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Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
Mi sembra impossibile ma questa mattina, dopo più di dodici anni, mi sono deciso e ho ripreso a guidare la vespa.
Forse può essere d'aiuto a qualcuno sapere come ci sono arrivato: ho cominciato a girare in bicicletta partendo da percorsi semplici, nelle vicinanze, poi percorsi sempre più lunghi e complessi con una difficoltà crescente, senza usare la pista ciclabile e affrontando situazioni di stress con pedoni e traffico. Quindi niente, dopo due mesi mi sono sentito pronto e stamattina ho fatto quello che per me era una cosa impossibile da fare, sono talmente emozionato che ho ancora il tremito. |
Che cosa ti fa venire l'ansia?
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Anch’io non guido da quasi 15 anni, ma comunque non posso permettermi auto o moto, in bici vado tranquillamente, auto o moto mi darebbero troppa ansia e brutti ricordi
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Re: Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
Hai fatto le cose giuste: approccio graduale e metodico :bene:
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Secondo me mi creo mille dubbi e paure per giustificare la mia inadeguatezza quindi non ti posso fare un elenco preciso perché, quando ho questi attacchi, qualsiasi azione o interazione mi blocca. Vuoi un esempio? Ho fatto benzina e mi tremavano le mani perfino a svitare il tappo del serbatoio e per fare la miscela c'ho messo dieci minuti per i mille ripensamenti. Negli anni mi sono chiuso in casa dove ho sempre avuto le mie certezze ma al minimo imprevisto come il corriere o lo squillo del telefono andavo nel panico. Mi sono detto "mai più". |
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Re: Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
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Re: Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
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Re: Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
intanto complimenti Fede89, facendo un passo alla volta farà diminuire sicuramente anche l'ansia con il tempo.
io ancora non riesco a guidare in autostrada o nelle città che non conosco, inizio a fare miglioramenti per quanto riguarda le strade montane invece |
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Comunque in macchina sul sedile del guidatore non ci sono ancora salito, sono fermo alle due ruote. |
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Adesso sto pensando a dove andare, non avendo uno straccio di amico non ho una meta, la depressione e lo sconforto sono dietro l'angolo. |
Re: Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
io invece non ho mai nemmeno provato a prendere la patente.
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Re: Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
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Re: Ansia di guidare: ho rotto il ghiaccio
Sei stato bravissimo! :bene:
Per me, paradossalmente, guidare la macchina è una delle pochissime cose che non mi causa troppa ansia. Un po' me la causa comunque, soprattutto se devo guidare in una strada nuova, in zone poco conosciute, o magari c'è molto traffico e qualche sveltone inizia pure a suonare il clacson (lì panico totale e anche molta rabbia) però non è tanto invalidante quanto fare una passeggiata, camminare in mezzo alla gente (per questo il csm mi manda a casa un infermiere con l'interno di aiutarmi ad uscire). A volte guidare mi aiuta anche a distogliere un po' il pensiero dai miei pensieri (scusate la ripetizione) intrusivi, ossessivi o riguardanti il suicidio perché devo stare lì concentrato sulla strada e su quello che faccio; anche se un po' di ossessioni mi vengono anche mentre guido e devo sempre rispettare le mie compulsioni, come cambiare sempre ad un numero di giri regolare; non far mai saltellare la macchina rilasciando la frizione; non fare accelerate brusche per cercare di non consumare tanto; non tirare la macchina appena accesa oltre i 2000rpm; cambiate sempre fluide; usare le frecce ad ogni cambio di direzione; rallentare col freno motore e scalando prima di usare i freni, per evitare frenate brusche e di consumarli troppo; e tanto altro... Alla fine chiuso dentro quella scatola con 4 ruote a volte mi sento anche più protetto che fuori. Credo che guidare sia l'unica cosa che mi riesca decentemente nella mia vita ed è stato l'unico traguardo che sono riuscito a raggiungere nei tempi previsti dalla società. Purtroppo però usavo la macchina solo quella volta a settimana per andare al csm ed evitavo qualsiasi altro movimento inutile (anche se lo psicologo mi consigliava di farci qualche giretto ogni tanto) perché o non riuscivo proprio ad uscire se non avevo uno scopo, una metà, un impegno stabilito e anche perché mi sentivo in colpa a consumare la benzina, che poi avrebbero dovuto pagare loro perché io non ho soldi, non lavoro e sono economicamente dipendente. |
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