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Franz86 12-05-2020 13:31

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2446647)
E' che sono stufo di fare videoincontri solo con donne, ogni tanto vorrei anche una confidenza under 60

Fixed for you :cool:
:sisi:

muttley 12-05-2020 13:32

Re: Psicoterapia boff
 
Si, ma mi basta sapere che sembrano più vecchi, per me è come fossero più vecchi.

Nightlights 12-05-2020 13:43

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2446650)
Si, ma mi basta sapere che sembrano più vecchi, per me è come fossero più vecchi.

Così, a sentore, non mi sembri il tipo che ha bisogno di solidarietà maschile, magari poi mi sbaglio eh...e poi io sono più giovine e inesperto, la mia estrazione di periferia e non altolocata non consente di dare sempre consigli appopriati :sisi:

Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk

Angus 12-05-2020 14:06

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 2446614)
Ma è la psicoterapia che induce a usare queste etichette? Tra tutti gli psicologi con cui ho parlato non ce n'è uno che mi abbia indotto a usarla, al contrario mi è stato suggerito di non etichettarmi quando le usavo io, anche ironicamente. :nonso:

Beh, ni. Nella tcc ad esempio le diagnosi si fanno, anche se più dimensionali/pragmatiche che categoriali/classificatorie, e si organizzano convegni sulla psicoterapia del disturbo x e del disturbo y. Che non sia un aspetto posto al centro del dialogo con l'assistito poi è un altro conto.

Si tratta di una pratica ambigua, in cui i concetti mutuati dalla medicina di "disturbo" e "cura" sono usati eccome (è solo una questione semantica? e perché non cambiare linguaggio?), e in cui l'ideologia psichiatrica, che li prende esplicitamente per buoni, raramente viene messa in discussione. O sbaglio?

Posto che ovviamente dipende da chi ti trovi davanti, se ci fosse bisogno di specificarlo.

Equilibrium 12-05-2020 14:49

Re: Psicoterapia boff
 
Per come la vedo io la psicoterapia si occupa di analizzare e eventualmente risolvere un disagio.
Se io ho un disagio interiore quando qualcuno mi fa una battuta a prescindere che sia una battuta con finalità benevoli o malevoli, oppure se ho un disagio quando qualcuno mi fa una critica, costruttiva o non
, oppure se qualcuno esprime un giudizio nei miei confronti, benevolo oppure no,.... In pratica se basta un nulla per farmi perturbare e sentire un malessere interno, che mi rende instabile e mi cambia in negativo l umore, che per giorni mi fa rosicare e pensare tanto da rovinarmi anche momenti oggettivamente più positivi che si possono venire a presentare nei giorni a seguire, questo disagio allora condiziona negativamente mio equilibrio interno producendo malessere tanto che magari per non percepirlo evito di trovarmi nelle condizioni che potenzialmente me lo possono creare.
Questo disagio quindi mi condiziona negativamente la qualità della vita e quindi diventa un problema certe volte può essere anche un problema per la sopravvivenza (tipo non riuscire a fare alcun tipo di lavoro e non avere nessuno che ti mantiene).
Il problema quindi può essere anche di chi il disagio me lo procura, ma se io ho un disagio per colpa di qualcuno allora il problema diventa mio se poi il mio benessere interiore viene perturbato.
Tipo faccio un esempio pratico, non mi riesce bene guidare, tralaltro non mi piace, sono convinto e riesco a vivere bene lo stesso.... Poi arriva un pincopalla e mi fa la battuta quasi che sembra che voglia umiliarmi e ridicolizzarmi e io mi I cazzo o mi deprimo.
Ma se io mi incazzo o mi deprimo significa anche che il problema c'è lo avevo già io prima che pincopalla arrivasse e mettesse il dito nella piaga.

Ora per non dilungarmi penso che la psicoterapia é utile per risolvere i propri conflitti interiori rendendo più omogenee e armoniche le varie parti di cui siamo fatti che ci permetterebbe quindi di vivere meglio gli eventi esterni che non dipendono da noi e su cui non abbiamo alcun controllo.

Blue Sky 12-05-2020 15:21

Re: Psicoterapia boff
 
Una riflessione interessante che emerge da questa discussione è sul carattere della timidezza e fobia sociale come problemi afferenti a un rapporto.
Sicuramente è vero, sono problemi che intervengono non solo su una prospettiva monistica (io sono insicuro e non accetto i miei errori, quindi non sopporto la minima critica) ma hanno anche una prospettiva di rapporto, tale per cui io sto male se non vengo trattato con i guanti di velluto, e mi trovo nell'infelice situazione in cui gli standard etici e sociali diffusi nella nostra civiltà contemporanea non prevedono che le persone vengano trattate con i guanti di velluto, ma solo con quelli di stoffa.

Parte della soluzione del problema è nell'educare culturalmente la nostra società al rispetto per le diversità, anche le insicurezze. Sarebbe utile una maggiore diffusione della psicologia tra le persone, e non solo (come avviene ora) prestarla come servizio professionale a chi si rivolge allo psicologo per richiederla (che giocoforza sarà chi nella propria vita sta male).

Tuttavia non vedo una contraddizione con la parte più individuale del problema. Le due dimensioni coesistono quasi sempre.
Occorre indagare bene al proprio interno, per capire se le difficoltà che incontriamo riguardano in qualche modo una nostra insicurezza, una crepa nella costruzione della nostra identità, del modo in cui vediamo noi stessi, del modo in cui reagiamo alle emozioni... o se invece io mi vado bene così come sono, sto bene a rodermi il fegato ad ogni evento negativo o a mangiarmi lo stomaco prima di ogni occasione impegnativa della vita, e (onestamente con me stesso) l'unico mio desidero sarebbe che le persone accettino questa mia ritrosìa, questa indecisione, questa lentezza, e mi trattino bene ugualmente.
Se siamo nella prima ipotesi, posso cercare di intervenire su me stesso e trovare soluzioni per vivere meglio. Parallelamente lavoriamo per una società più inclusiva? certo che sì. Ma intanto io faccio ciò che posso, visto che poi questa notte mi piacerebbe riuscire a dormire.

Moonwatcher 12-05-2020 15:32

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2446662)
Beh, ni. Nella tcc ad esempio le diagnosi si fanno, anche se più dimensionali/pragmatiche che categoriali/classificatorie, e si organizzano convegni sulla psicoterapia del disturbo x e del disturbo y. Che non sia un aspetto posto al centro del dialogo con l'assistito poi è un altro conto.

Si tratta di una pratica ambigua, in cui i concetti mutuati dalla medicina di "disturbo" e "cura" sono usati eccome (è solo una questione semantica? e perché non cambiare linguaggio?), e in cui l'ideologia psichiatrica, che li prende esplicitamente per buoni, raramente viene messa in discussione. O sbaglio?

Posto che ovviamente dipende da chi ti trovi davanti, se ci fosse bisogno di specificarlo.

Che si possa auspicare che la psicologia prenda un maggiore distacco dalla psichiatria sono d'accordo, il problema è che questa discussione non sembra puntare a questo ma ad un aut aut psicoterapia sì/no.

Moonwatcher 12-05-2020 15:39

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da Blue Sky (Messaggio 2446676)
Tuttavia non vedo una contraddizione con la parte più individuale del problema. Le due dimensioni coesistono quasi sempre.
Occorre indagare bene al proprio interno, per capire se le difficoltà che incontriamo riguardano in qualche modo una nostra insicurezza, una crepa nella costruzione della nostra identità, del modo in cui vediamo noi stessi, del modo in cui reagiamo alle emozioni... o se invece io mi vado bene così come sono, sto bene a rodermi il fegato ad ogni evento negativo o a mangiarmi lo stomaco prima di ogni occasione impegnativa della vita, e (onestamente con me stesso) l'unico mio desidero sarebbe che le persone accettino questa mia ritrosìa, questa indecisione, questa lentezza, e mi trattino bene ugualmente.
Se siamo nella prima ipotesi, posso cercare di intervenire su me stesso e trovare soluzioni per vivere meglio. Parallelamente lavoriamo per una società più inclusiva? certo che sì. Ma intanto io faccio ciò che posso, visto che poi questa notte mi piacerebbe riuscire a dormire.

Esatto, non sono mutuamente esclusive, per cui non riesco ad immaginare che "aggiustiamo la società" e poi automaticamente i timidi non avrebbero più alcuna sofferenza.

Wrong 12-05-2020 15:57

Re: Psicoterapia boff
 
Non ne ho molta fiducia, su di me e con i miei problemi è inutile perché sono una paziente da psichiatria ma penso che possa servire per problematiche più "leggere"

Winston_Smith 12-05-2020 15:59

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 2446696)
Esatto, non sono mutuamente esclusive, per cui non riesco ad immaginare che "aggiustiamo la società" e poi automaticamente i timidi non avrebbero più alcuna sofferenza.

All'inizio avevo fatto una premessa, e cioè che non parlavo a titolo universale, chi si trova bene con l'impostazione attuale della psicoterapia può approfittarne, ci mancherebbe.
Se "aggiustassimo la società" probabilmente io starei meglio :sisi:

Mi si dirà: perché bisogna aggiustare la società per far star meglio te?
E io risponderò: e perché devo aggiustare me (ah, ma allora sono rotto, malato, sbagliato, ecc.) per essere più funzionale alla società?

muttley 12-05-2020 17:01

Re: Psicoterapia boff
 
Quindi a te basterebbe un ritiro anacoretico con qualche libro, disco e hai risolto tutto.

Winston_Smith 12-05-2020 17:04

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2446784)
Quindi a te basterebbe un ritiro anacoretico con qualche libro, disco e hai risolto tutto.

No.

muttley 12-05-2020 17:10

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2446731)
perché devo aggiustare me (ah, ma allora sono rotto, malato, sbagliato, ecc.) per essere più funzionale alla società?

Ci sono anche correnti terapeutiche che dicono di andare contro ciò che la società ritiene funzionale.

Angus 12-05-2020 19:18

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 2446685)
Che si possa auspicare che la psicologia prenda un maggiore distacco dalla psichiatria sono d'accordo, il problema è che questa discussione non sembra puntare a questo ma ad un aut aut psicoterapia sì/no.

Sono d'accordo, però l'aut aut onestamente l'ho notato in entrambi i lati.

Aggiungo una cosa.

Il concetto di normalità è meno semplice di quanto potrebbe sembrare, e alcune persone sono molto sensibili e reattive al modo in cui vengono identificate dagli altri (soprattutto se privilegiati, come in una terapia), secondo una norma che oppone l'accettazione incondizionata di un'identità (e della relazione) al suo rifiuto, senza vie di mezzo (che richiederebbero, probabilmente, di aver già fatto una buona terapia).

Prendi una frase scritta qualche pagina fa: "Ripeto, se sei introverso non ti renderà estroverso, semplicemente proverà a non farti sentire in colpa per la tua tendenza a non aver piacere nel socializzare.".

Si tratta di una descrizione che, sulla base della mia esperienza, non è assurdo sentire da uno psicoterapeuta, e che ciò nonostante è caricaturale, intrisa di senso comune e francamente disumanizzante. Non è affatto vero che gli introversi "non hanno piacere nel socializzare", e anzi questa è proprio l'identità che spesso e volentieri gli viene affibbiata da ragazzini, e con cui magari si ritrovano a litigare anche da adulti.

Normalità significa anche pensare in un certo modo, e in questo caso l'idea che viene proposta è talmente distorta da portare, se accettata come elemento della propria identità (e, come detto, tra chi cerca aiuto psi non pochi sono da questo punto di vista molto vulnerabili), a "dimenticarsi" di una quota rilevante dei propri bisogni.

La questione è molto rilevante, e nella terapia cc che ho fatto io si è presentata nonostante l'intenzione consapevole della terapeuta, che come da manuale ha esordito con i "siamo tutti diversi" e "siamo persone prima di tutto", per poi impegnarsi a capire "come funziono" e attribuirmi via via vari "tratti" con cui vuoi o non vuoi finiva per identificarmi.

Senza essere consapevoli di questa dinamica, e senza avere strumenti per disinnescare le classificazioni altrui, i risultati possono essere negativi. Non per tutti, ovviamente, ma io capisco bene chi vuole evitare di investire in un rapporto particolare come quello terapeutico, per paura di perdercisi.

Insomma, tl;dr: alcune persone sono particolarmente influenzabili, e io trovo che la psicoterapia possa essere in concreto normalizzante, nonostante le intenzioni del terapeuta, semplicemente perché lo è la nostra cultura, il nostro modo comune di pensare e parlare. Rischia di essere pericolosa, a meno di non partire già da una discreta base di autonomia rispetto agli altri, che però non è affatto scontata.

vikingo 21-05-2020 01:48

Ragazzi ho avuto un primo colloquio con la psicologa e presto per dire se mi piace ma non posso dire che vado tutta la vita con lescort le dirò che un paio di volte ho fatto sesso gratis poi sempre pagando

Biancalatte 21-05-2020 09:37

Re: Psicoterapia boff
 
Uno dei primi dove andai, avevo 17 anni circa, neanche ero entrata che mi chiese: ma tu ti masturbi? Traumatizzata

Mr.Ripley 21-05-2020 11:55

Re: Psicoterapia boff
 
Io solo in questo ultimo periodo della mia vita sono andato in terapia, fino a quando scoppiava il coronavirus, con piu continuità per piu di un anno che l'ho fatto, ma non mi ha dato grossi benefici mi sa, certo mi sono dato una smossa nel cercare di uscire il piu possibile, di fare qualcosa che impegni la mente ecc, ma dal punto di vista dei sintomi, come umore, ansia, fobie, e ossessioni varie non è cambiato granchè.
Ormai non so che fare se cambiare terapeuta, o provare lo psichiatra direttamente boh.

CryingOnMyMind 21-05-2020 14:06

Re: Psicoterapia boff
 
Mi sono deciso di ricominciare con un nuovo psicologo, stavolta online. Ancora devo sceglierlo.Il problema è che la fiducia è sottozero, però non vedo altre scelte se non provarci

muttley 21-05-2020 15:20

Re: Psicoterapia boff
 
Quote:

Originariamente inviata da Biancalatte (Messaggio 2450845)
Uno dei primi dove andai, avevo 17 anni circa, neanche ero entrata che mi chiese: ma tu ti masturbi? Traumatizzata


Biancalatte 21-05-2020 15:33

Andró gratis da una al CSM


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