come vivreste la consapevolezza della follia
Come la vivreste se aveste la certezza di esserlo?
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Re: come affrontereste la consapevolezza della difficoltà d'integrazione?
Modifico il titolo del post (non mi fa effettuare modifiche). Come vivreste la consapevolezza delle difficoltà d'integrazione? Scusatemi perchè forse non mi sono espresso bene e non aveva molto senso, vista la mancanza di risposte.
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
Esattamente come sto vivendo, mi ritengo un folle per avere sprecato la mia vita e vivo corroso dai rimorsi.
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Re: come affrontereste la consapevolezza della difficoltà d'integrazione?
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Ma che domande sono? Ho un QI troppo basso per capirle 😶
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
In genere i folli non ne sono consapevoli, è il mondo ad essere pazzo secondo la loro visione.
Le patologie in cui momenti di lucidità si alternano a stati psicotici generalmente hanno un alto tasso di suicidi. In entrambi i casi si vive male ma quando sei lucido vivi anche peggio. Se non si può guarire bisogna augurarsi di imparare ad accettarsi almeno per risparmiarsi l'autotortura. |
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
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Posso dire come vivo io la mia follia:se come follia si intende solo la schizofrenia non saprei... Ma per quel che ne so anche la depressione è follia... Detto questo la vivo male, vergognandomi di questo problema... Lo considero un handicap e una debolezza... Una volta che ne ho preso coscienza ho cercato in ogni modo di nasconderlo, arginarlo, soffocarlo, ma non è facile... Sostanzialmente faccio parte dei depressi che si "vede che hanno la depressione"... Col tempo però mi sono abituato e non mi pesa più in modo devastante... Riesco più o meno a sopportarlo e gestirlo
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
Io vivo senza voglia di vivere perché dovunque immagino di stare penso che starò comunque male.
La difficoltà di intergazione corrode la voglia di vivere e questa poca voglia fa diventare ancora più difficile integrarmi. |
Re: come vivreste la consapevolezza della follia
La depressione non é follia, a dire il vero la psichiatria contemporanea non usa più questo termine, ma ha etichettato e segmentato tutto in vari disturbi.
Sicuramente la consapevolezza porta a vivere male, anche quando i disturbi possono dare sensazioni di gioia e euforia. L’unica consolazione potrebbe venirmi dal pensiero che forse l’uscire dagli schemi mentali accettati e condivisi potrebbe darmi anche qualcosa che le persone sane non hanno in termini di produzione intellettiva e creatività. Non c’é genio senza follia, almeno un pizzico. Erasmo da Rotterdam diceva che era essenziale per la vita e quelli che hanno un approccio perennemente esclusivamente logico-razionale sono i più pazzi di tutti. E qualcun’altro diceva che in questi tempi we’re never gonna survive unless we get a l’intelletto crazy. Ma sono solo citazioni consolatorie, probabilmente bisognerebbe intendersi sul “grado” di follia, perché le cose non sono mai bianche o nere. Boh, non lo so, forse sto delirando. |
Re: come vivreste la consapevolezza della follia
già adesso che sono al limite mi spaventa, ma se dovessi impazzire o subire un tso penso che sarebbe la fine, non riuscirei a rialzarmi e ad avere gli stessi obiettivi che ho ora. un tracollo psichico non me lo posso proprio permettere, ma ne ho paura. anche se vedo più probabile una demenza anticipata.
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
Molti pensieri che ho fatto per due anni alle superiori potrebbero essere giudicati "folli" visti da un certo punto di vista, credevo in strane teorie, ero ossessionato dalle dati e dai numeri, compivo innumerevoli calcoli per metterli in relazione ed estrarne un qualche mio destino collegato nella mia mente col destino del Mondo. Poi ha prevalso comunque la mia parte realista, perché vedevo che tutte quelle mie teorie non portavano a niente, non avevano alcun riscontro con la realtà effettiva, le mie previsioni si rivelavano fallaci e allora mi sono detto che stavo sbagliando tutto. Ho sofferto molto ma alla fine mi sono lasciato tutto questo alle spalle e ho ripreso un certo contatto con la realtà. Anzi, adesso sono forse sin troppo razionalista.
Comunque io sostengo tutt'ora una posizione abbastanza relativista. Se uno dice di vedere una divinità inventata da lui è giudicato pazzo, schizofrenico, ecc. e magari lo mettono sotto farmaci, ma se la stessa persona dice di vedere la Madonna o Padre Pio rischia pure che lo facciano santo. Alla fine la pazzia del singolo è la normalità dei molti. |
Re: come vivreste la consapevolezza della follia
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In primis assumendo l antidepressivo quotidiano... Senza quello per me non si va da nessuna parte... In secundis usare quasi sempre la testa e non l istinto... Terzus in base alle esperienze già vissute o per intuizione fare il più possibile la cosa giusta per te nel momento giusto... Quartis avere un lavoro aiuta molto nel miglioramento...
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
Dopo la follia o ci rimani o ti distruggi la mente e soffri come un cane una volta lucido.
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
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E quello lo prendo, anche se mi fa stare più o meno allo stesso modo, pur avendone cambiati molti. L'uso della testa è quello che è più difficile..nel senso che i pensieri si generano con molta fatica e non lineari. L'unico lavoro che son riuscito a mantenere è quello attuale e non è facile per via delle difficoltà di dialogo ed integrazione. |
Re: come vivreste la consapevolezza della follia
Si chiama vecchiaia prima o poi tocca a tutti un giorno ti svegli e la tua più grande aspirazione e finire quel puzzle da 3 Milà pezzi
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
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Re: come vivreste la consapevolezza della follia
Spesso si confonde l'essere capaci con l'essere pazzi, non è la stessa cosa. Chi è molto bravo arriva anche ai limiti delle cose.
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