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Palladipelo 02-12-2019 22:01

Re: Cosa ne pensate?
 
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Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380658)
Il fatto che vengano reinseriti è funzionale, nel senso che con un'occupazione e una vita "normale"è più difficile che tornino a commettere reati.Poi, non tutti e non sempre vengono reinseriti.
Che si dovrebbe aiutare e tutelare chi é in difficoltà e "pulito" è un principio che non dovrebbe cozzare col reinserimento dei carcerati, non è che per aiutare il detenuto si trascuri l'onesto, è che le cose funzionano male, il welfare e le politiche sociali dovrebbero funzionare e non funzionano, e siamo solo all'inizio secondo le mie previsioni, in futuro andrà peggio.

Si non dico che non sia giusto aiutare le persone che sono in carcere, anzi.. la mia è una constatazione di inequità..una persona che sta male e chiede aiuto ma senza attirare l'attenzione tende a essere lasciata a sé stessa ..e non parlo solo di crimini, carcere ecc.. è un meccanismo che succede un po' dappertutto, anche a scuola per esempio.

Idiota 02-12-2019 22:01

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380658)
e siamo solo all'inizio secondo le mie previsioni, in futuro andrà peggio.

Si aggiungeranno anziani, disabili, disoccupati, malati gravi, tutta la popolazione improduttiva che, in quanto tale, verrà ritenuta immeritevole di assistenza.

Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380654)
Come fai a dire che sono ancora pericolosi?

Il resto del tuo discorso non lo condivido,non siamo animali, abbiamo un pensiero complesso e siamo inseriti in un contesto sociale, non uccidiamo per fame e istinto,dai.

Sono pericolosi perché spesso hanno un alto tasso di recidività e fanno parte di una rete criminale in cui possono facilmente rientrare.

Siamo più complessi degli animali, ma non più liberi di loro. Se potessimo ottenere ciò che vogliamo, perché per uscire da un comportamento evitante non basta volerlo per riuscirci? Perché anche se non si vuole dimenticare un appuntamento lo si dimentica lo stesso?

idk 02-12-2019 22:09

Re: Cosa ne pensate?
 
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Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380658)
Il fatto che vengano reinseriti è funzionale, nel senso che con un'occupazione e una vita "normale"è più difficile che tornino a commettere reati.Poi, non tutti e non sempre vengono reinseriti.

No, anzi questa considerazione la trovo offensiva verso i criminali veri. Il discorso reinserimento è lecito e vale per i criminali "classici", finiti dentro solitamente perché non disponevano le carte giuste per l'inserimento (istruzione, famiglia) in società. Quando si parla di gente che disponeva di tutto, e pianificava ed eseguiva triplici omicidi, si sta parlando di campi diversi, in cui la recidiva al reato non è più proporzionale all'inserimento in società, cosa che vale per il primo gruppo di criminali, non per Erika e Omar che sono due teste pazze.

claire 02-12-2019 22:09

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Originariamente inviata da Idiota (Messaggio 2380666)
Si aggiungeranno anziani, disabili, disoccupati, malati gravi, tutta la popolazione improduttiva che, in quanto tale, verrà ritenuta immeritevole di assistenza.



Sono pericolosi perché spesso hanno un alto tasso di recidività e fanno parte di una rete criminale in cui possono facilmente rientrare.

Siamo più complessi degli animali, ma non più liberi di loro. Se potessimo ottenere ciò che vogliamo, perché per uscire da un comportamento evitante non basta volerlo per riuscirci? Perché anche se non si vuole dimenticare un appuntamento lo si dimentica lo stesso?

Io non ho mica detto che siamo liberi di fare quello che vogliamo.
Ma nemmeno si può dire che siamo totalmente schiavi di pulsioni primordiali.La ragione fa tanto.Non tutto, ma tanto.

Nightlights 02-12-2019 22:11

Re: Cosa ne pensate?
 
Continuo a ripetere che si sta parlando di una persona che ha dato 40 coltellate non ad una persona qualsiasi, alla madre. Fosse stato un incidente dopo un litigio...

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claire 02-12-2019 22:15

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Originariamente inviata da idk (Messaggio 2380670)
No, anzi questa considerazione la trovo offensiva verso i criminali veri. Il discorso reinserimento è lecito e vale per i criminali "classici", finiti dentro solitamente perché non disponevano le carte giuste per l'inserimento (istruzione, famiglia) in società. Quando si parla di gente che disponeva di tutto, e pianificava ed eseguiva triplici omicidi, si sta parlando di campi diversi, in cui la recidiva al reato non è più proporzionale all'inserimento in società, cosa che vale per il primo gruppo, Erika e Omar sono due cose diverse, due teste pazze.

Posso essere d'accordo ma se un criminale "agiato"esce dopo 20 anni e non ha casa, lavoro, persone, più facilmente si troverà a delinquere rispetto a un reinserito.
Poi non so le statistiche, ma io mi sento più tranquilla se vengono reinseriti che buttati in strada, mettiamo anche che se lo meritino di stare col culo in terra, ma se poi la cosa va a ritorcersi contro la società, allora no.Per me eh.
E ovviamente lo penso per gli altri, più la gente sta bene meno delinque, quindi non mi rassicura sapere che ci sono persone fuori senza casa nè lavoro nè sostentamento, e non solo per un discorso di empatia ma proprio di sicurezza personale.

Idiota 02-12-2019 22:19

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380671)
Io non ho mica detto che siamo liberi di fare quello che vogliamo.
Ma nemmeno si può dire che siamo totalmente schiavi di pulsioni primordiali.La ragione fa tanto.Non tutto, ma tanto.

Il punto è che certi soggetti non riescono proprio a concepire che uccidere sia una cosa così grave (mancanza di empatia), vedi Carlo Lissi, il quale dopo aver ucciso la moglie è andato con gli amici a mangiare una pizza e guardare la partita.

Idiota 02-12-2019 22:28

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380674)
Poi non so le statistiche

Qui le statistiche

https://www.infodata.ilsole24ore.com.../?refresh_ce=1

idk 02-12-2019 22:39

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380674)
Posso essere d'accordo ma se un criminale "agiato"esce dopo 20 anni e non ha casa, lavoro, persone, più facilmente si troverà a delinquere rispetto a un reinserito.
Poi non so le statistiche, ma io mi sento più tranquilla se vengono reinseriti che buttati in strada, mettiamo anche che se lo meritino di stare col culo in terra, ma se poi la cosa va a ritorcersi contro la società, allora no.Per me eh.
E ovviamente lo penso per gli altri, più la gente sta bene meno delinque, quindi non mi rassicura sapere che ci sono persone fuori senza casa nè lavoro nè sostentamento, e non solo per un discorso di empatia ma proprio di sicurezza personale.

Se vogliamo unire empatia e sicurezza, l'ideale di società a cui anelare è un modello in cui Erika e Omar a quest'ora sarebbero morti, con i loro organi impiantati in bimbi bisognosi. Il cattolicesimo e la sua redenzione ci hanno corrotti.

Idiota 02-12-2019 22:54

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da idk (Messaggio 2380688)
Se vogliamo unire empatia e sicurezza, l'ideale di società a cui anelare è un modello in cui Erika e Omar a quest'ora sarebbero morti, con i loro organi impiantati in bimbi bisognosi. Il cattolicesimo e la sua redenzione ci hanno corrotti.

Hammurabi approverebbe.

claire 02-12-2019 23:03

Quote:

Originariamente inviata da Idiota (Messaggio 2380675)
Il punto è che certi soggetti non riescono proprio a concepire che uccidere sia una cosa così grave (mancanza di empatia), vedi Carlo Lissi, il quale dopo aver ucciso la moglie è andato con gli amici a mangiare una pizza e guardare la partita.

Si ma appunto sono deviazioni, sono casi, poi in quel caso si può parlare di rimozione.
Erika e Omar hanno premeditato, non si può dire che hanno ucciso d'istinto come gli animali, non è la pulsione omicida che li ha fatti agire, c'era un ragionamento dietro, sballato fin che vuoi ma c'era.
Poi per riuscire ad essere abbastanza feroci si sono drogati, proprio per non avere ripensamenti e cedimenti "umani".Per non provare rimorso, empatia, per ottundere la mente in modo da portare a termine la cosa.Perchè appunto aggredire in quel modo di umano ha ben poco.

Franz86 02-12-2019 23:06

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380706)
Perchè appunto aggredire in quel modo di umano ha ben poco.

A rigore di "umano" ha tutto: è curioso il fatto che effettivamente si definiscano "disumani" comportamenti che proprio solo la nostra psiche riesce a generare, è una negazione interessante ed emblematica riguardo alle frottole che tendiamo a raccontarci.

claire 02-12-2019 23:49

Quote:

Originariamente inviata da Franz86 (Messaggio 2380707)
A rigore di "umano" ha tutto: è curioso il fatto che effettivamente si definiscano "disumani" comportamenti che proprio solo la nostra psiche riesce a generare, è una negazione interessante ed emblematica riguardo alle frottole che tendiamo a raccontarci.

Perchè il termine umano ha accezione positiva, umano nel senso di empatico,caritatevole, capace di compassione versus disumano=bestiale=senza coscienza.

Angus 03-12-2019 00:03

Re: Cosa ne pensate?
 
Il senso è anche in termini di sviluppo umano. E' "disumano" non avere imparato a camminare dritti, o a parlare, e così via. E dunque anche il non essere in grado di rendersi conto del peso di quello che si fa.

Idiota 03-12-2019 00:30

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 2380720)
E dunque anche il non essere in grado di rendersi conto del peso di quello che si fa.

Ma se non ce ne si rende nemmeno conto come si fa ad essere colpevoli?

Guybrush 03-12-2019 01:21

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Crepuscolo (Messaggio 2380651)

La morte del bambino è qualcosa di agghiacciante.
Io accanto a questi non riuscirei neanche a passeggiare

Angus 03-12-2019 04:53

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Idiota (Messaggio 2380729)
Ma se non ce ne si rende nemmeno conto come si fa ad essere colpevoli?

Infatti. Anche se bisognerebbe forse chiarire meglio il significato di "rendersi conto".

Idiota 03-12-2019 13:34

Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2380706)
Erika e Omar hanno premeditato, non si può dire che hanno ucciso d'istinto come gli animali, non è la pulsione omicida che li ha fatti agire, c'era un ragionamento dietro, sballato fin che vuoi ma c'era.

Il ragionamento sballato è costruito però su emozioni che si originano senza la propria volontà, nel caso in questione l'odio verso la madre. Se non si riesce a provare lo stesso livello di odio non si può compiere l'omicidio che Erika ha perpetrato; è perciò giusto condannare penalmente ma non moralmente, semplicemente perché non ha senso, siccome nessuno controlla il funzionamento della propria psiche e delle proprie emozioni.

Al di là di tutto ciò, i dati parlano chiaro: con le carceri tradizionali 7 detenuti su 10 tornano a delinquere; in quelle dove vengono adottate misure alternative 2 su 10. Se si è interessati a risolvere i problemi della società e non solamente a punire per soddisfare il proprio personale senso di giustizia, l'unica soluzione efficace è un ordinamento penitenziario che si prefigga come obiettivo la rieducazione.

Wrong 03-12-2019 14:21

Re: Cosa ne pensate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Guybrush (Messaggio 2380742)
La morte del bambino è qualcosa di agghiacciante.
Io accanto a questi non riuscirei neanche a passeggiare

Porca puttana ho iniziato a leggere ma ho smesso... Era meglio non sapere i dettagli. Come si fa a fare quelle cose? Veleno per topi? Puoi avercela con tua madre ma non con un bambino! In questo forum si inveisce contro il destino crudele, il "destino" qui è stata la sorella.

Idiota 03-12-2019 15:25

Quote:

Originariamente inviata da Purple rain (Messaggio 2380833)
Sono d’accordo con la seconda parte del tuo discorso.

Sulla prima parte, invece, ho dei dubbi sul ruolo della volontà.
Può essere vero che le emozioni sorgono senza la propria volontà. Però, poi, le azioni sono mosse dalla volontà, anche se è una volontà viziata. Quindi una sorta di responsabilità c’è, anche se questo non deve far pensare a una colpevolizzazione, ma responsabilità nel senso di “rispondere delle proprie azioni”, quindi guardare al soggetto come a una persona attiva, nel processo (ri)educativo.

Si deve rispondere delle proprie azioni quando si è di nocumento alla società, nessuno lo mette in dubbio. Bisogna però capire che la gente agisce così non perché è "malvagia", ma perché non può fare diversamente con l'insieme di tratti caratteriali di cui dispone; se avesse potuto l'avrebbe fatto. Le azioni sono il risultato determinato della combinazione fra individuo e ambiente, come ho scritto precedentemente.

Facciamo l'esempio peggiore: un pedofilo. Questa persona ha una malattia (parafilia) che gli fa provare desiderio sessuale verso i bambini, senza averlo voluto, e si ritrova a dover gestire delle pulsioni che lo potrebbero portare, se non riuscisse a controllarle, a commettere abusi. Da cosa dipende il fatto che riesca a controllarsi? Dalla sua volontà ferrea? No, da tanti fattori intrinseci ed estrinseci: intensità del desiderio sessuale, senso della morale, credenze religiose, giudizio collettivo rispetto alle sue azioni, paura delle conseguenze, ecc. L'unica cosa che possiamo fare affinché le probabilità che il pedofilo delinqua si abbassino è bilanciare i fattori intrinseci con altri estrinseci, come ad esempio il deterrente del carcere.

Mi dovete spiegare come il pedofilo potrebbe trovare lo sprone per accettare di avere una malattia e curarsi, se appena apre bocca sulla sua condizione la società lo condanna a prescindere in quanto "mostro" invece di considerarlo una persona problematica da recuperare.


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