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Vivere per accontentare gli altri
Tra di voi c'è sicuramente chi, come me, vive per far felice il prossimo e non se stesso.
Questo perché temiamo le critiche e i giudizi altrui e quindi cerchiamo di fare quello che ci dicono o quello che ci potrebbe sembrare più logico e immune da eventuali pareri negativi. A volte siamo paralizzati perché ci sono più voci contrastanti e noi non sappiamo a chi dare retta. Ma il nostro vero io da qualche parte è sicuramente nascosto: voi lo sapete ancora trovare? Sapere ancora quale pensate sia la vostra vera natura o la strada da intraprendere o l'avete nascosto così bene che ora non sapete neanche più cosa volete? |
Re: Vivere per accontentare gli altri
In passato sicuramente ero così, ma ho imparato che è inutile cercare di accontentare gli altri se poi sono io a non essere felice. È un comportamento sbagliato e potrebbe addirittura farci sembrare strani/non veri/non sinceri agli occhi degli altri e quindi potrebbe allontanare gli altri da noi. È importante imparare a dire quello che si pensa veramente ed è importante prima di tutto ascoltare noi stessi. Altra cosa: dicendo sempre di sì alla fine gli altri ci danno per scontato, invece devono capire che non siamo sempre disponibili e che il nostro aiuto non è scontato e soprattutto... devono meritarselo.
Se già non l'hai letto ti consiglio di leggere "No more mr. nice guy" |
Re: Vivere per accontentare gli altri
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In passato penso di aver spesso accontentato gli altri proprio perché non ho mai avuto una vera natura; trovandomi sempre in balia di emozioni e impressioni momentanee che mi impediscono di avere una personalità ben definita, sono costretto a mettermi costantemente in discussione.
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Chi più e chi meno, accontentare gli altri è un po' quello che facciamo tutti in seno a questa società. Ciò che voglio io forse non esiste nemmeno.
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Re: Vivere per accontentare gli altri
Io vivo solo per non far soffrire i miei genitori.
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Re: Vivere per accontentare gli altri
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Re: Vivere per accontentare gli altri
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Re: Vivere per accontentare gli altri
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Sono io stesso che poi mi rompo le palle a sentir certe lamentele, non ci fossero conseguenze che rompono le scatole a me non alzerei un dito. |
Re: Vivere per accontentare gli altri
È un ottimo tema. Sicuramente io sono molto influenzato da un bisogno di affidabilità, soprattutto prestazionale, che si manifesta in tutte le situazioni. Penso però che tale tratto caratterizzi quello che sono anche nei pregi, e vada a comporre una parte della mia identità. Non credo che ciò rappresenti una limitazione rispetto a qualcosa che potrei fare o essere e che non faccio per paura di non compiacere gli altri. Semplicemente sono fatto così.
Questo lato del mio carattere lo ho individuato, ho capito le motivazioni e so che non sono tutte funzionali, ma non gli faccio la guerra. Lo accetto. Sono altre le cose che non accetto di me. |
Re: Vivere per accontentare gli altri
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A me piace far felici... bah, far felici e' una parola grossa, diciamo dare qualcosa alle persone a cui tengo... a costo di sacrificarmi, perche' mi pare che solo cosi' la mia vita abbia senso, vivere per poterci essere per altri per cui mi va, ma questa e' altra cosa rispetto al tuo discorso. |
Re: Vivere per accontentare gli altri
Nel mio caso è la mia stessa natura che limita le possibilità di avere numerosi contatti sociali prolungati nel tempo, perché dopo un po' arrivo ad un punto in cui le energie si esauriscono e ho bisogno di isolarmi, altrimenti affronterei i doveri sociali con enorme sforzo e male.
Solo con persone che capiscono questo lato caratteriale o sono simili sono riuscito ad avere legami duraturi nel tempo. |
Re: Vivere per accontentare gli altri
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Re: Vivere per accontentare gli altri
il mio vero io si è nascosto per bene già ai tempi delle medie, al giorno d'oggi come molti altri qui vivo per accontentare gli altri, ho sempre vissuto l'adolescenza accontentando gli altri, al lavoro oggi ho un poco di dignità oltre il quale non mi abbasso ma generalmente accontento gli altri per evitare rotture di palle anche se ci rimetto. Mentre durante tutta l'adolescenza e anche in giovane età adulta, nel tentativo dell'essere accettato facevo come le pecore, lo facevo perchè lo facevano tutti, a cosa è servito? a nulla! ad oggi amicizie zero e nessuno si ricorda di me
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Re: Vivere per accontentare gli altri
In passato, convinta che fosse l'unico modo per risolvere le mie problematiche ed essere accettata, ho tentato di adattarmi alle aspettative degli altri andando contro la mia natura ed accontentandoli. Oggi invece se mi rendo conto che metto in atto comportamenti contro la mia natura, esclusivamente per essere apprezzata, provo a correggermi subito e a mettere in chiaro che su certi aspetti non ho intenzione di scendere a compromessi.
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Re: Vivere per accontentare gli altri
Dice bene Ila82, si lega intimamente con l'incapacità di dir di no.
Da sempre avuta per insicurezze e volontà di essere accettato, ma che si è sempre accostata con una natura comunque di per sé oltremodo bonaria, dolce e indulgente. Ricordo come alle superiori prendessi ripetutamente il posto altrui nelle interrogazioni o come aiutassi dando ripetizioni, non chiedendo nulla in cambio se non implorando senza voce un briciolo di attenzione. Ho osservato di avere questo comportamento anche con sconosciuti, cosa che è capitata finisse nel subire abusi, in letteralmente tutti i sensi. |
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