Re: Non avere voglia di fare niente
Hitomi una volta disse conta cosa riesce a fare uno coi propri mezzi non siamo tutti uguali,la grinta non deve mancare mai,ci sono segni zodiacali che hanno più cazzima di natura,e altri più tiepidi per così dire..ma la determinazione può essere allenata frequentando persone che ne hanno di più.. io la penso come lei,quando uno fa tutto ciò che può fare per quello che gli ha dato madre natura può essere contento,anzi deve..non caricarsi di aspettative che mettono ansia e fanno stare male..i due italiani nel tennis sono già implosi a forza di dire che erano campioni,pubblicità fama,messia di qua di là,senza aver vinto nulla,sugli antidepressivi,sono contrario se non a dosaggi minimi,se uscite con una donna e dovreste avere subito un orgasmo,e dovreste fare un bis prima di 40 minuti non vi si alzerà,non è coniugazione col rapporto di coppia un uso continuo di questi farmaci,i farmaci hanno tutti effetti collaterali aggiustano una cosa ne rompono un'altra.fatevi una tisana di malva per rilassarvi meglio e
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Re: Non avere voglia di fare niente
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Però ti capisco, perché anch'io faccio così |
Re: Non avere voglia di fare niente
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Il punto è trovare qualche attività da fare esclusivamente per soddisfazione personale solo perché piace farla a noi senza doverla fare per cercare di piacere o accontentare gli altri. |
Re: Non avere voglia di fare niente
Ma x forza non si ha voglia se non si ha una ragazza che ci piace e a cui piacciamo, senza amore, farlo x la tua amata, x la tua famiglia, x i tuoi pargoli cose così, se aspetto sempre di trovare la motivazione in me stesso sto fresco proprio io che sono antinatalista e vorrei sparire da questa vita, che motivazione può avere una persona, continuare a fare soldi, continuare a sollevare ghisa, continuare a migliorare esteticamente x cosa qua basterebbe che utenti ricevessero un po' di amore reale e che si innamorerebbero e vedi che le prescrizioni dei farmaci iniziano a diminuire ....
Ho visto uno studio ... Sempre più donne sono single x scelta, c'è un dato allarmante il consumo di antidepressivi e cresciuto di pari passo alla loro solitudine come si può dire di stare bene così? Sono la categoria che più consuma antidepressivi al mondo fatevi due domande senza amore la vita non ha senso di essere vissuta Ok rincorrete la carriera prendetevi 5 lauree e 3 esaurimenti ma sforzatevi anche a costruire legami interpersonali senza quelli la vita non ha senso e solo una lunga pena di isolamento come in carcere |
Re: Non avere voglia di fare niente
Sammy basso sul finale di muschio selvaggio, lui ha sofferto tanto e continua a soffrire eppure trova tantissima motivazione va avanti ma alla domanda se si è mai innamorato, lui si si e innamorato ma nessuna si è mai innamorato di lui, questa cosa ha detto lo fa stare molto male, il non avere provato cos e l amore ... Più doloroso della malattia e delle discriminazioni.. però ancora ci spera e questo secondo me che lo fa andare avanti
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Re: Non avere voglia di fare niente
Anche Raoul in ken il guerriero dice spesso di non credere all'amore e di non averlo mai provato
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Re: Non avere voglia di fare niente
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E' qua che non riesco a convincermene, se io do un significato di successo a qualcosa il farmaco mi fa provare qualcosa, ma se non glielo do questo significato perché per me non è granché, come fa a farmi provare qualcosa? Accadono una serie di cose nella mia esistenza, ora il fatto che siano positive o negative e quanto lo siano lo determina davvero il farmaco? A me nell'insieme mi sembra che non mi piaccia proprio vivere, ora che farmaco dovrei prendere affinché mi piaccia la mia esistenza? Può risolvere questa cosa qua un farmaco? Devo solo immaginare che prendo questa medicina e qualsiasi cosa mi capiti io la percepirò come un successo? Quote:
Se un altro dice "la vita è bella se vissuta così" io devo essere d'accordo con lui? E se a me fa cagare? :nonso: Questa possibilità per te non esiste? Io ho usato la metafora della partita per intendere che sono io che dò valore a quella cosa, chi diavolo dovrebbe dare valore alla mia esistenza se non io? Quote:
Secondo te se a me piace il caffé e a un altro fa cagare dipende da qualche farmaco assunto? Non riesco a capire come fa a dipendere solo da un farmaco questa cosa. Il farmaco non mi costringe in nessun modo a giudicare "bere il caffé" come una cosa positiva, solo se io giudico positiva la cosa al più può farmi provare forse più piacere? In base a che cosa una stessa esperienza per un tizio rappresenta una cosa positiva e per un altro no? Un farmaco? Non riesco a convincermi che questa idea sia corretta. Andare a lavorare e guadagnare qualcosa è una cosa positiva o no? Prendo un farmaco e se prima reputavo questa cosa un'inculatura dopo averlo assunto la giudico positivamente? Se evito certe cose perché le catalogo come negative, sgradevoli, il farmaco poi riesce ad invertire questa polarità? Quando beviamo il caffé, Io e un altro in bocca proviamo lo stesso gusto magari, ma a me quel gusto non piace provarlo e all'altro sì, ma è un farmaco che produce questa cosa qua? Ci sarebbe una medicina che se assunta farebbe praticamente vendere un alimento a tutti perché riuscirebbe a farglielo preferire a tutti? Se io aragosta giudico già come negativo mettermi in conflitto con altre aragoste per ottenere un territorio, anche il farmaco questa cosa qua non vedo come può risolverla perché è già tutta la situazione che viene giudicata diversamente. C'è una medicina che riesce poi a farmi catalogare come buona una situazione che io reputo cattiva? A me ad esempio non piacciono certi alimenti, certi gusti li detesto, se prendo un farmaco riesce a farmeli piacere? Perché anche riguardo ad altre cose capita lo stesso, così come magari non mi piacciono certi alimenti, non mi piacciono certe situazioni, non mi piace perdere, non mi piace confrontarmi in certi modi, non mi piace vivere in certi modi, il farmaco come fa a risolvere questa cosa? Il valore e quanto valore dare alle esperienze non credo sia una cosa chimica, o soltanto chimica, forse talvolta è così, ma mi sa che ha a che fare con tutta una rete mentale che s'è andata a creare e non è detto che si possa poi distruggere o cambiare a piacimento. Si potrebbe creare consenso facilmente se fosse così, basterebbe far provare la stessa soddisfazione in chi vota per un partito rispetto ad un alto. Uno poi dice "eh ma i partiti di sinistra fanno cagare e sono sempre in minoranza ti condanni al fallimento perché non otterranno mai tanto potere, è meglio che provi piacere per un mondo fatto diversamente, ma è più probabile che si realizzi, vota anche tu a destra" ma se a me non piacesse comunque? Cosa me ne frega che è più probabile che si realizzi, dovrei cambiare idea e valutazione in base a questo? Su di me non fanno effetto i farmaci e non fanno effetto manco certi discorsi, devo dire "sì fanno effetto e che mi fa piacere un'esistenza che reputo zoppa a causa proprio degli incastri che devo subire?". Uno sostiene "eh vedi quell'altro non sputa il caffé, è soddisfatto, dovresti farlo anche tu visto che solo caffé da bere c'è" e non potrebbe comunque farmi cagare? No, è impossibile. Io devo provare piacere, devo giudicare positivo quel che non reputo positivo. Poi se non trovo un farmaco che me lo fa piacere il caffé la colpa diventa mia perché sono io a dargli un significato positivo al non bere il caffé, ma se sono io in quanto persona si vede che questa attribuzione positiva non dipende dal farmaco, ma da altro. La partita di calco è metaforica nel senso che ognuno dà un significato e valore diversi all'esistenza, e se io glielo dò proprio come ad una partita di calcio, la vita per me questo è e qua posso ricavare cose positive e negative, che poi si possano ricavare più cose positive in base ad un'altra visione che prende in considerazione il pareggio o altro come molto rilevanti, secondo me non costringe né convince che si debba abbracciare questa visione. Su di me questa cosa non fa presa. Alla fine vedi come si conclude, sei tu che vuoi stare male? E a me dà fastidio anche questa cosa, io cosa voglio? Io vorrei vivere certe situazioni, queste situazioni non ci sono, ora se non mi converto io all'altra visione la colpa del mio star male si fa ricadere su di me, ma io non voglio stare meglio cambiando visione perché per me questo non è meglio voglio vivere nell'altra situazione, ed è una cosa ben diversa e secondo me farmaci che cambiano questa cosa qua non ce ne sono, non vedo come possano mai funzionare, che fanno convertono uno che è comunista con due pugni chiusi alzati a diventare fascista casomai il mondo sociale non desse alcuno spazio all'altra idea e il tizio in questione vivesse una vita di frustrazioni e magari si suicida proprio perché non vuole vivere in un mondo dominato da certi modi di fare? Se a me un po' di piacere in più non fa dare un significato positivo a doverci provare con certe donne in certe condizioni e la cosa dovesse continuare ancora ad infastidirmi che devo fare? Per ottenere certe cose io devo spendere tot, e se a me non sta bene questo sistema economico ed è questo il problema? Lo risolve il farmaco? Un'aragosta che detesta combattere come la aggiusta un farmaco? Se i territori si possono ottenere solo combattendo in certi modi come si risolve la cosa? Se io ottengo il territorio a fronte di una serie di battaglie e poi valuto che ho lavorato troppo in relazione a quel che ho guadagnato, secondo te questa valutazione qua la può davvero cambiare un farmaco? Non sono convinto che sia una cosa chimica. E se ad un'aragosta non piacesse vivere così per ottenere un territorio? E' impossibile che esista questo tipo di aragosta orientata negativamente verso questa situazione? |
Re: Non avere voglia di fare niente
A me francamente non me ne può fregare di meno di avere l'energia per il minimo sindacale se esso risulta comunque sgradevole. Mangiare, bere, andare al lavoro, dormire lo faccio tranquillamente senza ma non per questo ne colgo la gradevolezza il senso di appagamento. Non prendo più antidepressivi da anni e sto come prima, minimo sindacale era e minimo sindacale e rimasto. L'unica cosa che hanno bloccato sono quei down brutali dove resti per giorni a fissare il muro in stato di apparente morte. Ma come si fa a dire che ti permettono di vivere meglio? Di avere una vita piena e appagante? Ci sono stati che non sono modificabili e che disturbano e fanno vivere male, il ruolo del farmaco sarebbe quello di distogliere il pensiero da questi aspetti ma non li risolvono. Ma il pensiero dove dovrebbe andare? In uno stato allucinato dove il bello e il brutto sono un'unica massa informe senza sostanza semplicemente neutra? A me questa sembra il messaggio che si vuole far passare e lo trovo molto più malsano dell'essere depressi e vedere tutto nero.
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Re: Non avere voglia di fare niente
Per chi ha l'anedonia ha senso perché non c'è alcuna soddisfazione nel fare qualsiasi cosa. Quando manca il premio non c'è incentivo.
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Re: Non avere voglia di fare niente
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Per curiosità che farmaco è? Io con sertralina e bupropione mi sono trovato bene per un periodo ma ora hanno perso molta efficacia. |
Re: Non avere voglia di fare niente
Sertralina, bupropione e cariprazina.
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Re: Non avere voglia di fare niente
Senza amore voglio vedere che voglia di fare hai.. mi ricordo lessi quel libro, diceva sai come riconoscere se un uomo e single o si sta vedendo con una donna da come e ordinata casa sua
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Pure io. Se mi fermo però divento povero come la merda.
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Re: Non avere voglia di fare niente
io devo avere gli obiettivi per fare le cose, per es. non mi piace né camminare né andare in bici, però se mi paghi faccio consegne a domicilio. e con i soldi piano piano ci faccio qualcosa. o magari se mi iscrivo in palestra lo faccio perché ho bisogno di conoscere gente e allargare la cerchia delle conoscenze.
non faccio niente senza motivo, quello sì. se mi vedi in giro a zonzo, a fissare paesaggi, non sono io ma uno che mi assomiglia. |
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