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Osservatori esterni mai integrati.
Non vi fa estrema rabbia guardare gli altri che riescono a fare normalmente quello che noi invece per poterlo fare ci giriamo e rigiriamo intorno rimanendo imbrigliati in un pantano senza sbocco di ansie ed ossessioni?.. non vi fa rabbia guardare gli altri, chiunque siano, agire con agio, conversare con agio, manifestare emozioni e sentimenti con agio? Forse sto solo tirando fuori quel mostro dell’invidia che acceca, invidia del resto generalizzata perché scatta non appena osservo qualcuno “riuscire” a fare qualcosa che io per poterla fare suderei sette camicie e sarei comunque insoddisfatto.. vi chiedo varie cose per confrontarmi: avete anche voi la sensazione di essere semplicemente osservatori della vostra vita e soprattutto di quella altrui, come foste al cinema per guardare un film nel quale voi ovviamente non avete nessun ruolo e nessuna parte perché semplici osservatori? Avete questa sensazione di essere spesso tagliati fuori?
come vi rapportate all’invidia che provate verso chi riesce più serenamente a fare tutte quelle cose che noi non riusciamo a fare spontaneamente? Riuscite a mitigare, alleggerire o superare questa invidia? |
Re: Osservatori esterni mai integrati.
Sono sempre stata osservatrice e mai protagonista della mia vita ,tutto scorre e quello che faccio è osservare senza agire . Negli ultimi anni è più presente un sentimento di rassegnazione piuttosto che di invidia perché tanto ho capito che sono diversa e neanche con sforzi disumani potrò avere una vita normale .
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
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La rassegnazione per me non è sempre una sconfitta . |
Re: Osservatori esterni mai integrati.
È sempre stato così, per ottenere quello che ottengono gli altri mi devo impegnare molto di più di loro e questa cosa non mi sta bene, è come se non giocassimo alla pari. Questo mi ha tolto la motivazione e mi ha spinto all'isolamento. Ma ormai ho accettato che non sono come gli altri, raramente provo invidia.
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
L’invidia e la rabbia creano grossi problemi proprio nelle banali attività della vita quotidiana e si ritorcono contro.. quando mi capita ad esempio di entrare in un bar, o di prendere l’autobus oppure altri mezzi pubblici e per caso assisto a delle conversazioni di altri ragazzi oppure anche di adulti scatta subito questo meccanismo (soprattutto quando osservo gesti di ordinaria manifestazione affettiva.. tipo abbracci o baci o cose simili) .. mi vedo lì in disparte e loro che si godono la compagnia e tutto quell’agio, allora parte quel fastidioso disagio, quel misto di non volerne sapere nulla ed allo stesso tempo di voler essere al posto loro e tante altre dolorose sensazioni..
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
Io sono un continuo osservatore della vita altrui. Mi sento estraneo a qualsiasi cosa, non ho una mia identità
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
I termini cinematografici diciamo che mi sento protagonista della mia vita e una comparsa nelle vite altrui...però alla stesso modo gli altri per me sono protagonisti delle loro vite e delle comparse nella mia.
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Re: Osservatori esterni mai integrati
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
Di invidia ormai non me ne viene quasi più, ho accettato di essere diverso e me ne sono fatto una ragione, anzi non voglio essere come "gli altri". Mi basta migliorare su alcune delle mie problematiche, ma di vivere come la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non è che mi interessi granché, non mi comunica felicità. Alla fine per me quel che conta è coltivare degli interessi, avere persone con cui condividerli/degli amici di cui fidarsi (anche uno o due, non per forza dieci e oltre come gli estroversi, conta la sostanza non la quantità mentre sul discorso "ragazza" per ora mi sono arreso, poi si vedrà, fa male pensarci troppo) e basta, da introverso mi verrebbe un esaurimento a vivere ogni giorno tra la gente con pochissime pause, andando da una parte all'altra e via dicendo, non mi sembra un granché come vita nemmeno quella.
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
A 14 anni forse.
Adesso assolutamente no. La mia vita va avanti. Le cose importanti per me sono le passioni, il viaggiare,il lavoro e i miei genitori. Se gli amici e la ragazza non arrivano, pazienza. Continuerò a vivere come ho sempre fatto. Di certo non provo invidia verso gli altri. Anzi fondamentalmente non mi interessa per nulla quello che fanno. |
Re: Osservatori esterni mai integrati.
Io sono esterno anche a me stesso..soffro talmente tanto e ne ho passate talmente tante che è come a fossi sotto anestesia emozionale..l isolamento delle altre persone mi ha reso astioso,rabbioso, burbero e anche cattivello..prima non ero affatto così
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Re: Osservatori esterni mai integrati.
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Per quanto riguarda la mia vita, non ho mai vissuto ed ora sono arrivato ad un punto tale di isolamento e malessere da essere ricoverato in una struttura psichiatrica. L'isolamento ha aiutato anche ad attenuare l'invidia, "occhio non vede cuore non duole". Ormai affronto le cose in maniera passiva e con rassegnazione, ormai ho perso la speranza, la voglia e la motivazione per andare avanti. Non credo di poter riuscire ad avere una vita quantomeno dignitosa o simile a quella degli altri. |
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