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Ciao a tutti, mi presento
Ho 23 anni, vivo in una città tutto sommato neanche piccolissima.
Ergo, le occasioni per delle conoscenze ci dovrebbero essere Ma la situazione non è proprio bella Ho vissuto una vita(leggasi: adolescenza) al di sotto delle mie potenzialità/aspettative Anche se non dovrei dirlo, sono indietro rispetto ai miei coetanei nelle esperienze fatte, in generale Non so cosa mi sia mancato nella mia infanzia, i genitori li ho avuti entrambi, ed erano anche presenti, quantomeno fisicamente Non riesco davvero a capire dove sono andato storto. I miei genitori sono stati forse troppo buoni con me, e per questo sono cresciuto con delle lacune così grandi. Ho letto in qualche articolo che essere "iperprotetti" ti porta a crescere timoroso, perché non hai affrontato le sfide da solo, cioè ciò che una crescita sana richiederebbe Penso di essermi sentito più in colpa per le mie mancanze di quanto avrei dovuto, ma da sola non basta come giustificazione La mia testa ha la fantastica capacità di crearsi drammi dalla più insignificante delle ipotesi Sarebbe capace di creare un film horror partendo da un bacio, autosabotandomi a dismisura Il periodo dove nascono i primi amori (14/15 anni), l'ho passato in totale anonimato Ho avuto qualche cotta si, ma non mi sono mai dichiarato, forse per paura del rifiuto Perciò ho proprio evitato di beccarmi un secco "No" che mi sarei portato dietro per parecchi anni Eppure non sono pentito di non essermi dichiarato, tanto so che non avrei ricevuto la risposta tanto sperata, considerando quanto ero insicuro Ho passato TUTTA l'adolescenza a trovare scuse per non agire e per giustificare il fatto che fossi indietro con le donne Ho troppi brufoli Ho il naso troppo grande Ho la stempiatura (che non si nota eccessivamente per i miei capelli lunghi) Ho i denti brutti Ho il collo lungo Sono troppo secco Ho una postura cadente, moscia Sono ignorante in quanto a cibi, animali e per molte altre cose Dopo aver terminato gli studi alle superiori (un istituto tecnico agrario, nel 2018), non mi sono messo a cercare lavoro a causa della mia bassissima autostima, che sotto forma di vocina critica interiore mi spinge ad autosabotarmi. Questa vocina in testa appena mi si presenta una possibilità di lavoro (fosse anche il cameriere) comincia a immaginare tutte le cose che potrebbero andare storte, e per le quali non sono preparato. Adesso, all'alba dei 23 anni, mi ritrovo ancora in questa situazione, vivo con i miei, e mia madre è quella che più cerca di spingermi verso un lavoro, ma ancora non riesco a decidermi a fare il grande passo. Spero che leggere vostre storie mi aiuti a farmi sentire meno solo ed a darmi la forza necessaria, perché non voglio continuare così Credo di esser definibile neet, ovvero persona che non studia né lavora, anche se per il resto ho delle amicizie con cui mi frequento costantemente e perciò non sono un "recluso in casa" Vorrei tanto cominciare a fare un lavoretto, però non a contatto con il pubblico perché la mia fobia sociale non me lo permetterebbe a cuor leggero (Anche se sospetto che dopo qualche settimana lo comincerei a tollerare maggiormente) Ciò che mi spaventa in sostanza è anche andare in un posto nuovo, quindi non sapere verso dove camminare , attività nuove (ad esempio anche solo fare il caffè se dovessi diventare un barista[alquanto improbabile], oppure stare in posti dove c'è molta gente, come i ristoranti il sabato sera oppure i locali notturni. Mi sentirei sempre al centro dell'attenzione (che egocentrico che sono, vè?) |
Re: Ciao a tutti, mi presento
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