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Abuela 19-05-2023 07:41

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2838589)
Ma saresti agitata a causa di cosa? :interrogativo:
Se la situazione è libera dovresti controllarla totalmente, e se la controlli totalmente cosa potrebbe renderti ansiosa?
Se sei libera da ogni ostacolo, sei libera e basta, quindi qualsiasi cosa dovesse renderti ansiosa la potresti annullare, sei libera o no?
Alla fine il problema è che nelle situazioni concrete non si è davvero liberi mai, perché il potere è sempre limitato e quindi non si è mai liberi di esprimersi.

Io la immagino una situazione in cui mi sento libero di esprimermi, sono su un palco e non dico nulla, cazzeggio e la gente invece di annoiarsi mi acclama, più libero di così, libero di esprimermi e non fare un cazzo come a casa in poltrona e non essere criticato per questo.

O magari mettermi a scrivere i miei pipponi così come li scrivo qua e non ricevere critiche dal muttley di turno e simili, ma dov'è che posso essere libero di esprimere tutto me stesso?

Ve lo dico io dove, da nessuna parte, bisogna per forza esprimersi secondo i registri che il pubblico ritiene opportuni altrimenti non ci si esprime, alla fine l'espressione non è mai di se stessi, è un compromesso sempre tra noi e i rompi coglioni che stanno attorno.

Uno sta in una situazione, scrive come riesce a scrivere, fa quel che vuole fare, e arrivano tizio, caio e sempronio che dicono "cerca di essere te stesso, dici qualcosa, fai questo e quell'altro" ma chi cavolo vi ha detto che non lo ero me stesso? Siete voi che volete un me stesso diverso, io me stesso già lo ero nella situazione e prima che apriste bocca stavo sereno e tranquillo.

Per questo si è ansiosi, nervosi e compagnia bella. Uno non ci pensa subito ma queste cose poi infastidiscono, non è vero che si è liberi, l'ansia c'è proprio perché si crede che c'è sempre qualche ostacolo che rovinerà le cose. Se uno credesse davvero che questi ostacoli in relazione alla propria performance espressiva non ci sono, non sarebbe nemmeno così ansioso. Se ti esprimi è implicito che il messaggio deve arrivare in modo positivo al ricevente, altrimenti è inutile sostenere che si sta esprimendo il proprio essere, con chi lo esprimi te stesso? Col muro, o un gruppo che manco ti vede o ti denigra?

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838590)
Ma perché avresti tutta quella agitazione?


Io ovviamente sarei agitata perché ho problemi psicologici e di ansia.

Per me essere libera di esprimermi significa poter essere me stessa (ovvero entusiasta in maniera eccessiva, caciarona, esuberante), essere libera significherebbe ad esempio potere avere degli amici, o fare delle attività che comportino interazioni sociali. Questo non significa necessariamente essere sempre felici, o perfetti. La libertà sta proprio nel vivere come ci si sente di voler vivere senza la pretesa che fili tutto liscio.

Io sarei agitata proprio perché avrei quella pretesa.

Abuela 19-05-2023 07:49

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838598)
In ogni caso questo è interessante: non è vero che *sei* gatto di marmo, da quello che dici.

Non sarà che non si *è* timidi, evitanti, ecc., ma lo si fa, è una reazione difensiva che non descrive ciò che siamo?

Sono gatto di marmo, poi anche i gatti di marmo ogni tanto vengono spostati.

Io sono sicuramente introversa, la gente mi esaurisce, però non sarei per niente timida. Lo sono diventata col tempo.
Forse per alcuni di noi l essere timidi ed evitanti non descrive ciò che siamo ma quello che siamo diventati. Il vissuto fa molto e talvolta non si torna indietro.

Black_Hole_Sun 19-05-2023 08:26

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Le ragione dell'immobilità (attuale) è che certe azione ritenute "necessarie" non solo non hanno prodotto benefici ma sono state causa di traumi, attacchi di panico, depressione, dipendenza da farmaci e abuso di alcol. Di fronte a queste prospettive l'immobilismo non è più una scelta, le azioni che hanno portato a risultati piacevoli posso contarle sulle dita di una mano. Ne deduco in maniera oggettivi e senza condizionamenti che semplicemente sono inadatto alla vita per come la si concepisce nel pensiero comune, esiste un modo di vivere corretto che non implichi solo fatiche e sofferenze? Non lo so, probabilmente si ma il tempo ormai è scaduto e il logorio di queste esistenza sbagliata ormai si è mangiato ogni barlume di curiosità.

XL 19-05-2023 08:51

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 2838623)
Io ovviamente sarei agitata perché ho problemi psicologici e di ansia.

Per me essere libera di esprimermi significa poter essere me stessa (ovvero entusiasta in maniera eccessiva, caciarona, esuberante), essere libera significherebbe ad esempio potere avere degli amici, o fare delle attività che comportino interazioni sociali. Questo non significa necessariamente essere sempre felici, o perfetti. La libertà sta proprio nel vivere come ci si sente di voler vivere senza la pretesa che fili tutto liscio.

Io sarei agitata proprio perché avrei quella pretesa.

Quindi è la pretesa di non essere ansiosa in certe situazioni per te il problema centrale?
Togliere questa cosa nel mio caso sarebbe davvero un'impresa ancora più titanica :mrgreen:.

Io al minimo pretenderei di non provare ansia e sofferenza, al massimo pretenderei di eliminare le condizioni oggettive che mi procurano ansia e sofferenza. Meglio guarire da una malattia, se non si può guarire meglio non provare dolore. Ma è sempre meglio guarire oggettivamente senza problemi, la cura palliativa è sempre una soluzione a metà.

Io mi sento libero quando posso muovermi senza impedimenti e non quando ci sono gli impedimenti e io inizio a non pretendere che non ci siano questi impedimenti.

Mi sentirei più libero se fossi capace di camminare e muovermi piuttosto che nella condizione di un paraplegico che non pretende di esser capace di farlo.
A parità di altre condizioni, se uno mi chiedesse, in quale delle due modalità ti piacerebbe vivere? In quale delle due valuteresti di essere più libero? Non sceglierei la posizione della persona con un impedimento oggettivo che accetta i propri limiti ma chi quei limiti non ce li ha e non è malato, ha dei mezzi concreti per avere più potere.
Potrei preferire il paraplegico solo se ha più potere dell'altro per altri motivi.

Mi interessa di più e soprattutto il potere oggettivo che si estende al dominio dell'universo circostante, e non dominare parti locali di me come la mente per simulare questo dominio.
Potrei preferire anche una condizione non umana, che so, da cyborg purché io possa avere più potere concreto e senza vincoli.
Per essere felice comunque non mi servirebbe un potere infinito, mi basterebbe qualcosa in più.

Se io potessi controllare oggettivamente una situazione e potessi escludere tutte le cose che mi disturbano molto, è sempre meglio per me, l'altra soluzione è sempre parziale e mi ha sempre lasciato abbastanza insoddisfatto. Preferisco avere delle zanzariere che impediscono alle zanzare di attaccarmi piuttosto che abituarmi mentalmente alle punture e i disagi che derivano dalle punture. In questo caso l'unica cosa che cambia è dirsi "mi va bene così, non pretendo nulla". Io come minimo pretenderei non provare fastidi a livello mentale, e non sopportarli, sopportare e tollerare rappresenta la soluzione peggiore per me e quella che mi rende più impotente.

Preferisco soddisfare un bisogno o un desiderio piuttosto che controllare questi giudizi, il mio sistema di valori e priorità è questo. Controllare troppo l'interno mi ha sempre fatto stare una merda e non la reputo una buona soluzione, non potrei collaborare molto a monte su questa cosa qua, a meno che un minimo controllo non implichi un potere enorme, ma a me pare che poi le cose non siano così, si chiede uno sforzo enorme per accettare una situazione che a te non sta bene, e così si pretende di risolvere la cosa, non riesco a condividerla.

Però riesco ad afferrare che per altri questa cosa potrebbe essere migliore. Il punto cruciale è che io non la condividerei a monte. Non riconoscerei ora quella situazione come uno star meglio, quindi inevitabilemente non potrò collaborare, per non far star ferma una cosa che sta ferma bisogna spingerla e non dirle "muoviti!", la maggior parte delle volte non si muoverà.

Le ragioni dell'immobilismo di un oggetto in un ambiente quali sono? Sono insite in tutto il sistema ambiente-oggetto, non sono localizzabili da qualche parte precisamente.

Xchénnpossoreg? 19-05-2023 10:23

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 2838625)
Forse per alcuni di noi l essere timidi ed evitanti non descrive ciò che siamo ma quello che siamo diventati.

Comprendo bene il tuo discorso.
Da piccola interagivo con gli altri bimbetti solo a scuola e sento di essere diventata più chiusa proprio per via dell'esperienza maturata. L'introversione e la timidezza, nel mio caso, rappresentano una forma di adattamento agli eventi.

Abuela 19-05-2023 11:57

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2838640)
Quindi è la pretesa di non essere ansiosa in certe situazioni per te il problema centrale?
Togliere questa cosa nel mio caso sarebbe davvero un'impresa ancora più titanica :mrgreen:.

Io al minimo pretenderei di non provare ansia e sofferenza, al massimo pretenderei di eliminare le condizioni oggettive che mi procurano ansia e sofferenza. Meglio guarire da una malattia, se non si può guarire meglio non provare dolore. Ma è sempre meglio guarire oggettivamente senza problemi, la cura palliativa è sempre una soluzione a metà.

Io mi sento libero quando posso muovermi senza impedimenti e non quando ci sono gli impedimenti e io inizio a non pretendere che non ci siano questi impedimenti.

Mi sentirei più libero se fossi capace di camminare e muovermi piuttosto che nella condizione di un paraplegico che non pretende di esser capace di farlo.
A parità di altre condizioni, se uno mi chiedesse, in quale delle due modalità ti piacerebbe vivere? In quale delle due valuteresti di essere più libero? Non sceglierei la posizione della persona con un impedimento oggettivo che accetta i propri limiti ma chi quei limiti non ce li ha e non è malato, ha dei mezzi concreti per avere più potere.
Potrei preferire il paraplegico solo se ha più potere dell'altro per altri motivi.

Mi interessa di più e soprattutto il potere oggettivo che si estende al dominio dell'universo circostante, e non dominare parti locali di me come la mente per simulare questo dominio.
Potrei preferire anche una condizione non umana, che so, da cyborg purché io possa avere più potere concreto e senza vincoli.
Per essere felice comunque non mi servirebbe un potere infinito, mi basterebbe qualcosa in più.

Se io potessi controllare oggettivamente una situazione e potessi escludere tutte le cose che mi disturbano molto, è sempre meglio per me, l'altra soluzione è sempre parziale e mi ha sempre lasciato abbastanza insoddisfatto. Preferisco avere delle zanzariere che impediscono alle zanzare di attaccarmi piuttosto che abituarmi mentalmente alle punture e i disagi che derivano dalle punture. In questo caso l'unica cosa che cambia è dirsi "mi va bene così, non pretendo nulla". Io come minimo pretenderei non provare fastidi a livello mentale, e non sopportarli, sopportare e tollerare rappresenta la soluzione peggiore per me e quella che mi rende più impotente.

Preferisco soddisfare un bisogno o un desiderio piuttosto che controllare questi giudizi, il mio sistema di valori e priorità è questo. Controllare troppo l'interno mi ha sempre fatto stare una merda e non la reputo una buona soluzione, non potrei collaborare molto a monte su questa cosa qua, a meno che un minimo controllo non implichi un potere enorme, ma a me pare che poi le cose non siano così, si chiede uno sforzo enorme per accettare una situazione che a te non sta bene, e così si pretende di risolvere la cosa, non riesco a condividerla.

Però riesco ad afferrare che per altri questa cosa potrebbe essere migliore. Il punto cruciale è che io non la condividerei a monte. Non riconoscerei ora quella situazione come uno star meglio, quindi inevitabilemente non potrò collaborare, per non far star ferma una cosa che sta ferma bisogna spingerla e non dirle "muoviti!", la maggior parte delle volte non si muoverà.

Le ragioni dell'immobilismo di un oggetto in un ambiente quali sono? Sono insite in tutto il sistema ambiente-oggetto, non sono localizzabili da qualche parte precisamente.

Non vendiamo sogni ma solide realtà.

Angus 19-05-2023 14:00

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 2838623)
Io ovviamente sarei agitata perché ho problemi psicologici e di ansia.

Per me essere libera di esprimermi significa poter essere me stessa (ovvero entusiasta in maniera eccessiva, caciarona, esuberante), essere libera significherebbe ad esempio potere avere degli amici, o fare delle attività che comportino interazioni sociali. Questo non significa necessariamente essere sempre felici, o perfetti. La libertà sta proprio nel vivere come ci si sente di voler vivere senza la pretesa che fili tutto liscio.

Io sarei agitata proprio perché avrei quella pretesa.

E che problema incontreresti nell'esprimerti liberamente, nell'essere te stessa (posto che secondo me, se non *sei* un gatto di marmo, non *sei* nemmeno quest'altra identità)?

Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2838661)
Comprendo bene il tuo discorso.
Da piccola interagivo con gli altri bimbetti solo a scuola e sento di essere diventata più chiusa proprio per via dell'esperienza maturata. L'introversione e la timidezza, nel mio caso, rappresentano una forma di adattamento agli eventi.

Anche tu affermi di essere *diventata* timida e introversa, ma poi dici che è un adattamento, cioè un insieme di atteggiamenti che assumi strumentalmente.

Dai, davvero, mi state prendendo tutti in giro. Ammettetelo.

Lo dico io? Lo dico io.

"Angus sei su Scherzi a parte!"

Abuela 19-05-2023 14:22

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838721)
E che problema incontreresti nell'esprimerti liberamente, nell'essere te stessa (posto che secondo me, se non *sei* un gatto di marmo, non *sei* nemmeno quest'altra identità)?



Anche tu affermi di essere *diventata* timida e introversa, ma poi dici che è un adattamento, cioè un insieme di atteggiamenti che assumi strumentalmente.

Dai, davvero, mi state prendendo tutti in giro. Ammettetelo.

Lo dico io? Lo dico io.

"Angus sei su Scherzi a parte!"

Io ancora non ho capito cosa intendi tu, in cosa ti senti preso in giro.

Per rispondere alla tua domanda a parte che io non riesco più ad esprimermi ed essere me stessa, proprio non ce la faccio, se anche riuscissi i problemi che incontrerei sarebbero quelli che ho già detto, mi verrebbero ansia ed ossessioni, paure, gelosie, normali sentimenti umani che io amplifico e non so gestire.

Non è che io assumo un atteggiamento. Da bambina ero il contrario di timida, ero una esibizionista, col tempo mi sono inibita. Magari era una naturale evoluzione del mio carattere, magari hanno contribuito le prese per il culo. Comunque se anche ora stabilissi che non sono timida non è che esco e riesco magicamente a parlare con un mio coetaneo.

XL 19-05-2023 14:24

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 2838675)
Non vendiamo sogni ma solide realtà.

Se la mia esistenza reale per me è una merda c'è ben poco da vendere :mrgreen:.
Il mio discorso è questo.
Se il mio problema è la realtà, cosa me la rivendi a fare la cosa di cui io mi vorrei liberare?

Xchénnpossoreg? 19-05-2023 17:38

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 283872)
Anche tu affermi di essere *diventata* timida e introversa, ma poi dici che è un adattamento, cioè un insieme di atteggiamenti che assumi strumentalmente.

Dai, davvero, mi state prendendo tutti in giro. Ammettetelo.

È andata così :nonso: .
Ho socializzato poco e male, di conseguenza mi sono dovuta adattare alla realtà.
Perché ti pare tanto strano? :pensando:

Angus 19-05-2023 17:52

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2838776)
È andata così :nonso: .
Ho socializzato poco e male, di conseguenza mi sono dovuta adattare alla realtà.
Perché ti pare tanto strano? :pensando:

Mi sembra strano il prendere la timidezza come caratteristica principale, caratterizzante. Laddove invece è un adattamento piuttosto epidermico.

E' come se dicessi che sei un'impermeabilina, perché dove vivi piove e indossi l'impermeabile. E che è l'aspetto più importante e centrale di te.

Questa vale anche come risposta parziale ad Abuela.

Angus 19-05-2023 18:05

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
C'è una distinzione bella netta tra ciò che *sei* e ciò che *fai*, e boh, mi pare che sfugga clamorosamente, che si faccia sistematicamente confusione.

E crea bei danni: se sei timida, non puoi smettere di fare la timida. E se non sei null'altro che *timidezza*, non puoi entrare in relazione con nessuno come persona.

Xchénnpossoreg? 19-05-2023 19:01

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838780)
Mi sembra strano il prendere la timidezza come caratteristica principale, caratterizzante. Laddove invece è un adattamento piuttosto epidermico.

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838784)
C'è una distinzione bella netta tra ciò che *sei* e ciò che *fai*, e boh, mi pare che sfugga clamorosamente, che si faccia sistematicamente confusione.

Eppure ciò che sei è sempre influenzato da quanto ti succede nella vita. Tu saresti la stessa persona senza aver vissuto un certo tipo di adolescenza e infanzia?

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838784)
E crea bei danni: se sei timida, non puoi smettere di fare la timida. E se non sei null'altro che *timidezza*, non puoi entrare in relazione con nessuno come persona.

Siamo persone, oltre la timidezza c'è di più :sisi:
Ovviamente non sono composta di sola timidezza ma il disagio che provo è vero, tangibile. Fisico.
I danni sono evidenti ma qualcosa - con le giuste condizioni - si può fare.

Per il resto continuo a valutare l'idea della stratificazione, a mio avviso i blocchi sono formati da tanti piani e materiali diversi.

Angus 19-05-2023 19:06

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2838802)
Eppure ciò che sei è sempre influenzato da quanto ti succede nella vita. Tu saresti la stessa persona senza aver vissuto un certo tipo di adolescenza e infanzia?

Avoglia.

Non so se per te è solo una questione lessicale. Ma questo modo di metterla, questa scelta di parole, sono per me terribili, da tortura psicologica. Quale altra persona dovrei (e potrei) essere?

Giocare a Tetris è qualcosa che fai o che sei?

Rifuggire i rapporti sociali è qualcosa che fai o che sei?

Xchénnpossoreg? 19-05-2023 21:21

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838805)
Quale altra persona dovrei (e potrei) essere?

.. una persona più felice? Un viaggiatore? Un professore?
Chissà.. alla fine conta quello che sei oggi. Solo questo.
Siamo qui e dobbiamo giocare con le carte a nostra disposizione :nonso:

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838805)
Rifuggire i rapporti sociali è qualcosa che fai o che sei?

Sono una persona semplice, faccio solo ciò che posso e devo.
Conosco bene i miei punti di forza e di debolezza, so quando fermarmi per evitare danni (a me stessa e agli altri)
L''esperienza accumulata mi porta a comportarmi in questo modo. Il passato fa parte di me, è nella mia testa e nelle mie ossa. Nel bene e nel male la mia personalità va a braccetto con i tempi che furono e ci prende pure il tè. :nonso:

Angus 19-05-2023 21:28

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2838832)
.. una persona più felice? Un viaggiatore? Un professore?
Chissà.. alla fine conta quello che sei oggi. Solo questo.
Siamo qui e dobbiamo giocare con le carte a nostra disposizione :nonso:

Ma la felicità è qualcosa che provi, non che sei. Viaggi, insegnamento, sono cose che fai. Capisci qual è il mio punto? Non trovi alienante (e/o alienato) darti un'identità in base a queste cose?

Teal 19-05-2023 21:59

Re: Le ragioni dell'immobilità
 

Crepuscolo 19-05-2023 22:00

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838805)
Avoglia.

Non so se per te è solo una questione lessicale. Ma questo modo di metterla, questa scelta di parole, sono per me terribili, da tortura psicologica. Quale altra persona dovrei (e potrei) essere?

Giocare a Tetris è qualcosa che fai o che sei?

Rifuggire i rapporti sociali è qualcosa che fai o che sei?

Forse noi siamo "tante cose" ma le nostre esperienze di vita fanno uscire fuori solo una parte di queste cose.
In contesti diversi e con esperienze di vita diverse saresti sempre la stessa persona ma ragioneresti in modo diverso e desidereresti cose diverse.
Chi siamo realmente al 100% non lo sappiamo neanche noi stessi.

Abuela 19-05-2023 22:18

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Nell'ultimo episodio di mrs maisel c e un bellissimo dialogo che si collega bene a questo topic. O almeno credo non sono ancora sicura di avere capito il topic :sisi:

Abuela 19-05-2023 22:27

Re: Le ragioni dell'immobilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2838834)
Ma la felicità è qualcosa che provi, non che sei. Viaggi, insegnamento, sono cose che fai. Capisci qual è il mio punto? Non trovi alienante (e/o alienato) darti un'identità in base a queste cose?

Io ho avuto la mia prima crisi di identità a 17 anni, e mi sa che ci sto ancora nel bel mezzo :sisi: no comunque sto iniziando a capire quel che dici e mi fa paura, o meglio, sono troppo stanca per fermarmi a pensare, o meglio, mi fa paura


Al tempo stesso mi pare una visuale un po' distaccata dal mondo, tipo definire la propria identità a prescindere da tutto e tutti, una cosa un po' ascetica

I


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