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Sentirsi Impotenti
C'è solo una cosa peggiore di essere destinati a essere single a vita.
Non avere nemmeno la possibilità di controbattere, la possibilità di provare il contrario, che si ha qualcosa da offrire. Praticamente ottenere un appuntamento è impossibile, e lo era anche prima, praticamente devi essere il fighetto di turno solo per ottenere una miseria uscita, che poi non vale niente . Non esiste per niente la spontaneità, cioè dire di si ad un incontro perché "va beh dai", bisogna quindi essere attraenti fin dal primo istante, non esiste spazio per gli errori. La cosa triste è che non c'è spazio nemmeno per migliorare, perché come si fa a migliorare nei rapporti umani se nessuno ti caca |
Re: Sentirsi Impotenti
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Mio cugino vigile del fuoco, vive a 34 anni in casa con i suoi anziani eppure lavora, ha parecchi conoscenti, l'estate spesso la sera organizza cene con gente e con le donne è a zero, vergine, mai baciato una donna e mi ha detto che ormai ci ha fatto l'abitudine. |
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Il problema è che il pensiero ossessivo di essere uno sfigato rimane. Non so come risolverlo, io ci provo a divertirmi, ma a pensare che faccio cacare agli altri il divertimento mi passa subito. Alla fine un partner può essere la conferma che almeno un essere in questo universo ha piacere a passare del tempo con te. |
Re: Sentirsi Impotenti
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Re: Sentirsi Impotenti
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Se dovessi scegliere io personalmente preferirei vivere una settimana povero in canna ma con affianco una persona che mi ama piuttosto che una vita intera da scapolo ma con lavoro. |
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Re: Sentirsi Impotenti
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Che cosa pensi di avere da offrire? |
Re: Sentirsi Impotenti
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Anche io ho avuto di questi pensieri, distinguere la realtà, da quello che credevo essere la realtà mi ha aiutato molto. Quote:
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Re: Sentirsi Impotenti
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E per realtà io intenderei un qualcosa di molto più indebolito rispetto a quel che si pensa normalmente. Il problema poi è questo. Anche il fatto che io credo che se mi lascio cadere dal secondo piano di un palazzo poi con buone probabilità mi sfracello è un pensiero, il punto è: è vera o è falsa questa concatenazione? Lo sfracellarsi lo si associa ad una serie di esperienze sgradevoli (quindi sempre nella mente è situato tutto), dolori, ossa rotte e così via. Alla fine qua non è nemmeno fondamentale che queste cose esistano veramente e materialmente, è più importante conoscere queste concatenazioni (anche se si vivesse un'esistenza fittizia il dolore e lo sfracellarsi a livello di esperienza sarebbero comunque reali), che è l'unica cosa che probabilmente interessa davvero, tanto la materia oggettiva noi non la tocchiamo praticamente mai, è sempre mediata dall'esperienza. Un universo oggettivo da uno fittizio alla matrix costituito solo dalle nostre esperienze (ma senza alcun trucco, non è che poi c'è di nuovo qualcosa di oggettivo e materiale) sarebbero indistinguibili per noi. Certo è che se anche il fittizio è regolato in qualche modo, la realtà c'è comunque a questo livello qua. Se una persona crede che in base a com'è fatta adesso andrà incontro con maggior frequenza a certi rifiuti, è chiaro che questa cosa sia un pensiero, ma è un pensiero fondato o infondato? :interrogativo: :nonso: C'è il detto popolare per cui "u sazio nun crer a o riun", "il sazio non crede a chi resta a digiuno" che ha un fondo di verità per me. Chi sta messo meglio con facilità dice poi alla persona messa peggio che basta poco non trovandosi nella stessa situazione davvero. Quote:
Io in certi frangenti più falsamente ottimisti mi ero illuso per un po' che le cose stessero diversamente dalla mia visione un po' più cupa, ma poi alla lunga certe esperienze, gli accadimenti, e il resto mi hanno riportato là. Ho fatto questa esperienza oscillante, in un momento credevo di avere molte più possibilità di quelle che poi ho verificato alla lunga di avere effettivamente. Come fate a distinguere la realtà da quella che voi credete sia la realtà? Il sistema effettivo che usate quale è? Io ad esempio non ho mai provato a lanciarmi da solo dal secondo piano per verificare in prima persona che mi sfracellerei. In base a quel che mi è stato raccontato e all'esperienza un'idea me la sono fatta. Né ho provato a tenere la mano nel fuoco per verificare se brucia davvero come ho osservato che capita ad altri, perché sono esperienze sgradevoli in base a certe mie valutazioni. Tutta questa roba qua è costruita, sono io che penso queste cose in base ad una serie di altre, come faccio a sapere se sono reali o no? Come faccio a sapere se è vero che lanciandomi dal secondo piano mi sfracello con buone probabilità? Devo fare la prova definitiva e lanciarmi io diverse volte? :nonso: Qua la cosa è più problematica di quel che si vuol far credere. Se l'idea è quella di dover provare in prima persona rischiando però poi di andare incontro ad esperienze molto sgradevoli io direi a tutti 'sti tizi di provare a lanciarsi dal secondo o terzo piano loro stessi per fargli riuscire a distinguere per bene la realtà da quella che credono sia la realtà, così magari riusciamo anche a toglierli di mezzo 'sti grilli parlanti, che parlano, parlano e parlano e non dimostrano effettivamente quello in cui dicono di credere. Se il sistema per conoscere la realtà è quello in prima persona che lo applichino anche a situazioni del genere. Poi posso fare l'esempio di qualche tizio che è rimasto miracolosamente e casualmente illeso dicendo che in fondo basta volerlo davvero e uno non si sfracella proprio come questo tizio miracolato. Comunque direi a SkywalkerJR che sta messo meglio di altri, ha raccontato anche di essere riuscito a tradire con altre donne la compagna e per far questo, a mio avviso, bisogna piacere abbastanza e bisogna avere anche certe competenze sociali per farlo. Molti altri uomini al più, sono costretti ad andare con le prostitute per poter tradire la compagna. Questo è un dato di realtà di cui tener conto. Ammesso che ho capito bene cosa ha raccontato là, perché tradire lo ha scritto tra virgolette e magari non si trattava di veri e propri tradimenti. |
Re: Sentirsi Impotenti
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Re: Sentirsi Impotenti
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Come si fa a distinguere le credenze false da quelle vere? Che sia un pensiero è ovvio, ed è inutile ribadirlo, tutto praticamente sta nella nostra capoccia. Quella che io credo sia la realtà è un pensiero sempre e comunque, da questo livello qua non possiamo uscire. |
Re: Sentirsi Impotenti
Se hai il braccino corto oltre una semplice uscita non vai. Per creare una relazione bisogna dar fondo alle proprio risorse per riuscire non solo a piacere ma a garantire il benessere dell'altra persona. Se queste risorse non ce l'hai a malapena riesci a prenderti cura di te stesso, figuriamoci di un'altra persona. Non è uno stato mentale come possono essere i complessi di un'adolescente, ma una presa di coscienze e consapevolezza. A un certo punto si dovrebbe diventare abbastanza adulti da capire certe cose, che non esiste l'amore romantico e incondizionati ma solo l'essere un buon prodotto di mercato in grado di soddisfare certi bisogni, meglio non illudersi quindi.
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Re: Sentirsi Impotenti
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Re: Sentirsi Impotenti
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Re: Sentirsi Impotenti
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Re: Sentirsi Impotenti
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