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Ma quindi come fate a...
...come fate a stabilire se siete considerabili esteticamente piacenti o meno, senza basarsi sulle chiacchiere redpill, senza alcun feedback online o irl, senza alcuna esperienza quotidiana su cui basarsi?
Semplicemente ci si convince di esserlo e si fa di tutto per comportarsi come se lo si sia? :pensando: |
Re: Ma quindi come fate a...
Ci si può convincere del fatto che non tutti ti vedono allo stesso modo e che arrivare a un "giudizio universale" è impossibile.
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Re: Ma quindi come fate a...
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Beh la vita ti da la risposta , fin da adolescente fino a quando si diventa uomini maturi si hanno oppure no dei riscontri dalle donne , ognuno di noi intimamente sa e si rende perfettamente conto del proprio livello attrattivo, io so che se fossi un bell’uomo le donne mi avrebbero voluto conoscere loro anche se io sono fobico ed evitante, so anche che se non avessi problemi di fobia non piacerei lo stesso perché ho molti difetti estetici , principalmente ovviamente sono brutto di viso e dunque non migliorabile , poi devo dire che la cosa non mi pesa perché l’ho interiorizzata già da molti anni, e poi avendo problemi abbastanza seri , il non essere per nulla attraente non mi scalfisce molto , ovviamente sono brutto non solo di viso ma anche fisicamente, ma quello non lo curo perché non mi servirebbe a niente , mi tengo comunque in salute camminando e mangiando abbastanza correttamente
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Re: Ma quindi come fate a...
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Re: Ma quindi come fate a...
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Difficile non ricevere mai un feedback. Un parere anche di anni fa... qualcosa relativo alla scuola, qualche battuta tra conoscenti, un commento ricevuto da un soggetto X. Sono tutti mattoncini, insieme costruiscono un muro difficile da abbattere. Per il resto sono le specchio e l'autostima (presente o assente ma comunque protagonista) a decidere. |
Re: Ma quindi come fate a...
Ti puoi convincere di quello che vuoi e costruirti un'autostima artificiale, ma quando i compagni di scuola e i passanti ti deridono per l'aspetto e l'espressione, quando nessuna donna ha fatto mai pazzie per te in gioventù.. una mezza idea te la fai.. poi nel corso dei decenni potrai anche incrociare 1-2 donne, che magari hanno sopportato la tua bruttezza per altri motivi loro, per un calcolo di convenienza, etc. Diciamo pure che puoi non ritenerti uno scherzo della natura ma neppure lontanamente pensare di essere piacente.
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Re: Ma quindi come fate a...
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Re: Ma quindi come fate a...
"sei bello se ti vedi bello" cit. :mrgreen:
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Re: Ma quindi come fate a...
Pali, buche, perculate... e oggi che c'è facebook basta prendere qualsiasi profilo di bellocci barbuti e di ogni foto almeno 4-5 commenti femminili che non lasciano nessuno spazio al dubbio. Io non ne ho ricevuto mai nemmeno uno, tanto per esempio. Ma a prescindere dai social chiunque capisce il suo posto entro i 15-16 anni al massimo.
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Re: Ma quindi come fate a...
Um, ho specificato "senza poter avere feedback" e la maggior parte di voi mi sta rispondendo "seguendo i feedback", non aiuta granché :pensando:
Comunque non credo che ricordare quel che si è stati "in gioventù", negli anni scolastici, serva a qualcosa, l'aspetto col tempo, anche da un anno all'altro, in chi più in chi meno, cambia. |
Re: Ma quindi come fate a...
Un qualche tipo di feedback ci deve essere, però capita anche che molto spesso la causa dello scarso valore che uno si può dare vada ricercato nella famiglia o in eventi "traumatici" che hanno avuto Lugo in età adolescenziale e preadolescenziale.
Quando poi uno si convince di valere poco (ma anche di valere troppo capita), in età adulta si porterà dietro quel bias cognitivo che inciderà sulla percezione del feedback, oltre che il modo con cui ci si prende cura di sé stessi (e non parlo solo a livello estetico) |
Re: Ma quindi come fate a...
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Già, un bel problema. |
Re: Ma quindi come fate a...
I feedback ricevuti in eta' adolescenziale e quando ero iscritto ancora sui social.
Il mio problema non e' l'aspetto. Ma i miei problemi sociali. Probabilmente soffro di qualche disturbo di evitamento, altrimenti non si spiega perché abbia ignorato totalmente tutte quelle possibilità che mi sono capitate. Praticamente mi sono dato la zappa sui piedi da solo, come si suol dire. Adesso ne pago le conseguenze. |
Re: Ma quindi come fate a...
ma in soldoni a cosa servirebbe saperlo?
tipo una vi fa un complimento e andate a letto felici? vi svegliate felici? cambiate obbiettivi di vita in base a ste cose? se piacete a una o non piacete cosa vi cambia in soldoni? cioè l'obbiettivo quale sarebbe ? scopà? crearsi una consapevolezza di se in base all apprezzamento altrui? tipo divento astronauta perchè a 100 tipe piaccio? cose del genere? ma nn vi sembra ridicolo? se piaccio a 50 su 100 divento pilota d aereo :D se piaccio a 2 di 100 riesco al massimo a parlare col panettiere perchè ho una consapevolezza estetica di me bassissima? nn capisco l obbiettivo qual è narcisismo? egocentrismo? da dove deriva sto bisogno di attenzioni? dall invidia altrui? se uno è solo , il dramma personale è il fatto che è solo , non il fatto che deve capire se merita di stare solo o no . c è piu interesse a scoprire se uno merita in qualche modo di stare solo che la sofferenza di esserlo . è allucinante sta ricerca di votazioni, viene da pensare che il fatto di essere soli importi poco alla fine , piuttosto importa cercare e trovare la motivazione esatta del perchè uno "merita" di essere solo per poi tirare un sospiro di sollievo e dire " ah menomale ho scoperto perchè sono solo , adesso posso pure sbattemene il cazz di esserlo" :D eh bon |
veramente la domanda era molto circoscritta poi ciascuno può decidere o meno di fare l'astronauta in base ad eventuali feedback 😁
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Re: Ma quindi come fate a...
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Re: Ma quindi come fate a...
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Re: Ma quindi come fate a...
La crude verità nel mio caso non è l'essere brutto, perchè sono abbastanza sicuro dai feedback ricevuto di non esserlo. Sono di quel "normale" che non spicca in nulla, senza infamia e senza lode. Quel normale che con i dovuti miglioramenti, personali ed estetici, potrebbe anche risultare attraente. In parte lo è stato nella mia fase fra i 20 e i 30 anni nei quali le mie esperienza e relazioni più o meno lunghe le ho avute. Poi si è come spenta la luce, blackout totale, buio e omega. Inizialmente non mi importava, anzi dopo due storie piuttosto logoranti ero felice nella mia solitudine e per un po volevo starmene per conto mio in serenità. Tutta ciò ha funzionato fino a quando non ho deciso di rimmetermi in gioco, ed è stato un disastro di proporzioni epiche. Miseri fallimenti uno dietro l'altro che accrescevano il mio senso di inadeguatezza e affossavano quel poco che restava dell'autostima, intanto gli anni passavano e passano ancora.
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Re: Ma quindi come fate a...
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Il volermi rimettere in gioco dopo anni di omega life mi ha causato delle ferite che non si rimargineranno più e l'autostima presa, fatta a tocchettini piccoli piccoli e buttata nell'olio bollente. Sarebbe stato molto più saggio fare una dignotissima vita sfighé senza pretese. |
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