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L'importanza delle proprie scelte
Ero curioso di sapere cosa ne pensavate dell'importanza delle proprie scelte nella vita. Nel senso ripensando alla mia vita, mi sono accorto che molte volte semplicemente ho fatto delle scelte sbagliate. Per esempio dopo avere incontrato una ragazza in aereo (mia vicina di posto), averci fatto amicizia ed esserci scambiati i numeri in amicizia ho deciso di non chiamarla più perchè in quel periodo avevo grossi problemi nella vita, stavo iniziando ad andare dallo psicologo ed iniziavo ad essere molto depresso. Ho deciso che risolvere i miei problemi era più importante, che lei viveva lontano, e che non me la sentivo di provarci... che non poteva funzionare. Dopo anni ho capito che semplicemente era stata una scelta sbagliata... tra l'altro lei si stava laureando come psicologa, quindi in quel momento era più che altro una manna dal cielo. Ma io comunque ero convinto che non era il caso, anche se il mio psicologo mi aveva consigliato di scriverle. Praticamente ho scelto di risolvere il negativo (passando comunque anni in depressione e solo tra l'altro), prima di pensare ad una mia possibile felicità.
Sarei dovuto andare contro in parte a me stesso, ad una mia tendenza e a un mio sentire, ma non è giusto certe volte sforzarsi anche un bel po' per cambiare direzione se si vede che la strada che si sta percorrendo in fondo porta in qualche modo (all'inferno)? |
Re: L'importanza delle proprie scelte
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Re: L'importanza delle proprie scelte
Hai fatto la scelta giusta invece. Ti saresti risparmiato l'ennesimo abbaglio, sicuro se gli avresti scritto non ti avrebbe mai risposto perché non aveva tempo ne interesse e ci avresti solo rosicato sopra. Una che si sta per laureare di certo non sta a pensare ad uno conosciuto per caso su un aereo. E anche ammesso che ti avrebbe risposto una volta capito che eri depresso tempo record ti avrebbe ghostato e ci saresti stato ancora più male.
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Re: L'importanza delle proprie scelte
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Effettivamente lo ricontatta 3 anni dopo quando ormai ero guarito totalmente dalla depressione, lei mi ha risposto felice, ma c'era il covid in quel periodo. Tempo che è finito il covid, ha cambiato il numero di telefono perchè vive a Londra... e ho perso sue tracce... Effettivamente certe volte ingigantiamo eventi non ricordantoci tutti i particolari... |
Re: L'importanza delle proprie scelte
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Re: L'importanza delle proprie scelte
Ho sempre avuto grossissime difficoltà a prendere scelte, mi sembra sempre di non avere mai abbastanza dati e informazioni per prendere una scelta con sufficiente consapevolezza, così molto spesso rinuncio a scegliere e lascio che le cose scorrano per conto proprio e quel che sarà sarà, oppure scelgo d'istinto, che in pratica significa lasciar scegliere il caso al posto mio. Anche per questo spesso mi sembra di essere in balia degli eventi, con pochissime possibilità di determinarli.
Poi ho anche scarse capacità di vedere le cose in prospettiva, di pensare al futuro, di valutare gli effetti sulla lunga distanza di quello che faccio. Ad es. sia le scuole superiori che l'università le ho scelte d'istinto, senza pensarci a fondo, e soprattutto senza pensare a eventuali sbocchi futuri. |
Re: L'importanza delle proprie scelte
Uno dei miei più grandi difetti è quello di non affrontare le cose e di conseguenza non fare scelte. In genere io resto fermo dove sto finché non vengo spronato di forza. Anche per questo non ho molte esperienze di vita, resto sempre fermo nel mio angolino e mi sposto solo quando non c'è altro da fare. Tutto intorno a me evolve tranne io.
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Re: L'importanza delle proprie scelte
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1. Non ne sappiamo assolutamente nulla di come sarebbero andate le cose. A questo punto saresti pure potuto essere padre. "Sicuro" è solo il cielo, e forse manco quello. 2. Se, come si usa fare qui dentro, bisogna dire chi sono i buoni (noi) e chi sono i cattivi (le donne), ci inviterei tutti a riflettere sul cosa significhi accollare la propria depressione ad una persona che vorremmo come parte del nostro intorno. Il mondo di crocerossine che sognate è un mondo fondamentalmente malsano. La base di qualsiasi relazione sana, funzionale e duratura è la propria serenità personale, non una richiesta di aiuto. Detto ciò, capisco il tuo rimuginare, e condivido con te il sentimento spiacevole dell'occasione perduta, ma nel caso specifico credo che tu abbia davvero fatto la scelta giusta, dicendoti le cose giuste: sarebbe stato sbagliato, perché non erano presenti le condizioni giuste. (perdona i trecento giri di parole giusto/sbagliato! :miodio:) Sulla questione che sollevi con il thread, che peraltro trovo interessante e pertinente, mi trovi d'accordo con te: a volte (ma quando? questo è il vero punto della domanda) è probabilmente bene fare uno sforzo e provare a testare direzioni diverse da quelle dettate dall'istinto. [Non, però, nel caso della ragazza in questione, per i motivi di cui qui sopra. Quando si tratta di scelte che non riguardano solo noi stessi ma anche altri, è bene portare il discorso su un altro livello] |
Re: L'importanza delle proprie scelte
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Rimane il discorso del diritto o meno di inquinare la serenità altrui con nebbia e malessere, di cui forse l'altro non avrebbe bisogno. Ma credo di trovarti d'accordo con me a riguardo. |
Non scegliamo mai noi veramente al 100%, le nostre "scelte" sono dettate da una marea di fattori che noi nemmeno sappiamo. Quando tu credi di aver scelto non è così, qualcosa al di fuori di te ha scelto, ci sono variabili di cui nemmeno siamo a conoscenza.
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Re: L'importanza delle proprie scelte
Dal mio bisogno di avere sempre tutto sotto controllo deriva anche la mia tendenza a prendere sempre delle decisioni e fare delle scelte quando si presentano, per paura che sia poi qualcun altro (o anche semplicemente il destino) a scegliere per me.
Non riuscirei a lasciar correre o semplicemente attendere che le cose evolvano da sole, ho l'ansia di indirizzarle io in un senso o nell'altro. |
Re: L'importanza delle proprie scelte
Sono solo in parte d'accordo con Coraje, perché non mi sembra una buona idea decidere a priori per conto degli altri. Non per forza un rapporto deve avere come base la serenità personale di entrambi, non per forza la depressione diventa un accollo insostenibile. Inoltre degli accolli reciproci in una relazione ci stanno eccome. Insomma, con un po' di sensibilità chiedere si può.
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Re: L'importanza delle proprie scelte
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E le nostre scelte ci determinano. Evitando e posticipando, hai perso anni di possibilità che nessuno ti ridarà più... |
Re: L'importanza delle proprie scelte
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Re: L'importanza delle proprie scelte
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Re: L'importanza delle proprie scelte
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Re: L'importanza delle proprie scelte
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Sì: la depressione come preludio di una relazione è un accollo insostenibile. Sì: pensare di entrare a gamba tesa nella vita di qualcuno come una medicina ai propri mali, è puro marciume. Sì: aggrapparsi al prossimo accollandogli il proprio malessere non è che egoismo, e tutto il contrario di un atto d'amore. No: gli accolli reciproci (tra l'altro, chi ha parlato di reciprocità qui?) in una relazione non ci stanno per nulla. Superare insieme i problemi della vita che si incontreranno nel cammino di coppia: certamente. Pensare che il partner sia lì per "salvarci" o "curarci" o occuparsi delle nostre turbe psicofisiche come vorrebbero le visioni medievali ed ultracattoliche dell'unione di fronte a Dio: proprio no. |
Re: L'importanza delle proprie scelte
Diciamo che è meglio guardare all'importanza che diamo alle paranoie e al farsi troppi problemi quando si prende una decisione, dato che incide parecchio sulla scelta che si fa.
Pensare troppo fa male e spegne qualsiasi entusiasmo. |
Re: L'importanza delle proprie scelte
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Secondo me non hai sbagliato, anzi hai mostrato grande maturità perchè se come prima cosa non sei sereno da solo, non puoi pensare di essere sereno in coppia. Avresti finito con l'apparire debole, beta, problematico, ed essere scaricato in malo modo nel giro di pochi mesi. Giusto invece pensare a risolvere i propri problemi. E' quello che sto cercando di fare io, piuttosto che impelagarmi in situazioni destinate a fallire. Ne parlavo di recente con un mio conoscente che offriva consulenze. Ha capito che non funzionavano, che i risultati non erano quelli desiderati, ha messo tutto in standby per 2 anni e poi è tornato con qualcosa che adesso funziona e infatti ha una cerchia di clienti che sta crescendo. Insomma, se ti rendi conto che il tuo "prodotto" non funziona, non ha senso proporlo. Magari ti capita il "cliente" incauto che non nota subito la magagna, ma una volta che lo ha in mano può scavare sotto la superficie andando a trovare tutti i suoi difetti. Perchè lì per lì puoi essere bravo a recitare una parte, puoi farlo per i primi 2-3 appuntamenti e riuscire a passare sotto i suoi radar, ma non puoi farlo per tutta la vita. Tra l'altro, l'essere una psicologa non era affatto una manna dal cielo, specie se osservo la media delle aspiranti psicologhe moderne, gente a cui non affiderei nemmeno il mio pesce rosso, figurarsi la mia salute psichica. Pensavi che ti avrebbe psicoanalizzato a titolo gratuito? Gli psicologi si pagano presso il loro studio, non li si fa entrare nella propria vita. Quote:
C'è qualcuno sopra gli 8 anni a cui hai raccontato questa storia, che ci ha mai creduto? Femminista e pure bluepillata. Combo vincente. |
Re: L'importanza delle proprie scelte
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E non si parla di "vulnerabilità" ma di depressione. |
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