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Voglio essere me stesso.
Stavo riflettendo sul fatto che da bambino fino all'inizio delle superiori sono sempre stato una persona estremamente emotiva e sensibile portata ad empatizzare con le altre persone, ho sempre avuto la lacrima facile e non mi vergognavo di passare il tempo con chi mi piaceva e dimostrare il mio affetto.
Questo è andato bene fino alla fine delle elementari già alle medie questa mia natura ha cominciata ad essere inaccettabile per un maschio sia nel confronto con gli altri maschi che con le femmine, un ragazzo che piange facilmente non può che essere preso in giro e non piacere a nessuno. All'inizio delle superiori ho pianto in classe per l'ultima volta (non ho mai più pianto da allora) da lì in poi ho cercato di ripremere la mia emotività e ho cercato di comportarmi come gli altri maschi, il risultato è stato che negando me stesso e la mia vera natura ho cominciato a soffrire di ansia, attacchi di panico e somatizzazioni, senza tralaltro aver nessun giovamento nei rapporti con gli altri perchè ovviamente a fare il maschio non ero bravo, perchè è un terreno su cui io non potrò mai eccellere perchè le mie qualità sono altre. Sono giunto alla conclusione che non posso più fingere di essere quello che la società vuole che io sia, da adesso in poi giocherò sul mio terreno, non voglio più fingere a costo di coprirmi di ridicolo fa niente se verrò considerato da donne e uomini un mezz'uomo smidollato (di recente mi son già sentito dare dell'effeminato), tanto come maschio "virile" non sono credibile e vengo comunque disprezzato a questo punto tanto vale essere se stessi e riconnettermi al mio vero io e vada come deve andare. Scusate lo sproloquio. |
Re: Voglio essere me stesso.
Sono arrivato ad una consapevolezza simile in un momento di lucidità, ho sempre idealizzato le persone, ho sempre creduto di essere il diverso ovunque, magari lo ero, ma ho sempre proiettato tutte le esperienze negative con le persone su gli altri.
Mi sono sempre sentito non adatto a stare con la gente perchè ho sempre imitato comportamenti per adeguarmi, un attore nella vita reale. |
Re: Voglio essere me stesso.
Se non si è conseguenti con i propri comportamenti alla propria identità, non si può stare bene. La tua è l'unica scelta che puoi compiere.
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Re: Voglio essere me stesso.
Sono perfettamente d'accordo con te
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Re: Voglio essere me stesso.
Devi essere te stesso e sinceramente da maschio non ci vedo nulla di male, neanche ad avere un amico che piange per poco...
Cos'è che ti fa scattare il pianto? C'è qualcosa in particolare? |
Re: Voglio essere me stesso.
Bravo fai bene, spesso sottovalutiamo il ruolo della casualità. Magari in un altro universo parallelo c’è un Milo che è se stesso ed è amato da una donna. Noi spesso vediamo la nostra situazione di disagio e ci alimentiamo come in una echo chamber , ma ci sono senz’altro persone simili a noi che ce l’hanno fatta per caso
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Re: Voglio essere me stesso.
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Onestamente vorrei sbloccarle di nuovo, ma dopo 30 anni di repressione non è facile. |
Re: Voglio essere me stesso.
Reprimere le emozioni no, però avere un minimo di controllo si.
Penso che una persona adulta non può essere totalmente sopraffatta dalle proprie emozioni, siano esse pianto, disperazione, ma anche rabbia e aggressività. Poi uno fondamentalmente è meglio se rimane se stesso. Tanto anche ad imitare quello che non siamo non è credibile. Riguardo al confronto con gli altri uomini è sempre un campo un po' ostico. Non sono come loro che seguono il calcio, che si vantano di conquiste in vari ambiti o anche di cultura.. quindi un po' sto in disparte, a parte con quei 3-4 amici e conoscenti con cui sono a mio agio, ma sono perlopiù fobici o timidi. |
Re: Voglio essere me stesso.
Giusto. Meglio non combattere e nemmeno contrastare la propria natura, ma va assecondata e non bisogna mai essere troppo severi con noi stessi.
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Re: Voglio essere me stesso.
Se ti sei trattenuto per 30 anni, sospetto che eri già cambiato. Non so quanto possa valere il pensiero cosciente in queste cose.
Credo che sia la storia di tutti o quasi: fare le cose perché così "la gente" vuole, inaridirsi, autocensurarsi, poi col calo del testosterone e anche con la presa di coscienza che "chi doveva apprezzare il sacrificio, non lo ha fatto abbastanza", ad un certo punto ci si chiede se ne è valsa la pena. E quindi si finisce col solito discorso: sull'emancipazione dal prossimo e dal suo giudizio, che però è possibile solo in parte e comporta degli effetti collaterali. |
Re: Voglio essere me stesso.
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Re: Voglio essere me stesso.
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Re: Voglio essere me stesso.
Vorrei aggiungere una cosa che conferma quanto detto in tanti anni in questo forum. Non ho mai trattato apertamente quest'argomento: che la gente non considera un "sommerso". Sto parlando degli sforzi, dei tentativi di migliorarsi, dei passi fatti in direzione della società; l'accusa è sempre quella di non aver fatto abbastanza, anzi, praticamente nulla. Quando intervenivo dicevo che "non possiamo sapere". Mi riferivo proprio al discorso che ha fatto Milo: si sta parlando di persone che hanno sacrificato loro stessi e gli viene detto loro che non hanno fatto nulla per cambiare. È perché troppi concepiscono solo quello che avviene sulla punta dell'iceberg, tutta la fatica che avviene sotto non esiste. Spero che ora sia chiaro.
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Re: Voglio essere me stesso.
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Re: Voglio essere me stesso.
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Comunque proprio ieri ti ho pensato, non farebbe per me per una questione di forma mentis/educazione, ma sul poli amore forse non hai tutti i torti. |
Re: Voglio essere me stesso.
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