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Levi98 22-06-2022 20:04

Incapacità di vivere
 
Ormai mi sento sempre più inadatto alla vita sociale, vedo chiunque divertirsi, fare esperienze, prendere la propria vita in mano, mentre io rimango fermo al punto di partenza, timoroso di tutto e incapace di procacciarmi la felicitá.
Questa fobia sociale mi sta uccidendo dentro.
Se penso alle cose che non sono in grado di fare potrei farci una lista della spesa.
Avete presente quando fate un'attività nuova, con persone nuove, di cui nessuno si conosce e cominciano a formarsi i primi gruppetti?
Io da quei gruppetti rimango solitamente fuori e se mi ci riesco ad inserire sono comunque quello invisibile, che ascolta gli altri parlare e non dice mai la sua, quello che se apre bocca parla a monosillabi, quello che non suscita emozioni, non si sa cosa pensa, il pupazzo.
Oggi sono veramente amareggiato, mi sto odiando, sono incazzato con me stesso.
Ho fatto un corso per lavoro, durato due giornate e c'era questa ragazza che mi interessava, con cui c'è stato qualche scambio di sguardi.
Sinceramente non so se le piacessi, può darsi di si, come no, il fatto è che non sono riuscito a dirle nulla, volevo andare lì a parlarle, ma ogni volta era in gruppo e mi vergognavo.
Finito il corso l'ho lasciata andare così, non ho avuto il coraggio di chiederle il numero o il nome, non so nulla di lei e probabilmente non la rivedrò più.
Mi odio, non riesco a fare nulla, ho paura di tutto, non sono in grado di fare delle scelte per rendermi felice, sono letteralmente il prototipo di inetto sociale.
Sono stufo di (non) vivere così, la mia esistenza è inutile e vuota, non ho nulla di cui parlare, nulla da raccontare come fanno gli altri.
Ovviamente nelle pause io ero lì in mezzo al gruppo a fare da spettatore, mentre il tizio di turno raccontava esperienze varie.
Non ne posso più di perdermi la parte migliore dell'esistenza e al contempo non essere in grado di uscirne.
La mia vita è composta da casa-lavoro e quando raramente esco solitamente sono pure a disagio in mezzo alla gente o mi limito a esistere, mai a vivere.

Scusate lo sfogo...

Se volete darmi consigli o aggiungere qualcosa di personale alla discussione fate pure.

pokorny 22-06-2022 21:19

Re: Incapacità di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Levi98 (Messaggio 2720730)
Avete presente quando fate un'attività nuova, con persone nuove, di cui nessuno si conosce e cominciano a formarsi i primi gruppetti?
Io da quei gruppetti rimango solitamente fuori e se mi ci riesco ad inserire sono comunque quello invisibile, che ascolta gli altri parlare e non dice mai la sua, quello che se apre bocca parla a monosillabi, quello che non suscita emozioni, non si sa cosa pensa, il pupazzo.

Questa è sicuramente la cosa con cui risuono di più. Non perché il resto non sia importante ma perché di tutto è il riassunto più conciso. Situazioni come questa ne ho vissute tante e sono tra i ricordi meno belli che possa avere.

Ezp97 22-06-2022 21:20

Quote:

Originariamente inviata da Levi98 (Messaggio 2720730)
Ormai mi sento sempre più inadatto alla vita sociale, vedo chiunque divertirsi, fare esperienze, prendere la propria vita in mano, mentre io rimango fermo al punto di partenza, timoroso di tutto e incapace di procacciarmi la felicitá.
Questa fobia sociale mi sta uccidendo dentro.
Se penso alle cose che non sono in grado di fare potrei farci una lista della spesa.
Avete presente quando fate un'attività nuova, con persone nuove, di cui nessuno si conosce e cominciano a formarsi i primi gruppetti?
Io da quei gruppetti rimango solitamente fuori e se mi ci riesco ad inserire sono comunque quello invisibile, che ascolta gli altri parlare e non dice mai la sua, quello che se apre bocca parla a monosillabi, quello che non suscita emozioni, non si sa cosa pensa, il pupazzo.
Oggi sono veramente amareggiato, mi sto odiando, sono incazzato con me stesso.
Ho fatto un corso per lavoro, durato due giornate e c'era questa ragazza che mi interessava, con cui c'è stato qualche scambio di sguardi.
Sinceramente non so se le piacessi, può darsi di si, come no, il fatto è che non sono riuscito a dirle nulla, volevo andare lì a parlarle, ma ogni volta era in gruppo e mi vergognavo.
Finito il corso l'ho lasciata andare così, non ho avuto il coraggio di chiederle il numero o il nome, non so nulla di lei e probabilmente non la rivedrò più.
Mi odio, non riesco a fare nulla, ho paura di tutto, non sono in grado di fare delle scelte per rendermi felice, sono letteralmente il prototipo di inetto sociale.
Sono stufo di (non) vivere così, la mia esistenza è inutile e vuota, non ho nulla di cui parlare, nulla da raccontare come fanno gli altri.
Ovviamente nelle pause io ero lì in mezzo al gruppo a fare da spettatore, mentre il tizio di turno raccontava esperienze varie.
Non ne posso più di perdermi la parte migliore dell'esistenza e al contempo non essere in grado di uscirne.
La mia vita è composta da casa-lavoro e quando raramente esco solitamente sono pure a disagio in mezzo alla gente o mi limito a esistere, mai a vivere.

Scusate lo sfogo...

Se volete darmi consigli o aggiungere qualcosa di personale alla discussione fate pure.

Se si superano i 20 anni e si è fuori da quelle cose probabilmente è finita.

Levi98 22-06-2022 22:15

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2720767)
Questa è sicuramente la cosa con cui risuono di più. Non perché il resto non sia importante ma perché di tutto è il riassunto più conciso. Situazioni come questa ne ho vissute tante e sono tra i ricordi meno belli che possa avere.

È quello che succede a chi non sa stare in mezzo alla gente...
Ti limiti a osservare mentre sei a disagio e pensi a cosa dire per partecipare alla discussione, ma ogni cosa che ti passa per la testa ti sembra stupida e inutile.
E così ti perdi tutto quello che ne consegue, perchè non sai le regole base dell'interazione.

Norlit 22-06-2022 22:19

Re: Incapacità di vivere
 
Quanto ti capisco... ho più volte provato le sensazioni da te descritte

Ezp97 22-06-2022 22:52

Siamo fottuti.

Levin 22-06-2022 23:20

Non ti scoraggiare e insisti... intanto vedi che qualcosa da raccontare ce l'hai...
sei andato a un corso, ti è piaciuta una ragazza ma non sei riuscito ad approcciarla perché non era mai sola...
In generale non era una situazione facile per un timido, non ti colpevolizzare troppo

Varano 22-06-2022 23:43

È un peccato perché ti ho visto e sembravi un bel ragazzo, ma se hai questo carattere è tutto più complicato.
So cosa si prova, ma non ho niente da consigliarti. Dovresti parlare con qualcuno di competente, sei ancora abbastanza giovane per fare un lavoro su te stesso, per me non è ancora finita.
Ci vuole un bel cambiamento ma ho visto qualcuno riuscirci

Demiurgo 22-06-2022 23:50

Si... Sono sensazioni note.

Ti posso solo dire che non sei il solo a provarle... Anche se non so quanto ti potrà essere di conforto.

L innominato 22-06-2022 23:59

Re: Incapacità di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Levi98 (Messaggio 2720730)
Ormai mi sento sempre più inadatto alla vita sociale, vedo chiunque divertirsi, fare esperienze, prendere la propria vita in mano, mentre io rimango fermo al punto di partenza, timoroso di tutto e incapace di procacciarmi la felicitá.
Questa fobia sociale mi sta uccidendo dentro.
Se penso alle cose che non sono in grado di fare potrei farci una lista della spesa.
Avete presente quando fate un'attività nuova, con persone nuove, di cui nessuno si conosce e cominciano a formarsi i primi gruppetti?
Io da quei gruppetti rimango solitamente fuori e se mi ci riesco ad inserire sono comunque quello invisibile, che ascolta gli altri parlare e non dice mai la sua, quello che se apre bocca parla a monosillabi, quello che non suscita emozioni, non si sa cosa pensa, il pupazzo.
Oggi sono veramente amareggiato, mi sto odiando, sono incazzato con me stesso.
Ho fatto un corso per lavoro, durato due giornate e c'era questa ragazza che mi interessava, con cui c'è stato qualche scambio di sguardi.
Sinceramente non so se le piacessi, può darsi di si, come no, il fatto è che non sono riuscito a dirle nulla, volevo andare lì a parlarle, ma ogni volta era in gruppo e mi vergognavo.
Finito il corso l'ho lasciata andare così, non ho avuto il coraggio di chiederle il numero o il nome, non so nulla di lei e probabilmente non la rivedrò più.
Mi odio, non riesco a fare nulla, ho paura di tutto, non sono in grado di fare delle scelte per rendermi felice, sono letteralmente il prototipo di inetto sociale.
Sono stufo di (non) vivere così, la mia esistenza è inutile e vuota, non ho nulla di cui parlare, nulla da raccontare come fanno gli altri.
Ovviamente nelle pause io ero lì in mezzo al gruppo a fare da spettatore, mentre il tizio di turno raccontava esperienze varie.
Non ne posso più di perdermi la parte migliore dell'esistenza e al contempo non essere in grado di uscirne.
La mia vita è composta da casa-lavoro e quando raramente esco solitamente sono pure a disagio in mezzo alla gente o mi limito a esistere, mai a vivere.

Scusate lo sfogo...

Se volete darmi consigli o aggiungere qualcosa di personale alla discussione fate pure.

Potrei averlo scritto io il post..prima anche io ci davo molto peso, ma il tempo passa e dato che il gruppo di amici che avevo si è sciolto non mi interessa più perché quando uscivo provavo le stesse sensazioni che hai descritto, non mi sono mai sentito integrato, erano amici di convenienza, quindi meglio così che si sono interrotti i contatti e ora esco con uno o due amici o sto da solo e mi va bene così.

Vento 23-06-2022 03:55

Re: Incapacità di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Levi98 (Messaggio 2720730)
Se volete darmi consigli o aggiungere qualcosa di personale alla discussione fate pure.

Una volta un mio amico inglese, mi ha detto di un raduno di persone timide in svezia a cui aveva partecipato. Mi ha raccontato che ogni partecipante doveva fare qualcosa che gli faceva paura all'interno dell'evento, tra cui anche public speaking.

Ora non c'è bisogno di andare per forza in svezia, ci sono vari spicoterapeuti cognitivi comportamentali che possono aiutare molto ad affrontare una paura alla volta, dalle più semplici a quelle più complesse. Sí perchè l'unico modo per uscirne è fare tutto quello che ti mette paura, proprio perchè ti mette paura.

Ti sconsiglio vivamente qualsiasi psicologo (psicoanalista) che invece cerca le cause psicologiche nel tuo passato e nella tua infanzia, ci perdi gli anni e molto probabilmente i progressi sono quasi nulli, tranne le gigantesche somme di denaro che hai perso, si quelle sono l'unico cambiamento vero.

vikingo 23-06-2022 04:24

Forza e coraggio Levi che sei giovanissimo..non mollare ...

Levi98 23-06-2022 07:12

Quote:

Originariamente inviata da Levin (Messaggio 2720841)
Non ti scoraggiare e insisti... intanto vedi che qualcosa da raccontare ce l'hai...
sei andato a un corso, ti è piaciuta una ragazza ma non sei riuscito ad approcciarla perché non era mai sola...
In generale non era una situazione facile per un timido, non ti colpevolizzare troppo

Hai ragione, però è difficile non colpevolizzarti quando sei l'artefice della tua inutile esistenza.

Levi98 23-06-2022 07:13

Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2720853)
È un peccato perché ti ho visto e sembravi un bel ragazzo, ma se hai questo carattere è tutto più complicato.
So cosa si prova, ma non ho niente da consigliarti. Dovresti parlare con qualcuno di competente, sei ancora abbastanza giovane per fare un lavoro su te stesso, per me non è ancora finita.
Ci vuole un bel cambiamento ma ho visto qualcuno riuscirci

Forse prima o poi tenterò la via terapeutica, ho solo paura di buttare soldi e tempo e sentirmi ancora peggio, altrimenti l'avrei giá fatto.

Levi98 23-06-2022 07:15

Quote:

Originariamente inviata da L innominato (Messaggio 2720863)
Potrei averlo scritto io il post..prima anche io ci davo molto peso, ma il tempo passa e dato che il gruppo di amici che avevo si è sciolto non mi interessa più perché quando uscivo provavo le stesse sensazioni che hai descritto, non mi sono mai sentito integrato, erano amici di convenienza, quindi meglio così che si sono interrotti i contatti e ora esco con uno o due amici o sto da solo e mi va bene così.

A me è capitato con amici di mio fratello, ci uscivo per non rimanere solo, ora sto evitando, tanto è inutile fare le cose forzandosi, devono venire naturali.
Gli unici amici veri con cui ero a mio agio li ho sempre conosciuti a scuola, ma come un pollo li ho lasciati andare, non li sento più ora.

Levi98 23-06-2022 07:17

Quote:

Originariamente inviata da Vento (Messaggio 2720896)
Una volta un mio amico inglese, mi ha detto di un raduno di persone timide in svezia a cui aveva partecipato. Mi ha raccontato che ogni partecipante doveva fare qualcosa che gli faceva paura all'interno dell'evento, tra cui anche public speaking.

Ora non c'è bisogno di andare per forza in svezia, ci sono vari spicoterapeuti cognitivi comportamentali che possono aiutare molto ad affrontare una paura alla volta, dalle più semplici a quelle più complesse. Sí perchè l'unico modo per uscirne è fare tutto quello che ti mette paura, proprio perchè ti mette paura.

Ti sconsiglio vivamente qualsiasi psicologo (psicoanalista) che invece cerca le cause psicologiche nel tuo passato e nella tua infanzia, ci perdi gli anni e molto probabilmente i progressi sono quasi nulli, tranne le gigantesche somme di denaro che hai perso, si quelle sono l'unico cambiamento vero.

Carina come iniziativa, provo a vedere se c'è qualcosa anche qui da me.
Public speaking lo odio, proprio a questo corso ho dovuto parlare ed è stato orribile come al solito.

Levin 23-06-2022 15:55

Re: Incapacità di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Levi98 (Messaggio 2720908)
Hai ragione, però è difficile non colpevolizzarti quando sei l'artefice della tua inutile esistenza.

Se il colpevolizzarti fa parte del processo di presa di coscienza che c'è qualcosa che non va nella tua vita, che forse stai sbagliando allora va bene. Però nel passo successivo di analisi e si spera, miglioramento, rischia secondo me solo di essere un peso controproducente da portare. Essere più indulgenti con se stessi, che non vuol dire non cercare di fare il meglio, può togliere un po' d'ansia che in eccesso peggiora sempre ogni performance.
Questa conclusione può sembrare un po' scontata, ma credo che sia meglio interiorizzarla.

Holbaek 23-06-2022 16:23

In certi contesti io vedo solo voglia di prevaricare, e vedo che il divertimento è spesso in pratica una forma di prevaricazione (sia pur bonaria) e prese in giro sull'altro, insomma è un divertimento "a spese dell'altro" costretto a subíre, e se il divertimento dei normali (parlo soprattutto dei soggetti di sesso maschile) è principalmente di questo tipo non ci vedo nulla da invidiare, anzi gente così per me è solo da evitare (in particolare se c'è un bullismo sottostante).

Sono proprio inadatto ad un mondo che va così per "emergere"

Non vorrei mai essere al centro di grandi gruppi di persone conoscenti in un contesto di divertimento....mi mangerebbero vivo.
Mi basterebbe avere rapporti di amicizia con max 2 persone

Ezp97 23-06-2022 20:39

Inutile state qui a discutere, lamentarsi, dire minchiate tipo sei ancora giovane dai che c'è la fai, ragazzi tornate nel mondo reale.
Se uno non ha fatto certe cose, non è scaltro, non è sfacciato da approcciare gente da solo a freddo, sconosciuti in giro, è quasi impossibile uscirne.
Non si risolve niente da sé, e crescendo tutto peggiora, poi se volete raccontare storie da film alla gente fate pure ma non venite a a rompere il cazzo qua sopra a un ragazzo in difficoltà.

edward00767 23-06-2022 20:42

Re: Incapacità di vivere
 
Io non ci so fare con le persone, socializzare per cazzeggiare è sempre più inpensabile, o mi faccio mettere i piedi in testa da tutti, o non riesco a competere socialmente, o regredisco a clown del gruppo o mi sento esposto, questo è il mio problema, l'ho capito in modo chiaro dopo l'ultima seduta dalla psicologa.


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