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La mia storia, parte due.
Buongiorno. Nel precedente thread, intitolato " la mia storia", ho parlato della nascita problematica e del mio percorso scolastico. Ho deciso di raccontare la mia storia per farvi capire come io sia arrivato ad ossessionati sul mio viso, nonostante quasi tutti mi dicano che io fossi normocarino. Qui parlerò delle amicizie e altro. Come ho già detto, ho avuto il supporto di un docente di sostegno fino alle scuole medie per un ritardo semplice del linguaggio. Io abito in un parco. All'età di 15 anni vedevo dei ragazzi giocare a calcio e col gameboy. Ho iniziato a unirmi a loro e mi hanno accettato. A scuola non sono mai stato sfottuto per l'aspetto, ma per il fatto che avessi il sostegno. A 16 anni alcuni ragazzi del parco sono diventati miei amici, tant'è che hanno iniziato a invitarmi ai loro compleanni. Ma nel 2013 si uniscono nella mia comitiva due pezzi di merda che hanno giocato con le mie insicurezze legate all'aspetto. Uno di questi una volta mi spense la sigaretta sulla gamba e io non lo picchiai. Questo mi diceva che fossi brutto. Una sera in un bar questo si mette a dire:" ti posso dire una cosa? Sei consapevole di essere un cesso? Nessuna ragazza ti cagerà mai. Io avrei potuto avere la mia prima storia ad agosto del 2008 in vacanza al mare, quando ci fu una ragazza che mi fissò e ammiccò in continuazione. Ero timidissimo. Quella sera mi ferma per conoscermi. La sera dopo mi presenta i suoi amici e mi disse che io fossi un bel ragazzo. Mi fissava in continuazione. Tornando ai due stronzi, che hanno giocato con le mie insicurezze legate all'aspetto, l'altro mi disse:" Marcello, una ragazza ti dice che sei bello". Ride, poi dice:" ti sta prendendo in giro". Così è successo che da maggio 2014, ogniqualvolta che mi guardavo allo specchio, piangevo come un matto. Così la psicologa del CSM di salute mentale, che mi disse che io fossi bello, mi indirizzò a uno psichiatra sempre dell'ASL. Mi diagnosticò la dismorfofobia e mi prescrisse Entact e Stilnox, ma continuavo a stare male. Questo psichiatra era uno stronzo: a volte non si presentava agli appuntamenti senza avvisare. All'ultimo controllo, mentre parlavo, si metteva a guardare il telefono. Evitavo gli specchi, ma nel 2016 incontrai uno psicoterapeuta che mi diede un esercizio per superare la paura degli specchi: dovevo guardarmi allo specchio per 20 min, poi scrivere dei voti per ogni parte del corpo. Ho girato vari psicologi e psichiatri, ma a Dicembre del 2016 ho incontrato l'attuale psichiatra, che è anche psicoterapeuta, e che era professore universitario presso il primo policlinico di Napoli. Nelle fasi acute mi ha salvato diverse volte e tutti ne parlavano bene. Ad agosto dell'anno scorso è successo che io abbia rotto con questi amici, perchè erano tossici. Un sabato chiedo a quello che credevo fosse il mio migliore amico e mi ha risposto:" vedi come te lo dico. Ti blocco. Sono stato così bene, senza di te, quando sei stato in vacanza in Calabria con i tuoi". Così l'ho mandato a fanculo. Questo non mi ha mai difeso da questi due stronzi che hanno giocato con le mie insicurezze. Da settembre dell'anno scorso sto frequentando un circolo per la tutela dell'ambiente e mi sono fatto degli amici, anche se non li frequento. Sono tutti bravibragazzi lì e mi trattano un amore. Sono stato da 3 chirurghi plastici. Io chiesi al primo chirurgo se io potessi piacere a qualche ragazza e lui disse a un milione. L'ultimo chirurgo da cui sono andato ha rifiutato di farsi pagare. Tutti e 3 i chirurghi hanno detto che il mio viso fosse normale e che non avessi problemi. Scusatemi, ma ci tenevo a raccontare la mia storia.bsto prendendo: Depakin 500, 1 cp dopo colazione e cena; Prazene, 15bgocce mattino e pomeriggio, 25 la sera; Haldol, 10 gocce la mattina; Entumin, 2 gocce la mattina; Nozinan, 1 cp e mezza la sera; Largactil, 1 cp ore 14-20.
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Re: La mia storia, parte due.
Posso dire che dubito che dirti di assegnarti dei voti allo specchio sia un granché come esercizio? Per il resto mi spiace che non ti sia sentito capito nella tua insicurezza, sicuramente scrivere questo diario e mettere in ordine i tuoi pensieri non può che farti bene
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Re: La mia storia, parte due.
Il tuo problema non è la bruttezza, sei petulante e concentrato solo su te stesso e i tuoi problemi.
Solo a leggere i tuoi post avverto noia e senso di pesantezza, fai telecronache di eventi della tua vita di cui a nessuno importa un fico secco senza aggiungere nulla ai tuoi contenuti che possano renderli interessanti. Se anche nella vita ti esprimi in questo modo lo credo bene che fai scappare le persone |
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Re: La mia storia, parte due.
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Mi pare logico chiedere aiuto, come fa qualche altro utente; non credo ci sia la coscienza del fatto che ripetere sempre le stesse cose porta al risultato opposto. Io spero ovviamente che chiunuqe possa migliorare ma non sono strade facili perché prima di offrire qualcosa al prossimo (perché ogni relazione è sempre do ut des) bisogna averla, e partire da così lontano è problematico. Anche io mi associo al consiglio del diario privato. E non solo a lui ma a quelli che fanno così allo stesso modo fotocopiando sempre le stesse cose. Oltretutto è meno facile essere individuati; per quanto a mio parere siano paranoie non è da escludere; basta mezza parola, un po' di capacità di incrociare i dati ed è finita. Poi cose così personali come foto del viso e terapie seguite... Boh, poi ciascuno decide da sé. |
Re: La mia storia, parte due.
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Nel caso dell'autore del topic c'è modo e modo di fare richieste d'aiuto. Si può chiedere aiuto anche con un minimo di sensibilità verso chi legge, manca del tutto l'empatia nella sua comunicazione come se fosse ad una seduta da uno psicologo che è pagato per ascoltare, qui non ci paga nessuno. Non è un problema di essere noiosi, qui manca proprio la percezione dell'utente che sta dall'altra parte che deve (dovrebbe) leggere cose totalmente prive comunicazione, monologhi che non servono a nessuno tantomeno a lui. |
Re: La mia storia, parte due.
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Che dire, l'unica è il mezzo miracolo di una presa di coscienza che il modo di comunicare spesso può cambiare completamente l'atteggiamento di chi ascolta. Grazie per il resto, la cosa è reciproca :) |
Sarei anche privo di empatia, ma tutte le persone che dal vivo mi conoscono mi reputano una persona intelligente, educata, per bene, dolce e gentile. Alcuni mi hanno anche detto che io sono simpatico.
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Re: La mia storia, parte due.
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Preferirei essere definito egoista che angioletto, paradossalmente chi è bonaccione ma senza autostima viene ripudiato nelle relazioni sociali, sopratutto da adulti. |
Re: La mia storia, parte due.
Anche a me hanno sempre detto che ero brutto, quando ero grasso ero inguardabile, ora che ho perso abbastanza peso sono più guardabile, anche se mi sento una rana, ho il collo in avanti e gli occhi gonfi tipo, poi se mangio troppi carboidrati mi gonfio comunque, quindi tendo a rimanere in un regime low carb e proteine alte per provare a rimanere in energia, appena perdo energie mi gonfio e mi affloscio ovunque.
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Re: La mia storia, parte due.
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Re: La mia storia, parte due.
@Marcellino1991
Leggendo i tuoi post, mi sembra che tu dia troppa importanza alle critiche di persone a caso. Ci sono persone che prendono in giro perché colgono l'insicurezza dell'altro, non perché ci siano reali motivi. Comunque anch'io ti consiglio di aprire un diario personale, come ti hanno già suggerito, perché così sarebbe più ordinato e avresti tutto in un'unica discussione |
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