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Identità, qualche definizione...? (titolo enigmatico)
Secondo voi cos'è l'identità? Come la definite? Cosa vi fa dire questo sono io?
Ormai ho capito che gran parte del mio disturbo gira attorno a questa domanda, per cui nel mio infinito ragionare su me stesso mi è balenata l'idea di chiedere qualche spunto a voi. Se vi va. - Vi do una mia definizione, seppur ancora da affinare. In terapia parlai di un lavoro che mi sarebbe garbato fare ma per il quale nutrivo forti dubbi in quanto so essere un lavoro da estroversoni. Parlai un po' dell'immagine che ho di chi compie quel lavoro e di come fosse agli antipodi di chi sono io, finchè la psicologa non mi fece notare che stavo guardando le questioni da una prospettiva sbagliata. Non ero io a dovermi cucire attorno al lavoro, era il lavoro che doveva cucirsi attorno a me. Non ci sono dei requisiti "caratteriali" da rispettare, puoi anche essere un attore timido, e puoi farlo funzionare senza problemi se tutto ciò che vuoi fare e sei converge in quella direzione. Ecco, l'identità è il corpo attorno al quale cuciamo il nostro modo di comportarci. O almeno, dovremmo farlo. Io però questo corpo non lo vedo |
Re: Identità, qualche definizione...? (titolo enigmatico)
L'identità di un qualsiasi ente per me dovrebbe essere una sorta di proprietà essenziale che lo caratterizza.
Esiste questa proprietà essenziale? Esiste, ma in genere è abbastanza circolare la cosa. Dato l'oggetto A una proprietà essenziale che dovrebbe esistere di sicuro è questa (x = A), l'unico oggetto che la soddisfa è A e nessun altro. Questa proprietà però non dà informazioni, è una sorta di tautologia, non ci dice chi dovrebbe essere questo A. Chi sei tu? Si risponde "l ente tale che è identico a me (x = tu) e non si sbaglia mai, visto che se c'è una particella pronominale con cui si fa la domanda ci dovrebbe essere già questo riferimento all'oggetto. Una cosa più stringente potrebbe consistere nel conoscere una proprietà distinta dalla negazione dell'identità che differenzia A da qualsiasi oggetto che sia diverso da A, del tipo "Roberto non è Giovanni perché ha i capelli biondi mentre Giovanni non li ha". Si può provare ad autodefinirsi perciò in certi modi più accessibili e senza questi riferimenti già presupposti ma non è detto che queste definizioni siano corrette e rispettino poi questi riferimenti. Ci sono persone che dicono "io sono fatto così, la tal cosa non la farò mai, non ammazzerei nessuno in quel modo così cruento son diverso da queste persone cattive" e il giorno dopo fanno una strage, e sono stati proprio loro a farla. Di sicuro quella credenza su loro stessi faceva parte di loro e in una certa misura li definiva, ma non è detto che poi queste cose debbano anche essere vere anche se poi generano dei tipi di comportamenti. L'identità è qualcosa che può trascendere la conoscenza per me, e direi che praticamente la trascende sempre. Un oggetto è quel che è e agirà e si comporterà in base a questo, ma non è detto che l'oggetto, che è anche un agente, sappia chi o cosa è, questo lo dubito. Io direi che la nostra identità corrisponde a quel che siamo e ci differenzia dal resto, in fin dei conti carta di identità, codice fiscale e via dicendo sono una sorta di tentativi di tirar fuori queste proprietà caratteristiche accessibili che generano certe "differenze" da quel che è diverso. Ovviamente potrebbero esserci comunque persone tanto simili da essere indistinguibili in base a queste caratteristiche qua, e quindi non risultano davvero essenziali e bisogna poi trovarne altre adatte. Ha un'identità comunque anche l'oggetto parlante che sembra non conosca la propria in certi modi o che non ha documenti di riconoscimento, ma è stato comunque identificato a monte da un riferimento di partenza. Se poi è proprio confusa la cosa e l'oggetto di cui si vorrebbe parlare è evanescente insieme a questo riferimento di partenza, non saprei come risolvere la questione, se manca la base, manca anche il resto. Si chiede a un'entità indefinita "chi sei?", ma a chi la si sta facendo questa domanda? Se l'entità rispondesse "Sono tutto quel che esiste" o come Ulisse a Polifemo "Nessuno", sarebbero corrette o no queste risposte? Se non le si può confrontare con un riferimento di partenza rigido dubito che abbia qualche senso dire che sono corrette o scorrette. Corrette rispetto a cosa se non si ha alcun oggetto con cui confrontare le definizioni? Mi sa che o non la si conosce precisamente (se si è dato un qualche riferimento ad un oggetto) perché poi un mucchio di cose le si ignora (e non si saprebbe distinguere l'oggetto in base a certe caratteristiche da un altro) o non esiste proprio una cosa del genere perché manca proprio il riferimento, e conseguentemente non c'è alcuna identità perché non c'è alcun riferimento ad alcun oggetto specifico. Insomma potrebbe essere tutto abbastanza confuso. Se una cosa non è stata identificata tramite un qualche riferimento in modi specifici e delimitati come può avere una qualche identità? Dati enti ci sono delle identità, ma se non si dà nulla che identità possono mai esistere? In conclusione direi che è una cosa abbastanza confusa là dove mancano questi riferimenti e non credo si possa far chiarezza. Se la cosa è confusa, alla domanda "chi sei tu?" Si risponderebbe con un'altra domanda ""tu" chi è e cos'è? A cosa si riferisce?", e si potrebbe non atterrare in niente dopo vari battute a rimbalzo simili. Se a un nome o un pronome non è stato dato un riferimento non si riesce a capire nulla. Una volta dato il riferimento (tramite un'indicazione o roba del genere, non so in pratica come si riesce a costruire effettivamente il riferimento di un nome a un oggetto) si potrebbe conoscere meglio qualcosa (o fallire in questa conoscenza), ma se non c'è proprio a monte il riferimento, cosa si dovrebbe conoscere meglio? E in che senso ci si sbaglierebbe? |
Re: Identità, qualche definizione...? (titolo enigmatico)
Intanto che penso a qualcosa di sufficientemente sensato da scrivere, non posso che citare la vera soluzione di risposta a questo immenso quesito sull'identità:
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Re: Identità, qualche definizione...? (titolo enigmatico)
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Re: Identità, qualche definizione...? (titolo enigmatico)
Penso sia il fulcro dei miei probemi l'identità.
Ogni giorno ho un nuovo personaggio, che cerco di indossare ma senza successo. Non tanto per falsità, ma proprio perché non sento di essere qualcuno. Mi sono venduto e comprato, per poi scoprire di essere stato truffato. Non riesco a capire chi io sia o a definirmi del tutto. Mi salva sicuramente l'arte (soprattutto scrivere e disegnare). Sento che in quel momento, anche per pochi secondi, io possa spegnere il mondo e essere qualcuno su carta. |
Re: Identità, qualche definizione...? (titolo enigmatico)
Genitori contraddittori e con problemi possono non dare una base solida,ed è anche un mio problema..è come vagabondare in cerca di un centro che non arriva mai,fa male e condiziona
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