Non sentirsi sbagliati
Qui c'è qualcuno che sia relativamente in pace con sè stesso per quanto riguarda la propria introversione, e che non abbia intenzione di cambiare? Cioè, sarà anche giusto cambiare il necessario per diventare indipendente e sopravvivere, ma tutto qui, la vedo solo come una necessità e non qualcosa che ha a che fare con me come persona. Per il resto non ho intenzione di cambiare e diventare la tipica persone con mille conoscenze a caso di cui nessuna significativa, mi bastano giusto quelle due tre persone. Non mi vergogno del mio modo di essere pur riconoscendo che è un grosso impedimento nell' integrarsi nella società anche solo lo stretto necessario. Il mio isolamento non viene da reali problemi, come ansia patologica etc, è che sono veramente cosi, il mondo esterno mi annoia a morte cosi come la maggior parte delle persone, tutto qui, quando esco sento solamente di star perdendo tempo più che disperarmi perchè mi sento un pesce fuor d'acqua. Ho anche bassa autostima e mi sento incapace in tutto ok, ma penso sia una cosa separata, che viene anche dal totale disinteresse. Non posso neanche definirmi del tutto introverso, perchè mi piace molto parlare di cose personali che per altri possono essere troppo delicate per parlarne col primo che capita. C'è qualcuno che si riconosce in questo modo di essere, cioè un po introverso e apatico senza particolari problemi?
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Re: Non sentirsi sbagliati
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Re: Non sentirsi sbagliati
La parola "pace" ormai non so più cosa voglia dire ma almeno per me ormai è tardi per cambiare, sono diventato troppo misantropo e asociale.
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Re: Non sentirsi sbagliati
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Ci sono molti aspetti di me che non voglio cambiare, non mi interessa affatto diventare un localaro, un festaiolo, una persona "normale" intesa nel senso della media delle persone. Vorrei soltanto superare tutti quei problemi che mi impediscono di vivere una vita piena dal mio punto di vista. Purtroppo, poi, quei problemi sono anche tanti e a lungo li ho pure sottovalutati. |
Re: Non sentirsi sbagliati
Ciao Nicola, si in buona parte mi riconosco in quanto scrivi, a parte forse l'apatia in quanto ho diversi hobby che mi interessano e porto avanti.
Per il resto anch'io mi considero un introverso nel senso che, come te, le chiacchiere del più e del meno fatte per lunghi periodi mi annoiano. Preferisco invece quelle più impegnate e profonde. Penso che non sia ne giusto, ne possibile cambiare questo lato della nostra personalità perchè è parte noi. Discorso diverso sono le fobie sociali in quanto queste ti impediscono di mostrarti agli altri per come sei veramente, fino ad arrivare a bloccarti nelle attività quotidiane. Purtroppo viviamo in una società prevalentemente estroversa in cui bisogna parlare sempre, bisogna essere simpatici, i silenzi "imbarazzanti" (perchè imbarazzanti poi non lo so) vanno assolutamente evitati riempiendoli di chiacchiere a profusione che il giorno dopo ti sarai già dimenticato, etc. |
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Re: Non sentirsi sbagliati
Non sono io ad essere sbagliato, ma è l'universo in cui ho fatto ingresso ad esserlo.
Credevo fosse l' Universo 56yy01, ed invece mi ritrovo nel 56yy03. Certo poteva andarmi peggio e finire nel 56yy10, sarebbe stata una tragedia ancor più grande. Ci si accontenta... |
Re: Non sentirsi sbagliati
Non penso di essere sbagliato, anche se un pensiero simile soprattutto quando si è alle prime fasi di questo “disturbo” e cioè quando non lo si conosce abbastanza bene penso sia abbastanza normale.. in passato mi sentivo sbagliato quando dopo una fase in cui uscivo ogni giorno ed ogni sera ed ero pieno di conoscenze (secondo e terzo anno di liceo) sono passato all’esatto opposto ed anche i sabati sera preferivo di gran lunga passarli a casa per l’ansia di uscire... adesso non mi sento sbagliato, so di essere abbastanza sintomatico, ma non sbagliato.. io non sono il mio sintomo, lo accetto in quanto tale e mi sforzo ogni giorno di capirlo, di interrogarlo, di saperne qualcosa in più di utile, ma col senso di colpa meglio farla finita per quanto possibile.. se al sintomo che già c’è si aggiunge pure il senso di colpa si sta doppiamente male per qualcosa che non si è mai voluto coscientemente e pensare di essere sbagliati significa sentirsi in colpa.
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Re: Non sentirsi sbagliati
A me va benissimo la mia introversione... Mi piace però avere il pensiero di poter modificare alcuni miei aspetti e punti di vista.. giusto per mantenere l'interesse per continuare a vivere giorno dopo giorno
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Re: Non sentirsi sbagliati
Sbagliato no, ma vorrei limare e migliorare certi miei aspetti per un guadagno personale, in modo da vivere la mia vita al pieno delle mie possibilità come è già stato detto.
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Re: Non sentirsi sbagliati
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Penso che 80 anni sarei molto piu' sconvolta nello scoprire che ho vissuto una vita di depressione dove non mi sono goduta niente e che ho sofferto ogni santo giorno, e che ho conosciuto l'apatia in giovane eta' per via del fatto che non ho amici e che sono solitaria e sarai meno sconvolta e piu' serena nel ricordare invece che la mia vita e' stata solitaria e che nel mio piccolo mondo ero felice e che ho fatto anche delle cose belle, io scelgo la seconda opzione |
Re: Non sentirsi sbagliati
Si tutto sommato non mi sento sbagliato anzi credo che ormai arrivato alla mia età sono giunto alla conclusione che è meglio stare da soli e non ha senso farsi il sangue amaro per farsi accettare dagli altri.
A tal proposito volevo leggere il libro Introversi e felici |
Re: Non sentirsi sbagliati
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Re: Non sentirsi sbagliati
io mi trovo bene, certo migliorare sotto tutti gli aspetti è sempre possibile
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Re: Non sentirsi sbagliati
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Neanche a me interessa avere 1000 conoscenze e basterebbero anche a me quelle 2-3 amicizie su cui poter contare, invece ne ho anche di più, però non so se definirle amicizie, forse più conoscenze ma su cui non posso far affidamenti nei momenti cruciali di socializzazione: festività, weekend, vacanze, etc. Quindi poi all'atto pratico, a parte sporadiche uscite, sono solo. |
Re: Non sentirsi sbagliati
Posso parlare moltissimo in un contesto in cui ci sono io o al massimo 1 o 2 persone, di più no. E' come se avessi un credito limitato spendibile in parole e argomenti di conversazione, una volta esaurito rimane il silenzio. Poi vedo persone che parlano per ore passando da un argomento all'altro senza soluzione di continuità e mi chiedo dove trovino le risorse. In quei momenti mi sento limitato, ritardato, autistico...
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Re: Non sentirsi sbagliati
Nemmeno io mi sento sbagliata e non forzo la mia natura per adeguarmi a contesti che mi provocano disagio.
Mi accetto ed espongo tranquillamente il mio modo di essere all'esterno, senza ostentarlo, ma mettendo in chiaro le cose. Ho tra l'altro notato che così facendo si acquisisce una sorta di rispetto da parte degli altri, nonché maggior comprensione dei propri limiti, che più che come difetti vengono visti come caratteristiche. Nella realtà sono moltissime le persone che si sforzano a far cose perché "è giusto", perché "bisogna" far così, perché "tutti lo fanno" e quindi è normale anzi necessario adeguarsi: trovandosi di fronte chi dice loro, senza senso di inferiorità, che non vuole uniformarsi a tutti i costi perché ciò gli provoca disagio hanno generalmente una reazione di sorpresa, ma positiva. E la motivazione è compresa e accettata senza bisogno di scuse. Diverso è quando mi trovo in situazioni che non posso evitare e che mi fanno stare male (es. strade affollate, negozi, ecc) ma si tratta di un disagio interno, non dato dal rimando altrui, e cerco quindi dentro di me le strategie per superarlo |
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