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Sociofobici, timidi o introversi?
Sondaggio a risposta multipla, visto che secondo me le diverse condizioni possono convivere.
L'ho aperto ripensando ad alcune discussioni sul forum sulla differenza tra di esse e su come gli utenti si sentono al riguardo. Mi incuriosisce anche vedere com'è la distribuzione dell'utenza al riguardo. Per me la fobia sociale è una paura invalidante o quasi invalidante per cui i rapporti umani portano a una vera e propria paura, accompagnata dai classici sintomi fisici (sudorazione, rossore, tachicardia, tremolio, difficoltà a respirare e parlare, ecc.) e psicologici (desiderio di scappare per sganciarsi dalla situazione sociale, tendenza all'evitamento che si cronicizza col tempo, ecc.). La timidezza la vedo come una forma molto attenuata di fobia sociale, in cui i sintomi magari sono simili ma in forma ridotta, e che rientra nel novero del gestibile, per quanto provochi comunque disagio nel soggetto. Inoltre la timidezza mi sembra si manifesti soprattutto quando si ha a che fare con degli sconosciuti, al primo impatto con gli altri, e che familiarizzando con le persone tenda a scomparire, mentre la fobia sociale invece tende a permanere. Infine c'è l'introversione, che può essere legata a sociofobia e timidezza, ma può anche essere indipendente. L'introversione è la tendenza a trascorrere più tempo con se stessi che con gli altri, a rimuginare sui proprî pensieri, ad aprirsi con difficoltà con le altre persone, ad avere pochi o nessun rapporto di intimità emotiva con gli altri, a tenere gli altri a distanza. Per quanto mi riguarda, io sono sicuramente introverso e timido, mentre sociofobico proprio no. |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Sicuramente ho timidezza e introversione a livelli piuttosto alti. Per quanto riguarda la fobia sociale non so a partire da che livello possa considerarsi tale. Prima probabilmente ci arrivavo, adesso forse meno. Dipende un po' dalle persone e dalle situazioni.
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Un pò timido e introverso sì, però non lo sono mai stato a un livello di fobia. Con il passare degli anni e con le esperienze di vita avute timidezza e introversione sono un pò diminuite, ma mai del tutto. L'orientamento caratteriale è rimasto sempre quello, si può smussare un pò ma cambiare completamente è impossibile, fanno parte del carattere della persona.
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Io ho votato introversa, anche se mi definisco più riservata. Posso interagire però poi devo isolarmi per stare con me stessa ,soprattutto se le interazioni durante la giornata sono tante .
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Introverso sicuramente, timido anche, fobico non direi. Ma poi le categorie per definire il rapportarsi socialmente sarebbero molte di più. Ad esempio io provo anche rabbia nei confronti del mondo, che mi porta talvolta ad interagire con gli altri sì, ma in modo rigido, freddo, anche con supponenza e sarcasmo, magari anche per nascondere la fragilità, creando tensioni e situazioni spiacevoli, ovviamente questo allontana le persone. Insomma, é complessa la cosa.
E anch’io, dopo essere stato in mezzo alla gente, ho bisogno di solitudine e “decompressione”. |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Attualmente introversione perché la sociofobia per ora mi è passata direi
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Sono cambiata nel corso degli anni.
Da bambina ero una semplice spudorata Da ragazzina sono diventata timida, soprattutto con gli adulti e coi ragazzi maschi. Crescendo ho perso la timidezza, adesso se devo dire due stronzate superficiali o chiedere una informazione non mi faccio problemi, in compenso mi sono scoperta del tutto introversa e dall'università in poi sono diventata fobica coi coetanei/persone giovani con una prevalenza verso il sesso maschile. Se si tratta di un estraneo non mi faccio problemi a dire due o tre cose ma sono del tutto refrattaria alla conoscenza e alla intimità emotiva. |
Una forma di "ansia" sociale, che si manifesta soprattutto con la parte psicologica, credo innegabilmente di averla. Un po' timidezza ovviamente pure nelle fasi iniziali, che in qualche modo va a scemare se non sento particolari disagi (ma possono permanere comunque altre condizioni inibitorie legate probabilmente alle altre due situazioni).
Una "quota" di introversione è presente, ma capita di manifestare degli sprazzi di estroversione che potrebbero far pensare che non lo sia, però sostanzialmente il desiderio è trascorrere più tempo da solo. Alla fine credo di non essere/risultare facilmente inquadrabile, e probabilmente anche per questo si viene percepiti come "strani" :pensando: |
Direi un po' introverso ma dipende dal contesto. Personalmente non mi sono mai piaciute le persone troppo estroverse, le ho sempre percepite come se volessero sempre stare al centro dell'attenzione.
Da giovane ero molto ma molto timido ma con il tempo sono riuscito a mitigare un po' questo lato di me. Mai stato sociofobico. |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
wow, sono l'unico ad aver risposto "nessuna delle tre".
- Non mi considero particolarmente introverso. In linea di massima stare con gli altri mi piace e ne sento molto il bisogno. Poi nella realtà questo bisogno raramente viene soddisfatto perché ci sono molte situazioni in cui avvicinandomi agli altri finirei per fare brutte figure. - Di base non credo di avere un carattere timido. Sono un esibizionista mancato. Adoro raccontare cose belle su di me, farmi ammirare, sentirmi al centro dell'attenzione in contesti di apprezzamento. Il problema è che ho una vita ripugnante, dunque le circostanze in cui potermi esibire e mostrare quanto sono fantastico risultano rarissime. - Ci sono molte situazioni sfavorevoli che mi inducono a pensieri e comportamenti di tipo fobico sociale/evitante. Ma io considero queste reazioni alle situazioni assolutamente razionali, corrette e inevitabili. Io di base non ho nulla a che fare con la fobia sociale. Poi se mi si presenta una situazione in cui l'immagine di me stesso verrebbe compromessa e farei figure ridicole, allora è ovvio che mi viene ansia e che evito. Datemi contesti che mi valorizzino, allora estroverseggio. Datemi contesti che mi danneggino, allora mi rintano in cameretta. Insomma, io voglio andare incontro agli altri facendo belle figure ed essendo ammirato. Se questo è possibile, mi sento molto sicuro di me e sto alla grande. Se non è possibile, metto in atto un evitamento radicale. Non ammetto errori né fallimenti. |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Ma più o meno non sono la stessa cosa? Forse cambia l'intensità dei sintomi.
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Il concetto e proprio questo lintroverso tende ad evitare perché i contesti che lo esaltano sono pochi rispetto agli estroversi,quindi preferisce estranearmi se non vede un contesto affine,ed e la scelta più saggia infatti..
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
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Per soddisfare i criteri per la diagnosi del DSM-5, i pazienti devono avere una Marcata e persistente (≥ 6 mesi) paura o ansia per una o più situazioni sociali nelle quali possono essere esaminati da altri La paura deve comportare una valutazione negativa da parte di altri (p. es., che i pazienti saranno umiliati, imbarazzati, o respinti oppure dovranno offendere gli altri). In aggiunta, tutti i seguenti punti devono essere presenti: 1) Le stesse situazioni sociali provocano quasi sempre paura o ansia. 2) I pazienti evitano attivamente la situazione. 3) La paura o l'ansia sono sproporzionate rispetto alla minaccia reale (tenendo conto delle norme socio-culturali). 4) La paura, l'ansia, e/o l'elusione causano disagio significativo o compromettono significativamente il funzionamento sociale o lavorativo. Inoltre, la paura e l'ansia non possono essere caratterizzate più correttamente come un disturbo mentale diverso (p. es., agorafobia, attacchi di panico, disturbo da dismorfismo corporeo). https://www.msdmanuals.com/it-it/pro.../fobia-sociale Nel mio caso non viene rispettato il punto 3. La mia paura è perfettamente proporzionata e realistica. |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Ma alla fine è tutto catagolabizzabbile... catagalobizzabile... cat... Ci rinuncio :D insomma si può catalogare tutto? Io non penso, ogni persona è piena di sfumature ed è unica, diversa da un'altra persona. Le diagnosi ci danno un'indicazione sui nostri problemi ma non dicono tutto, uno può avere più problemi in un ambito, un altro no, uno ha timore a fare quella cosa, un altro no...
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Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Timidezza e introversione :)
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Sono un disastro :D |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
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Ad esempio io un tempo facevo fatica a parlare con le persone, ero vergognosa, magari mi imbarazzava ma di fatto non sottraeva molto alla qualità della mia vita, io questa la definivo.timidezza. La fobia invece magari causa disturbi fisici, pensieri ossessivi anticipatori finché non si giunge all'evitanza. |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Mi definirei "solo" sociofobico.
Ho tutt'ora sintomi d'ansia e pensieri disfunzionali in certe situazioni (meno di quelle di quando mi hanno fatto una diagnosi) e sempre circoscritte, seppur siano quelle importanti, o quelle che permettono di socializzare meglio. Per il resto non mi sento di definirmi timido, se fuori da quelle situazioni, nè introverso puro. Ogni tanto devo ricarmi stando da solo, altre volte però capita stando a contatto con altre persone |
Re: Sociofobici, timidi o introversi?
Io ho una diagnosi di fobia sociale fatta da un neuropsichiatra infantile, ma ai tempi avevo 15 anni ed era un periodo buio, ora sono evitante ma non proprio fobico come prima, mi reputo introverso e un poco fobico, però nel contesto sociale mi sento in difetto e di conseguenza evito, dai test fatti con la psicologa risulta che ho quasi tutti i tratti del dep, ma non so alla fine sono introverso di mio quindi...
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