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paura delle emozioni
si ho paura di provare emozioni di qualsiasi tipo perdere vincere
scopare sono na atarassico un apatico è come stando fuori dal sistema mi sentissi inataccabile tranquillo sereno senza fisse se ci entro se mi faccio una ragazza automaticamnte provo emozioni e sto male insomma sto bene da morto ma mi piace è piu forte di me la mia apatia è la mia vita |
Atarassia "È dunque il distacco dell'animo da qualunque coinvolgimento troppo intenso e vincolante."
"il segreto della felicità." http://it.wikipedia.org/wiki/Atarassia in effetti, da quando ho "mollato" i rapporti umani, sto benissimo. |
Re: paura delle emozioni
Quote:
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cacchiarola .. :/
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mi sa che si viene e si va ha centrato il punto
io mi rendo felice da solo autonomamente senza il bisogno degli altri una specia di autonoma di nnn dipendere d anessuno nn so s e mi spiego |
Affine per certi versi al concetto di Apatia stoica, se ne distingue per la cornice filosofica in cui si inquadra: l'imperturbabilità stoica era il risultato della consapevolezza, da parte del saggio, della provvidenzialità e razionalità di ogni evento, da cui era persuaso a trascurare la contingenza del dolore e delle passioni (amor fati); l'epicureo si muove invece in un orizzonte materialista e meccanicista, che vede nella sensibilità e nel desiderio la fonte di ogni dolore. L'ideale dell'atarassia è quindi concepito sulla base dell'osservazione della natura umana: se ogni desiderio, in quanto tensione verso ciò che manca, è dolore, allora non sarà il piacere associato al soddisfacimento del desiderio a procurare quella felicità perfetta, immutabile, capace di allontanare le angosce profonde dell'animo umano, come la paura degli dei e della morte. Secondo Epicuro questa felicità può essere garantita solo dal piacere stabile (catastematico), che non deriva da un desiderio soddisfatto (piacere in movimento) ma da un dolore risparmiato - dunque, da un desiderio non seguito ("il culmine del piacere è la pura e semplice distruzione del dolore"). È dunque il distacco dell'animo da qualunque coinvolgimento troppo intenso e vincolante (l'atarassia, appunto) il segreto della felicità. Da qui la polemica con i cirenaici, che invece sostenevano la "positività" del vero piacere.
L'atarassia può essere conquistata raggiungendo quella consapevolezza sulla realtà materiale del mondo insegnata dalla fisica epicurea, che oltre a liberare dalla paura degli dei e della morte ("quando tu ci sei, lei non c'è, e quando c'è lei, non ci sei tu") stimola a seguire una vita appartata, tranquilla, dedita all'amicizia e alla filosofia, all'insegna sì dei piaceri ma anche di una "dieta esistenziale" che sappia distinguere quei bisogni e desideri naturali e necessari alla vita da quelli che sono solo fonte di passioni e turbamenti dell'animo, e dunque di dolore. Il concetto di atarassia è la più profonda confutazione di quelle riduzioni dell'epicureismo a edonismo sfrenato e lussurioso in pratica una specie di buddismo |
noi atarassici/apatici vediamo la realtà pura e semplice
non siamo "accecati" dalla passione e dai sentimenti umani e comunque, non ne siamo interessati siamo "naturalmente razionali". |
Quote:
ma nessuno qui ha detto che sono la stessa cosa... :) anzi, secondo me il confine atarassia/apatia è molto labile. personalmente parlando, io sono un tipo abbastanza sereno (quindi atarassico) ma mi capita di annoiarmi alle volte, va bè, poi mi passa in fretta l'annoiarsi è una cosa un po fisiologica. |
cioè iomi faccio domande del tipo ok ci provo con quella me la faccio e che ho risolto ??? tipo la canzone di tricarico
lei ho trovato mi ha spompinato ma nulla è cambiato nulla è cambiato |
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