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Ho rivisto un amico
Ieri sera ad una cena, una delle sporadiche occasioni di frequentazione sociale che mi restano, ho rivisto un amico dopo parecchio tempo. Anni fa ci frequentavamo di più, lui era piccolino, bruttino, poco intelligente (o almeno dai risultati scolastici e dai discorsi e dalle battute che faceva in molti lo ritenevano tale), e allo zero assoluto con le ragazze, anzi, pure sessualmente ambiguo. Eppure aveva una leggerezza e una amabilità tali che riuscivano a renderlo abbastanza simpatico a tutti, dove lo mettevi stava, non dava fastidio, nella comitiva c’era sempre. Talvolta risultava un po’ irritante perché stava sempre con lo sguardo fisso sul telefonino.
Ora questo ragazzo, dopo anni di disoccupazione e cazzeggio, fa un lavoro nell’ambito delle pubbliche relazioni e della progettazione istituzionale che molti riterrebbero cool, ha un sacco di frequentazioni, fa palestra, é molto più sicuro e spiritoso, addirittura un filino arrogante, molto attento all’estetica e all’abbigliamento e comincia facilmente nuove conversazioni con persone sconosciute. Mi sono poi reso conto, visto che poi il discorso ieri é scivolato non so perché sul tema del politicamente corretto, che esprimeva delle opinioni molto centrate e pertinenti, tali da chiuderci un po’ la bocca a tutti. Insomma, sembrava pure molto intelligente. Ad un certo punto questa persona mi aveva un po’ tagliato fuori dalla sua vita, inventando scuse per non vedersi più, lasciandomi un po’ perplesso, forse percepiva da parte mia un atteggiamento un po’ di superiorità. Che però si é rivelata del tutto infondata, dato che ho pensato addirittura che lui sia diventato la persona che io vorrei essere e l’ho invidiato, viste tutte le mie insicurezze. Qualche riflessione? |
Re: Ho rivisto un amico
Che è una scena già vista e a me accaduta 40 anni fa, mica ieri, e non è stata l'unica.
Più o meno fine del liceo, uno del solito gruppo del muretto passava per deficiente. Non per un modo di dire, sembrava un deficiente. Passata la maturità con 36 goffo, etc. Ma era il classico mulo, fin da che eravamo ragazzini diceva che voleva fare il pilota e ovviamente perculato in continuazione; testardo come nessun altro. Indovinate? Comandante nei tempi minimi previsti adesso gira su bestioni come l'A-380, diventato uno strafigo con tutte le hostess che ci vogliono uscire e vi lascio immaginare che vita faccia. Ovviamente quando lo vedo al bar cambio bar :D E' solo il primo episodio che mi viene in mente ma ne potrei raccontare altri cinque o sei. E vogliamo parlare delle ripetizioni? Ogni tanto ne accenno e ho già detto di quello che sembrava un ragazzino timido e incapace, io come didatta sono bravino e lo portai abbastanza bene all'esame di matematica. Adesso è un alto funzionario di nonvidicocosa e ogni tanto si vede sui giornali. Ovviamente anche fisicamente il brutto anatroccolo è diventato un gran figo e ha una bella famiglia. E io qui, che sembravo la promessa accademica destinato a chi sa cosa, solo, in una stanzetta di una casetta in cui ci sono infiltrazioni d'acqua e non ho di che riparare il tetto. Mi sento veramente depresso anche perché ho guardato almeno 10-12 persone dall'alto in basso per vedere che poi hanno avuto tutti una vita che io mi sogno di un fattore 15 a salire. E' questo senso di colpa verso la mia stupidità che mi è insopportabile più di qualsiasi altra cosa. A parziale attenuante è un vizio che mi sono tolto abbastanza presto, ho trovato anche qualche foto datata che riesco ad associare alla persona che ero allora. Ma probabilmente tra rimorso e "rosicamento" (sono un essere umano) ho ingigantito le mie sensazioni in un certo senso facendole restare perenni. Non sono più così da tempo ma da un certo punto di vista questo non lo percepisco. Non so come spiegare. Spero di mo ah, no oggi l'ho già scritto due volte e mi sono dato un limite :D |
Re: Ho rivisto un amico
L'amara verità: ti vedeva come una persona negativa, e molto probabilmente avevi atteggiamenti negativi, ha deciso di provare a vivere una vita normale e di non isolarsi con una persona che sentiva non gli dava niente.
La lezione che devi trarre secondo me è provare a cambiare. Senza offesa lo dico, che magari mi sbaglio anche, ma pensare che gli altri sono degli stronzi o che ci abbandonano per opportunismo è auto giustificarsi. |
Re: Ho rivisto un amico
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Re: Ho rivisto un amico
@Hitomi: vero, la percezione conta molto, probabilmente la mia visione é filtrata dal “colpo che ho ricevuto”, le cose saranno più sfumate. E comunque, ovviamente, ognuno ha margini di evoluzione, che si conquistano con tempi e modi diversi.
@Pokorny: il successo altrui é una cosa che mi fa rosicare, non riesco a superarlo, e quando accade a persone che avevamo sottovalutato c’é anche una ferita inconscia che ci fa interrogare sul nostro reale valore e sulla nostra capacità di valutare le situazioni. O ci fa sentire dei cretini perché magari riteniamo di essere nati con buone carte ma di averle giocate malissimo, mentre altri in mano avevano una coppia di di due ma hanno bluffato, sono stati abili e fortunati e hanno vinto. @Schlemiel: si, anch’io ho pensato che questa persona mi reputasse una frequentazione sterile e negativa, e ovviamente questo fa molto male. Come l’idea che lui negli ultimi dieci anni abbia corso e io gattonato, ma una spiegazione che mi convinca appieno non la trovo. Grazie a tutti per le risposte. E so che una grossa parte del problema si risolverebbe se smettessi di confrontarmi agli altri pensando che siamo tutti in gara, ma non é facile. |
Re: Ho rivisto un amico
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Re: Ho rivisto un amico
Ma adesso che è cool ha trovato la ragazza?
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Re: Ho rivisto un amico
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Re: Ho rivisto un amico
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Spesso lo sono; quando vedo certi filmati su youtube di cose che richiedono tecnica e capacità mentali mi immedesimo sinceramente con quello che probabilmente provano. Poi però scatta sempre "perché non anche io?" Non so come definirmi perché l'invidioso è contento dell'insuccesso altrui e non è questo il mio mood principale, anzi non mi capita praticamente mai e le rare volte perché il caduto in disgrazia di turno si era comportato male in precedenza. Ma provo quel senso chiaramente ingiustificato di non aver avuto dalla vita tante cose a cui avevo "diritto" (ripeto, non scontato perché nessuno me compreso ha diritto a nulla oltre quello che gli garantisce la legge). |
Re: Ho rivisto un amico
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Comunque sarà brutto da dirsi, ma se per fare progressi bisogna tagliar fuori delle persone dalla propria vita perché sentiamo che ormai non ci danno nulla, ma anzi, direi che si fa bene, è il corso della vita, e alla fin fine nessuno deve nulla a nessuno. |
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Re: Ho rivisto un amico
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Re: Ho rivisto un amico
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Di lui hai sempre conosciuto soltanto la parte più visibile, l'apparenza... |
Re: Ho rivisto un amico
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Noto un leggerissimo livore nelle tue parole:D e una volontà di processare le persone e farle confessare le loro colpe che manco l’inquisizione spagnola…applichi con te stesso la severità assolutista che usi col resto del mondo? Ti é stata utile? O, se non ricordo male, non hai contatti col mondo quindi filtri tutto attraverso le tue inscalfibili convinzioni di partenza mai misuratesi con la realtà aggiungendo un bel po’ di sfogo alle tue frustrazioni? Non so, ipotizzo… |
Re: Ho rivisto un amico
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In rarissimi casi magari uno sfigato nella fase 18-20 anni cambia e diventa quasi figo, quasi, però è molto difficile.
Poi in generale la gente cerca di relazionarsi a persona meglio di loro messe socialmente e in tutto il resto, di certo non con uno che magari il sabato lo passa davanti a Netflix ed è semidepresso o gli piace fare puzzle. Personalmente però evito gente del passato quasi sempre, ci sarà un perché se non ci vediamo più e spesso sono lunatici o strani, e di correre dietro alle persone non ho più voglia. È grave lo so ma sinceramente non mi va. |
Re: Ho rivisto un amico
Secondo me con gli anni il tuo amico ha sviluppato le sue capacità, che erano grandi, ed ora le ha messe in evidenza. A volte le cose diventano l'opposto di quello che sembrano all'inizio ma in realtà la logica c'è, ed è appunto che ha tirato fuori già quello che aveva e che nessuno pensava che avesse. Possono esistere anche persone un po' bloccate, che hanno bisogno di più tempo oppure all'epoca viveva in un contesto difficile che lo opprimeva, non si può mai sapere.
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