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Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Sono anni che non riesco a capire come la solitudine, l'essere hikikomori ecc. siano considerate fondamentalmente cose sbagliate o da correggere.
Che non faccia piacere stare così è scontato, ma per come la penso io, è inevitabile che una quota di persone nella propria vita diventi così. Quante volte si sente dire che uno deve aprirsi, socializzare ecc. ma la verità è che il dolore nella vita di molte persone è presente senza alcun motivo. Se il dolore avesse motivo, in fondo non sarebbe dolore, perchè sapremmo cosa lo ha causato. La cosa più brutta della solitudine, del non riuscire a interagire con nessuno ecc. è che non sempre sono situazioni causate dalla stronzaggine altrui o che decidiamo noi, ma semplicemente nel nostro cervello scattano questi meccanismi, un pò come se un cuore all'improvviso si fermasse, o se una arteria si otturasse e venisse un ictus e la conseguente mancanza di ossigeno fa morire il tessuto. In fondo il dolore è presente dentro di noi, sia fisico che mentale, e che illusione è pensare di dargli un senso... il dolore è tale proprio perchè insensato. |
Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
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E' un pò come il bullismo, alla fine non ha senso. E' solo una coincidenza, se nascevamo estroversi alla fine non sarebbe successo. Solo per dire. |
Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
La solitudine assoluta o quasi è una condizione sicuramente non buona. Che poi spesso non è risolvibile questo è un altro discorso. E' come una malattia cronica con cui bisogna convivere.
E invece si possono conoscere benissimo le cause del dolore, però non è detto che ti metti lo stesso l'anima in pace. Io sono stato annichilito dai rifiuti in amicizia e in amore, ma anche se so bene che queste sono alcune fra le cause principali io non lo accetterò mai con serenità. Il tempo un po' offusca i ricordi, ma a me non passerà mai e mi sta pregiudicando anche il futuro in quanto sono frenato da certe cose del passato. |
Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Alla fine, se nascevamo formiche o scoiattoli non soffrivamo. Cioè soffrivamo fisicamente ma non avevamo un cervello sviluppato per capirlo.
Vedere che l'intera esistenza è permeata di dolore, la vecchiaia, la malattia, la morte, il fatto che se non avessimo sviluppato la scienza ci moriremmo di freddo senza termosifoni, mi lascia stranito. |
Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Lo stesso discorso vale per la depressione, o per un orientamento del carattere malinconico.
Non ci deve essere per forza una causa o un episodio scatenante. Un pò come quando si meravigliano che una persona che "ha tutto" sia depressa...eppure succede lo stesso. Questo vuol dire che le cause del malessere possono essere inspiegabili razionalmente. Infatti è la parte emotiva a stare male, non quella razionale. Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Singer... Lo so cosa stai cercando di fare... Lo faccio anche io a volte...Cerchi di dare un punto di vista più poetico e filosofico alla Solitudine per poterla accettare... È bellissima e può essere la migliore compagnia a volte... Ma poi Solitudine si presenta insieme alle sue amiche cesse e oltremodo antipatiche Tristezza e Angoscia ^^ è lì il vero problema... Solitudine non si presenta quasi mai sola ^^
Inviato dal mio 5024F_EEA utilizzando Tapatalk |
Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Può essere anche una forma di difesa per la propria sensibilità dal mondo esterno,sempre più allucinante e distopico
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Credo che ci sia una spiegazione a tutto e che siamo il risultato di fattori genetici e ambientali, per quelli così profondamente avversi alla compagnia e che sostanzialmente vivono discretamente nella solitudine allora non gli consiglio neanche di provarci ma non posso non fare a meno di pensare che sia una conseguenza dovuta a delusioni passate.
Io credo che la solitudine non sia una cosa buona tuttavia è preferibile al socializzare quando la compagnia degli altri comporta malesseri. Questi malesseri si pongono in essere quando c'è delusione: aspettative mancate, esclusione, inettitudine. Socializzare è meglio se ne hai le capacità è le risorse altrimenti aumenta il senso di alienazione ma non rinunciare a tutte le forme di socializzazione, bisogna cominciare con piccole esposizioni controllate e via via crescendo al raggiungimento di maggior esperienza e risorse. C'è solitudine sbagliata e giusta come anche la socializzazione. |
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Qua il problema non è tanto scoprire le cause (tanto anche spiegato tutto se non si può comunque ottenere ciò che si desidera, non serve a nulla) ma trovare un rimedio che metta a posto quel che a noi va storto (un rimedio senza fregature connesse ovviamente, perché di rimedi fregatura che risolvono un problema e ne creano altri 100 ce ne sono a bizzeffe).
Se si può fare... Bene, se non si può fare... Male, non c'è soluzione e si resta fregati. Mi viene in mente il film "La Mosca" (il remake) dove il tizio sa benissimo cosa sta causando il suo deterioramento e cioé la fusione genetica con un altro organismo, ma non può fare quasi nulla e può solo vedersi andare in disfacimento come capita nella vecchiaia. Si può al più rallentare il processo (come nel film dove bisognava fondersi con un organismo non contaminato da altri organismi), ma poi si è comunque fregati, la pelle va a farsi benedire, i muscoli anche, i denti si indeboliscono spezzano o cadono, il cervello prima o poi perde colpi... E si fa una brutta fine. Dimmi tu se non si vive già in un film dell'orrore. A tutte le scemenze che si ripetono spesso a pappagallo rispetto alla consapevolezza io do pochissimo credito, non è esser consapevoli che salva, ma il possedere mezzi e strumenti che siamo poi capaci effettivamente di usare per modificare determinate cose (sempre senza inculature, come ho già scritto), la consapevolezza da sola non permette di ottenere nulla se non si hanno i mezzi sommati alla volontà di agire. Contemplare l'orrore dell'esistenza non permette di eliminare questo orrore, la possibilità di toglierlo non ha a che fare solo con la conoscenza e la conoscenza può anche peggiorare la situazione, una volta consapevoli di trovarsi in una situazione di merda, il sapere di non poter far nulla o molto poco, non è detto che poi faccia stare meglio. Il conoscere com'è fatta la vita non permette necessariamente di poterla smontare e rimontare come servirebbe a noi, si sarà comunque soggetti a certe leggi base, il conoscerle non ci permetterà di sottrarci a queste. Certe cose esistono e basta in certi modi, non è che hanno un qualche senso a noi gradito... Sono fatte così, punto... Non è detto che vadano in qualche posto che debba star bene a noi e nemmeno che sia possibile farcele andare in un posto del genere. |
Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Se neanche a te fa piacere stare cosí, non è tanto difficile capire perchè sono considerati atteggiamenti da correggere, soprattutto dalle persone che li vedono dall'esterno. Secondo me puoi accettare la situazione per viverla piú serenamente senza cambiare o per fare chiarezza e poi lavorarci su. Poi c'è chi pensa di poterne uscire e chi no
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Re: Quanto è assurdo considerare la solitudine sbagliata
Si considera assurda in quanto l'uomo è animale sociale, quindi non vivere nella socialità è considerato contro natura. Però essendo anche dotati di intelligenza e sentimenti la socialità spesso ci ferisce e ci fa star male fino a rovinare l'esistenza. Si subiscono suprusi e umiliazioni da chi nella maniera più selvaggia ci scavalca per rimarcare la propria superiorità. Nel mondo animale è una cosa normale e accettata per puro istinto, una persona dotata di pensiero ne viene spesso annientata psicologicamente per cui l'unico modo per sopravvivere è sopprimere gli istinti sociali.
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