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La bruttezza immaginaria
Una volta una mia cara amica con la quale ci siamo perse perchè dopo lei si è sposata ed è andata a vivere lontano aveva il complesso della bruttezza.
Lei non faceva che guardarsi allo specchio solo perchè era un pò robusta ma di viso era carina,si confrontava con le sue compagne di scuola che a suo dire erano più carine e indossavano minigonne e legginz,trovavano fidanzati molto facilmente,(poi lei alla fine a trovato un bravo ragazzo e si è sposata)si sentiva complessata perchè stava in casa anche d'estate per non andare a mare e sfoggiare costumi,capisco che non era facile per lei mettersi in mostra ma io non dicevo fino all'appariscenza però aveva anche capelli bellissimi lunghi e folti,allora io le stavo vicino,le regalavo qualche rossetto o maschara per valorizzare i suoi begli occhi neri,ma delicatamente senza dargli consigli o metterla in imbarazzo.Ora ragazzi tutti abbiamo qualche tratto bello io ad esempio da adolescente avevo il complesso dei denti storti ma poi il dentista me li ha sistemati con un apparecchio ortodontico,il complesso dei capelli molto ricci e crespi c'è l'ho ancora ma ho trovato uno buono shampoo professionale da parrucchieri in internet e sono migliorati molto li liscio con la piasrta adesso,con questo non intendo dire che la bellezza è tutto ma valorizzare il proprio aspetto nei limiti del possibile si può,ma mi direte ci sono gli stronzi o le stronze che guardano solo la bellezza ma le persone veramente intelligenti guardano le qualità interiori delle persone. Questo non significa fare la predica morale,questo è un forum di reciproco aiuto psicologico e io voglio dare il mio contributo. Mi piace aiutare le persone di tutte le età (nei limiti del possibile forse il mio difetto è quello di essere troppo diretta ma non lo faccio apposta e sto cercando di migliorarmi) |
Re: La bruttezza immaginaria
bravissima, bel discorso, lo approvo in pieno!
c'è da dire che nella società di oggi la bruttezza immaginaria è un problema, ma anche la bellezza immaginaria non scherza eh, c'è gente che si crede miss/mr universo e non si rende conto della comicità involontaria che esprime |
Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
Però non capisco perché si parla di bruttezza immaginaria nel titolo e poi si fanno esempi dove si migliorano degli aspetti estetici.
Se io immagino ci sia un mostro nella stanza e il mostro non mi fa uscire, non ci sarebbe bisogno di un lanciafiamme per incenerirlo o della protezione civile o chi si occupa di queste cose per stare bene con me stesso in questo ambito. Analogamente se io immagino soltanto che i denti storti o altro mi limitino socialmente (rendendomi meno attraente) non dovrei aver bisogno di un dentista per metterli a posto e per stare bene con me stesso in questo ambito. Se sono paranoie mie come nel caso del mostro nella stanza, dovrei avere le stesse possibilità di altri indipendentemente da questo, dal fatto di possedere un lanciafiamme o l'aiuto della protezione civile e così via. Purtroppo in concreto sappiamo quasi tutti che le cose non stanno così, che non sono cose immaginarie, ma dobbiamo raccontarcelo perché il politicamente corretto questo prescrive. Per questo per me sarebbe meglio non parlare di cose immaginarie se poi in concreto limitano davvero e bisogna intervenire concretamente per eliminare certi limiti compensando. |
Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
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Stessa cosa col mettersi a dieta e modificare radicalmente le proprie abitudini alimentari, ammesso che funzioni questa cosa. Poi qua non si tratta solo di sentirsi piú belli in modo analogo al sentirsi piú sicuri contro mostri che non esistono se non nella propria immaginazione. Qua mi pare valga la regola: piccoli accorgimenti risultati modesti, attenzioni maggiori risultati più consistenti. E quel che si riesce ad ottenere dipende anche dalla base da cui si parte e quel che si può migliorare. Quindi è tutt'altro che immaginaria la cosa. Se un pericolo è immaginario le armi concrete non dovrebbero servire a niente, neanche il piú piccolo coltellino o accorgimento potrebbe renderci piú sicuri in qualche senso concreto, il problema consiste solo nel modificare questa idea. In quest'altro caso invece non è così e allora trovo un po' assurdo parlare di timori immaginari se poi è vero che il successo dipende da interventi concreti (piccoli o grandi) e non soltanto dal far sparire un'idea relativa a certe limitazioni che non esistono. Se ho bisogno di un martello e di attivarmi per buttare giù un muro, arrampicarmici sopra e così via, il muro è reale e non sta solo nella mia testa, non è che se mi convinco che non esiste riesco ad attraversarlo come se non ci fosse. Per superare gli ostacoli immaginari non serve fare niente di concreto, se qualcuno mi dice che è tutto immaginario e poi cerca di convincermi a fare anche la più piccola cosa concreta per superare l'ostacolo finirà col persuadermi al contrario che l'ostacolo è concreto. Le due cose sono in contraddizione tra loro. Per superare ostacoli immaginari non serve far niente concretamente per ottenere poi certi risultati: relazioni, soldi o quel che è... Visto che non esistono questi ostacoli tra noi e quel che vogliamo ottenere, sono creati solo dalla mente. Più cose concrete vengono richieste per superare un qualsiasi ostacolo e ottenere certi risultati, più l'ostacolo diventa consistente a livello reale e si allontana da quelli immaginari, e per me non si può parlare più in modo sensato del fatto che certe caratteristiche limitino solo a livello immaginario se poi in concreto la cosa si dimostra falsa e vengono richiesti sforzi ed investimenti di risorse reali per modificare, nascondere o attenuare queste caratteristiche valorizzandone altre per poter avere più possibilità di successo. Se una persona sostiene di essere poco attraente non sta dicendo mica di essere un mostro, basta molto meno di questo (essere dei mostri) per non attrarre o attrarre meno di altri e per ricevere trattamenti diversi. Certo poi si può anche scegliere di non far nulla, ma nulla si ottiene, non è che se si pensa che l'ostacolo non esiste, questo sparisce. |
Re: La bruttezza immaginaria
Migliorare è possibile, certo.. però in alcuni casi non bastano un rossetto, una piastra, un vestito strategico.
Che poi... .. personalmente trovo fastidioso anche questo dover "mascherarmi" (passami il termine) per migliorare. Non amo truccarmi, in tutta la mia vita l'ho fatto solo due volte. Vado bene così? Non vado bene così per via del mio aspetto? Amen. Preferisco restare zitella piuttosto che diventare schiava (per me sarebbe una schiavitù) di vari stratagemmi. |
Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
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io penso che bisogna trovare il giusto equilibrio nelle cose, cioe' fare le cose usando il buon senso, senza fare eccessi, per usare l'esempio che hai fatto te, che bisogna guardare prima l'intelligenza e non l'aspetto esteriore , ti do ragione, ma penso che e' una forma d'intelligenza anche prendere cura di se stessi |
Re: La bruttezza immaginaria
Questo post fa capire che lo scopo della vita è l'evoluzione e non andare verso questo rende la nostra vita piu triste e meno vissuta! Davvero inutile!
Acquisire informazioni e non sfruttarle per migliore la propria condizione (ma anche quella degli altri) e quindi di conseguenza per sentirsi meglio è da stolti. Uno spreco di conoscenza! Si nasce, si cresce e si muore. Nascere e morire sono 2 eventi statici che durano un attimo. Crescere invece è un evento dinamico che ha bisogno di tempo! Rimanere statici nella fase di crescita non ha senso, non ha scopo! Ed è cosi che ci si sente quando non ci si adempie! |
Re: La bruttezza immaginaria
Equilibrium io anche questo non lo capisco, si migliora, sì ma per ottenere cosa? :nonso:
Migliorarsi il più delle volte comporta disagi, fatica, stress, e se si percepisce che il miglioramento poi non permetterà di ottenere abbastanza ci si trova comunque in una situazione frustrante anche migliorando. La filosofia del migliorare per migliorare per me non regge molto. Per molti migliorare non è un valore in sé, si migliora per ottenere altro. Si lavora per la pagnotta, quando però il pane diventa poco e il lavoro molto, la cosa può finire lo stesso col non avere più senso. E infatti è così per moltissime persone, lavorano, sono inserite ma la cosa produce più stress che benefici, si tira a campare il più delle volte. Si sono dovuti inventare dei premi fittizi, vergini giovani nel paradiso mussulmano, beatitudini varie in quello cristiano per convincere le persone a sopportare la vita più placidamente. Alla maggior parte delle persone non basta la soddisfazione di vedersi migliorare quando poi attorno a loro vedono altre persone che migliorano molto di più e ottengono quel che vorrebbero e magari anche migliorando al massimo non otterranno mai. |
Re: La bruttezza immaginaria
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Re: La bruttezza immaginaria
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Io posso migliorare in un ambito che so, metto a posto i denti storti, come è stato scritto, è un miglioramento estetico, ma in concreto grazie a questo miglioramento cosa ottengo? A me ad esempio di guardare i denti dritti allo specchio sinceramente non frega quasi nulla e a masticare magari ci riuscivo bene anche prima. E' una cosa che a me richiederà sforzi, dovrò spendere soldi, e perché dovrei farlo? Questo discorso si può estendere a qualsiasi ambito. Dipende tutto da stare meglio per un tizio che significa, e non è mai chiaro poi cosa fare, e se si può fare sempre qualcosa di sensato in ogni caso. https://youtu.be/x-yoA6RjcIc?t=184 Se il senso di star meglio supera di gran lunga i miglioramenti, migliorare perde di senso e valore in relazione a "stare meglio". Posso migliorare nella corsa ma se per me stare meglio significasse vincere la medaglia alle Olimpiadi, il migliorare non mi permetterà di star meglio necessariamente. A migliorare posso migliorare ma non è detto che questo mi farà stare meglio in questo caso specifico. |
Re: La bruttezza immaginaria
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La differenza tra "te e me"... |
Re: La bruttezza immaginaria
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Migliorare se stessi in tante piccole cose aiuta ad aumentare la propria autostima e, spesso, basta solo quello per vivere meglio e rapportarsi meglio con gli altri. |
Fortunatamente non ho nessun interesse per l’estetica
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Re: La bruttezza immaginaria
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Delle persone si potrebbero sforzare nel riuscire a migliorare certi aspetti e poi restare deluse nell'osservare che questo miglioramento non ha dato i frutti desiderati. E sforzarsi o sopportare disagi a vuoto senza ricompense o soddisfazione è una delle cose per me che producono più sofferenze. Io ad esempio migliorerei l'estetica solo al fine di trovare persone dell'altro sesso che mi piacciano e ricambino, se devo migliorare per poi ottenere il riconoscimento di donne che non mi piacciono o per me stesso (come dicono certi altri), per me non avrebbe molto senso la cosa. So che non si è considerati dei mostri con i denti storti, non è che per strada tirano le pietre contro o scappano via come se avessero visto il mostro della palude se uno non ha i denti in ordine. Nel caso uno creda cose del genere è da curare come il tizio che crede ci sia un mostro nella stanza. Mi farebbe sentire meglio il riconoscimento di persone dell'altro sesso per me significative, questo mi farebbe sentire meglio, ma per ottenere questo ho l'impressione che non bastano piccoli aggiustamenti in base a quel che ho osservato in giro. Per questo molto dipende (se non tutto) dal senso di "star meglio" di ognuno. Se devo sforzarmi quanto il tizio che ha creato la bomba atomica per poter ammazzare un solo scarafaggio penserò che non ne vale la pena e vivrò insieme a 100 scarafaggi visto che tra 99 e 100 non è che io possa avvertire una differenza significativa. Io non dico che in ogni caso i miglioramenti non fanno star meglio, dico che non è vero che in ogni caso migliorare in qualche senso farà stare meglio necessariamente se non riesce ad intercettare il piacere di esistere e gli obiettivi esistenziali significativi di un individuo. |
Re: La bruttezza immaginaria
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Faccio un esempio veloce. Caio decide di mettersi a dieta. Dopo tot mesi raggiunge il suo peso forma e si sente fisicamente meglio: riesce a camminare più a lungo, non ha il fiatone quando fa le scale, può rimettere un vecchio paio di jeans. Sono dei miglioramenti. Però. Una figura snella non garantisce sistematicamente successo nelle relazioni e la singletudine continua. * Caio si è impegnato solo per il suo benessere? Bene, allora sarà comunque contento. * Caio è dimagrito per rendersi più attraente e fare colpo su Maria/Pina/Giovanna? Eh, nel caso immagino la delusione. Aggiungiamo un altro ostacolo. Il dimagrimento ha portato in dono delle smagliature. Come vivrà Caio le smagliature? Il punto è questo, possiamo migliorare ma dobbiamo farlo più per noi stessi che per altri. Inoltre bisogna mettere sempre in conto dei limiti e accettare qualche imperfezione. Ah, ovviamente non so mica come si fa.. predico bene e razzolo male :figo: |
Re: La bruttezza immaginaria
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Ad esempio smettere di fumare fa di sicuro bene alla salute, ma poi bisogna rinunciare ad una forma di piacere, in un senso si migliora, in un altro si peggiora, un miglioramento in un ambito può comportare peggioramenti altrove e quindi il discorso lineare e apparentemente logico "non fumare fa star bene" per me in generale non è detto che sia così consistente, dipende. |
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