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contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
Mmmmm
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
anche io sono di Napoli e lavoro in ambito informatico, diciamo che ora bene o male mi trovo bene.
Il problema è quando bisogna avere a che fare con gruppi di lavoro "tossici". |
Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Un mio conoscente affidabile che ci ha vissuto per un periodo da studente, mi ha detto che essendo quasi tutto automatizzato (il Giappone è famoso per essere il paese dei distributori automatici, che erogano qualsiasi cosa), se lo desideri è possibile vivere e fare tutto ciò che serve per sopravvivere senza mai entrare in contatto diretto con qualunque essere umano. Il vero problema del Giappone è che riuscire a soggiornarvi, per uno straniero, è non poco difficile e ancor più problematico è il fronte lavoro: se cerchi e trovi un lavoro a contatto coi giapponesi tieni conto che quello sì sarà qualcosa di infernale. Aggiungi poi una larvata (ma neanche tanto larvata) ostilità dei giapponesi verso gli stranieri che non siano turisti... |
Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
E per i depressi?comunque guardia giurata,bibliotecario, portinaio...
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
La guardia giurata poi dipende pure dove ti mettono, per esempio se devi farlo per un grande locale commerciale sei molto a contatto col pubblico
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Condivido poi quanto scritto da Masterplan |
Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
Il contesto ideale è altamente specializzato, in modo da permettere all' introverso di sgomitare meno contro una concorrenza meno preparata ma più dotata di abilità sociali e di ottenere un qualche tipo di inserimento/riconoscimento sociale in virtù delle proprie capacità/titoli ottenuti, più che per la parlantina e il sorrisone.
Per cui è particolarmente importante per gli introversi young studiare, per quelli old boh ... per chi crede forse pregare. Cercarsi un ambito unicamente basandosi sulla ricerca del contesto con le minori interazioni possibili è, oltre che poco fattibile, alla lunga anche svilente e deprimente, per cui lo consiglierei come extrema ratio, certo non come primo obiettivo auspicabile. Il luogo geografico è abbastanza relativo, dal momento che ovunque si possono trovare dei contro, anche se ovviamente i paesi mediterranei con il loro essere terre del sole, del mare e dell' estroversione non sono ideali. Comunque rimane valido il discorso della specializzazione: avendocela si può essere richiesti e con un po' di fortuna ci si può anche permettere di spostarsi in un luogo che aggrada di più, senza è e sarà sempre più dura. |
Il lavoro in fabbrica per molti che hanno problemi credo sia la migliore soluzione
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Il fatto è che di per sé l'essere introversi non è un problema grosso se preso da solo, uno bene o male può anche abituarsi a certe situazioni se è proprio necessario, come per lavoro. Il problema viene quando questa introversione va oltre, quando diventa invalidante, quando impedisce di svolgere una vita normale e dignitosa, quando sfocia nelle fobie, nella depressione ecc. In questi casi secondo me, e secondo la mia esperienza, gli unici posti adatti sono quelli legati al CSM e alla psichiatria. Io sono stato chiuso in casa con questi problemi per 10 anni e l'unico posto dove potevo aspettarmi di finire è la struttura di ricovero dove sono ora. Fuori, nella società, non c'è posto per me; nessuno vuole vuole accollarsi gente come noi, che sia in ambito lavorativo, sentimentale o altro... |
Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
Per quel poco che so, ma che evidentemente è confermato da chi il Giappone l'ha vissuto e non lo conosce solo per manga, anime ed hentai, credo che il paese del Sol Levante sia uno dei posti peggiori per un fobico, gente che ha paura di fare delle chiamate o andare al bar riuscirebbe a reggere i ritmi di un posto dove spesso devono fare attenzione ai dipendenti che si buttano dalla finestra (sempre sia vero questo, l avevo letto poi boh)? Poi con il senso dell'onore che c'è li immagino i sensi di colpa che avrebbe il classico fobico chiuso in casa a fare niente, ma poi ste cose c'erano già nei cartoni tipo Doreamon, dove c'era Nobita che era trattato peggio che un assassino perchè andava male a scuola, mai capito perchè in forum come questo c'è questa ossessione per il Giappone, per me per un fobico sono meglio i paesi latini, più cazzoni, meno regole strette, se non lavori sei a posto perchè tanto non lo fanno comunque in tanti, magari quelli sudamericani tipo Brasile dove non sono tutti snob come in Italia
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
Il lavoro ideale sarebbe quello che richiede poca interazione sociale ..pagherei per lavorare rinchiusa in qualche archivio tra i libri :mrgreen: oppure un lavoro che si può svolgere da casa .
Come luogo geografico boh. .forse la scandinavia! |
Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
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Tutto può essere inserito in una gamma: il grasso corporeo è sempre grasso corporeo, non c'è grasso serio e non serio, ma se ne hai per l' 8% del peso corporeo sei atletico*, al 20% rientri in un livello comunque accettabile, al 40% il rischio per la salute è elevato. Poi va fatto il discorso del contesto, se sei un fotomodello o sei un lottatore di sumo percentuali molto differenti ti saranno comunque funzionali per la vita che conduci. Per i tratti di personalità è più o meno la stessa cosa, quando si fanno particolarmente marcati vengono convenzionalmente definiti "disturbi", ma dipende anche parecchio dal tipo di società in cui l' individuo si ritrova a vivere: in differenti epoche storiche un sociopatico grave potrebbe essere sottoposto a TSO come invece diventare un eroe ammirato ed elevato ad esempio per i giovani. Ma le variabili e le combinazioni sono infinite: già nel caso del grasso*, dove se l' 8% si accompagna però a masse muscolari nulle si ha sottopeso e molto probabilmente anche rischio per la salute. E quando si tratta di psiche è tutto molto più complesso. |
Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
diciamo che molti lavori ti obbligano ad avere contatti ma molti altri ancora potrebbero essere lavori perfetti oltre alla qualifica, la guardia giurata come l'operaio o il consulente e tanti altri perchè ci sono in questi lavori delle eccezioni, una sua nicchia all'intero dove alcuni lavoratori di nicchia che incontrano proprio il minimo indispensabile durante la loro giornata e grazie alla loro autonomia nel lavoro riducono al minimo pure quelli con colleghi e capi
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Re: contesti ideali per gli introversi (lavorativi e ambientali)
Quelli in cui hai meno rapporti con le persone.
Vigilante notturno,panettiere, guardia forestale,contabile,pittore,scultore,qualche lavoro in smart working,aprire una tua attività,youtuber/streamer In realtà ce ne sono abbastanza. Il giappone miglior paese per un fobico?Anche no .... Mi verebbero da dire Paesi nordici,Svizzera,Canada e Stati Uniti. |
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