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berserk 06-12-2019 21:01

Re: Colloqui di lavoro: consigli ed esperienze
 
Quote:

Originariamente inviata da thevenin (Messaggio 2381786)
Ma che cavolo vuol dire, che c'entra il parlamento adesso??

Tu ti stai interfacciando con una persona che deve scegliere tra diversi candidati, se spari stronzate vuoi che non si accorga ? È una polemica proprio ridicola quella che stai cercando di alzare.

Se pensi un po' di più ci arrivi e comprendi che non dico stronzate a vuoto,a volti gli exemplum sono utili,specialmente per te che sei così rapido nel sentenziare.Buona riflessione

thevenin 06-12-2019 21:04

Re: Colloqui di lavoro: consigli ed esperienze
 
Quote:

Originariamente inviata da berserk (Messaggio 2381815)
Se pensi un po' di più ci arrivi e comprendi che non dico stronzate a vuoto,a volti gli exemplum sono utili,specialmente per te che sei così rapido nel sentenziare.Buona riflessione

ok , grazie che ci sei tu a farmi gli esempi. Ma tu lavori in questo momento o sei disoccupato, giusto per curiosità?

Franz86 06-12-2019 22:06

Re: Colloqui di lavoro: consigli ed esperienze
 
Non tutti i colloqui sono uguali però: se in una piccola azienda può essere che si abbia a che fare direttamente con il principale e lì forse è il caso di essere più sinceri perché forse c'è un minimo di interesse umano in più, se si ha a che fare con uno che proprio ha come mansione il selezionatore di candidati allora invece è proprio meglio fornirgli le classiche risposte preconfezionate che si aspetta, tanto se avesse avuto rilevanti doti di investigazione psicologica avrebbe scelto altri percorsi lavorativi.
Un' idea può essere quella di cercare di raffigurarsi come potrebbe essere una persona "ideale" per la mansione ( posto che non lo si sia ) e rispondere come risponderebbe lei, se ci si riesce ( ovviamente il personaggio va preparato prima ): meglio capitare in un lavoro inadatto e abbandonarlo poi per scelta che farsi scartare da subito.

alien boy 07-12-2019 00:17

Re: Colloqui di lavoro: consigli ed esperienze
 
ho fatto tantissimi colloqui e mi hanno preso solo in qualche stage non retribuito o forma di collaborazione alle stesse condizioni. Non tutti i selezionatori fanno le stesse domande. Quelle personali, sui pregi, difetti, oppure quelle che comunque mettono in difficoltà tipo "che valore aggiunto pensi di portare all'azienda?"* capitano ma non sempre. A volte te le pongono in modo meno diretto, cercano di essere più "corretti", altre volte stanno abbastanza disinvolti e fanno domande evitabili ("sei fidanzato?", '"cosa fai la sera?", "vivi da solo?"), a cui bisognerebbe rispondere per le rime quando toccano cime come "se avessi la febbre verresti a lavorare lo stesso?", "quanti amici hai?", roba da prendere e lanciargli qualcosa addosso. Io ormai penso che in base alle domande che fanno capisco la serietà dell'azienda e della selezione e mi importa poco se non riesco a rispondere come vorrebbero che rispondesse il candidato ideale; se mi fanno una cattiva impressione, meglio non lavorare con loro. Sono io che faccio la selezione a loro ormai. Per cui il mio consiglio è: andare a colloqui per i quali si hanno i requisiti e si è abbastanza preparati, dire le cose che si sanno fare, dire che si è propensi a migliorare le competenze e colmare le lacune, cercare di mettere in luce qualche lato potenzialmente 'utilizzabile' di sè, ma senza esagerare perchè almeno per quanto mi riguarda non reggo il contrasto con quello che ho raccontato e quello che poi metto in mostra, omettere per quanto possibile i difetti e se non è possibile cercare di far vedere che in realtà non sarebbero dei grandi ostacoli sul lavoro, abbassare le richieste economiche (se le chiedono).

*questa nei selezionatori meno formali può diventare: 'perchè dovremmo scegliere proprio te?'. Il lavoro loro devo farglielo io candidato, in pratica. "A me deve prendermi perchè ho bisogno di lavorare, no?" ->risposta giusta

alien boy 07-12-2019 00:56

Re: Colloqui di lavoro: consigli ed esperienze
 
comunque non è che si vivano spesso certe esperienze negative; la maggior parte dei colloqui che ho fatto erano seri e si mostrava rispetto nei confronti del candidato (che poi siano andati male è un altro discorso).
Secondo me, se si risponde bene sulle domande "tecniche", poi basta non essere impacciati, nervosi, reticenti a rispondere o al contrario logorroici. Una persona che ha normali capacità sociali, per esempio, non credo che abbia bisogno di molti consigli o trucchi da seguire. I sociofobici sono tali e non possono trasformarsi un attimo in altro ma se viene fuori una leggera timidezza non deve essere un problema in diversi tipi di lavoro; ci si cerca di controllarsi un po' di più senza bisogno di perdere la naturalezza; alla fine dipende anche dal selezionatore, essendo anche lui umano, è soggetto a simpatie ed antipatie, a come gli è iniziata la giornata, a una frase presa male o bene. Bisogna cambiare diversi selezionatori per trovare quello che si mette sulla stessa lunghezza d'onda, c'è un'interazione tra due o più persone e può prendere pieghe diverse anche in modo abbastanza casuale. Si può mentire ma il linguaggio del corpo e qualche parola qua e là non azzeccata possono lanciare dei messaggi; alla fine secondo me meglio trovare chi un po' ti capisce, capisce il tipo che ha davanti e valuti in base anche a questa conoscenza.


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