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cancellato21990 28-02-2021 23:19

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
bah...io dove lavoro parlo principalmente con anziani....meglio loro sinceramente dei giovani...mi tengono la giornata serena... soprattutto per quanto riguarda il passato e i vari matrimoni... vivo attraverso loro...di mio non ho più niente da vivere.

Ezp97 28-02-2021 23:22

Quote:

Originariamente inviata da Heather (Messaggio 2572922)
bah...io dove lavoro parlo principalmente con anziani....meglio loro sinceramente dei giovani...mi tengono la giornata serena... soprattutto per quanto riguarda il passato e i vari matrimoni... vivo attraverso loro...di mio non ho più niente da vivere.

Quanti anni hai?

cancellato21990 28-02-2021 23:33

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2572925)
Quanti anni hai?

28

Equilibrium 01-03-2021 00:42

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da Architeuthis- (Messaggio 2572940)
Poi dipende dove sei, nella mia città mi pesa, se mi trovassi in un'altra città italiana in vacanza o in una città straniera a vivere mi peserebbe molto meno, anzi quasi niente, sarei felice per altri motivi (la vacanza, vivere fuori casa e avere un lavoro).

Eh si, magari puo anche essere, ma per quanto puo durare?

Teach83 01-03-2021 13:58

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
la mia mancanza di amicizie ( e solitudine fisica ) potrebbe rivelarsi normale, se facessi il guardiano del faro in una sperduta isola del mediterraneo. :sisi:

Ma a questo punto, e a questa età non posso che considerarlo un fatto ineluttabile. Quindi mi rassegno e quello che viene, viene...

cringe 03-03-2021 10:03

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da Xchénnpossoreg? (Messaggio 2572767)
Però capitano anche delle realtà più incasinate.. zero occasioni, contesti piccoli o chiusi, pensieri e impegni di altra natura, problemi difficili da conciliare con la ricerca e il "mantenimento" di legami vari.

però potenzialmente sono situazioni risolvibili o comunque non irrisolvibili in senso stretto. ci sono delle possibilità, che sia difficile è un altro paio di maniche.

poi magari uno è tipo il dottor manhattan che vive su marte e posso capire :nonso: (ma persino lui può teletrasportarsi sulla terra in qualsiasi momento :D )

https://s.aficionados.com.br/imagens...hattan_cke.jpg

Xchénnpossoreg? 03-03-2021 10:56

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da cringe (Messaggio 2573947)
poi magari uno è tipo il dottor manhattan che vive su marte e posso capire (ma persino lui può teletrasportarsi sulla terra in qualsiasi momento)

:mrgreen::mrgreen:

https://i.imgur.com/Vhm1Abw.jpg

Black_Hole_Sun 03-03-2021 13:34

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
La pandemia ha cancellato i miei contatti sociali che prima anche se altalenanti c'erano. Nel mio caso i vari lockdown hanno inciso pesantemente, e si in parte sembrerò vigliacco ma do la colpa al coronavirus. Sono praticamente senza amici di Luglio, una pesante delusione sentimentale mi ha affossato l'umore, poi le persone che frequentavo sono rimaste con i legami forti che avevano, gli anelli deboli come me e tanti altri sono rimasti a piedi nel deserto. Ormai mi sono abituato a questa situazione anche se è stato un processo lento e doloroso di accettazione.

Maximilian74 03-03-2021 13:57

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Sono sempre stato convinto che i rapporti e relazioni sociali sono tutte cose facili SE vengono in automatico, in quel SE ci sono raccolte varie cose :se si ha una vita normale fin dall'infanzia, se non si soffre di disturbi tipo i nostri, se caratterialmente sei una persona aperta, socievole, che sa stare in mezzo agli altri e si sa relazionare.
Se invece si hanno determinati problemi, blocchi, gravi incapacità sociali, una infanzia difficile, mancanza di serenità, fobie ed evitamenti vari, tutto diventa maledettamente complicato, non ci sono i presupposti perché lo sviluppo, la crescita avvenga in modo naturale e automatico.
Il solo stare a pensare di non riuscire a vivere come gli altri, di non riuscire a fare questo e quello e quell'altro mentre agli altri riesce tutto o quasi tutto, é già sintomo che qualcosa non funziona proprio nei naturali meccanismi sociali, di inserimento, relazionarsi eccetera.

Keith 03-03-2021 16:16

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2574012)
La pandemia ha cancellato i miei contatti sociali che prima anche se altalenanti c'erano. Nel mio caso i vari lockdown hanno inciso pesantemente, e si in parte sembrerò vigliacco ma do la colpa al coronavirus. Sono praticamente senza amici di Luglio, una pesante delusione sentimentale mi ha affossato l'umore, poi le persone che frequentavo sono rimaste con i legami forti che avevano, gli anelli deboli come me e tanti altri sono rimasti a piedi nel deserto. Ormai mi sono abituato a questa situazione anche se è stato un processo lento e doloroso di accettazione.

Guarda potrei scrivere le stesse identiche cose. La gente con la pandemia ha ristretto i contatti ai soli rapporti forti e le conoscenze sono state tagliate via. Le donne sole che prima avevano attività sessuale magari variegata hanno puntato tutto su un unico amico di letto per limitare gli interscambi. Inutile dire che quell'amico di letto non siamo mai noi.

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2574026)
Sono sempre stato convinto che i rapporti e relazioni sociali sono tutte cose facili SE vengono in automatico, in quel SE ci sono raccolte varie cose :se si ha una vita normale fin dall'infanzia, se non si soffre di disturbi tipo i nostri, se caratterialmente sei una persona aperta, socievole, che sa stare in mezzo agli altri e si sa relazionare.
Se invece si hanno determinati problemi, blocchi, gravi incapacità sociali, una infanzia difficile, mancanza di serenità, fobie ed evitamenti vari, tutto diventa maledettamente complicato, non ci sono i presupposti perché lo sviluppo, la crescita avvenga in modo naturale e automatico.
Il solo stare a pensare di non riuscire a vivere come gli altri, di non riuscire a fare questo e quello e quell'altro mentre agli altri riesce tutto o quasi tutto, é già sintomo che qualcosa non funziona proprio nei naturali meccanismi sociali, di inserimento, relazionarsi eccetera.

Si, deve venire spontaneo. Ma bisogna che anche gli altri siano più includenti e diano una possibilità anche a persone che magari non brillano per estroversione, ma che però sono tranquille e dopo un po' di rodaggio, prendo me stesso come esempio, possono trovarsi bene ed essere a volte anche divertenti.

XL 03-03-2021 16:27

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da JR_Reloaded (Messaggio 2572756)
Mah, pazienza, tanto alla fine finiremo tutti soli dentro un cassone di legno sottoterra.

Magari da cadaveri si sarà piú fortunati e si finisce in una fossa comune sommersi da cadaveri dell'altro sesso :mrgreen:.

Maximilian74 03-03-2021 17:01

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Io mi ricordo che già a 15,18,20 anni non ero capace di stare in mezzo agli altri, però forse a quell'età si ha una leggera incoscienza, ci pensi di meno e pensi di avere tanti anni davanti, ma dopo i 30 e adesso, quando vedi che quelli della tua età si sono fatti esperienze, una famiglia eccetera e tu sei sempre fermo al solito punto, la cosa è davvero frustrante.
Voi quando vi siete accorti di essere fatti fuori irrimediabilmente dai giochi? Subito a 15 anni o verso i 30 o 40?

Masterplan92 03-03-2021 17:04

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2574074)
Io mi ricordo che già a 15,18,20 anni non ero capace di stare in mezzo agli altri, però forse a quell'età si ha una leggera incoscienza, ci pensi di meno e pensi di avere tanti anni davanti, ma dopo i 30 e adesso, quando vedi che quelli della tua età si sono fatti esperienze, una famiglia eccetera e tu sei sempre fermo al solito punto, la cosa è davvero frustrante.
Voi quando vi siete accorti di essere fatti fuori irrimediabilmente dai giochi? Subito a 15 anni o verso i 30 o 40?

dopo i 25...

Ezp97 03-03-2021 18:58

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2574074)
Io mi ricordo che già a 15,18,20 anni non ero capace di stare in mezzo agli altri, però forse a quell'età si ha una leggera incoscienza, ci pensi di meno e pensi di avere tanti anni davanti, ma dopo i 30 e adesso, quando vedi che quelli della tua età si sono fatti esperienze, una famiglia eccetera e tu sei sempre fermo al solito punto, la cosa è davvero frustrante.
Voi quando vi siete accorti di essere fatti fuori irrimediabilmente dai giochi? Subito a 15 anni o verso i 30 o 40?

A 18 anni compiuti, ho cercato li di mettere le pezze ma il danno era fatto, troppo tardi a quel punto...

Maximilian74 03-03-2021 19:01

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
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Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2574092)
A 18 anni compiuti, ho cercato li di mettere le pezze ma il danno era fatto, troppo tardi a quel punto...

Capisco. Si, sono situazioni veramente pesanti da sopportare psicologicamente, perché ti fanno sentire incapace, inetto, fuori dal mondo, lontano da tutto, inesorabilmente tagliato fuori dalla società. È veramente difficile da sopportare una situazione del genere, ovviamente mi riferisco anche a me stesso

Ezp97 03-03-2021 19:12

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2574093)
Capisco. Si, sono situazioni veramente pesanti da sopportare psicologicamente, perché ti fanno sentire incapace, inetto, fuori dal mondo, lontano da tutto, inesorabilmente tagliato fuori dalla società. È veramente difficile da sopportare una situazione del genere, ovviamente mi riferisco anche a me stesso

Infatti non si può sopportare per sempre, secondo me già dall'asilo si vedono ste cose, il ragazzino più vispo va avanti, quello introverso viene preso di mira.

Maximilian74 03-03-2021 19:35

Re: Solitudine, solitudine, solitudine...
 
Quote:

Originariamente inviata da Ezp97 (Messaggio 2574103)
Infatti non si può sopportare per sempre, secondo me già dall'asilo si vedono ste cose, il ragazzino più vispo va avanti, quello introverso viene preso di mira.

È vero, il problema è che quando uno ha 5 anni, una mamma, un genitore, é impossibile che si accorga che il figlio potrebbe essere fobico, evitante. Può pensare che è timido ma che col crescere poi si apre agli altri.
Soprattutto negli anni indietro, anni 80 e 90 e 70,mi riferisco a chi è nato in quegli anni, che non c'era un uso come adesso di internet dove basta andare sullo smartphone e vengono fuori pagine e video su questi disturbi,era altamente improbabile che un genitore si accorgeva di cose di questo tipo su un bambino di 5 anni. Forse adesso c'è qualche possibilità in più, perché se ne parla di più. Forse se un genitore si accorge di problemi del genere sul proprio figlio, forse, e sottolineo il forse, c'è qualche piccola possibilità di uscirne, ma vanno presi in tenera età, a 5/8 anni.
Dopo è tardi, se a 18 anni uno è a zero in amicizie, relazioni, se già da lì non matura nessuna esperienza, secondo me diventa davvero una impresa complicata risolvere questi problemi, perché nel frattempo gli altri vanno avanti, fanno esperienze alle varie età che servono come palestra di vita per le tappe successive.
Cosa intendo dire? Io sono arrivato a 47 anni senza aver mai baciato una ragazza, mai una relazione, mai niente di niente, incapacità sociali gravi e profonde che mi hanno completamente compromesso una parte della vita, quella dei rapporti sociali, del trovare una persona eccetera.
È impensabile recuperare adesso ciò che non ho mai vissuto prima, mancano completamente le basi su tutto.
Poi ci sono quelli che dicono che basta che esci e risolvi tutto e che non è vero che la gente sta a guardare come sei socialmente parlando...
Invece lo guardano eccome, e ti evitano se sei un incapace sociale, altro che non è vero

Ezp97 03-03-2021 19:50

Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2574123)
È vero, il problema è che quando uno ha 5 anni, una mamma, un genitore, é impossibile che si accorga che il figlio potrebbe essere fobico, evitante. Può pensare che è timido ma che col crescere poi si apre agli altri.
Soprattutto negli anni indietro, anni 80 e 90 e 70,mi riferisco a chi è nato in quegli anni, che non c'era un uso come adesso di internet dove basta andare sullo smartphone e vengono fuori pagine e video su questi disturbi,era altamente improbabile che un genitore si accorgeva di cose di questo tipo su un bambino di 5 anni. Forse adesso c'è qualche possibilità in più, perché se ne parla di più. Forse se un genitore si accorge di problemi del genere sul proprio figlio, forse, e sottolineo il forse, c'è qualche piccola possibilità di uscirne, ma vanno presi in tenera età, a 5/8 anni.
Dopo è tardi, se a 18 anni uno è a zero in amicizie, relazioni, se già da lì non matura nessuna esperienza, secondo me diventa davvero una impresa complicata risolvere questi problemi, perché nel frattempo gli altri vanno avanti, fanno esperienze alle varie età che servono come palestra di vita per le tappe successive.
Cosa intendo dire? Io sono arrivato a 47 anni senza aver mai baciato una ragazza, mai una relazione, mai niente di niente, incapacità sociali gravi e profonde che mi hanno completamente compromesso una parte della vita, quella dei rapporti sociali, del trovare una persona eccetera.
È impensabile recuperare adesso ciò che non ho mai vissuto prima, mancano completamente le basi su tutto.
Poi ci sono quelli che dicono che basta che esci e risolvi tutto e che non è vero che la gente sta a guardare come sei socialmente parlando...
Invece lo guardano eccome, e ti evitano se sei un incapace sociale, altro che non è vero

Diciamo che a 18 anni è tosta ma si può recuperare qualcosina se qualcuno ti da una mano, passati i 20 e ancora meglio i 25 è quasi impossibile senza nessuno. Passati i 30 anni mettici una croce, tanto...


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