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Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Non ricordo più da quando mi sento così, sta di fatto che credo di non esserlo sempre stato sebbene abbia sempre avuto ,dentro di me, quel profondo senso di inadeguatezza e solitudine che mi hanno accompagnato mano nella mano in questa grande recita che tutti gli Altri chiamano Vita. Ormai è da tanto tempo che non riesco più ad emozionarmi per nulla, non ricordo l'ultima volta che sono stato veramente contento e soddisfatto per qualcosa o per qualcuno. Sono semplicemente arrivato ad una forma di estrema apatia ed indifferenza per tutto ciò che mi circonda: successi di carriera, morose, affetti familiari, "amici" che penso in realtà di non aver mai avuto veramente. La domanda che mi pongo da veramente tanto è "come si torna indietro?". Ovvero, come si torna a quando riuscivo a fregarmene di qualcosa? A quando sembravo più umano? A quando un "ti amo" mi faceva venire i brividi dall'emozione? A quando vedevo il mondo a colori? Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi?
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Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Vorrei una risposta anche io a questa domanda.
Riesco ancora a gioire ed entusiasmarmi ma sempre meno e per meno tempo, come se mi sentissi a disagio o in colpa a farlo ("tanto non cambia nulla"). |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Quando prendi la pillola rossa sulla realtà in cui viviamo è praticamente impossibile tornare indietro alla pillola blu.
Non si è rotto nulla, dal mio punto di vista hai solo avuto una presa di coscienza, evento molto forte e autodistruttivo in alcuni casi, se non affrontata nella maniera migliore. |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Anche a me da un po' si è rotta questa cosa dell'emozionarsi e dell'innamorarsi, ma penso che dipenda anche dal fatto che queste robe, soprattutto l'innamorarsi, non portano mai a nulla di concreto. E' come se il cervello si auto-limitasse per non soffrire troppo. Una cosa simile alla modalità recovery per gli apparecchi elettronici che lavorano fuori dai parametri.
Un'altra cosa che mi ha provocato malesseri e depressioni è stato il voler apparire diverso da come sono. Ora cerco di essere più me stesso, se c'è da fare la canaglia lo faccio, non me ne frega di mantenere ad ogni costo l'immagine del brav'uomo. |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Se veramente da questa presa di coscienza non si sfugge più, la vita è veramente più degna di essere vissuta nel vero senso del termine? Che motivo c'è di vivere un qualcosa che non ti arricchisce né ti logora, che ti fa sentire come uno spettatore non pagante fuori da teatro che sente le voci lontane degli attori ma non scorge l'espressività dei loro volti? Cosa ci sto a fare qua se questo accidenti di mondo non mi interessa più e mi passa davanti come l'aria, intangibile? Come fare se non c'è niente per cui vale la pena esserci corpo e mente?
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Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Mi ha toccato ciò che hai detto. Mi risento in ciò che dici, io posso dare una data specifica, il 24 maggio del 2021 ho avuto un risveglio estremo, un conoscente con cui io non ho mai avuto un buon rapporto mi disse "tu stai perdendo tempo, non lavori, non fai nulla, la tua vita sarà un fallimento" io in quel momento ero diventato rosso in faccia, i giorni seguenti ho avuto ondate di razionalità estrema, ho pensato al suicidio in maniera netta. la mia recita che mi portavo avanti da anni stava crollando, la mia inadeguatezza si è fatta strada fino al rendermi vulnerabile al mondo, il mio castello di carte era crollato. Ho visto la realtà, quella che cercavo di evitare per anni, e che diventa inevitabile. Sono crollato, ora combatto con la depressione, perchè non riesco a vedere vie di uscita, non capisco più chi sono, non vedo più un emozione intorno a me, vedo solo persone che vivono su pianeti diversi dal mio, che la comprensione del mio stato d'animo sia indefinibile, gli altri non la capirebbero. E mi ritrovo solo, ho chiuso con tutti, mi sono visto troppo differente dal mondo, è crollato il teatrino.
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Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
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Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
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Il bello è che certe persone non riescono neanche a immaginare quanto sono lontane dall'obiettivo quando ci dicono di buttarci e rischiare di più. |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
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Secondo me la filosofia in generale potrebbe aiutarti, ci sono video sintetici del prof di filosofia superiore Matteo Saudino sul tubo potresti darci un occhiata a tempo perso. |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Schopenhauer filosofo mio preferito e sempre lo sarà: al tempo studiato pure in lingua madre, che ha tutto un altro sapore. Grazie comunque e per gli altri spunti.
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Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Forse siamo portati a pensare che gli esaurimenti nervosi, i crolli psichici, alcuni shock emotivi, l’uso di farmaci, anche una sbronza colossale per quanto ne sappiamo, siano fenomeni reversibili da cui riprendersi ‘come prima’. Ma niente torna come prima una volta che l’equilibrio è rotto, non sto dicendo che si è destinati all’infelicità dopo una crisi, ma sulla retorica del venirne fuori poi forti ho sempre avuto dei dubbi
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Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
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addirittura.. non pensavo di aver detto una cosa così importante. D'altronde ho sempre pensato che la depressione fosse anche una modalità protettiva che ci tutela da guai maggiori: violenza, esposizioni spericolate, etc. Io lo so che la mia fobia e disturbo evitante sono dei freni che mi proteggono dai rifiuti e dal fare brutte figure dovute alla fisicità insufficiente e alla balbuzie, che ho risolto al 90%, ma che lascia i ricordi nelle mente. Poi bisogna vedere se queste "spie gialle di avaria motore" dipendono da un guasto reale (in prevalenza è questo), da un falso contatto, o dalla memoria di un guasto vecchio. |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
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Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Il problema è che rimuginiamo troppo, quando eri piu giovane pensavi meno, ora pensi troppo, troppe preoccupazioni. Bisogna liberarsi da quelle che io chiamo interferenze. E ritornare a essere come bambini quando fanno oh
Bisogna pensare poco ma bene, bisogna puntare alla qualità, non alla quantità |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Credo di essere nato con qualcosa di rotto, il senso di malessere pressoché perenne ha preso il via nelle scuole medie per poi radicarsi sempre di più senza alcuna via d'uscita. Ora l'appiattimento emotivo e sentimentale è arrivato a livelli irreversibili, non sento più alcuna bisogno di contatti umani che siano amicizie o relazioni. Anzi la sola idea mi infastidisce e da una sensazione di tempo ed energie sprecate, sprecate per cosa poi non lo so, probabilmente per l'inellutabile decadimento e la conseguente morte.
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Equilibrio
In tutti gli studi universitari il filo conduttore sulle materie studiate è sempre stato l'equilibrio. - Reazioni Chimiche - Equilibrio Forze - If X=1 then... - Bernulli Etc etc. Questo per dire che secondo me anche noi facciamo parte di una formula per la quale dobbiamo garantire l'equilibrio... Sicuramente una formula molto complessa e probabilmente non definibile. I cambiamenti sociale e tecnologici degli ultimi 40 anni hanno alterato il concetto di vita. Se vedi l'incremento demografico dal 1945 ad oggi vedrai che siamo passati da 1,5 mld a 7 mld in 60 anni quando per arrivare a 1,5 ci sono voluti migliaia di anni. Quando in casa si passa da 2 a 10 persone , per garantire la sopravvivenza bisogna che qualcuno "muoia", se non fisicamente almeno psicologicamente.. |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
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Un po' come la mia psoriasi.. da qualche parte bisogna sfogare quello che non va.. |
Re: Cosa si è rotto in me senza che me ne accorgessi
Bé forse non ti fai le domande giuste per scoprirlo (é saperlo e la cosa principale per guarire). Se vuoi te ne faccio alcune io:
-Cosa ti impedisce di essere felice? -Di cosa hai paura? -Cosa faresti se vincessi al SuperEnalotto? |
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