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kraken 27-06-2021 11:15

Piccoli soprusi quotidiani
 
Ieri al lavoro il direttore si è messo a fare i soliti commenti sul mio carattere, ovvero che non parlo mai, che sono "timida" (fosse solo quello il problema)... e davanti ad altri colleghi per giunta.
Ma io mi chiedo, possibile che una persona con vent'anni di lavoro alle spalle, che ha a che fare con tantissime persone ogni giorno, possa uscirsene con commenti del genere?
E in tre aziende cambiate non è nemmeno il primo tra i direttori/responsabili a fare commenti simili.
Ma a che pro dire cose del genere? Ma un minimo di empatia?
Io non pretendo che qualcuno capisca la nostra condizione, ma anche essere sminuiti e umiliati così non mi va giù... almeno potrebbero astenersi dal fare commenti, specialmente laddove non portano nessun beneficio e sono semplicemente cattiverie gratuite.
Mi sento umiliata, evidentemente non è abbastanza che io cerchi di lavorare e di migliorarmi nonostante i miei problemi, ma devo pure subire queste cattiverie.
E poi da lì parte il rimuginare... quello che sono o che faccio non basta mai per il mondo là fuori, i miei miglioramenti saranno sempre impercettibili e troppo lenti per il mondo dei normali... e quindi mi viene solo voglia di rinchiudermi più in me stessa.
A voi capitano spesso episodi del genere? E come vivere la scarsa sensibilità di tante persone con cui avete a che fare?

Delta80 27-06-2021 11:29

Persona abbastanza ignorante , molti capi lo sono solo sulla carta senza avere la stoffa per esserlo davvero , probabilmente non verrà rispettato e sul lavoro non otterrà risultati pregevoli , mi dispiace per te , l’unica cosa se riesci a farlo ovviamente è ignorarlo e fare al meglio il tuo lavoro

Bamboladipezzi 27-06-2021 11:49

Molta gente che gestisce aziende o ristoranti oesercizi commerciali sta lí senza avere competenze. Prima di tutto la privacy. Non si parla di certe cose personali davanti agli altri e inoltre se ti hanno preso per fare questo lavoro gli andavi bene. Dunque perchè ora si lamenta? Voglio precisare che sí, è vero, esistono dei lavori in cui devi essere aperta e socievole altrimenti dai una brutta impressione ai clienti. Ma se non lo sei non puoi diventarlo all'improvviso. Il tuo capo non conosce neanche il minimo di psicologia per capire che una persona timida non può diventare aperta da un giorno all'altra. Quando ti han presa ti han fatto un colloquio e quindi se ora non vai bene non è colpa tua ma dell'incompetenza di chi ti ha scelta ( non hai specificato se sia stato lui o altri). Infatti di solito la scelta del personale si affida a chi ne capisce bene di risorse umane. Ma mettere te a fare un lavoro che richiede una certa socievolezza è stato uno sbaglio di loro e non tuo. Rinfacciarti la tua timidezza è assurdo. Tu puoi ribattere che son stati loro a sceglierti e lo sapevano com'eri. Inoltre puoi dire al capo che ti parli in privato. Se poi è un sadico allora non c'è speranza. Perchè se prova piacere a umiliarti apoosta davanti a tutti non avrai vita facile con lui.

kraken 27-06-2021 11:59

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Quote:

Originariamente inviata da Bamboladipezzi (Messaggio 2610305)
Molta gente che gestisce aziende o ristoranti oesercizi commerciali sta lí senza avere competenze. Prima di tutto la privacy. Non si parla di certe cose personali davanti agli altri e inoltre se ti hanno preso per fare questo lavoro gli andavi bene. Dunque perchè ora si lamenta? Voglio precisare che sí, è vero, esistono dei lavori in cui devi essere aperta e socievole altrimenti dai una brutta impressione ai clienti. Ma se non lo sei non puoi diventarlo all'improvviso. Il tuo capo non conosce neanche il minimo di psicologia per capire che una persona timida non può diventare aperta da un giorno all'altra. Quando ti han presa ti han fatto un colloquio e quindi se ora non vai bene non è colpa tua ma dell'incompetenza di chi ti ha scelta ( non hai specificato se sia stato lui o altri). Infatti di solito la scelta del personale si affida a chi ne capisce bene di risorse umane. Ma mettere te a fare un lavoro che richiede una certa socievolezza è stato uno sbaglio di loro e non tuo. Rinfacciarti la tua timidezza è assurdo. Tu puoi ribattere che son stati loro a sceglierti e lo sapevano com'eri. Inoltre puoi dire al capo che ti parli in privato. Se poi è un sadico allora non c'è speranza. Perchè se prova piacere a umiliarti apoosta davanti a tutti non avrai vita facile con lui.

Non è stato lui a scegliermi, ma altri.
Però adesso è lui a volermi cambiare mansione, la quale mi esporrebbe di più socialmente.
Quello che faccio ora è compatibile con il mio carattere e lo faccio con discreti risultati.

Warner84 27-06-2021 12:23

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Purtroppo nel mondo del lavoro spesso si vedono quelle dinamiche poco piacevoli della vita di tutti i giorni ma ancora più accentuate in negativo. Gli stronzi che si comportano da bulli di quartiere purtroppo ci sono anche nel lavoro e spesso si trovano in cariche di rilievo proprio perché grazie a questo riescono a farsi largo tra i "contendenti". Lo so che fa male sentirsi trattati così, ma tu non ti devi incolpare di come sei e di come vieni trattata da certe persone, anzi qualche volta è bene rispondere a tono per abbassargli la cresta e fare capire che certi atteggiamenti non sono accettabili al di là della posizione che ricoprono.

Topoverde 27-06-2021 12:24

Non mi sembra, da come lo hai descritto, un modo di fare atto alla derisione.
Forse lo hai vissuto male tu, mentre la sua uscita voleva essere un consiglio, un favore nei tuoi confronti.
Comunque sia confrontarsi con questo superiore, spiegarsi aiuta.

sconfitto 27-06-2021 18:39

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
.

Titus 27-06-2021 18:47

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Mi è capitato sia sul lavoro che fuori.
Per fortuna per ora sto lavorando con persone abbastanza intelligenti e le battute che fanno sul fatto che parlo poco o che sono troppo tranquillo sono assolutamente bonarie e quindi non me la prendo.
Purtroppo a non tutti va così bene e, da quello che mi sta capitando di vedere, molto spesso chi arriva in certe posizioni di autorità ci arriva non tanto per meriti o predisposizioni al ruolo ma per paraculaggine o per atti di grazia divina. Sono persone a cui non importa niente del benessere dei propri colleghi ma guardano solo al risultato e credono che questi atteggiamenti servano a spronarti a produrre di più (e spesso purtroppo con le persone deboli ci riescono pure facendole però andare fuori di testa).
Sarebbe bello rispondere a tono a tali individui ma vuoi perché non ne siamo in grado o vuoi perché si rischia solo di essere poi presi di mira e peggiorare la situazione la cosa migliore resta ignorare le loro parole e confidare magari nell'intelligenza degli altri colleghi che capiscono il disagio in cui si vieni messi.
In altri contesti invece percepivo queste frasi come una vera e propria presa in giro e questa gente totalmente priva di empatia non capiva che invece di farmi aprire mi faceva solo del male facendomi chiudere sempre più a riccio e per forza di cosa mi sono dovuto allontanare da loro.

NatoMorto 27-06-2021 20:02

Quote:

Originariamente inviata da kraken (Messaggio 2610291)
Ieri al lavoro il direttore si è messo a fare i soliti commenti sul mio carattere, ovvero che non parlo mai, che sono "timida" (fosse solo quello il problema)... e davanti ad altri colleghi per giunta.
Ma io mi chiedo, possibile che una persona con vent'anni di lavoro alle spalle, che ha a che fare con tantissime persone ogni giorno, possa uscirsene con commenti del genere?
E in tre aziende cambiate non è nemmeno il primo tra i direttori/responsabili a fare commenti simili.
Ma a che pro dire cose del genere? Ma un minimo di empatia?
Io non pretendo che qualcuno capisca la nostra condizione, ma anche essere sminuiti e umiliati così non mi va giù... almeno potrebbero astenersi dal fare commenti, specialmente laddove non portano nessun beneficio e sono semplicemente cattiverie gratuite.
Mi sento umiliata, evidentemente non è abbastanza che io cerchi di lavorare e di migliorarmi nonostante i miei problemi, ma devo pure subire queste cattiverie.
E poi da lì parte il rimuginare... quello che sono o che faccio non basta mai per il mondo là fuori, i miei miglioramenti saranno sempre impercettibili e troppo lenti per il mondo dei normali... e quindi mi viene solo voglia di rinchiudermi più in me stessa.
A voi capitano spesso episodi del genere? E come vivere la scarsa sensibilità di tante persone con cui avete a che fare?

Lo so...non sanno quello che fanno

NatoMorto 27-06-2021 20:04

Si.... quotidianamente sul lavoro....a volte me la prendo a volte no.... dipende se sono particolarmente giù o meno

Varano 27-06-2021 21:07

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Diverse volte, soprattutto in passato quando ero più introverso. Una collega una volta disse ironicamente a mio padre (si conoscevano da prima): certo che tuo figlio è proprio un chiacchierone, eh.
Un'altra collega pensava nascondessi qualcosa o che fossi un tipo sospetto, una volta frugò addirittura nel mio zaino convinta di trovare chissà cosa

LucaB 27-06-2021 22:23

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Io non so se il tuo Direttore l'ha fatto per cattiveria o per ignoranza ma credo che il più delle volte si tratti della seconda. Purtroppo nelle relazioni tra persone (anche affini) c'è sempre un certo grado di incomunicabilità ed è impossibile comprendersi/conoscersi veramente l'un l'altro. Se una persona non è introversa non potrà mai capire cosa provi e nella maggiore parte dei casi ti tratterà con sufficienza e non si renderà neanche conto del disagio e dell'umiliazione che ti ha provocato. E se anche qualcuno glielo facesse notare se ne uscirebbe con qualcosa del tipo: "Eh vabbè ma io stavo scherzando. Non se la puoi mica prendere per così poco".
Poi per fortuna, come dici tu, esistono anche persone empatiche che pur non "capendo" riescono a percepire lo stato di sofferenza altrui e ad adeguare i propri comportamenti.
Hai tutta la mia solidarietà

pure_truth2 28-06-2021 00:23

Quote:

Originariamente inviata da LucaB (Messaggio 2610536)
Io non so se il tuo Direttore l'ha fatto per cattiveria o per ignoranza ma credo che il più delle volte si tratti della seconda.

Può essere, certo,ma è un'ignoranza che non è (più) tollerata nei confronti di altre categorie,per fortuna (es: omosessuali).
Ma ci è voluto a farglielo capire,anni di attivismo, compagne di comunicazione, e a suon di leggi.
Ora,lo so che non è esattamente la stessa cosa,ma noi ci sentiamo allo stesso modo, bistrattati, emarginati e perculati.
Nel caso della fobia sociale vera e propria, e altre condizioni introvertenti, c'è anche l'aggravante che sono malattie mentali, condizioni patologiche, quindi meritevoli di un certo rispetto.
Però no, invece andranno avanti con l'adagio..: "stavamo solo scherzando,ve la prendete troppo, anzi lo diciamo per darvi una svegliata,per aiutarvi".

kraken 28-06-2021 10:12

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Quote:

Originariamente inviata da Titus (Messaggio 2610447)
Sono persone a cui non importa niente del benessere dei propri colleghi ma guardano solo al risultato e credono che questi atteggiamenti servano a spronarti a produrre di più (e spesso purtroppo con le persone deboli ci riescono pure facendole però andare fuori di testa).

Esatto, nelle aziende si punta solo alla produzione massima sfruttando al massimo i dipendenti.
Non esistono logiche inclusive, per cui ci si può realizzare nella mansione più adatta al proprio carattere, ma cercano di spronarti a fare sempre di più (con i metodi sbagliati che dici tu).

Quote:

Originariamente inviata da LucaB (Messaggio 2610536)
Se una persona non è introversa non potrà mai capire cosa provi e nella maggiore parte dei casi ti tratterà con sufficienza e non si renderà neanche conto del disagio e dell'umiliazione che ti ha provocato. E se anche qualcuno glielo facesse notare se ne uscirebbe con qualcosa del tipo: "Eh vabbè ma io stavo scherzando. Non se la puoi mica prendere per così poco".

Sono completamente d'accordo, spesso mi è successo questo.
Se vuoi farti valere e gli fai capire che sbagliano, si mettono sulla difensiva e sminuiscono nuovamente il tutto con: "vabbè non volevo dire niente di male, sei tu che te la prendi".

Quote:

Originariamente inviata da pure_truth2 (Messaggio 2610582)
Può essere, certo,ma è un'ignoranza che non è (più) tollerata nei confronti di altre categorie,per fortuna (es: omosessuali).
Ma ci è voluto a farglielo capire,anni di attivismo, compagne di comunicazione, e a suon di leggi.
Ora,lo so che non è esattamente la stessa cosa,ma noi ci sentiamo allo stesso modo, bistrattati, emarginati e perculati.
Nel caso della fobia sociale vera e propria, e altre condizioni introvertenti, c'è anche l'aggravante che sono malattie mentali, condizioni patologiche, quindi meritevoli di un certo rispetto.
Però no, invece andranno avanti con l'adagio..: "stavamo solo scherzando,ve la prendete troppo, anzi lo diciamo per darvi una svegliata,per aiutarvi".

Troppa ignoranza, mancanza di rispetto per una minoranza, in più le patologie mentali non sono riconosciute lavorativamente/socialmente a differenza delle malattie fisiche.
Almeno meriteremmo un po' di rispetto, invece no, dobbiamo anche essere presi in giro.

Texas 28-06-2021 11:53

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Niente, non ce la fanno proprio, è più forte di loro : timidezza percepita (che in alcuni casi è ben altro) e parlare con poche persone o nessuno è visto come un problema, una mancanza, un disagio da correggere.

Topoverde 28-06-2021 19:13

Quote:

Originariamente inviata da Texas (Messaggio 2610645)
Niente, non ce la fanno proprio, è più forte di loro : timidezza percepita (che in alcuni casi è ben altro) e parlare con poche persone o nessuno è visto come un problema, una mancanza, un disagio da correggere.

Tu stesso lo consideri un problema, una mancanza, da correggere. Altrimenti non saresti in questo forum.
Chi ci riesce e chi no.
Ma ditemi, tu come altri. Sicuri di esserci sempre comportati in modo irreprensibile con gli altri, o vi siete giustificati dicendo "IO ho problemi, devono capirmi". Fregandosene che anche gli altri, capo compreso, possano avere gli stessi identici problemi, o altri anche peggiori?

E questo lo dico conscio delle volte in cui ho commesso lo stesso errore

Texas 28-06-2021 21:59

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Quote:

Originariamente inviata da Topoverde (Messaggio 2610798)
Tu stesso lo consideri un problema, una mancanza, da correggere. Altrimenti non saresti in questo forum.
Chi ci riesce e chi no.
Ma ditemi, tu come altri. Sicuri di esserci sempre comportati in modo irreprensibile con gli altri, o vi siete giustificati dicendo "IO ho problemi, devono capirmi". Fregandosene che anche gli altri, capo compreso, possano avere gli stessi identici problemi, o altri anche peggiori?

E questo lo dico conscio delle volte in cui ho commesso lo stesso errore

E hai ragione quando dici che in un certo senso lo considero io stesso un problema, ma proprio perché nella società se vuoi avere le migliori possibilità o in ogni caso, maggiori probabilità di successo, devi essere all'opposto. Quindi sei forzato a considerarlo un problema proprio perché è nella natura della stessa società in cui viviamo.

No guarda, per rispondere all'altra tua questione, io sono uno che il più delle volte incolpa se stesso o si rende conto di quanto meschino io sia (seppur per poter sopravvivere a contesti sociali contrari alla mia natura), non sono quel genere di persona che pretende comprensione a tavolino.

Certo però, in riferimento a quanto scritto dall'autrice della discussione, che andare a spaccar l'anima a una persona timida, pubblicamente pure, stando lì a criticare la sua timidezza e il suo non volersi integrare... è proprio da cagacazz...

Masterplan92 02-07-2021 18:38

Re: Piccoli soprusi quotidiani
 
Quote:

Originariamente inviata da IljaIlic (Messaggio 2610315)
La maggior parte delle persone che ha fatto carriera, lo ha fatto grazie alla cosiddetta "triade oscura", ossia un insieme di disturbi psichiatrici (psicopatia, narcisismo e machiavellismo) che si rivela vantaggioso nei rapporti di lavoro. Non ci si può aspettare empatia dai propri superiori.

Bravissimo..nella carriera e negli affetti


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