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Non piango, sono impassibile
Ho avuto un lutto in famiglia eppure a parte la tristezza nel vedere gli altri soffrire, non ho versato nemmeno una lacrima.
E' normale sta cosa? Io sono uno che non lega emotivamente con nessuna persona, nè tantomeno ero legato a questa che è morta.. E gli altri mi evitano. Ma che ci posso fare? Non sono un cattivo ragazzo, non farei del male a nessuno, ma allo stesso tempo sento di non provare le stesse emozioni che prova la gente "normale". Ho la sensazione di essere molto cinico e nella vita ho sofferto molto, per questo motivo sono già pronto agli eventi negativi che mi circondano. Da che potrei essere affetto?? |
Re: Non piango, sono impassibile
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Più in generale posso affermare che il mio lato emotivo è completamente azzerato a favore di quello logico-razionale. Un robot praticamente. Non so se vi sia un'affezione, almeno lo psicoterapeuta con il quale sto facendo una terapia di gruppo non me ne ha parlato. Almeno nel mio caso, credo che questo stato, che è più comune di quel che si creda, dipenda dai vissuti familiari, dalla ipersensibilità caratteriale e dai conseguenti dolori e rabbie accumulate nel tempo che portano a crearmi una sorta di barriera difensiva. Il prezzo da pagare è l'ansia anticipatoria che mi tormenta in alcune circostanze. L'ansia nasce proprio da lì cioè dal tenere compressa l'area emotiva che a sua volta genera ansia, come un cane che si morde la coda. |
Re: Non piango, sono impassibile
Anch'io ho un'empatia poco attiva, poco vivace e penso che in caso di lutti di persone prossime soffrirei poco... ma è anche vero che sono asperger diagnosticato, può dipendere da questo.
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Re: Non piango, sono impassibile
È normale, non vuol dire non volessi bene al defunto.
A me colpisce sempre abbastanza la morte di parenti, specie se stretti mi dispiace vedere la salma. Tuttavia so che la morte non è cosa negativa, è liberazione e rinascita, un processo naturale, x ora ho solo avuto un lutto di patente stretto (altri parenti che sono venuti a mancare meno), ho pianto molto. |
Re: Non piango, sono impassibile
Pure a me, recentemente, è morto un parente e pure io non ho pianto.
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Re: Non piango, sono impassibile
Credo che non ci sia un modo giusto o sbagliato di vivere un lutto ,ognuno reagisce in modo del tutto personale ,c è chi piange e c è chi non piange ma non è che se non versi una lacrima vuol dire che non soffri ,anzi magari è il contrario .
Se non eri legato alla persona che è mancata non ci vedo nulla di strano a non piangere ,certo è naturale esser comunque triste nel vedere la sofferenza altrui ,ad esempio io non ho pianto per i miei nonni paterni perché non li vedevo mai e non c'era un legame . 3 settimane fa invece è mancato mio nonno materno ( sono cresciuta con lui e l ho semore considerato un padre )e nessuno sa quanto ho pianto ,notte e giorno ,tuttora lo faccio e sicuramente lo farò ancora perché tendo per mio carattere a non esternare i miei sentimenti ,difficilmente piango in presenza di altre persone ,lo faccio in camera mia la sera e la notte . Ognuno la vive a modo suo non c è nulla che non va . |
Re: Non piango, sono impassibile
ognuno reagisce a modo proprio davanti a un lutto, c'è chi esterna e chi non riesce a darlo a vedere, personalmente io per il lutto di una parente non ho pianto e mi ha lasciato quasi indifferente proprio come è successo a te, suppongo che oltre alla parentela non avendo un forte legame dato dalle innumerevoli liti mi ha portato alla quasi indiffereza
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Re: Non piango, sono impassibile
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Anch'io aspetto che arrivi quel momento per saperla finalmente senza sofferenze. Vedere la paura negli occhi di un genitore e non poter fare niente è l'esperienza più brutta che un figlio possa vivere, soprattutto se il genitore è giovane. Vorrei averla ancora con me ma non cosí. La speranza della morte mi rende serena poi però vedo gli altri piangere e mi crolla tutto. |
Re: Non piango, sono impassibile
E' una difesa. Una barriera mentale che ho creato anche io, perchè so che se lasciassi a briglia sciolta il mio lato emotivo impazzieri dal dolore. Il dolore non serve a un cazzo. Puoi anche sfondari di lacrime, strapparti i capelli, tirare testate contro il muro...nulla può riportare indietro chi se ne è andato. Prima lo si accetta e meglio è.
Non è che non verso nemmeno una lacrima, ma mi sforzo di sopprimere al massimo il dolore...di farlo durare il meno possibile. Di andare avanti. Onestamente, credo sia un meccanismo che più o meno consciamente mettono in pratica molti. |
Re: Non piango, sono impassibile
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Re: Non piango, sono impassibile
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Ognuno reagisce al lutto in modo differente... c'è chi realizza la cosa dopo mesi e scoppia in un mare si lacrime, poi ci sono gli Asperger e lì entano in gioco altri fattori.
Insomma, tutto questo per dire semplicemente che non c'è nulla che non va in te. |
Re: Non piango, sono impassibile
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Re: Non piango, sono impassibile
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(anche perché una sofferenza repressa non è più sana...) |
Re: Non piango, sono impassibile
Non ho pianto quando è morto il mio cane all'età di quindici anni, non ho pianto quando è morta all'età di cento anni una persona a cui ero affezionato (una specie di nonna) e non ho pianto quando è morto mio nonno, anche lui anziano. Invece ho pianto quando sono morti dei miei animali domestici in giovane età, per fortuna con le persone non è ancora mai successo. Non so se è un caso o sono io che non riesco a piangere per chi muore in età avanzata.
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