Religione e società
 

Se c'è una cosa che ho imparato nelle poche esperienze a contatto con gli altri, è che bisogna evitare di dire di essere atei.
Io sono cresciuto in comunità online dove solitamente le critiche verso la religione non si sprecavano e alla fine, da religioso (per motivi culturali) son diventato ateo. E stando ai chiacchiericci su internet l'ateismo sembra quasi la norma. Ed invece non è così, nella vita vera la gente tende ad essere credente. Se ti dichiari ateo vieni considerato un nichilista o addirittura una persona pericolosa

Re: Religione e società
 

La mia impressione è che di religione capita sempre meno spesso di parlare.

Non ricordo negli ultimi anni di essermi trovato nella situazione di dire o non dire delle mie opinioni religiose.

Penso che ci sia una secolarizzazione davvero dilagante, alla religione pensano in pochi, e meno ancora ne parlano. Paradossalmente sono assai più religioso io, che sono ateo, ma leggo i vangeli e medito, rispetto a tanti "credenti non praticanti".

Detto ciò, sì, penso che ancora oggi ci sia una certa diffidenza verso chi si definisce ateo.

Re: Religione e società
 

Non mi risulta sai? Magari in certi contesti culturali, ma per il resto è pieno il mondo di persone che si definiscono atee e non vedo quale sia il problema.

Re: Religione e società
 

Chiaramente dipende dal contesto. Ad esempio da me è l'inverso, credo farei brutta figura a dichiararmi credente.

Re: Religione e società
 

Probabilmente è anche una questione geografica. Io sono atea, non l'ho mai nascosto e non ho mai avuto queste impressioni.
Anzi... se uno si definisce "ferventemente credente" sono io quella che mostra una certa diffidenza e non riesco a fare a meno a farmi dei preconcetti su tale persona...

Re: Religione e società
 

mah insomma io sinceramente la maggior parte delle persone che conosco/ ho conosciuto le ho trovate piuttosto atee, spesso anzi sconfinanti nel blasfemo...

Re: Religione e società
 

Non mi risulta nemmeno a me, penso sia l opposto, e più accettato essere atei che credenti sec me da quel che ho visto fra noi giovani e io ho fatto le suore

Re: Religione e società
 

Ciao, credo che parlare di non sia più tanto "di moda" perché tanti hanno già il proprio "Dio": sé stessi, la propria squadra di calcio favorita, un attore o attrice, un o una cantante e chissà chi o cos'altro.

Sì, è vero: online si dicono o scrivono affermazioni che, nella vita quotidiana, risulterebbero cose "sconvenienti"; mi vengono in mente coloro che insultano gratuitamente su Facebook o altri social network (in modo molto offensivo), ma che dal vivo solitamente sono degli agnellini. Lo stesso vale per i discorsi riguardanti politica e religioni: sul web ci si sente in diritto di giudicare gli altri, ma di persona é diverso. A volte, può essere vero anche il contrario, come affermi tu.

In generale dichiarare di essere ateo può non essere visto bene da tutti, allo stesso modo di chi afferma di essere credente. Dipende con chi hai a che fare.

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Re: Religione e società
 

Dipende da cosa si intende per "ateo", mi sembra che ognuno interpreti a modo proprio il significato della parola.
Si può non praticare alcuna religione, non credere in nessun dogma e coltivare comunque una spiritualità.

Dipende dall'età probabilmente. Secondo me dai 35-40 in sù è più facile incontrare persone credenti, praticanti o che comunque mantengano "tradizioni" cristiane (es. Non vanno mai in chiesa o raramente ma vi si sposano in occasione di un matrimonio ecc , e sono magari anche le stesse che si sentono particolarmente offese se sentono parlar male di Dio davanti a loro)

Le fasce di età dove è molto più facile trovare atei "praticanti" è molto probabilmente quella dai 25 anni in giù, anche in coincidenza con il boom tecnologico, social, app ecc, a causa del quale mi viene da pensare che la fede non abbia suscitato proprio il minimo interesse da meritare un approfondimento, cioè ho l'impressione che oggi non nasca proprio la necessità di approfondire tematiche religiose in quelle fasce di età da prendere una posizione razionale :pensando:

Re: Religione e società
 

Io mi sono sempre proclamato ad alta voce antireligioso e soprattutto anticristiano, ma questo non ha influito minimamente né in positivo né in negativo sulla mia socialità.
A oggi e nel nostro paese penso che per fortuna l'essere religiosi o meno incida molto poco sui rapporti umani.