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Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
In passato ma a dirla tutta anche in questo periodo mi è capitato di essere attratto da donne considerate dalla società oggettivamente brutte, in questi casi oltre a tutti blocchi che già ho si è aggiunto anche quello che nel caso ci fossi uscito insieme per una relazione poi sarei stato giudicato malissimo da famigliari e conoscenti, lo so è un modo di ragionare stupido, sbagliato e superficiale ma non riesco a fregarmene del giudizio delle altre persone è più forte di me, per assurdo preferirei uscire con donne che mi piacciano meno ma che sono socialmente accettate, mi sento molto stupido a fare questi ragionamenti ma non riesco a fregarmene del giudizio degli altri in questo campo, capita solo a me di essere così condizionato?
P.s: è una discussione fine a se stessa non ho reali possibilità neanche con queste donne. |
Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Beh in questa società è difficile non far contare il giudizio degli altri..non sei sicuramente l'unico..
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Guarda che sono pochissimi quelli che se ne fregano e non credono alla società...molti dicono di fregarsene poi a conti fatti o seguono il gregge o comunque ci stanno di merda.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Capisco, poi ti dicono potevi trovare di meglio o ridono sotto i baffi, io uscivo con ragazze diciamo "tossiche", non proprio dei modelli di vita ed ero malvisto da chi mi conosceva, visto che avrei le possibilità di avere ben altro ma me ne sono sempre sbattuto del giudizio della gente.
Però con una brutta non ci sono mai uscito, forse attiro solo tossiche e stronze. Anche con la stagista con cui vado a mangiare in pausa pranzo, boh è troppo sofisticata, mi sta annoiando, e si che con lei farei bella figura agli occhi della gente :nonso: |
Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Non mi lascerei condizionare fino al punto di non stare con una persona che a me piace, comunque mi sa che sarei piú io a catalizzare i giudizi negativi che la mia ipotetica controparte :mrgreen:.
:pensando: Vergognarmi di un altra persona che mi piace piú di quanto questa si vergogna di me sarebbe un'esperienza nuova e forse addirittura gratificante. Con donne poco attraenti non ci starei perché non riuscirei a fare sesso, non mi frega quasi nulla del giudizio sociale. Per me, l' ho già scritto, sarebbe una cosa positiva sentirmi piú sicuro in ambito sociale rispetto all altra persona, se mi piace però, è ovvio che se poi penso lo stesso sorgerebbero problemi. |
Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Milo, essere attratti dalle donne brutte è una gran fortuna. Appuntati su carta tutti i vantaggi e ovviamente gli svantaggi, è uno dei pochi modi, se non l'unico, per avere una vita sentimentale nella norma. Sai benissimo quanto è complicato e difficile avere dei rapporti con donne di ceto sociale troppo superiore.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Se una persona ti piace e ti fa stare bene il giudizio degli altri passa in secondo piano. Se ci tengono veramente a te dovrebbero essere felici di vedere che tu stai bene con quella persona soprattutto se sanno le difficoltà che hai.
Tra l'altro, scusa se te lo dico, ma se dovessero giudicarti male solo perchè stai con una ragazza brutta conosci veramente delle brutte persone. Potrei capire se fosse una drogata e/o delinquente ma se il problema è solo l'aspetto fisico non capirei i giudizi negativi. |
Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Se è brutta e in età non proprio adolescenziale, le mire ipergamiche vanno a darsi benedire, non sempre èh, anche per i genitori.
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Comprensibile, ma il problema è di chi giudica e della paura del giudizio. A me più che del giudizio in sé di famigliari e conoscenti temerei eventuali esternazioni poco gradevoli, specialmente in presenza della ragazza in questione, perché mi metterebbero di fronte a una responsabilità (quella di rispondere) che non so se riuscirei a sostenere, se saprei affrontare la situazione. Si dovrebbe arrivare alla consapevolezza che se qualcuno giudica i cavoli altrui per motivi del genere è in lui / lei che c'è qualcosa che non va. Poi posso capire la battuta che si può fare tra amici quando gli interessati non ci sono ma solo se è una cosa che finisce là e non ci sono altre intenzioni. Perché se alcuni, specialmente se amici poi, non riuscissero a comportarsi da persone mature e rispettose, sono loro che devono vergognarsi. Il problema è che è fobico / timido spesso non ha la forza di non farsi condizionare da possibili critiche di questo tipo e se dovesse servire anche di affrontare chi dovesse avesse qualcosa da ridire. L'essere poco avvenenti o stare con chi lo non è una cosa di cui vergognarsi.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Sarà pure colpa della società ma allora lo vedete che volete la strafiga? :D
Domanda: ma se io sono razzista e penso che tutti quelli con una carnagione più scura del codice esadecimale rgb #cd853f siano da sterminare, posso dire che è tutta colpa della società e che io non c'entro nulla? |
Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
Questo è forse l'unico campo in cui non mi sono mai fatto problemi a considerare presentabili, persone non considerate belle o attraenti dalla mia famiglia o dagli amici.
Ipoteticamente la cosa non creerebbe nessun problema. Deve piacere a me e basta; è una questione di sensibilità personale. Sono ancora stracotto di una ragazza Universitaria di cui vi avevo raccontato nella presentazione, pur essendo certo che nello stesso ambiente di studio, ci siano ragazze, donne, sulla carta più belle. Questo perché il fascino è un qualcosa di estremamente soggettivo ed influenzabile dall'esterno fino ad un certo punto. La mia risposta è un secco no. Ascolterei consigli da parte delle persone intorno, ma non permetterei a nessuno di mettere bocca sui miei gusti personali; è un fattore a cui tengo tantissimo. |
Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Per la verità per me è un problema legato all'eccitazione e il piacere di contatto, alla fine cercherei una donna soprattutto per questo, se manca questo non ha nemmeno più senso cercarla per me. Se a me serve un trapano perché voglio utilizzarlo in modo standard, se poi me lo vogliono vendere senza punte, il trapano, a cosa cacchio mi serve? :nonso: Quote:
La colpa della società è solo quella di non ammettere chiaramente che ci sia questo svantaggio con le solite menate relative al fatto che è tutto soggettivo. Se si vuol dire che è soggettivo il provare attrazione per qualcuno dal punto di vista estetico, nel senso che risiede nel soggetto, è chiaro, è così, ma che sia fortemente sbilanciato in certi sensi mi sembra altrettanto evidente. Se sono brutto (brutto nel senso di poco attraente) e devo compensare con altro sarebbe più equo se io avessi la possibilità di avere agevolazioni rispetto a un altro più attraente. Questa cosa qua bisognerebbe cercare di metterla in piedi davvero in generale, valutare tutte queste cose e premiare 10 volte tanto (o quel che è) il miglioramento di una persona più limitata rispetto al miglioramento di un tizio già avvantaggiato a monte. |
Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Re: Condizionamenti della società nelle scelte relazionali.
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Il razzismo è una questione anche di gusti, di scelte e di comportamenti, e cos'é se non un farsi condizionare dal giudizio degli altri che ti dicono che certe persone sono disprezzabili per i tratti somatici? |
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