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Mi sa che sono cassi...europei
Oggi, tra una sigaretta e l' altra, la mia capa mi dice che presto verrà fatta una riunione tra pochi intimi (io compreso), per via di un certo investimento che verrà fatto nel 2009-
Io so già che si vogliono espandere ed entrare nel mercato europeo...il prob è che solo 2 persone in ditta masticano l' inglese...io + un altra tipa. La mia paura è che voglia spararci in giro per l' Europa per partecipare a fiere etc....ma io da buon fobic aborro la cosa...come si chiama la fobia di viaggiare?? Beh... io ce l'ho al massimo livello...e so che ciò mi causerebbe delle crisi d' ansia nn gestibili...come ca**o glielo spiego?? Che situazione di merda... :x Ps...nn ditemi che è una fantastica opportunità....per me sarebbe solo un calvario. |
Se vuoi vado io a girare l'Europa al posto tuo!!
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Interventi più sensati?
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NN farti venire l ansia ora quado sarà il momento deciderai.....questo è il mio consiglio...POi se proprio nn te la senti di partire...cerca di spiegare il motivo del perchè nn te la senti ....penso che sarà la decisione piu saggia...Sn sempre stata dell idea che "gli altri" quelli che noi "temiamo"...in fondo a volte possono anche comprenderci e venirci incontro...La difficoltà è nel trovare il coraggio di esporsi...
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digli che sei viaggiofobico, volofobico, trenofobico e macchinofobico
dovrebbero bastare |
Re: Mi sa che sono cassi...europei
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@ NightVision:
hai ragione...tendo sempre a figurarmi gli scenari peggiori...nn so perchè ma è sempre stato così. @ calinero: Ehm....fosse facile senza passare per pazzo/impedito/povero deficiente... cmq..vedremo cosa ci riserverà il futuro...io per ora mi godo le feste :) |
Guarda, quando devo andare da qualche parte anche a me viene un po' d'ansia. Figurati che mi è venuta persino quando sono dovuto andare dall'Abruzzo, dove vivo, a Roma, proprio nei giorni dell'alluvione.
Forse stiamo parlando di problemi diversi, però ti posso dire che quest'ansia sparisce al momento di partire, o, al massimo, quando sono arrivato a destinazione. Inoltre mi sono accorto che più mi allontano dalla mia città di origine, più mi sento sbloccato, nei rapporti interpersonali. E' come se nel subconscio pensi che tanto le persone con cui avrai a che fare non le vedrai più, per cui vengono a cadere parte dei freni inibitori che ti bloccano nel luogo dove vivi, perché qui chi ti giudica ti vede sempre e ha il potere di emarginarti. Certo, le difficoltà rimangono, anche perché ci possono essere altri fattori inibenti. Naturalmente, quando parlo di caduta dei freni inibitori, non mi riferisco solo al caso in cui si esce per divertirsi, per fare mattità. La caduta di questi freni potrebbe anche aiutarti a essere più sciolto coi tuoi partner di lavoro all'estero, ad essere più convincente nel caso debba stipulare un contratto, e magari potresti ottenere delle condizioni particolarmente vantaggiose. Non so, ripeto, forse stiamo parlando di cose diverse, ma le trasferte all'estero potrebbero essere una buona occasione per migliorarsi anche sotto l'aspetto relazionale e cercare di sbarazzarsi di qualche fobia. |
bè io ho visto un film dove uno aveva gli attacchi di panico x i viaggi in aereo
secondo me dire di avere attacchi di panico x delle situazioni così non è assurdo e vergognoso, qualche normalone ne soffre puoi dire che stai male tra la folla ad esempio cioè non è come dire che ti vergogni a magnà in pubblico, li si che ti vergogni anche a pensarlo :lol: |
Cacchio, io amo viaggiare e non so che dirti...guarda, io ho abbattuto una buona parte delle mie insicurezze grazie al fatto che ho iniziato a fare viaggi parecchio avventurosi e indipendenti sin dalla tenera età di 18 anni, e tutto non grazie a me, ovviamente, ma al fatto che ci sono stato trascinato più o meno contro la mia volontà...
Quindi, sulla mia esperienza, è una fantsatica occasione. :) Le alternative sono secche. O rifiuti o accetti. Se rifiuti: non bisogna essere fobici per rifiutare un compito simile: molte persone "normali" non tollerano di viaggiare, non è strano voler rimanere nella propria città...senza doverti inventare paure strane, digli che non t'interessa andare per altri lidi: forse ti conviene, per essere più convincente, prima informarti sulle motivazioni che usano i normali. :-) Se accetti: beh, inizia a provare tutte le tecniche possibili ed immaginabili per diminuire l'ansia...dalla meditazione, al training autogeno, ai trucchi più strani che trovi in questo forum, alle medicine...it's the only way ;-) |
sono goffa però ci penserei prima di non accettare ... per come la vedo, prendere un treno per 40km non è poi diverso da prendere un aereo per volare in svezia ... tanto vale la svezia , per dire
in definitiva consiglierei solo di cercare di non avere rimpianti in futuro , di non dirmi che ha scelto la fs da sola, rispetto a tutte le altre qualità e capacità che ho ......ehmm ... cioè che hai :lol: |
Non è tanto il viaggio in sè...è tutto quello che comporta uno sconvolgimento della quotidianità che mi manda in crisi...se per alcuni le novità sono uno stimolo, io le vivo come una minaccia alla mia sicurezza...sicurezza che ho solo quando ho tutto sotto controllo in un ambiente a me familiare....
ecco allora che in situazioni come queste monta l 'ansia, l' agitazione e nn escludo attacchi di panico. :? |
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Certo..me ne guardo bene!!
Era per rispondere a lyra che mi chiedeva se temevo il viaggio perchè non è un' esperienza familiare.....di fatto temo TUTTO ciò che nn è familiare... Una volta nn ero così....poi sa Dio cosa mi è successo. |
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