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La peggiore fantasia
Ho letto un paio di libri di Nardone e allievi.
Giorgio Nardone è il fondatore della psicoterapia breve strategica. La tecnica della peggiore fantasia, che loro definiscono 'stratagemma paradossale di logica non lineare', è uno dei pilastri di questa psicoterapia per quanto riguarda le manifestazioni ansiose. Praticamente si tratta di dedicare mezz'ora al giorno, misurata con timer, e per diversi giorni, allo sforzo di pensare a tutti gli scenari peggiori riguardo una situazione che fa paura e genera ansia. E con l'obiettivo di non pensarci il resto della giornata. Secondo questi autori, il costringersi per quella mezz'ora a pensare fino allo sfinimento a tutte le possibili cose che potrebbero andare storte, possibili umiliazioni, errori, sintomi ecc... porta la persona ad essere satura di queste cose, a pensarci meno durante il resto del giorno e a ridurre poi i timori nel caso si dovesse affrontare quella situazione. Che ne pensate? |
Re: La peggiore fantasia
Rispetto Nardone ma raramente mi convince. Questa teoria mi convince poco, ma in generale mi convince poco tutto l'approccio breve strategico.
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Re: La peggiore fantasia
Mi sembra una stupidaggine...
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Re: La peggiore fantasia
Penso che chi è molto ansioso pensa continuamente ai peggiori scenari possibili in ogni situazione, non c'è bisogno di aggiungere una mezz'ora in più:D
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Re: La peggiore fantasia
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La cosa che mi rende dubbioso però è che in un altro libro un altro psicologo, non di questo orientamento, consigliava al contrario di immaginare la situazione nella maniera opposta, visualizzando come tutto filasse liscio, provando a immaginare feedback positivi e sensazioni di sicurezza. In questo caso si riferiva specificatamente al parlare in pubblico. Questo era Robert Maurer e si riferiva alla 'scultura mentale' di Ian Robertson. |
Re: La peggiore fantasia
Mmmm... mi sembra una mezzora di supplizio :mrgreen:.
Io sono una che sta in ansia anche settimane prima di fare una cosa che mi turba; non so quanto questo metodo possa essermi d'aiuto. Forse dipende da quanta ansia uno prova. Secondo me, una persona che soffre di ansia in modo pesante, questa cosa mettere solo più benzina sul fuoco. Inoltre, ho paura che possa avere un effetto negativo... non vorrei che alla fine uno quasi si convincesse che andrà tutto in malora. Forse sarebbe più utile pensare a come le cose invece potrebbero andare bene; oppure fai un mix delle due cose... prima la cattiva e poi pensare alla positiva. |
Re: La peggiore fantasia
Penso agli scenari peggiori in media dalle 10 alle 12 ore al giorno :D
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Re: La peggiore fantasia
Beato chi riesce a pilotare il pensiero.
Un ansioso non deve "costringersi" a pensare male riguardo un evento prossimo che lo spaventa, ci pensa già ossessivamente. Quello non costa nessuno sforzo. Il problema è farla durare solo mezz'ora e poi staccare. Comunque seguo se qualcuno prova. |
Re: La peggiore fantasia
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Re: La peggiore fantasia
Pensavo, se non abbiamo noi il controllo sui nostri pensieri, allora chi ce l'ha:interrogativo:
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Re: La peggiore fantasia
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Re: La peggiore fantasia
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Prima citazione: Quote:
Seconda citazione: Quote:
Da notare che nella prima citazione si parla di un generico blocco della performance e manifestazione ansiosa di varie intensità, mentre nella secondo si parla specificatamente di attacchi di panico, quindi una manifestazione decisamente più intensa. |
Re: La peggiore fantasia
Posta così non è convincente. Sembra prendere come fonte d'ispirazione alcune tecniche appartenenti al mondo della mistica, riadattandole alla forma psicoterapeutica. Perlomeno da quelle tecniche di pensiero che si servono di intense drammatizzazioni e/o evocazioni dei mali più disperati, attraverso cui ricercare il raggiungimento di stati estatici di coscienza.
La tecnica è spiegata bene da Bataille in L'esperienza interiore. Per quanto mi riguarda, per qualunque cosa sia l'oggetto delle sperimentazioni, se ci vai con scetticismo non concludi niente ed è meglio che lasci perdere. Se invece sei pronto ad abbandonarti all'autosuggestione e a ridicolizzarti nelle più varie maniere, qualcosa dentro può schiudersi. |
Re: La peggiore fantasia
Per me non è da buttare.
L'ho sempre pensato che per affrontare i problemi bisognasse fare emergere le paure. Non però per una questione di sfinimento, bensì di lucida ammissione a se stessi che l'evento tragico sia improbabile e a volte neanche così tragico (esorcizzare la paura). Il problema è che a volte l'evento tragico è molto probabile. |
Re: La peggiore fantasia
Non credo che concentrare in mezz'ora i pensieri intrusivi possa eliminarli per il resto della giornata. Appunto perché sono intrusivi e patologici quindi che sia mezz'ora o 24 ore stanno sempre li. E' una cosa che può funzionare in situazioni di psiche sana, magari un po ansiosa. In condizioni di depressione maggiore o disturbi gravi d'ansia-ossessivi compulsivi non serve proprio a niente poiché le peggiori fantasie sono i pensieri fissi, sempre.
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Re: La peggiore fantasia
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Re: La peggiore fantasia
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per la verità, comincio, purtroppo per me, a pensare che siano mie premonizioni, piuttosto che l'attrazione che ne consente la realizzazione. |
Re: La peggiore fantasia
Io molto spesso fantastico sul mio suicidio. È questa la mia peggiore fantasia che mi viene in mente.
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Re: La peggiore fantasia
Mi fate un esempio di questi desideri che si avverano?
Io sono un po' scettico, non credo in questo potere delle idee. Se una persona avesse un aspetto sgradevolissimo e stesse messa male a vari livelli cosa le impedirebbe di pensare mentalmente che le capiterà qualcosa di inverosimile in queste condizioni? Nulla, infatti di malati di mente che ci credono a certe cose anche trovandosi in una condizione assurda è pieno il mondo (questi possono anche diventare facili prede di certi truffatori), ma poi io tutte queste profezie che si auto avverano grazie al pensiero non le vedo. Questi che credono nella realizzazione di desideri che in fin dei conti non possono collimare con le loro condizioni reali, in genere finiscono in qualche istituto. Gli altri desideri non è che si realizzano grazie al pensiero ma a quello che si è, e il pensiero non è affatto così potente nel modificare quel che si è adesso: se sono un essere umano e penso di essere un ippopotamo non lo divento all'istante, inoltre il pensiero non è capace nemmeno di modificarci più di tanto fisicamente se non disponiamo della materia, dei mezzi e del percorso e la volontà per farlo tutto questo. Quindi di che leggi si parla? :nonso: Credere di attrarre non basta per attrarre se questa cosa non è supportata concretamente da altro. È vero c'è l'effetto placebo, ma non credo sia cosí potente da modificare la realtà a questi livelli. È un fenomeno locale che può influenzare il funzionamento fisiologico. Può essere vero che si può essere felici e credere a cose assurde in locale ma non che queste cose assurde poi si realizzano davvero, una miriade di persone credono alle cose più assurde ed in contrasto tra loro, ma il mondo uno è, e tra gli svariati desideri in conflitto e che nell'insieme formano una tautologia se ne realizzerà uno solo. Ad esempio se si svolge una partita di calcio e io desidero che vinca la squadra del cuore, credere che ci sia una qualche legge assoluta che collegherebbe il mio desiderio con la realizzazione per me è abbastanza assurdo, l'altra squadra non ha nessun sostenitore? Alla fine qualcuno vincerà e qualcuno perderà, poi a posteriori si potranno sostenere le teorie piú assurde sull'esito; che sono stato io ad influenzarlo col mio desiderio e che ho permesso tramite questo che si realizzasse, e così via. Questi collegamenti sono un po' fittizi, le due cose si sono verificate all'unisono una volta sola e non si è fatto caso a quante altre volte si desiderava o prevedeva qualcosa e non è capitato un cavolo di niente. Se si verifica il collegamento senza tenere conto dei casi avversi non si va a verificare alcuna legge. Ci troveremo sempre con i conti grazie a queste verifiche. La teoria di partenza la trovo ancora più assurda, a me sembra falso che il pensare a certe cose poi riesca a farti evitare di pensarci in seguito, se pensi a qualcosa in modo disciplinato e quotidianamente apprendi a pensarci. Non è che se un tizio fa esercizio col piano per un'ora al giorno poi sa suonare peggio di un altro tizio che lo usa per cinque minuti in modo indisciplinato. Può essere utile consigliare cose del genere a chi pensa più di mezz'ora al giorno a queste cose, certo che poi mi sa che difficilmente riescirà a pensarci per meno tempo il tizio in questione. In questo caso qua dovrebbe funzionare. |
Re: La peggiore fantasia
Avevo letto di un'altra tecnica utilizzata in psicoterapia breve strategica che si basa sulla profezia che si autorealizza, la tecnica del "Come se". In altri casi viene indicata come "Domanda del miracolo" o "Miracle question" ma è più o meno la stessa cosa.
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