![]() |
Quello che temevo
Quel che segue suonerà tragicomico, ma mi sto trovando nella situazione che temevo.
Dopo essere riuscito in qualche modo ad appropriarmi di un minimo di autostima, son tornati a tormentarmi i desideri sessuali che grazie al disprezzo che provavo per me stesso ero riuscito a tenere a bada, alimentati da un altrettanto tremendo desiderio di affermazione. "Come puoi permetterti di sentirti una persona decente se non lo dimostri riuscendo a farti apprezzare e desiderare da almeno una ragazza là fuori? Chiunque incontri nella tua vita quotidiana sembra ci riesca, e se davvero dici di essere una persona che vale almeno quanto loro, dovrai pur dimostrarlo, soprattutto a te stesso, di esserlo davvero, no?" E così, mezzo risolto un enorme problema, se ne presentano altri: - se resistessi, e quindi non provassi, dovrei ammettere di star basando la mia autostima su una speranza autoalimentata alla meglio; - se cedessi e ci provassi, e riuscissi, verrei meno ai miei principi morali; - se cedessi e ci provassi, e fallissi, inevitabilmente la mia autostima ricrollerebbe, e mi ritroverei al punto di partenza. Sinceramente non ho nessuna voglia di tornare a sentirmi un ridicolo repellente disgustoso sgorbietto, dopo mesi di disperato lavoro per vincere tale convinzione, ma neanche di cedere, cosa che mi porterebbe inevitabilmente (e giustamente) a sentirmi un debole schiacciato da impulsi e condizionamenti. Qualcuno probabilmente mi scriverà "cerca e alimenta la tua autostima da un'altra parte, con hobby, col lavoro, eccetera", ma no, non funzionerebbe, non in questo contesto: non stiamo parlando di quell'autostima relativa al fare, quel fare che ti porta ad essere più o meno capace nelle attività quotidiane o lavorative, ma dell'autostima relativa all'essere, quell'essere che porta ad essere apprezzati e desiderati come persone. C'è un'enorme differenza. E così, l'uscita da un labirinto era solo l'ingresso ad uno nuovo, più ambiguo ed intricato, che potrebbe addirittura avere sbocchi sul precedente. |
Re: Quello che temevo
Forse avevi represso queste cose..e sono tornate su a galla..
|
Re: Quello che temevo
Quote:
Oltretutto, i desideri sentimentali/romantici non mi hanno mai abbandonato neanche nei periodi di relativa maggiore "artificiosa" asessualità. |
Re: Quello che temevo
Quote:
|
Re: Quello che temevo
Quote:
|
Re: Quello che temevo
Quote:
Quote:
Come detto, il desiderio sentimentale/romantico non mi ha mai abbandonato, desiderio che non corrisponde solo all'essere amati e apprezzati, ma anche al sentire che qualcuno ci tiene ad essere amato e apprezzato da te, ed è qualcosa per il quale l'autostima SERVE. Il desiderio sessuale che mi tormenta invece lo vedo come una cosa a parte, è quel desiderio ingordo, egoista, che punta alla quantità, più che alla qualità, ed è del junk food di cui l'autostima SI NUTRE. Con il primo posso convivere tranquillamente, ma del secondo devo sbarazzarmene, in qualche modo. |
Re: Quello che temevo
Quote:
I soldi servono non in sé ma in un sistema di valori dove vengono riconosciuti e scambiati con altro, ed è questo altro che interessa, i soldi da soli sono carta straccia, sì fatti anche bene, ma non hanno alcun valore in sé se non ci fosse tutto questo apparato intorno per cui puoi ottenere beni e servizi tramite questi. Se si sbava di fronte ad un assegno non è che si sbava per l'oggetto in sé, l'assegno è un mezzo per ottenere altro, e la stessa cosa vale per la stima sociale. A me non è che fa star bene la stima alta, mi fa star bene l'idea che posso ottenere beni e relazioni. Se credo di poterle ottenere e non le ottengo la credenza cade. Ma sto male perché non posso ottenere certe cose non perché non ho l'assegno. |
Re: Quello che temevo
Quote:
Non desidero l'autostima per comprare esperienze, ma mi ritrovo a desiderare quelle esperienze anche, se non soprattutto, per poter solidificare la mia autostima attualmente "campata in aria slegata" eccetera. |
O probabilmente sono i normali desideri sessuali che chiunque si ritrova alla mia età, ma non accettandoli sto sforzandomi di trovare loro una spiegazione.
Fatto sta che devo comunque sbarazzarmene in qualche modo. |
Re: Quello che temevo
Reprimi queste cose perché hai paura di fallire, questo andrebbe a distruggere il poco di autostima che stai cercando a mio avviso in modo troppo artificioso. Il problema è che l'unico modo per non fallire è non fare niente, ma se non fai niente ti sentirai ancora pù fallito. Quindi agisci senza pensare troppo alle conseguenze. Lo so facile a dirsi quando l'ansia anticipatoria ti si mangia vivo, ma altro modo non c'è. O mangi la minestra o salti dalla finestra come mi diceva mia nonna quand'ero bambino.
|
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 21:03. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.