Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
A fermare Simone Biles sono stati "problemi di testa", lo ha sottolineato lei stessa dopo il ritiro dalla finale a squadre di ginnastica artistica alle Olimpiadi di Tokyo. Giochi, che ora, sono a rischio per la pluricampionessa statunitense. "Devo fare ciò che è giusto per me e concentrarmi sulla mia salute mentale e non mettere a repentaglio la mia salute e il mio benessere", ha detto l'americana dopo che la sua squadra è stata battuta dal quartetto russo in sua assenza. In una nota la Federazione Usa aveva parlato di "un problema medico" e che le condizioni della Biles saranno valutate giorno per giorno.
"Ho il peso del mondo sulle spalle". Lo scrive sul suo profilo Instagram Simon Biles : la ginnasta Usa, sostituita nel suo esercizio nella finale a squadre, ha postato un messaggio per raccontare il suo momento no. "Non è stata una giornata facile o la mia migliore, ma l'ho superata. A volte mi sento davvero come se avessi il peso del mondo sulle spalle. So che lo spazzo via e faccio sembrare che la pressione non mi colpisca, ma dannazione a volte è difficile: le olimpiadi non sono uno scherzo". E prima di lei,Naomi osaka..secondo me è positivo che queste grandi campionesse si espongano così.. che ne pensate? |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Direi di sì, in generale sono sempre concorde quando noto nella tv o nei media un riferimento alla salute psicologica. È di vitale importanza che questi temi escano dalla zona d'ombra del "tabù" sociale. Non se ne parla.
Tuttavia vorrei che si parlasse di questi argomenti non solo quando avviene il crollo, per di più di un personaggio famoso. La narrazione che se ne dà, in questo modo, non esce da una drammatizzazione, come se fosse "un male", come ci si riferisce alle malattie fisiche come il cancro. Si dovrebbe parlare di salute psicologica della quotidianità, anche senza patologie o con patologie lievi. Non c'è solo il bianco e il nero, non c'è solo il "sto bene e sono funzionale" o viceversa il "crollo totale mollo tutto burnout lascio le olimpiadi il lavoro la famiglia ecc.". Esistono le sfumature della vita quotidiana di ogni giorno e c'è dentro almeno metà della popolazione. Se non si parla di quelle, non si potrà mai, ad esempio, andare al lavoro ammettendo di avere ansia, e non si potrà mai sviluppare una cultura diffusa della salute psicologica dell'ordinarietà. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Michael Phelps: "Non è una vergogna essere depressi: è ok non essere ok, ammettere vulnerabilità"
https://www.huffingtonpost.it/entry/...b0d2a22d4f9582 |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
No.
Che svolta vuoi dare, siamo già nel decennio più tollerante della storia dell'umanità. (edit: o per lo meno nei primi 3) La compassione non manca. Il fatto è che a noi non ci serve tutta sta compassione, ci serve una cura. A meno che la tua massima ambizione sia quella di vivere in una specie di gabbia per gli uccelli, con una mangiatoia piena e dell'acqua per quando hai sete. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Capisco la sensazione di conforto. L'ho provata anche io quando ho sentito la notizia del ritiro di quell'atleta.
Poi però mi sono anche sentito una merda, perché sostanzialmente ho "gioito" per un "fallimento" altrui. E non va bene, bisogna invece incoraggiare i successi ed essere felici, sia dei propri sia degli altri; per lo meno quando meritati. La soluzione può essere prendere questo conforto e usarlo per motivarsi a fare qualcosa di utile, a cominciare col prendere una nuova buona abitudine, all'agire su ciò che si rimandava da tempo e va fatto assolutamente. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Ok sono d'accordo, ma non ci farà stare meglio se non a quella frazione di persone che nella loro sventura hanno la fortuna di essersi rassegnati a non poter esser d'aiuto a niente e a nessuno. Che hai ragione anche te, è pur sempre un miglioramento, ma scusami se non sento particolare attrazione verso una simile prospettiva di vita. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Non pensavo tanto alla compassione, quanto alla tolleranza (visto che parlavi di hit parade dei decenni più tolleranti della storia dell'umanità).
E da un punto di vista più ampio possibile, io continuo a vedere molta intolleranza verso certe problematiche: che in passato fosse maggiore poco mi tange, visto che non ho ricordi di vite precedenti, visto che non sono Pangloss di Voltaire e visto che il progresso della storia umana non può terminare certo oggi. Secondo me c'è poca tolleranza soprattutto perché certe problematiche impediscono di essere produttivi nel senso più comunemente inteso: ovvero, lavora fino alla consunzione facendo cose che fai solo per avere un tenore di vista stabile, ricordati di santificare il consumo anche fine a sé stesso, e poi puoi anche crepare. C'è ancora troppa poca tolleranza verso chi non si adegua o soffre troppo nell'adeguarsi alla ruota del criceto, lo spazio per uscirne è mantenuto appositamente stretto sia in termini di requisiti sia in termini di stigma sociale che si becca chi riesce a percorrerlo (come si vede anche dal tuo commento vagamente sprezzante). Che poi non è che se ne possa uscire solo col reddito di cittadinanza o di base, è che non è proprio previsto che ognuno possa dedicarsi alle attività (anche produttive) che più lo realizzano. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
https://mult1formula.com/2021/06/mot...al-health.html
https://www.mclaren.com/racing/partn...lk-lando-blog/ Esistono vari esempi sul genere, da alcuni anni lo sport sta occupandosi dell'argomento. Però il team o l'atleta da soli possono fare poco, serve una cassa di risonanza. Le olimpiadi hanno una grande importanza anche dal punto di vista mediatico, i telegiornali passano a ripetizione le notizie delle competizioni e tutti (persino le persone poco interessate) danno un'occhiata all'evento. Vedremo poi cosa resterà a settembre.. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Oggettivamente però ce ne è più di quanta ce ne sia mai stata negli scorsi 2 millenni, e non mi sembra che la cosa ci stia aiutando a non soffrire. Anzi, andrò oltre: non mi sembra nemmeno così scontato assumere che ci stia aiutando a soffrire meno. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Io comunque non ho ancora capito come aumentare la tolleranza a questo punto.
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A quel punto essere "produttivi" potrebbe non essere più la conditio sine qua non per essere considerati "degni". |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Se vogliono possono farlo, possono convogliare l'attenzione mediatica su una singola categoria che prima non era considerata da nessuno. |
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Ci sono dei problemi ed è patetico, se si è in grado, stare a guardarli e decidere scientemente di non farsene carico per la propria piccola parte. E' sempre stato così a prescindere dal sistema economico degli ultimi 12 mila anni, e probabilmente continuerà ad essere così almeno per la durata della nostra generazione. E' come vedere una casa andare a fuoco e persone impegnate a passarsi secchi d'acqua, e osservarli curiosi e svogliati allo stesso tempo. E' davvero strano. E credo che sia anche indesiderabile. Quote:
Certo (lo dico a entrambi i quotati) si può ancora fare di più, ma non vedo una differenza qualitativa applicabile. Imho quel che serve è una maggior attenzione a reintegrare le persone, a recuperarle. Non a compatirle. |
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Intanto parte puntuale la shitstorm con insulti anche razzisti... meno male che viviamo in una società tollerante.
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Mitico Bastoner, io me lo ricordo bene ed era fortissimo, ma non ho mai capito bene i motivi del ritiro precoce |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
La penso come Da'at.
Mi verrebbe strano il pensare a queste situazioni spiacevoli come un qualcosa di positivo per i miei problemi. Sarebbe come gioire di un bullismo vissuto da una persona famosa, solo per il fatto di aver reso pubblica la cosa. Io non sono così: se un individuo subisce ciò che ho dovuto sopportare nel mio passato, resterei rattristato dalla questione, non rincuorato. Vorrei il meglio per me stesso, perché sono il primo a voler il meglio per il prossimo. Pensare il contrario mi farebbe riflettere su una mia possibile invidia sociale che sfocerebbe nel godimento personale di fronte alle sconfitte altrui. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Ma cosa vuoi che cambi :D
Ricordati noi non siamo come loro, quelli/e stanno su un altro livello, scordatelo di essere trattato così, ma neanche fra migliaia di anni di progressismo. Se tu hai momenti no o disturbi, prova a saltare qualche giorno lavorativo, prova a iniziare a fare qualche giorno di malattia, ti lasciano a casa in tempo zero. Stai anche tranquillo che non gliene frega niente a questi atleti multimilionari di noi comuni mortali. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Comunque ti consiglio di vedere Bojack Horseman, ma con rispetto, perché sembra un altro stupido cartone animato per adulti, con battute penose che fan ridere giusto a chi ama il metaumorismo, però poi diventa sempre più profondo. Fino alla stagione 3 quando si aprono le porte dell'inferno. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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La penultima puntata dell'ultima stagione è per me una roba mai vista. |
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Non so se potranno dare una svolta in tal senso, ma almeno in Europa non potranno certo essere l'Osaka o la Biles, che nessuno conosce, a fare la differenza. Dobbiamo aspettare i Messi o i Ronaldo.
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Se si ha una vita tutto sommato ordinaria o addirittura di successo, allora le difficoltà psicologiche che si mostra possono essere accettate, non compromettono la nostra immagine agli occhi degli altri. Se invece i problemi psicologici intaccano il quotidiano andamento della vita andando a minare le basi per un'esistenza decente (lavoro, vita sociale e sentimentale, uscire di casa etc), allora è inevitabile che si sia visti male, pochi potranno comprendere. Una pluricampionessa ha una vita incomparabile con il fobico di FS. Anche se diventasse gravemente depressa avrebbe comunque rispetto e considerazione per merito del suo passato glorioso. Un po' come Syd Barrett, anche dopo che si è ritirato dalle scene per via dei suoi problemi mentali è rimasto un artista stimato e degno di grande considerazione: certo, perché prima del crollo psicologico aveva mostrato talento e aveva ottenuto successo. Uno sportivo o un artista di successo che ha problemi di salute mentale è una grande persona per cui si prova compassione. Una persona comune la cui vita è bloccata da problemi di salute mentale è invece uno sfigato che si deve curare e con cui si preferisce non avere a che fare. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Il tema della ginnasta che ha abbandonato l'Olimpiade è stato affrontato in un gruppo Telegram di sport di cui faccio parte. Ebbene, è stata una doccia fredda. Mi sono reso conto che quelli "normali" sono ancora distanti anni luce dal capire il tema della salute mentale. Non accettano la debolezza, specialmente in atlete che dovrebbero essere speciali, non come noi comuni mortali.
Insomma, avere problemi di salute mentale equivale ad essere mediocri, deboli, senza palle. Se fosse stato un atleta di sesso maschile i commenti sarebbero stati anche peggiori immagino. Ecco perché non voglio conoscere gente nuova. Faccio proprio bene a non aprirmi sul serio con nessuno. L'ho fatto in passato ed è andata male, non rifarò lo stesso errore. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
Se qualcuno sperava che la rinuncia della Biles potesse in qualche modo avvicinare a una sorta di legittimazione morale del fallimento, provate a leggere con quale dettaglio la decisione di rinunciare è stata ponderata.
https://www.ilpost.it/2021/08/04/sim...a-allenamento/ Post come al solito diretto ad automotivarmi. |
Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Re: Gli atleti possono dare una svolta alle attenzioni verso i disturbi mentali?
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Per usare le parole della stessa Biles, che ha 24 anni ed era una delle favorite di Tokyo 2020 in diverse specialità, è la palestra dove ha potuto ricominciare dalle basi, facendo affidamento su materassi soffici e cubi di gommapiuma per sentirsi più sicura in caso di cadute. Biles ha cominciato ad allenarsi da sola nella palestra dell’università di Juntendo mercoledì scorso, con una sessione di due ore, e poi ci è tornata nei giorni seguenti, sempre accompagnata dai suoi allenatori e da un medico. Kazuhiro Aoki, docente della facoltà di Scienze motorie dell’università che gestisce la palestra, si è assicurato che tutti gli ingressi della struttura fossero chiusi per mantenere la privacy, di modo che Biles potesse allenarsi in tranquillità. Nel frattempo, nell’arco della settimana la ginnasta ha incontrato medici e psicologi per valutare con costanza il suo stato psicofisico. Magari potesse esser garantito un trattamento personalizzato di questo tipo anche ai comuni mortali... purtroppo per loro è difficile trovare l'equivalente della palestra con i materassi soffici e i cubi di gommapiuma. |
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