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XL 16-10-2020 09:16

Incomunicabilità
 
A volte mi chiedo seriamente se ci si riesca a capire, pare che quando si ha a che fare con oggetti concreti un certo margine di comprensione ci sia ma quando si passa a voler comunicare con altri il proprio stato, desideri e valori, ci sia una vera e propria barriera che ormai reputo indistruttibile.
Si riesce a comunicare solo con chi è abbastanza simile, per questo è assurdo pensare che un tizio comprenda un punto di vista diverso, non ci sono leggi prospettiche in casi del genere, bisognerebbe mettersi nei panni dell'altro... Ma chi riesce davvero? E soprattutto che significa?

Posso sentirmi io una donna se non lo sono?

E una donna può sentirsi un uomo se non lo è e non lo è mai stata?

Si possono usare le parole, ma come facciamo ad associare gli stati giusti se non ne abbiamo alcuna esperienza?

Per questo poi dei gruppi chiusi di persone riescono a comprendersi tra loro e fuori da questi gruppi non può che regnare l'incomprensione.

E capita lo stesso tra psicoterapeuta e paziente, come può uno psicoterapeuta di una certa estrazione sociale comprendere un paziente che non ha vissuto, non ha fatto esperienze, è rimasto solo fino ai quaranta anni e oltre, non può capire un tubo alla fine. Come può uno psicoterapeuta comprendere una persona che è stata violentata, picchiata, umiliata se non ha mai passato cose del genere? Non può, dal sicuro della sua poltrona adotterà le sue tecniche del cavolo, ma se uno non è deficiente si accorgerà che non si può creare alcuna forma genuina di condivisione, le parole "ti comprendo" sono una presa per i fondelli, non può capire e non potrà farlo finché non passerà lo stesso.

Il simile conosce il simile, ecco tutto, questo capita, e così anche nel forum lo si vede, regna l'incomprensione tra gruppi diversi.

Tra maschi e femmine, tra brutti e non brutti, tra persone che una famiglia non l'hanno mai avuta e quelli che hanno avuto i genitori, tra ciechi e non ciechi se si volesse parlare di colori sperando che riesca a passare qualcosa.

Si cerca di condividere qualcosa per ampliare l'orizzonte, ma poi alla fine uno si scontra col fatto che non si può condividere nulla con qualcuno che è troppo diverso da te.

Sperare di essere compreso da una persona dell'altro sesso in certi bisogni e desideri è una speranza vana.

Non riuscirò mai a capire una donna, potrò magari descrivere quel che fa, ma come si sente di preciso, e perché mai desidera tanto certe cose dal punto di vista interno resterà per me una cosa inaccessibile ed inevitabilmente produrrà le stesse incomprensioni che si ripeteranno all'infinito.

Questa mia conclusione è un po' pessimistica, ma alla fine non so proprio come fare a pensare qualcosa di diverso, ognuno vive da solo nel suo mondo interno, quel che si condivide è solo quello esterno, solo persone simili sotto certi aspetti possono comunicare i loro stati interni, le loro esperienze e comprendersi davvero, i dissimili non riusciranno mai a capire nulla davvero.
Certi psicologi suppongono che ci sia un qualche difetto in una persona, ma a me pare sia la norma questa del non riuscire a comunicare davvero in base a quel che osservo, è un difetto strutturale ineliminabile.

Si fa finta solo di capire talvolta, ma poi a lungo andare quando un discorso diventa più articolato si comprende che l'altra persona non ha compreso davvero niente e noi non avevamo compreso che non aveva compreso niente, quindi è reciproca la cosa.

Con mia madre parlavo spesso e molto, ma non riusciva a capirmi in relazione a certe cose, con mio padre quasi non parlavo e riusciva a comprendermi meglio.

Black_Hole_Sun 16-10-2020 09:32

Re: Incomunicabilità
 
Si putroppo la vera comunicazione può esserci solo fra persone simile e con esperienze di vita e interessi condivisi. Altrimenti è solo un parlarsi addosso senza ascoltare ciò che l'altro dice. Quello che resta è comunicare per banalità basate sul più e il meno della vita quotidiana, qui sta l'abilità sociale di chi sa raccontare e rendere interessanti le più ordinarie e meno interessanti attività. Sta tutto qui, per il resto non c'è davvero nulla da dire se non sprecare il fiato davanti un cocktail o un boccale di birra, questo genere di comunicazione per me è finita. Una volta potevo starci per tenermi a caro delle persona, ora non mi importa nulla.

tsubaki 16-10-2020 09:43

Re: Incomunicabilità
 
mi è piaciuta molto questa riflessione e concordo.
pensando alla mia vita, sono sempre riuscita a comunicare e a farmi capire solo con chi trovo simile a me, altrimenti c'è un muro insormontabile e le parole sono davvero buttate al vento.
poi anche la differenza tra uomo e donna, è vero siamo tutti esseri umani ma ci sono alcuni aspetti molto diversi che frenano la comprensione.
quello che posso provare io da donna non potrà esser compreso da un uomo e viceversa.

Onizuka 16-10-2020 11:44

Re: Incomunicabilità
 
Concordo con questa tua visione, che è una cosa che ho espresso io stesso a volte sul forum. Proprio per questo nella mia vita sono riuscito a legare soltanto con persone simili a me, con cui sentirmi più compreso, e che io a mia volta posso comprendere.
Sarebbe inutile anche solo provare a parlare di alcune questioni con alcune persone totalmente opposte e lontane dal proprio modo di vivere e di essere, le poche volte che ci ho provato mi sono trovato davanti ad un muro insormontabile. Anche riguardo alla questione dei sessi concordo, penso che si possa empatizzare, comprendere il più possibile, ma forse su alcune questioni unicamente inerenti al proprio sesso non ci si potrà capire totalmente.

Mr.Ripley 16-10-2020 12:32

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2523767)
A volte mi chiedo seriamente se ci si riesca a capire, pare che quando si ha a che fare con oggetti concreti un certo margine di comprensione ci sia ma quando si passa a voler comunicare con altri il proprio stato, desideri e valori, ci sia una vera e propria barriera che ormai reputo indistruttibile.
Si riesce a comunicare solo con chi è abbastanza simile, per questo è assurdo pensare che un tizio comprenda un punto di vista diverso, non ci sono leggi prospettiche in casi del genere, bisognerebbe mettersi nei panni dell'altro... Ma chi riesce davvero? E soprattutto che significa?

Posso sentirmi io una donna se non lo sono?

E una donna può sentirsi un uomo se non lo è e non lo è mai stata?

Si possono usare le parole, ma come facciamo ad associare gli stati giusti se non ne abbiamo alcuna esperienza?

Per questo poi dei gruppi chiusi di persone riescono a comprendersi tra loro e fuori da questi gruppi non può che regnare l'incomprensione.

E capita lo stesso tra psicoterapeuta e paziente, come può uno psicoterapeuta di una certa estrazione sociale comprendere un paziente che non ha vissuto, non ha fatto esperienze, è rimasto solo fino ai quaranta anni e oltre, non può capire un tubo alla fine. Come può uno psicoterapeuta comprendere una persona che è stata violentata, picchiata, umiliata se non ha mai passato cose del genere? Non può, dal sicuro della sua poltrona adotterà le sue tecniche del cavolo, ma se uno non è deficiente si accorgerà che non si può creare alcuna forma genuina di condivisione, le parole "ti comprendo" sono una presa per i fondelli, non può capire e non potrà farlo finché non passerà lo stesso.

Il simile conosce il simile, ecco tutto, questo capita, e così anche nel forum lo si vede, regna l'incomprensione tra gruppi diversi.

Tra maschi e femmine, tra brutti e non brutti, tra persone che una famiglia non l'hanno mai avuta e quelli che hanno avuto i genitori, tra ciechi e non ciechi se si volesse parlare di colori sperando che riesca a passare qualcosa.

Si cerca di condividere qualcosa per ampliare l'orizzonte, ma poi alla fine uno si scontra col fatto che non si può condividere nulla con qualcuno che è troppo diverso da te.

Sperare di essere compreso da una persona dell'altro sesso in certi bisogni e desideri è una speranza vana.

Non riuscirò mai a capire una donna, potrò magari descrivere quel che fa, ma come si sente di preciso, e perché mai desidera tanto certe cose dal punto di vista interno resterà per me una cosa inaccessibile ed inevitabilmente produrrà le stesse incomprensioni che si ripeteranno all'infinito.

Questa mia conclusione è un po' pessimistica, ma alla fine non so proprio come fare a pensare qualcosa di diverso, ognuno vive da solo nel suo mondo interno, quel che si condivide è solo quello esterno, solo persone simili sotto certi aspetti possono comunicare i loro stati interni, le loro esperienze e comprendersi davvero, i dissimili non riusciranno mai a capire nulla davvero.
Certi psicologi suppongono che ci sia un qualche difetto in una persona, ma a me pare sia la norma questa del non riuscire a comunicare davvero in base a quel che osservo, è un difetto strutturale ineliminabile.

Si fa finta solo di capire talvolta, ma poi a lungo andare quando un discorso diventa più articolato si comprende che l'altra persona non ha compreso davvero niente e noi non avevamo compreso che non aveva compreso niente, quindi è reciproca la cosa.

Con mia madre parlavo spesso e molto, ma non riusciva a capirmi in relazione a certe cose, con mio padre quasi non parlavo e riusciva a comprendermi meglio.

Più passa il tempo, non posso che essere d'accordo su questo che hai scritto purtroppo.
Diventa sempre più difficile riuscire ad entrare in sintonia con chi non è simile a noi, per esperienze, comportamenti, e modo di pensare ecc.

Delta80 16-10-2020 12:32

Si sono d’accordo, lo penso da sempre anch’io , capire fino in fondo una persona su certe situazioni significa averle vissute

Delta80 16-10-2020 16:22

Quote:

Originariamente inviata da Palla (Messaggio 2523857)
Io invece non sono affatto d'accordo. Esiste l'empatia, non solo quella cognitiva ma quella emotiva, che permette di percepire le emozioni altrui, persino quelle di animali simili a noi. Io comprendo e sento molte cose che non fanno parte del mio vissuto. Le provo proprio come se le vivessi io. Ho un'empatia talmente sviluppata che purtroppo avverto anche il dolore fisico altrui su di me, e provo le emozioni su di me come se le cose accadessero a me.
Attraverso l'empatia si può comprendere l'altro. Sinceramente è raro che qualcuno mi abbia detto che io non sono in grado di capirlo.
E poi non bisogna giudicare, ma osservare. Nel momento in cui si emette un giudizio di smette di osservare, di cercare di capire, quindi si interrompe il canale.
Può pure essere che il canale venga chiuso per paura, per insicurezza, perché si teme di essere attaccati. State sulla difensiva non permette di capire gli altri, perché per poter capire occorre aprirsi e accogliere l'altro.

Persone così empatiche come te sono persone rare però , nella norma ci si capisce tra persone con un vissuto simile

Wolf5 16-10-2020 16:48

Re: Incomunicabilità
 
Quote:

Originariamente inviata da Palla (Messaggio 2523857)
Io invece non sono affatto d'accordo. Esiste l'empatia, non solo quella cognitiva ma quella emotiva, che permette di percepire le emozioni altrui, persino quelle di animali simili a noi. Io comprendo e sento molte cose che non fanno parte del mio vissuto. Le provo proprio come se le vivessi io.


anche io riesco a recepire le emozioni altrui, mi piombano letteralmente addosso (e non è piacevole a volte), per questo molte volte mi sforzo di capire i comportamenti altrui. Dall'altra parte però vedo che non c'è grande comprensione nei miei confronti, se non da persone "simili" e la maggior parte delle volte mi trovo sempre su un altro pianeta rispetto agli altri, sia per il modo di pensare che per quanto riguarda i miei problemi.

Mr.Ripley 16-10-2020 17:02

Quote:

Originariamente inviata da Wolf5 (Messaggio 2523864)
anche io riesco a recepire le emozioni altrui, mi piombano letteralmente addosso (e non è piacevole a volte), per questo molte volte mi sforzo di capire i comportamenti altrui. Dall'altra parte però vedo che non c'è grande comprensione nei miei confronti, se non da persone "simili" e la maggior parte delle volte mi trovo sempre su un altro pianeta rispetto agli altri, sia per il modo di pensare che per quanto riguarda i miei problemi.


Anche per me è così, mi sforzo a capire gli altri soprattutto quelli che non hanno i miei problemi, anche se spesso mi travolgono,ci provo ma come hai scritto tu, raramente pure io noto che la maggior parte delle persone interessa sforzarsi di capire come mi sento e di provare a mettersi nei miei panni qualche volta almeno.

Wolf5 16-10-2020 17:14

Re: Incomunicabilità
 
per questo, almeno per me, ritengo che sia meglio non esporsi con chi non può capire perchè genera solo ulteriore sofferenza, frustrazione e rabbia.

Mr.Ripley 17-10-2020 14:38

Quote:

Originariamente inviata da Wolf5 (Messaggio 2523870)
per questo, almeno per me, ritengo che sia meglio non esporsi con chi non può capire perchè genera solo ulteriore sofferenza, frustrazione e rabbia.


Bisognerebbe trovare qualcuno che ha umanità, sensibilità ed apertura mentale verso chi ha problemi di tipo psicologico.
Ma non è facile riuscirci mi rendo conto.

Wolf5 17-10-2020 15:58

Re: Incomunicabilità
 
Quote:

Originariamente inviata da matriX85 (Messaggio 2524224)
Bisognerebbe trovare qualcuno che ha umanità, sensibilità ed apertura mentale verso chi ha problemi di tipo psicologico.
Ma non è facile riuscirci mi rendo conto.

Qualcuno c è, ma sono pochi.. Soprattutto per quanto riguarda l'apertura mentale

Masterplan92 19-10-2020 12:04

Re: Incomunicabilità
 
È un bel problema..parlo ma solo pochi riescono a capire ciò che voglio dire..e le mie emozioni..il resto ascolta e basta
Lo dico sempre..la consapevolezza di come stanno le cose uccide dentro..lentamente..


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