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Sono intrappolato nel mio "essere me stesso".
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Re: Sono intrappolato nel mio "essere me stesso".
"Sono il solito bonaccione, basta, è ora di finirla. Devo cambiare"
Ma in pratica hai un'idea di cosa fai in concreto? Se ce l'hai, queste cose non farle più e vedi che succede. Secondo me le cose sono un po' più complicate, il proprio atteggiamento psicologico ha a che fare anche con certe competenze e capacità. Magari tu sei capace di coordinare bene le persone che dirigi ma non sai fare tutto e deleghi giustamente agli altri, ma il tuo compito magari (anche grazie al fatto che sei un bonaccione) lo svolgi bene. Ad esempio il fatto che altri iniziano a parlare al posto tuo con la clientela dipende da un semplice non ritenerti all'altezza di farlo che non atterra in nulla di concreto? O è vero che poi questa cosa a te pesa e magari la trovi difficile? Nel secondo caso la lettura che fai della cosa "l'altro mi sta scavalcando" non è proprio corretta, l'altro (che nella gerarchia resta comunque un tuo dipendente) prende questa iniziativa perché magari ha osservato che non riesci a fartene carico e ti dà una mano. Nell'insieme le persone che coordini sono collaborative o no a livello lavorativo? Svolgono le loro mansioni? Lo fanno abbastanza bene? Se sono collaborative già forse non hai nemmeno tutto questo bisogno di cambiare, dovresti valutare bene le cose, perché di capi che cercano il rispetto incutendo timore o che vogliono dimostrare che loro sanno far tutto meglio di tutti gli altri (e non è poi in concreto vero) ce ne sono a bizzeffe ma gli uffici che dirigono vanno letteralmente a puttane. Non sono dei buoni dirigenti, creano un clima di merda sul lavoro, e la cosa poi pesa a livello funzionale. Il fatto che in concreto non ti mancano di rispetto per me è significativo, perché vuol dire che ti ritengono un buon dirigente probabilmente, hai acquisito comunque una forma di autorità e stima in base alle tue caratteristiche attuali. Ecco anche il fatto che chiedi aiuto in certi modi, magari con un certo senso di umiltà, tu la leggi come una tua debolezza mentre magari è una cosa che fa sentire al tuo "sottoposto" che il suo lavoro ha valore ed è significativo. A me così leggendo quel che hai scritto, mi hai dato questa idea qua. Però non so, magari mi sbaglio. Insomma può essere che già sei una buona risorsa per questa azienda, non è che dovresti essere altro, magari se poi diventi come credi di dover essere le cose potrebbero funzionare peggio. C'è anche questa possibilità, perché in concreto a me sembra che tu sia abbastanza adattato. Non hai parlato di minacce concrete o attacchi diretti al ruolo che ricopri. |
Re: Sono intrappolato nel mio "essere me stesso".
Ma io non credo affatto che essere disponibile e amichevole con gli altri sia il punto. Il punto è non esserlo prima con se stessi, perchéfinisce che le relazioni si squilibrano fortemente. Cerchi il tuo miglior amico fuori di te, avendo quello peggiore dentro di te.
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Re: Sono intrappolato nel mio "essere me stesso".
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