Ansia nell'uscire di casa
É normale provare ansia ad uscire?
Io ogni volta ho un'ansia paurosa, anche nel fare 100 metri per la strada. Può essere dovuto al fatto che non sono abituato ad uscire stando sempre chiuso in casa? |
Re: Ansia nell'uscire di casa
non sei abituato e potresti anche aver paura del giudizio nell'incontrare tuoi vicini, inizia a portare la spazzatura la sera per prendere confidenza, poi al mattino quando sono tutti a scuola e a lavoro per poi uscire tra le 12 e le 14 quando la gente va e viene per la pausa pranzo, ci si chiacchera ma non hanno tanto tempo per farlo quindi è ottimo
|
Anch’io esco solo per andare a lavoro e spese necessarie, a passeggiare vado la mattina presto o la sera tardi proprio per evitare di incontrare molta gente per la strada che mi crea una certa ansia
|
Certo che sì. L'ansia può fare questo ed altro. Da guidare a camminare tutto può divenire un problema
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Capitava anche a me. Più resti chiuso in casa più ansia provi quando ti tocca uscire. Lo so che per un sociofobico non è bello uscire e magari incrociare ragazze, coppie o famiglie ma ti consiglio, a piccoli passi, di riprendere confidenza con la strada.
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
È normale ,il mio consiglio è di abituarti pian piano ,magari il primo giorno puoi fare 100 metri ,il secondo 300 e così via fino ad abituarti e pian piano esporti sempre di più .
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Io spesso uscendo di casa mi deprimo ancora di più..quindi la storia dell' ansia sociale e della disabitudine con me non credo funzioni..il più delle volte è solo rosicamento
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Quote:
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Quote:
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Quote:
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
è proprio la definizione di fobia sociale credo. Mi capita tutt'ora, l'unico motivo per cui non la provo più spesso è perché non esco :sisi:
Il periodo più brutto è stato quando andavo all'uni. Avrei dovuto andare giro e socializzare con i ragazzuoncelli millennialz, invece tutta quella baraonda di ragazzi mi faceva una paura paralizzante. Non andavo ai corsi infatti, e si è visto il risultato. Però altre volte per altre cose non è stato così, anche se magari la prima volta avevo molta ansia, di fare qualche cazzata mentre facevo una commissione (perfino fare la spesa), di incontrare gente... quindi mi associo a chi dice che è questione di abitudine anche. La fobia non è un morbo incurabile, e come tutte le cose, diventa peggiore se la si asseconda, epuò anche essere una delle cause (ma anche una conseguenza) della depressione. Più fai una cosa e più ti verrà naturale farla. La pratica e l'esperienza cambiano forma al nostro cervello, letteralmente. Quindi in teoria dovresti obbligarti per tipo una settimana e mezzo, e vedrai che ti verrà molto più facile. Hey sto parlando di teoria eh, io sono nella stessa tua situazione :sisi: Il problema però è trovare la motivazione di uscire. Avessi una parte dove veramente vorrei andare, come routine quotidiana o quasi, lo farei. Avessi cose da fare fuori, avessi persone con cui farle. Faccio questa camminata dove? sui marciapiedi da solo? non ci sono nemmeno parchi nelle vicinanze da me, è tutto auto smog edifici e cemento e coglioni in giro. Sempre in teoria, dovrei obbligarmi comunque, perché a prescindere uscire fa bene. Prenderei sole, prenderei aria (smog incluso, fa niente), guarderei l'orizzonte, realizzando che il mondo è molto più grande della mia stanza. |
Re: Ansia nell'uscire di casa
Sono un isolato sociale anomalo quindi. Isolato sempre fuori casa, solo nella mia cittadina ce ne sono decine di tipi "strani" sempre in giro a camminare da soli. Con il caldo a 40 gradi, con la pioggia, con la neve.
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Quote:
Ma non dico che vale per tutti ci mancherebbe, poi sono sempre dell'idea che è meglio provarci comunque. |
Io non uscirei comunque molto , nemmeno senza i problemi che ho, mi basterebbe uscire a fare le mie cose senza avere ansia , fare una passeggiata anche nell’ora dove c’è più gente senza averne timore , ecco a me basterebbe avere questa libertà di movimento senza essere legato a paure e fobie , ma è solo un sogno , perché a 40 anni e dopo almeno 20 di isolamento sociale la mia situazione è ormai cronica
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Usando una metafora per me uscire è come un'immersione subacquea.
Passo in un ambiente innaturale per me. L'uomo non è un pesce, per sopravvivere in immersione ha bisogno di attrezzatura. Non ci si immerge alla leggera, prima bisogna eseguire una serie di controlli scrupolosi perché se qualcosa va storto può finire molto male. L'immersione può essere affascinante, vedere cose che normalmente non si vedono, una realtà diversa dalla tua, esperienze nuove. Non si può stare in immersione vita natural durante prima o poi l'ossigeno finisce e bisogna tornare in superficie, in generale ci sono tutte delle norme da seguire perché bisogna rispettare il mare in cui ogni cosa può diventare ostile. Non soffro di agorafobia ma per me è molto difficile prepararmi ad uscire, una volta fuori va meglio ma consuma energie. Non importa quanto esco questa cosa non sparisce del tutto tuttavia meno esco e più difficile diventa uscire. |
Quote:
Per le situazioni sociali più complicate tipo ristorante, supermercato ecc io ho più difficoltà, però penso che più si evita più si rinforzano i sintomi |
Che poi alla fine ho l’ansia anche stando in casa , perché sapermi incapace di relazionarmi all’esterno mi crea appunto comunque ansia e tristezza , certo almeno in casa la sofferenza la vedo solo io, mentre fuori subentra anche l’imbarazzo per farmi vedere così
|
Re: Ansia nell'uscire di casa
Ero in un lontano passato nella stessa situazione poi in primis la necessità lavorativa e non solo (i miei genitori in casa non mi ci facevano proprio stare..Essendo stato costretto a lavorare sempre ha migliorato il mio approccio con l'esterno in generale) poi la morte di tutti coloro che mi stavano intorno ha distrutto quella specie di campana di vetro che mi ero costruito (una volta messo in archivio il mio desiderio di una vita normale con una ragazza) costituita dalla quotidianità di routine con i miei genitori...
Prima con loro a piangere sui rifiuti costanti delle ragazze e su quella che consideravo una vita infernale... Poi l'inferno vero e proprio con dieci anni in tutto a girare per ospedali per curarli... Ma era un inferno edulcorato visto che ero riuscito a mettere in piedi con loro una sorta di routine per l'appunto e con le energie rimaste conducevo una pseudo vita sociale... Il destino mi ha tolto anche questo in pochi mesi (sono morti tutti coloro che avevo attorno con relative banalizzazioni ed accuse di vittimismo di fronte al mio dolore da parte delle persone che consideravo amiche)... E ora? Non ho altra scelta in mezzo alla gente ci devo andare spesso... O per lavoro o per commissioni... Per il resto ho la mia console e le mie attività in solitaria... Dopo aver messo da parte le ipotesi suicidarie per ora attendo quando mi ammalerò pure io vivendo alla giornata nel frattempo... Tanto in mezzo alla malattia ci sono stato per anni... E sarà la volta buona che lo sfigato lamentone si toglie dalle scatole... |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 14:23. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.