Discriminazione di genere
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Re: Discriminazione di genere
Che schifo...purtroppo l'unica soluzione percorribile è quella di rendersi indipendente e per farlo hai bisogno di una fonte di reddito.
Da una parte questo trattamento che hai ricevuto dovrebbe spronarti a darti da fare per smentire le loro convinzioni, ma deve partire da te. Ti consiglierei un lavoro qualsiasi per partire e appena accumuli tot, vai a vivere in affitto da solo o con coinquilini. Lo so che non è facile come a dirsi, non conosco nel dettaglio i tuoi problemi di ansia e fobia. Però in qualche modo devi uscire da quell'ambiente tossico. |
Re: Discriminazione di genere
Quando saranno anziani e avranno bisogno di aiuto ci penserà tua sorella a loro.
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Discriminazione di genere
Mi dispiace molto, purtroppo i problemi che abbiamo noi spesso non vengono compresi, ma per quanto riguarda le visite che devi fare vai dal medico della mutua, una soluzione puoi trovarla con lui.
Poi lo so che è difficile, ma non impossibile essere un minimo indipendenti economicamente. Di sicuro quando loro avranno bisogno di te, perché prima o poi succederà, non dovrai sentirti in dovere di aiutarli. |
Re: Discriminazione di genere
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Re: Discriminazione di genere
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Intendo simile a questo stereotipo sopra descritto,non faccio riferimento alla famiglia dell'OP. |
Re: Discriminazione di genere
Giusto per capire: ti eri iscritto all'università dopo le superiori e loro ti hanno detto che dovevi uscire di casa a 18 anni? Tua sorella è in corso o fuori corso? Ora che lavoro stai facendo? Stai cercando? Ti adatteresti a un lavoro manuale pur di lavorare oppure vuoi avere un altro tipo di lavoro?
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Re: Discriminazione di genere
Mi stavo chiedendo le stesse cose di Ortica. Tua sorella al momento sta studiando quindi ci sta che la mantengono. Se non ricordo male tu hai fatto l'università. Durante quel periodo era la stessa di adesso la situazione?
Quello su cui mi trovo più in disaccordo con i tuoi genitori è il trattamento diverso tra i figli. Che avessero scelto di comportarsi in un modo o nell'altro avrebbero dovuto farlo con entrambi. Anche perché in questo modo creiano anche dell'astio tra fratelli. |
Re: Discriminazione di genere
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Ciò che non accetto è la diversità di trattamento. Io mi devo fare problemi anche a comprare una pizza, mentre mia sorella si fa viaggi vari in tutta Italia, oltre a quello già menzionato prima. Lavori manuali dove abito io significa lavori in nero, sottopagati e devi conoscere le persone giuste per entrare. E lavori comunque con gentaglia. Poi se mi dici se farei il bidello, si lo farei senza alcun dubbio. Anzi, ho già fatto la domanda ma già so che non mi chiameranno mai, dato il punteggio che mi ritrovo. Ora sto cercando qualche lavoro, ma in ogni casi significa trasferirsi, o nella città più vicina a circa 100km dove non c'è quasi nulla a livello lavorativo o in qualsiasi altra città d'Italia. Quindi sto cercando lavoro ma sempre con mille dubbi. Sai, trasferirsi a 500-1000km di distanza, affrontando tutto da solo, tra trovare casa, condividerla, contratti vari e il lavoro in se, non è proprio qualcosa che mi sento in grado di sostenere. Già il contesto lavorativo sarebbe pesante da sopportare a livello relazionale, come già lo sai chi come me ha problemi simili ai miei. Figuriamoci affrontare tutto il resto. Di impossibile non c'è nulla, e infatti ho cercato e continuo a cercare qualcosa e ogni tanto qualche colloquio riesco ad ottenerlo (che poi va comunque male, dato lo stato in cui mi trovo). Ma per uno come me che apre discussioni sul web del tipo "come superare la paura di prenotare una pizza", "come dire al medico che mi serve una ricetta" e "come superare l'ansia di parlare al telefono", non mi sembra difficile capire come cose del tipo ottenere il primo lavoro, trasferirsi lontano e affrontare i vari problemi, siano qualcosa Un Po' troppo difficili per me. Ma ci sto provando lo stesso, quantomeno nella fase della ricerca. Lo sapete, ho anche aperto altri topic abbastanza lunghi a riguardo, per provare a convincermi meglio e a superare le mie paure. Ma restano sempre cose esagerate, per lo stato in cui mi trovo e per il fatto che devo affrontare tutto da solo, decisamente fare un passo (solo uno?) più lungo della gamba. Di sicuro se sono qui in questo forum e dato il contesto, è facile capire che di certo non spicco per intraprendenza. E senza neanche considerare le esigenze finanziare che servirebbero, quantomeno inizialmente... |
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i problemi psicologici dei figli non bisognerebbe rifiutarsi di riconoscerli, per cui per me in questi casi la responsabilità primaria è dei genitori, anche se il figlio è un uomo adulto. Quanto meno per le visite mediche dovrebbero provvedere a pagarle loro e se ci fosse volontà di seguire cure psicologiche/psichiatriche idem.
Mi pare un po' un ricatto questa richiesta di vedere un'improvvisa capacità di indipendenza, basato su un'aspettativa formalmente corretta ma che non tiene conto del rapporto famigliare e dei sentimenti che dovrebbe esserci alla base (e dei disturbi psicologici): o fai tutto da solo e ti liberi da questa situazione o ti concediamo al massimo di sopravvivere nella nostra abitazione con tutti disagi che comporta e i problemi che non possono che peggiorare. Anche perché non credo che loro possano essere contenti della situazione. Posso capirli se per esempio non si fidano pensando che non sfrutteresti al meglio i soldi per pagarti le cose iniziali per trovare un lavoro (quindi che pagano senza vedere poi i risultati attesi), certo nella situazione del mondo lavorativo attuale è pure normale non farcela. Quindi se non si hanno difficoltà economiche un aiuto in più potrebbero darlo. Altrimenti uno dovrebbe buttarsi pensando unicamente a uscirne per se stesso, magari stringe i denti per un tot mesi per fare un qualsiasi lavoro, per trasferirsi altrove e prendere poi eventualmente il reddito di cittadinanza. Ma c'è sempre l'impedimento dovuto alle fobie sociali che può vincere sulla decisione razionale, al di là delle proprie intenzioni. |
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Re: Discriminazione di genere
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Per la mia famiglia i problemi psicologici non esistono. Esistono le persone normali e i pazzi tipo manicomi anni 20'. Vivo ormai da molti anni da isolato, senza amici e quant'altro con evidenti problematiche rispetto a coetanei "normali". Ma loro non si sono mai fatti problemi a riguardo, tra indifferenza e ignoranza. Quindi non c'è nessuna lungimiranza e nessuna strategia loro dietro alle loro decisioni, in termini di ricatti, aspettative e quant'altro. Ma solo indifferenza rispetto al mio futuro. La loro logica è: "Noi ti abbiamo dato da mangiare ti abbiamo cresciuto, non solo fino a 14 anni ma addirittura anche fino ai 18, il nostro compito è finito". Tutto il resto non è ne responsabilità né affar loro. Quote:
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L'indifferenza riguarda anche il fatto che resti lì con loro? In caso vogliano che lasci casa pare strano che non abbiano neanche minimamente immaginato la possibilità di scendere a patti dopo diversi anni che la situazione ai trascina avanti e non si vedono possibilità di cambiamento. Se gli è venuta in mente e l'hanno rifiutata hanno fatto una scelta.
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Re: Discriminazione di genere
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D'altra parte gli sto sulla scatole perché consumo energia elettrica o perché mangio i biscotti. E continuano con la sola politica nel non darmi nulla, perché secondo loro già mi stanno facendo un favore che mi danno da mangiare e un letto dove dormire. La vedono proprio, emotivamente, come una cosa sbagliata. Per loro dovrei lasciare casa oppure lavorare abitando sempre da loro, però dandogli parte di quel che prendo e contribuendo comprandogli un auto, comprare la cucina nuova, etc. Perché in fondo loro mi hanno dato sussistenza per decenni, quindi sarebbe giusto ripagarli per quel che mi hanno dato. |
Re: Discriminazione di genere
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Ci sono spesso discriminazioni sui figli, ma non penso sia una questione di genere, ma più di puntare sul cavallo migliore, quando invece andrebbe aiutato il figlio in difficoltà. Se eri disabile ti aiutavano, invece così no. Al lavoro è uguale, si punta tutto sul dipendente che (all'apparenza) promette meglio, lasciando tutti gli altri a fare da cavalier servente, abbandonati, emarginati, senza formazione e senza più motivazione. |
Re: Discriminazione di genere
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Dopo la rivoluzione francese hanno istituito le quote ereditarie legittime, proprio perchè venivano create discriminazioni ereditarie tra i figli in modo soggettivo e spesso ingiusto.Ad esempio veniva premiato solo il primogenito o il maschio.
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Re: Discriminazione di genere
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