Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Non hai risposto. In cosa si dovrebbe investire? Ci sono le comunità e i centri diurni per l'aggregazione, c'è a chi viene affiancato un educatore per uscire di casa, c'el a terapia Usl che può farti lavorare sulla tua capacità di socializzare, i farmaci per ridurre l'ansia in modo da consentire più margine di azione, ci sono gli assistenti sociali a cui rivolgersi, ci sono millemila attività ricreative e associative a cui si può iscriversi, c'è quello che fa hikikomori Italia ...altro che non so e altro che certamente si potrebbe fare. Ma tu cosa vorresti fosse fatto in alternativa a ciò? Come concretamente dovrebbe fare "il mondo", lo stato, le persone, ad aiutare? Continui a non rispondere.
Se non vuoi andare dagli specialisti non ci andare, lasciali a chi pensa possano aiutare, ioci sono a lungo andata, non ci vado più perché penso non mi aiutino e posso dirlo a ragion veduta avendone fatta lunga e variegata esperienza, quindi non ipotetica, ma non per questo mi dà fastidio che esistano e qualcun altro possa trarne giovamento. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Non lo so, le relazioni non sono un settore come l’istruzione o la sanità.
Non è che investi lì e crei un maggior numero di relazioni, puoi mettere i bonus che vuoi ma se non ti vogliono non è che puoi puntare la pistola in fronte a qualcuno, altrimenti fai come il de Marco |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Alcune attività (anzi direi quasi tutte) sono affidate a dei volontari, sono mal gestite, gente che fuma (non i pazienti chi gestisce le cose fuma) nell'ambiente dove si svolgono e cose simili, e i dirigenti se ne fottono, è tutto lasciato allo sbando. Io ho partecipato ad un'attività di gruppo (cosa che ritengo più utile del parlare con qualcuno in una stanza perché qualche altro lo vedi) ben gestita da tre psicologhe (dove le persone venivano volontariamente e spontaneamente), solo che è stata una sorta di oasi nel deserto, il resto mi sembra sia stato abbastanza inutile sia per me che per gli altri. Già l'ho scritto, era il periodo in cui il dirigente si presentava alle elezioni e si sono impegnati di più, poi è andato tutto a scatafascio, sia in termini economici che organizzativi, ma non è che devo essere io a pensare a come aggiustare o far funzionare le cose, tornando all'esempio dello scivolo non è che io sono capace di costruire una cosa del genere, non chiedere a me cosa si dovrebbe fare, magari di preciso non lo so nemmeno perché le competenze non ce le ho, ma dire che si fa praticamente tutto e tutto funziona alla perfezione a me non sembra sia vero. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Quindi comunque anche sapere le possibili soluzioni serve a poco. A volte propongo le mie idee agli psicoterapeuti, ma mi sento rispondere "non si può, le cose funzionano così". Capita anche che mi diano ragione, tuttavia non si muovono per cambiare qualcosa e seguitano utilizzando i loro metodi. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Anch'io so cosa servirebbe a me, che non me lo possano dare i terapeuti non vuol dire sia una loro mancanza,semplicemente non è di loro competenza, oppure, anche volendo, non possono fattualmente. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Non si tratterà perciò di trovare la psicoterapia o medicina giusta in quell'ambito che faccia star bene, ma cambiare proprio tipo di intervento e tipo di medicina, perché loro appunto non hanno e non possono avere le competenze per fare altre cose, che però tornerebbero utili proprio nel curare sia la depressione che altro. Tu dici che contemporaneamente si fa altro, però secondo me non è vero al 100% perché anche solo all'interno delle cure di questo tipo psichiatri e psicoterapeuti (quando non svolgono entrambe le funzioni) si fanno la guerra per accaparrarsi il primato terapeutico e sottrarre risorse all'altra parte. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Ma é nell'ambito del possibile che qualcuno faccia queste cose? Se sì, vanno identificate e portata avanti l'istanza del farle.Se non è possibile che qualcuno possa occuparsene e farle, perché oggettivamente infattibili, non vedo altra via che la rassegnazione alla depressione/ elaborarne con i metodi esistenti l'impossibilità. Se queste "cose" non sai chi potrebbe farle, se può, non sai neanche identificare quali sono, io le metterei nelle infattibili. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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L'ambito del possibile non è che sia ben definito, anche se restiamo in un ambito ristrettissimo come quello matematico non si sa cosa è possibile e cosa no. Secondo me è scorretto mettere tra le impossibili le cose che io non so costruire. Non so costruirle io quindi non è possibile costruirle per nessuno? Certe domande di aiuto possono rimanere inevase senza dover per forza sostenere che una persona sia malata di mente nel senso che debba essere curata con certi sistemi e basta (e il resto risulta ininfluente) perché ancora nessuno ha saputo costruire una risposta adeguata fino ad ora. In generale mi sono fatto l'idea che un po' tutti cercano certe cose, ora se tutti gli organi esistenti non sono stati capaci fino ad ora di intercettare questa domande, che dobbiamo concludere? Che sono non intercettabili in assoluto o la cosa è solo contingente? Se un depresso protestasse e dicesse di aver bisogno di altro, per me non è corretto liquidare la cosa come un semplice sintomo della malattia. Vorrei solo arrivare al punto in cui si ammettesse questa cosa. Poi magari resta depresso, se non c'è modo di curarlo adesso, non c'è modo, ma almeno non lo si percula dicendogli che si dispone già di quello di cui ha bisogno o magari che vuole l'impossibile perché il contesto è incapace (insieme a lui stesso) di costruire risposte adeguate. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Ah con me caschi giusto. Non ho bisogno di essere convinta che certe depressioni siano situazionali e la terapia al massimo è uno sfogo e un palliativo che non può risolvere nulla. Ma nemmeno i terapeuti eh. Almeno i miei. L'impossibile semmai te lo promettono i cartomanti, i terapeuti non ti illudono di fare i miracoli.
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Io ti consiglio di provarle tutte le cose, perché sia mai che non ti stia autoprecludendo qualche opzione a causa dei tuoi tipici sovraragionamenti.
Psicoterapia, psichiatria, buddhismoterapia, sarcazzoterapia.... tanto cos'hai da perdere? Soldi? Ma che te ne fai dei soldi se sei depresso? Comunque a pelle secondo me tu hai bisogno di qualche farmaco, ovviamente il mio non è e non può essere un parere medico, ma la sensazione che mi evochi è questa. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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I medicinali li ho presi e oltre a stendere la mia libido (che mi son rimasti anche strascichi permanenti a mio parere) non mi hanno aiutato più di tanto. Comunque le cose possono sempre peggiorare, ad esempio potrei provare a fare anche una rapina e roba simile. Ecco non faccio cose del genere non solo perché magari poi penso che avrò dei sensi di colpa, ma credo che potrei stare ancora peggio anche per altri motivi, se mi beccano poi magari mi toccherà gestire relazioni sociali con galeotti che tenteranno di sodomizzarmi e ci riusciranno pure. Se fuori da una galera sto quasi alla canna del gas, figuriamoci dentro. Sto abbastanza male che a volte vorrei togliermi di mezzo, però penso che si possa stare sempre peggio e l'unico argine che si può dare a questo peggio è solo l'esser morti. Sono reduce da un evento sociale che avrebbe dovuto farmi stare in teoria meglio, ma ora sto peggio. Per questo mi fido poco del discorso "prova che non c'è nulla da perdere" se poi io vedo che c'è sempre da perdere. In certi casi è vero, non c'è nulla da perdere, ma nella stragrande maggioranza dei casi no, c'è sempre il rischio che le cose peggiorino e quando poi penso sia quasi una certezza avendo provato cose analoghe non mi viene la voglia di barcamenarmi in situazioni e cose abbastanza simili a quelle che già ho provato e hanno prodotto danni in passato al mio stato emotivo. L'unica cosa che mi intriga tra le cose elencate è la sarcazzo terapia, in cosa consiste? :mrgreen: |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Poi ti rispondo meglio, ma coi farmaci è sempre un terno al lotto. Mi spiace che tu li abbia provati con insuccesso, ma anche io ho dovuto cambiare almeno 5 o 6 prescrizioni prima di arrivare a ciò che faceva esattamente al caso mio.
Ovviamente capisco che se uno è già giù non ha tutta sta pazienza di andare a tentoni. Anzi, non solo lo capisco, l'ho pure vissuto, ci ho impiegato anni ad arrivare alla terapia giusta perché ogni tot mi scoglionavo e lasciavo perdere. Sulla sarcazzoterapia ti direi di venire a trovare me e il muttley a Milano che te la spieghiamo di persona :D |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
XL, io ribadisco quello che ti ho già detto più volte. Tu problemi "psicologici" ne hai, e non sono la depressione, che è un sintomo, ma sei talmente fuori da non sospettarne nemmeno l'esistenza. Salute mentale =/= star bene. Forse un farmaco, ansiolitico, depressivo, potrebbe rinfrancarti abbastanza da accorgertene e permetterti di sfruttare le opportunità che hai. Molto, molto forse.
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Inoltre, se pensi che gli psicologi/psichiatri non possano aiutarti nel modo giusto, perché continui a fissarti su di loro? Non è un caso.
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Diverso è il caso della depressione minore (o reattiva) scatenata da eventi negativi della vita. In quel caso il miglioramento di situazioni problematiche andrebbe di pari passo con il miglioramento dell'umore. Tenendo presente anche l'esistenza di forme miste. |
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