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gattasilvestra 14-11-2008 16:30

aids & diabete & buone notizie
 
finalmente l'AIDS è stata FERMATA
per merito del dr. Gero Hütter( Berlin Charité Medical university)

sfruttando le staminali di un uomo con il gene che rende resistenti all'hiv è stato curato un uomo sieropositivo

sono FELICISSIMA ^_________^ mi sembra un bel progresso

Quote:

Dopo 600 giorni da un trapianto di midollo effettuato per curare una leucemia, un americano malato anche di Aids non mostra più segni delle due malattie; il trapianto effettuato in un ospedale di Berlino ha dato dunque un risultato soprendente. Il caso è riportato dal Wall Street Journal: il midollo innestato nel ricevente appartiene a un donatore che ha una mutazione genetica che lo rende immune al virus Hiv, che è stata trasmessa con le staminali trapiantate.

Il particolare del Dna che 'chiude la porta' al virus è già noto da tempo, e fa sì che sulla superficie cellulare non appaia una molecola chiamata Ccr5, una delle 'chiavi' che usa l'Hiv. La mutazione appare in circa l'1% della popolazione europea, mentre è assente in Africa, Asia e Sudamerica. Gero Hutter, un ematologo della Berlin Charité Medical university, ha scelto fra 80 potenziali donatori compatibili per il trapianto a un paziente 42enne affetto da leucemia e da Aids il numero 61, portatore della mutazione 'fortunata'. Seicento giorni dopo il trapianto nell'uomo non c'era traccia di virus nel suo sangue, nonostante avesse interrotto ogni altra cura.
fonti: medicinalive, ansa.it

si può guarire anche dal DIABETE
grazie al prof. Antonio Secchi (Istituto Scientifico Universitario San Raffaele - Milano)

ha fatto un trapianto di cellule del pancreas su un paziente che ora non è più diabetico

Quote:

Valter Petronella a 26 anni di una vita da diabetico, schiavo dei farmaci e senza speranze di poter vivere come voleva, appena sposato e fresco di laurea in legge, non ha voluto saperne. Sete, bisogno frequente di urinare, sempre meno gestibili. In pochi mesi l'orizzonte della sua vita era completamente cambiato, all'improvviso. I medici del Policlinico di Milano ipotizzarono un diabete di tipo 2. Ma lui recalcitra, non vuole capire. Ricorda oggi: "Mi chiedevo: il diabete di tipo 2 non colpisce le persone anziane e sovrappeso? Io sono giovane e magro.".
Sono cose che capitano agli altri. Poi ho capito che questa è una malattia che impone regole e limiti. Certo, se non li rispetti può non succedere niente nell'immediato. Il diabete non compensato è un po' come una piccola accetta che colpisce il tronco di un albero, togliendo pezzo dopo pezzo, finché non crolla".

Quando entra nella sperimentazione, Petronella ha passato da poco i 40 anni. Sta bene. Vuole una vita normale. E Secchi gliela prospetta.
Il giorno X arriva il 4 novembre del 2002: la prima infusione, un'iniezione nel fegato tramite la vena porta, in anestesia locale. "Di quella stanza ricordo tutto. Quando l'ago entra nel fegato resti senza fiato per un po'". Ma l'idea è che quell'ago ti regala la normalità. Forse: perché ci vuole un po' di tempo per capire se il trapianto ha funzionato.
Ricomincia l'attesa... "Ma ogni giorno sei un po' più libero".
E Petronella finalmente può dirlo: "Ex diabetico. Almeno per ora".

fonte: l'espresso


----------> EDIT 23.00

per me è ragionevole dire che un ceppo del virus HI è stato reso inoffensivo, quello che usa la Ccr5 per entrare nelle cellule (R5-using).
Se non può entrare non può nemmeno riprodursi, evolversi, né tantomeno uccidere i linfociti T facendo precipitare il malato nell'AIDS... quindi, l'aids per la prima volta è stata fermata (non rallentata!) e senza la morte del paziente.
E' un caso unico, ma meglio di zero casi... ora la ricerca può andare in questa direzione

Da segnalare che il paziente del dr. Hutter dopo mesi non presentava nemmeno HIV-DNA, che di solito segnalano i depositi del virus...


certo:
- questo processo di cura è supercostoso e molto duro da affrontare (prima di trapiantare il midollo va distrutto il sistema immunitario del paziente)
- i ceppi dell'hiv che non sfruttano la ccr5 ma altri co-recettori (CXCR4 e altri) non sono stati "disattivati"


ma l'ottimismo c'è comunque. Da parte mia anche la felicità per questo paziente che è scampato al virus più bastardo del mondo ;-)


Quote:

Secondo me non è che l'HIV è stato fermato, anzi, domani c'è già la nuova versione.
non nel paziente del dottor Hutter: le sue cellule sono inaccessibili al virus, quindi non può riprodursi, non può mutare...

Quote:

Anche perchè se no a quest'ora il mondo sarebbe in subbuglio
per un unico caso? Diciamo che è un buon impulso... (e che nel nostro piccolo noi non scienziati potremmo anche azzardare un po' di ottimismo!)

Quote:

Comunque colgo l'occasione per ribadire quanto sia straordinaria la vita. Pensate è il virus che lotta contro di noi, si modifica, si evolve, fa di tutto per sopravvivere contro tutta la nostra furia chimica...
non li vedo come esseri viventi :)
e comunque la loro evoluzione e modificazione è casuale, data da errori nella copia del dna... quegli stessi "errori" del codice genetico che invece noi cerchiamo di sopprimere od evitare a tutti i costi ...

reyds 14-11-2008 17:53

Per la fobia sociale niente?

PoisonFobik 14-11-2008 19:51

---------------

xanaxworship 14-11-2008 20:19

vuol dire che stasera per festeggiar si va tutti a troie e facciamo a gara a chi piglia l'iads prima. :lol:

Tripl 14-11-2008 20:42

Quote:

Originariamente inviata da xanaxworship
vuol dire che stasera per festeggiar si va tutti a troie e facciamo a gara a chi piglia l'iads prima. :lol:

no io farei a chi immerge per prima hauah

gattasilvestra 14-11-2008 20:57

per la fobia sociale non so... ci sono persone più preparate di me sulla questione farmaci ;-)

comunque la ricerca pura si applica di più sui problemi che interessano la maggioranza della popolazione mondiale, per la ricerca applicata a decidere la sorte dei progetti di ricerca sono le possibilità di profitto per le case farmaceutiche e/o altri... quindi, in teoria, per le minoranze malate le cose vanno più a rilento; anche la ricerca per malattie molto gravi e mortali langue se si tratta di patologie rare.
credo funzioni così, ma sarei felice di essere smentita

mi aspettavo comunque il solito sguardo rivolto al proprio orticello ma pensavo che almeno alcuni sarebbero stati contenti se non quanto me, almeno un poco... :roll:

CapitanFobic 14-11-2008 22:44

è stata fermata, che parolone, non corriamo
ne hanno di lavoro da fare per poter affermare una cosa del genere, se mai ci riusciranno

Prassi 14-11-2008 22:47

Re: aids & diabete & buone notizie
 
C'è solo in inglese:

"A number of new experimental HIV drugs, called entry inhibitors, have been designed to interfere with the interaction between CCR5 and HIV, including PRO140 (Progenics), Vicriviroc (Schering Plough), Aplaviroc (GW-873140) (GlaxoSmithKline) and Maraviroc (UK-427857) (Pfizer) [Queste sarebbero le robe che modificano la proteina, proabilmente ci aggiungono qualche pezzo]. A potential problem of this approach is that, while CCR5 is the major co-receptor by which HIV infects cells, it is not the only such co-receptor. It is possible that under selective pressure HIV will evolve to use another co-receptor. However, examination of viral resistance to AD101, molecular antagonist of CCR5, indicated that resistant viruses did not switch to another coreceptor (CXCR4) but persisted in using CCR5, either through binding to alternative domains of CCR5, or by binding to the receptor at a higher affinity. Development of Aplaviroc has been terminated due to safety concerns (potential liver toxicity). [2]"

http://en.wikipedia.org/wiki/CCR5

Secondo me non è che l'HIV è stato fermato, anzi, domani c'è già la nuova versione. Anche perchè se no a quest'ora il mondo sarebbe in subbuglio, mentre non vedo prime pagine sulle news, anzi non vedo niente. Spero che comunque si possa applicare a tanti pazienti.

Comunque colgo l'occasione per ribadire quanto sia straordinaria la vita. Pensate è il virus che lotta contro di noi, si modifica, si evolve, fa di tutto per sopravvivere contro tutta la nostra furia chimica... Certo che è un punto di vista un pò cinico alcuni diranno, soprattutto per chi è nel lettino e domani muore, però questo è l'altro punto di vista, quello dell'altra parte. In fondo anche noi stiamo cercando di ucciderlo no? alessandro01 sei d'accordo? In questo secolo magari vedremo chi è che si è adattato di più.

CapitanFobic 14-11-2008 22:51

cmq i virus ce l'hanno per lo più con gli estroversoni, il fobico medio verrà riselezionato darwinamente

Monet 15-11-2008 00:30

Quote:

Originariamente inviata da gattasilvestra
per la fobia sociale non so... ci sono persone più preparate di me sulla questione farmaci ;-)

comunque la ricerca pura si applica di più sui problemi che interessano la maggioranza della popolazione mondiale, per la ricerca applicata a decidere la sorte dei progetti di ricerca sono le possibilità di profitto per le case farmaceutiche e/o altri... quindi, in teoria, per le minoranze malate le cose vanno più a rilento; anche la ricerca per malattie molto gravi e mortali langue se si tratta di patologie rare.
credo funzioni così, ma sarei felice di essere smentita

mi aspettavo comunque il solito sguardo rivolto al proprio orticello ma pensavo che almeno alcuni sarebbero stati contenti se non quanto me, almeno un poco... :roll:

Questa distinzione tra ricerca di base e ricerca applicata è un falso mito, non esiste nel mondo reale. Informati bene. Esiste solo in Italia ed è nata per motivi politici nel '68 quando gli intellettualoidi se la presero con la scienza perchè, a loro dire, si prostituiva alle multinazionali. Allora si sono inventati queste classificazioni artificiose che hanno avuto la sola conseguenza di danneggiare la scienza italiana. Perchè l'hanno spaccata in due parti indebolendole entrambe. Se tu leggi le riviste scientifiche serie ti accorgi che c'è sempre sinergia tra mondo accademico e mondo industriale, è un rapporto consolidato e naturale, all'estero. Fai conto che il programma SETI per la ricerca di intelligenza extraterrestre è finanziato da società private e non è certo un programma di ricerca con prospettive molto concrete ed a breve termine. Ma questo avviene all'estero e molto meno o per nulla in Italia ed è a causa dei pregiudizi a cui fai riferimento tu. I farmaci non li fanno le università o il CNR, li fanno le multinazionali perchè sono le uniche strutture a possedere l'organizzazione per svolgere le ricerche necessario al livello a cui siamo arrivati adesso. E non è questioni di fondi o di tagli ma di dimensioni della struttura, cioè il CNR o l'università dovrebbero diventare strutture internazionali dedite solo alla ricerca farmaceutica per poter stare al passo.
Ora, non discuto che ci siano aspetti commerciali che influenzano il costo e la diffusione di alcuni farmaci e che le case farmaceutiche talvolta se ne approfittino però è la multinazionale farmaceutica che ricerca e trova terapie adatte a salvaguardare la salute della maggioranza della popolazione mondiale, non qualche baroncino all'università.

gattasilvestra 15-11-2008 16:33

volevo essere smentita ma non lo sono stata così tanto

prima mi riferivo alla ricerca per la salute, dove di fatto trovi una distinzione anche tu (data dai mezzi economici delle multinazionali) tra chi può fare più ricerca biomedica e chi può permettersi di fare ricerca farmacologica

se negli altri ambiti (come quello del SETI...) questa distinzione non esiste né in teoria né in pratica mi fa piacere... ma nell'altro post non parlavo della ricerca in generale.

Quote:

Originariamente inviata da monet
c'è sempre sinergia tra mondo accademico e mondo industriale

ho un amico che fa il ricercatore universitario (non nel campo medico) e in una ricerca commissionata da privati avrebbe dovuto piegare ad arte i risultati perché l'obiettivo della ricerca era deciso a priori.
Magari all'estero questa "sinergia" funziona meglio, per fortuna

e comunque mi spiace essere stata imprecisa, anche perché sembra che tu tenga parecchio a questo argomento: non volevo sminuire le case farmaceutiche parlando delle loro priorità, è solo un dato oggettivo che la ricerca di queste multinazionali non si concentri su malattie rare, o minori, preferendo quelle più diffuse

grazie per la risposta seria ;)

Viaggiatore 15-11-2008 23:39

Quote:

Originariamente inviata da reyds
Per la fobia sociale niente?

Un 10 a questo post :lol: !!

Cmq seriamente parlando mi fa un piacere immenso che si riesca ad andare avanti nella cura di queste due malattie :)

SiVieneESiVa 16-11-2008 12:00

Quote:

Originariamente inviata da CapitanFobic
è stata fermata, che parolone, non corriamo
ne hanno di lavoro da fare per poter affermare una cosa del genere, se mai ci riusciranno

Concordo con lui

meglio non "agitarsi" troppo per certe cose... :|

Monet 16-11-2008 13:51

Quote:

Originariamente inviata da gattasilvestra
volevo essere smentita ma non lo sono stata così tanto

prima mi riferivo alla ricerca per la salute, dove di fatto trovi una distinzione anche tu (data dai mezzi economici delle multinazionali) tra chi può fare più ricerca biomedica e chi può permettersi di fare ricerca farmacologica

se negli altri ambiti (come quello del SETI...) questa distinzione non esiste né in teoria né in pratica mi fa piacere... ma nell'altro post non parlavo della ricerca in generale.

Quote:

Originariamente inviata da monet
c'è sempre sinergia tra mondo accademico e mondo industriale

ho un amico che fa il ricercatore universitario (non nel campo medico) e in una ricerca commissionata da privati avrebbe dovuto piegare ad arte i risultati perché l'obiettivo della ricerca era deciso a priori.
Magari all'estero questa "sinergia" funziona meglio, per fortuna

e comunque mi spiace essere stata imprecisa, anche perché sembra che tu tenga parecchio a questo argomento: non volevo sminuire le case farmaceutiche parlando delle loro priorità, è solo un dato oggettivo che la ricerca di queste multinazionali non si concentri su malattie rare, o minori, preferendo quelle più diffuse

grazie per la risposta seria ;)

Prima di tutto ti ringrazio perchè in effetti mi piace parlare di queste cose.

Non volevo smentire la scelta di concentrarsi sulle malattie rare tanto è vero che se rileggi attentamente ciò che ho scritto, lo confermo.

Il tuo amico è ricercatore in Italia mi pare di capire e quindi conferma quello che dicevo io. In ricerca scientifica Italia e resto del mondo sono anni luce di distanza. Tu fai conto che in Italia l'università è una scuola che nel tempo libero fà qualche ricerca, mentre nel resto del mondo l'università è un istituto di ricerca che attraverso le lezioni diffonde le conoscenze acquisite nella collettività. Purtoppo i pregiudizi di cui parlavo e che sono sia nella sfera pubblica sia in quella privata in Italia più la piccolezza, non solo di dimensioni, delle imprese italiane spinge a trovare risultati in fretta e da spendere subito. Altrove l'industria sa vedere lontano ed intraprendere progetti ambiziosi.

Io non ho parlato di mezzi economici, che è riduttivo, ma di struttura e organizzazione per svolgere le ricerche.
Quando si deve sviluppare un farmaco si inizia col fare delle considerazione diciamo a tavolino, sulla base delle teorie e delle esperienze precedenti, e questo si fà anche insieme alle università e centri di ricerca pubblici, da cui si producono magari 3000 molecole che sono potenziali farmaci per quel malessere che ci interessa. A questo punto inizia tutta la fase di screening successivi per trovare quali sono effettivamente efficaci, quali effetti collaterali hanno, su quali soggetti (pazienti diversi con anamnesi diverse reagiscono in modi differenti, addirittura le etnie possono fare differenza), prima fai le cose in provetta poi passi agli animaletti e alla fine sull'uomo. E tutto questo va fatto seguendo le norme (alla faccia del Papa che sostiene che la Scienza non ha regole e deve essere guidata dalla Sua morale). Poi quando hai sviluppato il prodotto e ti sembra di aver finito devi fare le certificazioni per venderlo e molti paesi ancora non si fanno mutui accreditamenti delle certificazioni. Quindi un altro lavoraccio tenendo conto anche delle regole dell'organizzazione mondiale della sanità. Tutto buono, tutto giusto. Ma per tutto questo ci vuole proprio una grossa organizzazione con anni di esperienza che non si improvvisa nemmeno se hai tanti soldi. Anche se i tanti soldi poi li devono recuperare vendendo. Sicuramente anche con margini da farabutti :evil: . Ma se uno è piu piccolo non cava fuori niente di sostanziale. Tant'è vero che le malattie rare si curano male e spesso portano alla morte malgrado ci sia qualche manipolo di eroi che se ne occupa.
Allora la differenza non è tra ricerca di base e applicata neanche nella ricerca farmaceutica ma tra occuparsi di un prodotto di nicchia oppure no. E questo effettivamente è un limite dell'attuale sistema industriale, ti dò ragione.
Ma se vuoi fare ricerca devi essere grande, altrimenti non ci riesci e per essere grande devi fare per forza certe scelte.

gattasilvestra 16-11-2008 16:25

Monet, se ti dà noia scendere nel personale puoi evitare di rispondere :) ma sei così informato perché lavori nel settore o per altri motivi?

Quote:

nel resto del mondo l'università è un istituto di ricerca che attraverso le lezioni diffonde le conoscenze acquisite nella collettività
bella come definizione (e come realtà!)

cancellato2369 16-11-2008 18:58

Quote:

Originariamente inviata da CapitanFobic
cmq i virus ce l'hanno per lo più con gli estroversoni, il fobico medio verrà riselezionato darwinamente

sbagliato...
questo forum ne è la dimostrazione...
sei estroversone? ottimo...ti cerchi una ragazza dopo l'altra per fartela dare...---> ma almeno ti auguri che è qualche scema che te l'ha data a te e pochi altri e che non si faccia di eroina e/o se la sia fatta con uno che aveva l'HIV.

viceversa....sei introversone? nessuno te la dà ---> c'è il consiglio del forum "vai a prostitute" --> lì ci andranno almeno 28 persone al giorno che hanno contratto il virus....magari quel giorno la prostituta è particolarmente depravata e lo vuole fare senza preservativo (tu ovviamente ci stai)...e zac :P

reyds 17-11-2008 12:02

Minkia, questa si che è scienza.
Comunque anche per la fobia sociale esiste la cura, una supposta. La prendi nel @#|0.


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