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L'inizio della vecchiaia
Beh, piccolo sfogo di cui so che importa zero ma ora ho bisogno di muovere meccanicamente le dita e scrivo.
Come forse qualcuno ricorderà non sono certo tra i giovani del forum; da piccolo ho vissuto l'estremissima propaggine di quel mondo rurale che si era trasferito in città e che ha costituito i nonni della mia generazione. I miei nonni sono nati col lume a petrolio, dormivano sulla paglia e nemmeno tanto vecchi hanno potuto vedere l'Uomo sulla Luna. E mezzo piede in quel mondo io ce l'ho, lo ricordo perfettamente. Tra le altre cose è stato un mondo in cui chi ha 25-30 anni ora difficilmente può immedesimarsi. C'erano tanti telefoni pubblici con le file perché non c'erano cellulari, il gettone prima durava sempre poi per abusi vari è stato temporizzato e poi... eccetera. Tra queste altre cose esisteva la sfera privata. Certo, se le forze di polizia decidevano di trovare qualcuno lo scovavano ma non era impossibile "sparire" per un mese, pagando tutto in contanti e girando per strade secondarie. Si poteva persino pensare a un isolamento più radicale abbastanza sicuri di essere lasciati in pace ed essere trovati solo se un familiare si rivolgeva alla polizia o a investigatori privati. Per questo solo chi ha la mia età ed è sensibile alla salvaguardia della sfera privata può vedere con angoscia che se si parla al telefono di qualcosa poco dopo compare la pubblicità a questa connessa. Oppure veder nascere sopratutto negli ultimi anni, un'esplosione di videosorveglianza. Sono stato qualche giorno a zonzo e avrò contato un paio di centinaia di videocamere che hanno ripreso dove andavo, per non parlare del resto e della localizzazione della rete cellulare che consente l'approssimazione di pochi cm. O anche peggio, lo stesso per le wi-fi così il datore di lavoro entro il perimetro della sua azienda può chiedere a un dipendente perché alle 12.02 di quel certo giorno si trovava dallo stesso lato del monitor di un collega invece che di fronte a lui dall'altra parte della scrivania (succede questo e ben peggio di questo, altro che Amazon...). E così arrivo al dunque; forse sto provando l'angoscia di chi si vede crollare tutto attorno e spesso scrivo di queste cose. Poco fa mi è stato detto che "come sempre vaneggio", evidentemente sulla falsariga del "male non fare paura non avere" (oggi quanto mai falso e privo di senso) e soprattutto da quella che per primo vedo essere un'eccessiva insistenza su cose che mi angosciano. Insomma, vedo di star inducendo nel prossimo lo stesso senso di noia che sorge in me quando mia madre ripete per la centesima volta la stessa cosa nell'arco di una settimana. Come a lei un certo problema tocca da vicino, così evidentemente accade a me, e quello che a me appare come un disperato grido del tipo "perché nessuno fa qualcosa per arginare la perdita della libertà?" ad altri appare come la fissazione di un rinc....to. Più che altro e soprattutto, di "un vecchio rinc...to". Ovviamente ciò mi fa desiderare ancora di più di non sopravvivere troppo a lungo; anche se già ora sono evitato quasi da tutti e non cambierebbe molto, qualcosa cambierà in peggio, lo so. E infine, qualsiasi cosa si voglia dire sul tema in sé che per me è stato strumentale a esprimere un altro tipo di problema, si sappia che se non si è provato di persona che vuol dire la libertà di poter anche sparire per anni senza essere trovati (a condizione ovviamente di non delinquere), qualsiasi dichiarazione di presunta libertà si possa esternare vale davvero poco. Gli stati hanno sempre forzato la restrizione delle libertà, quindi praticamente chiunque nasce "libero" e muore "sorvegliato"; tutto è solo un differenziale lungo una scala discendente. Temo che accadrà anche a chi leggesse ora con l'età di 20 anni, solo che non ho idea cosa potrà essere il mondo tra 40 anni per portare qualcuno a dire che era "libero" ORA. Last but not least, dopo 'sta dose di pessimismo esistenziale vado ad affogare il mio dolore (per altre cose, oltre questa) nell'alcool e caramente vi saluto. |
Re: L'inizio della vecchiaia
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Chissà. |
Re: L'inizio della vecchiaia
Il problema è che ora siam diventati troppi e diventeremo sempre di piu, diciamolo.
Si dice che la tua libertà finisce dove finisce la mia:interrogativo: o na cosa del genere. Poi aggiungiamoci la globalizzazione Poi aggiungiamoci la facilità di accesso alle informazioni. Poi aggiungiamoci il delirio delle fake news Poi aggiungiamoci la perdita di credibilità delle istituzioni e insomma ce ne sarebbe da aggiungere Senza un ordine e una disciplina con ste condizioni è piu facile che attecchisca il caos. Gestire un pianeta limitato con risorse limitate nel caos diciamo che potremmo pure estinguerci dopo immani sofferenze |
Re: L'inizio della vecchiaia
Penso di capire come ti senti. Ho abbastanza anni da aver vissuto la transizione, seppur durante l'adolescenza, tra il mondo di prima e quello di adesso. All'epoca ricordo che mi interessavo molto di libertà digitali, scrivevo su forum a tema e avevo collezionato dei rapporti con altre persone interessate e spaventate.
Io pensavo che molti di questi erano al limite della paranoia. Invece non solo mi sbagliavo, ma perfino le loro infauste previsioni si stanno rivelando ottimistiche. Certo, il tutto procede con relativa lentezza. Prima un servizio in cui se non sei registrato non puoi entrare, poi uno dove devi avere l'account vattelapesca, un altro che devi pagare per accedere... per come stanno andando le cose, non fatico a immaginarmi un futuro da sorveglianza totale alla maniera cinese, con tanto di punteggio social per autorizzarti o meno a fare le cose. In tutto questo, sono totalmente impotente. Dovrei almeno occuparmi dei miei doveri, ma il pensiero che comunque vada il futuro sarà sempre più fosco mi distrae. E in tutto questo, visto che si parla di vecchiaia, mi attende prima la malattia dei miei genitori, poi la loro morte, quindi la mia malattia, e finalmente la mia morte. Sembra davvero impossibile farcela, così. |
Re: L'inizio della vecchiaia
L'altra faccia della cultura del controllo è l'isolamento facilmente cercato e trovato da chi ha vissuti claustrofobici. Io riesco più facilmente a immaginare un (mio) mondo in cui a nessuno interessa controllarmi, più che uno in cui sono sottoposto a stretta sorveglianza.
Detto questo, a me preoccupa molto, più che il controllo "reale" in sé (anche se la libertà di "delinquere" la reputo comunque importante), la diffusione di una mentalità ad esso prona e addirittura assecondante. Lo stigma a cui sono sottoposti i fumatori è davvero emblematico, da questo punto di vista, per fare un esempio. Per farne un altro, negli ambienti di sinistra l'obbligo di retto pensiero sta diventando così pervasivo da farmi provare un filo di simpatia (!) per alcuni pensatori/opinionisti di destra, tra i pochi libertari che ci restano. Un terzo, è la crescente burocratizzazione dell'accesso al lavoro: dall'esasperazione del valore di certificazioni formali e canonicità dei percorsi formativi, alla dipendenza dalla carriera precedente, in cui leggo una richiesta di "autorizzazione" per svolgere anche professioni in passato ad accesso libero. Tutto questo è aggravato dalla scomparsa della quieta ignoranza. Tutti sentono il dovere o l'opportunità di avere idee, e facilmente approdano a quelle maggiormente condivise, aumentando l'effetto cassa di risonanza. Un possibile contrappeso potrebbe essere il miglioramento dell'istruzione liceale che mi sembra di osservare. |
L'inizio della vecchiaia
Io cerco di non pensarci, per non risvegliare la paranoia ma so benissimo che hanno ragione quelli che si lamentano di questi tracciamenti di dati sempre più stringenti.
Sanno tutto di noi, e no, non mi piace anche se non ho nulla da nascondere. Forse io sono meno paranoico di te, ma ho notato che tendo a farmi contagiare dalle paranoie altrui |
Re: L'inizio della vecchiaia
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Ma il resto del mondo non funziona così, la Cina in testa. Ha sempre avuto il pallino di subordinare l'individuo a un piano sociale, e così è per Russia e in parte India. Nei paesi che formano il grosso della popolazione mondiale siamo visti praticamente come pericolosi eversivi da combattere, in quanto l'individualismo è la fonte del male. Come giustamente hai detto le risorse stanno finendo e pur non potendo prevedere come finiremo, penso e temo che nel migliore dei casi sarà un modello sino-indo-russo (inteso come individuo che non conta rispetto al "sistema") con sfumature liberali e solo perché abbiamo assaggiato la libertà e riusciremo a opporre una sia pur piccola resistenza. Il proliferare di norme e tendenze a limitare la sfera privata è in pieno svolgimento già a livello di legislazione europea sia pure ben mascherato. E credo che sia il risultato quasi diretto della diminuzione di risorse, energia, spazio vitale e tanto altro. Che sta tutto finendo. Spero di sbagliare, tanto anagraficamente non sarò presente per sapere se la mia ipotesi si verificherà o meno. |
Re: L'inizio della vecchiaia
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Re: L'inizio della vecchiaia
Segnalo questo articolo sui Facebook Papers di cui immagino non in molti avranno sentito parlare:
https://www.linkiesta.it/2021/10/fac...-informazione/ |
Re: L'inizio della vecchiaia
iggenti hanno paura, si sentono piccoli e insignificanti, cercano protezione e sicurezza.. dalle sue fondamenta, tutto il sistema funziona solo grazie a questo aspetto della psiche, peraltro importantissimo o ci saremmo probabilmente estinti al paleolitico.. i progressi in campo tecnologico sembra soddisfino pienamente quello stato d´allerta interiore permettendo alla mente di svagarsi sui temi mondani proposti dall´infinito ipnotico caleidoscopio mediatico che ne ottura le uscite con i suoi viscidi tentacoli, mica come lo scemo armato di clava che muore sbranato per una distrazione. con tutto il carico di innominabili conseguenze che porterebbe con se´un ipotetico annichilimento sistematico di certi istinti.. ricordate le parole del saggio quando dice "il troppo stroppia".. e sembra proprio stia per stroppiare di brutto. piss.
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Re: L'inizio della vecchiaia
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Ora come è possibile che si sia fatto un pandemonio sulla faccenda dei vaccini, tutto sommato marginale, ma non si alzi mai una voce di protesta verso uno stato fiscalmente oppressivo? E questa fiscalità incide sulla libertà perché deve venire alimentata con ore di lavoro che altrimenti si potrebbero non fare. Di fatto siamo già prigionieri di un sistema che elude gli aspetti cruenti ma ha l'identico risultato di opprimere. Non mi arriverà il funzionario dell'ADE con la clava a pretendere soldi come si faceva nelle società del mondo antico, ma con cartelle, burocrazia e infine intervento della forza pubblica che sfonderà prima o poi la porta, si sono solo cambiate le forme. Si potrebbero far tanti altri esempi, ma tutti puntano in una direzione: come diceva (mi pare) Orwell lo schiavo perfetto è quello che crede di essere libero. Magari ad altri non pesa, ma a me dare oltre l'80% di ciò che mi apparterrebbe per servizi resi il cui valore è circa la metà scoccia. E le crepe di questo sistema si vedono anche nel civilissimo nordeuropa, molto vicino a realtà statali di tipo socialista. Semplicemente ci siamo abituati a una forma di schiavitù non avvertita come tale, e ci crediamo liberi. Non è così, e prima che arrivi la immancabile predica da qualcuno con le solite frasi "e allora strade e ospedali con cosa si dovrebbero mantenere senza le tasse?" chiarisco se non si fosse capito che il mio discorso riguarda SOLO il differenziale tra quanto preteso dallo stato e il valore effettivo dei servizi. Ripeto, non siamo soli; la Francia è in una situazione non tanto diversa dalla nostra e anche altri stati sono allineati. Semplicemente da noi tutto è esasperato. Crediamo di essere liberi ma temo non sia proprio così. |
Re: L'inizio della vecchiaia
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Adesso per me è un fastidio micidiale vedere questi cellulari che squillano in continuazione, gente che si sente anche 10 volte al giorno, quando prima potevi stare anche una settimana senza telefonarti. Gente che tu ci stai parlando, gli squilla il tel, dicono dieci parole, e dopo 5 secondi hanno già riattaccato.. ma che senso ha.. Io pure comincio a sentire che non sono più giovane, che non sono più un ragazzo. Questo sentore ce l'ho da un paio d'anni. Cmq è vero che dopo i 40 qualcosa cambia. Questo sentirmi non giovane e non al passo coi tempi non mi dispiace, perché io penso che veramente prima era meglio, era tutto meglio.. si vabbè la mafia stragista e i terroristi palestinesi.. ma alla fine se te ne stavi lontano vivevi bene, sereno e si rideva, si, questa era la cosa bella, che non si andava di fretta e si rideva di gusto. I tempi di adesso non mi piacciono. Ora mi aspettano altri 15-20 anni di mezz'età, poi diventerò vecchio e non lo so come andrà a finire.. se mi dovesse finire la salute o la forza fisica come farò? oggi ancora forse c'è qualche struttura che accoglie i poveri e la gente senza famiglia ma fra 20-30 anni non penso ci saranno queste forme di welfare. chi vivrà vedrà. |
Re: L'inizio della vecchiaia
Dante mi pare lo fissasse intorno ai 47 anni
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Re: L'inizio della vecchiaia
A me non fa paura il fatto di essere videosorvegliato, tanto al lavoro faccio cose normali, a casa non mi controlla nessuno più o meno.. il problema è che oggi tutto cambia ogni giorno, tutto si fa con internet. Io ancora ce la faccio, anche se comincio a fare fatica a star dietro a tutto, con lo SPID e quello e quell'altro.. ma i miei genitori sono in seria difficoltà, però li aiuto io, ma per me che non avrò figli e non sarò neanche benestante da chiedere e pagare per l'aiuto saranno problemi grossi, anche solo per ritirare le medicine in farmacia.
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Re: L'inizio della vecchiaia
L'uomo è nato libero e ovunque è in catene. Rousseau lo aveva sintetizzato nel contratto sociale.
Poi di sti tempi dove c'è una democrazia sui generis ed è in qualche modo una forma di regime politico. |
Re: L'inizio della vecchiaia
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Insomma, eccola lì, il vecchietto rompic....i che nell'immaginario del genio informatico si rifiuta di aggiornarsi. Quella risposta mi ha demolito non tanto perché offensiva e scortese (ci dovrei essere abituato) ma perché il retropensiero e il contesto non lasciano dubbi oggettivi all'impressione che ho fatto nel tizio, che però guarda caso è uno che con queste cose ci lavora ed è uno dei guru del gruppo. Ho buttato due settimane tentando di far girare gli scripts al boot e tentare di avere i privilegi di accesso sulle directory che mi servono; non mi ritengo un analfabeta informatico ma inevitabilmente invecchio, come tutti. Così come mia madre non sa mandare un SMS, allo stesso modo tra 25 anni se sfortunatamente ci sarò ancora, sarò completamente dipendente da chi eventualmente sarò in grado di pagare. E non è detto. |
Re: L'inizio della vecchiaia
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Re: L'inizio della vecchiaia
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Secondo me ad essere paranoici si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre, la prossima volta gli puoi rispondere così. Mio padre dice sempre che le comunicazione di lavoro me le devono dare su carta o al massimo via mail, io gli dico che è antico, che oggi è tutto su WhatsApp o anche a voce, però ha ragione lui, e me lo ha dimostrato, solo che se poi ti metti a chiedere le cose scritte ti dicono che sei fuori di testa o cagacavoli Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk |
Re: L'inizio della vecchiaia
io c ho quasi 37 anni ma da piccolo era piu o meno quello che hai descritto , chi passa cmq varie epoche cosi profondamente diverse penso sia normale sentirsi alieni , la cosa "normale" è provare ste cose da vecchi , certo se ce l hai da sempre è diverso ... io tipo mi so sempre sentito alieno in ogni presente vissuto ..... da ragazzo andava un tipo di musica a me piaceva quella piu vecchia , piaceva la star del momento , a me no hahaha , ora nn so " piace" essere salutisti ed andare in palestra , a me no ..... quando ero piccolo piaceva sballarsi a tutti a me no , poi cresco mi sballo solo io e gli altri vanno in palestra :sisi: .... è come se sbaglio epoca costantemente ...... personalmente nn mi sento di chiamarla vecchiaia , ma parlo per me , so tipo disadattato .... il fatto è che nn vorrei essere diverso però passo il tempo a cercare di capire perchè una cosa che a me fa schifo piace cosi tanto a tutti, e non lo capisco mai
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Re: L'inizio della vecchiaia
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In cantina dei miei c'è un TV del 1990 che funziona benissimo e ora dovremo comprare il secondo decoder..ma a questo punto lo rottamiamo..ma a noi non serviva questo spreco in quanto si vede benissimo con i colori naturali del tubo catodico e funziona benissimo Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk |
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