credo anch’io che, pur con tutte le problematiche connesse, l’immigrazione sia l’unica speranza per il futuro dell’Europa (anche per mantenere un minimo di benessere e di stato sociale). |
Re: Rivolte in Francia
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https://www.ilgiornale.it/news/mondo...i-1210201.html sicuro? |
Re: Rivolte in Francia
C'è un problema con i figli degli immigrati di seconda generazione. Non tutti gli immigrati, ma quelli nord africani. In Germania è così, in Olanda è così (lo so per esperienza diretta), in Italia abbiamo già visto le prime avvisaglie gli anni scorsi con le molestie a Milano e i casini a Peschiera Del Garda, in Svizzera è così, in Belgio è così. Parlano tutti di immigrati clandestini ma quelli invece quasi sempre sono disperati e basta. Il problema viene da una determinata zona ed è un problema che c'è in tutta Europa. Se pensate che sia un discorso razzista provate ad immaginare la vostra sorella/madre/fidanzata/amica in una carrozza di un treno piena di nordafricani ubriachi e in una piena di svedesi ubriachi. Mi direte, e invece in una carrozza di italiani ubriachi? Stessa cosa dei nordafricani lol, non è davvero un problema di razzismo. Anche perchè il colore della pelle non c'entra nulla, un siciliano e un nordafricano sono scuri uguali.
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Re: Rivolte in Francia
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Comunque di come riportano le notizie Repubblica e Il Giornale mi fido poco. |
Re: Rivolte in Francia
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in francia comunque sì stanno messi ancora peggio se la sono anche cercata con la loro smania di colonizzare |
Re: Rivolte in Francia
In Italia non succedono perché anche li stranieri che giungono qui da noi vengono assaliti dal morbo "dell'italiano scansafatiche". Fa fatica tener viva una rivolta per 4-5 giorni (o più).
E poi da noi si mangia bene. Pancia piena, sonno certo. |
Re: Rivolte in Francia
rivolta ?!?!?!? chiamamola con il vero loro nome, delinquenti mettono a ferro e fuoco le città per saccheggiarle!
cioè ma tutti sti teppisti che ora fanno casino ieri dov'erano? a spacciare nella migliore delle ipotesi il video è cristallino, hanno fatto bene a sparargli |
Re: Rivolte in Francia
Avevo una mezza idea di andare in Francia e partecipare alla rivolta. Così mi faccio un macbook nuovo.
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Re: Rivolte in Francia
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Quello che proprio non riesco a capire è come facciano alcune persone a gioire della totale estinzione dell'Italia. Quale strana follia ha posseduto una parte così grande del mondo occidentale ? Rimane un grande mistero per me. Questo non vuole essere un attacco alla tua persona, ma piuttosto una richiesta di chiarimento, quale può essere un effetto positivo dell'immigrazione? Io non ne vedo nemmeno uno. |
Re: Rivolte in Francia
Secondo me non è vero niente, il motivo è politico e le rivolte saranno organizzate. Da quello che ho capito la gente protesta solo per lo stretto necessario, per il resto subisce di tutto. Alla fine queste motivazioni sono solo sciocchezze, credo che nessuna persona venga discriminata o comunque non ho mai visto nessuno protestare per altruismo. Tra un paio di giorni come sempre non sentiremo più niente e niente sarà cambiato. Allora perché protestano? Sono tutte prese in giro, è lo stato che tramite organizzazioni legalizzate fa protestare per poi arrivare al loro obiettivo. Creano il problema per far accettare la loro soluzione, quello che volevano fare a priori.
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Re: Rivolte in Francia
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Nessuna gioia, solo la presa d’atto della realtà. Gli “italiani” come immagino lì intenda tu si stanno già estinguendo al ritmo di mezzo milione l’anno, questa é la differenza tra nati e morti oramai. I motivi sono molteplici. Credo quindi che l’unico modo per far sí che l’Italia esista ancora tra cento anni sia (anche se sarà naturalmente un paese diverso, ma come d’altronde era diverso cento anni fa) sia proprio accogliere e cercare di integrare un numero ragionevole, ma piuttosto “alto”, di immigrati. Certo che questo comporta delle problematiche (anche se non necessariamente quelle francesi), ma non vedo molte alternative. Mi pare che gli incentivi e le agevolazioni per “fare più figli” non stiano funzionando granché. In ultimo ripeto per l’ennesima volta un concetto che mi sta facendo diventare pesante e noioso più di quello che giá sono: l’ospedale che ti ingessa la gamba se te la fratturi, i banchi di scuola/università pubblica dove studi, la pensione della nonna, l’asfalto sulle strade etc. non piovono dal cielo, sono pagati con le tasse delle persone che lavorano. Che purtroppo sono sempre di meno (la popolazione in età lavorativa é in calo perché dagli anni 60 in poi sono nati sempre meno bambini), e gli anziani da mantenere sempre di più. Poi secondariamente c’é il fatto che in certi settori, tipo l’agricoltura ma anche altri c’é una carenza di manodopera spaventosa (c’é il problema delle paghe assieme a molti altri, vero, ma intanto la vendemmia bisogna farla anche quest’anno), perché chi é nato e cresciuto in Italia certi lavori spesso non li vuole fare (anche lì per moltissimi motivi, magari sulle cause saremmo anche d’accordo). Quindi, secondo me, o facciamo entrare gente che lavora o siamo spacciati. Ovviamente quando entrano ci sono problemi di convivenza, e il panorama socio-culturale del paese é destinato a mutare, ma questo nei secoli é sempre avvenuto. Come già scrissi tempo fa, magari tra qualche secolo non esisteranno piu gli Italiani, come da tempo non esistono più gli Etruschi, i Fenici e i Visigoti. Pazienza, esisteranno sempre le persone. |
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