Re: Cosa ne pensate?
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Siamo più complessi degli animali, ma non più liberi di loro. Se potessimo ottenere ciò che vogliamo, perché per uscire da un comportamento evitante non basta volerlo per riuscirci? Perché anche se non si vuole dimenticare un appuntamento lo si dimentica lo stesso? |
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Ma nemmeno si può dire che siamo totalmente schiavi di pulsioni primordiali.La ragione fa tanto.Non tutto, ma tanto. |
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Continuo a ripetere che si sta parlando di una persona che ha dato 40 coltellate non ad una persona qualsiasi, alla madre. Fosse stato un incidente dopo un litigio...
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Poi non so le statistiche, ma io mi sento più tranquilla se vengono reinseriti che buttati in strada, mettiamo anche che se lo meritino di stare col culo in terra, ma se poi la cosa va a ritorcersi contro la società, allora no.Per me eh. E ovviamente lo penso per gli altri, più la gente sta bene meno delinque, quindi non mi rassicura sapere che ci sono persone fuori senza casa nè lavoro nè sostentamento, e non solo per un discorso di empatia ma proprio di sicurezza personale. |
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Erika e Omar hanno premeditato, non si può dire che hanno ucciso d'istinto come gli animali, non è la pulsione omicida che li ha fatti agire, c'era un ragionamento dietro, sballato fin che vuoi ma c'era. Poi per riuscire ad essere abbastanza feroci si sono drogati, proprio per non avere ripensamenti e cedimenti "umani".Per non provare rimorso, empatia, per ottundere la mente in modo da portare a termine la cosa.Perchè appunto aggredire in quel modo di umano ha ben poco. |
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Il senso è anche in termini di sviluppo umano. E' "disumano" non avere imparato a camminare dritti, o a parlare, e così via. E dunque anche il non essere in grado di rendersi conto del peso di quello che si fa.
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Io accanto a questi non riuscirei neanche a passeggiare |
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Al di là di tutto ciò, i dati parlano chiaro: con le carceri tradizionali 7 detenuti su 10 tornano a delinquere; in quelle dove vengono adottate misure alternative 2 su 10. Se si è interessati a risolvere i problemi della società e non solamente a punire per soddisfare il proprio personale senso di giustizia, l'unica soluzione efficace è un ordinamento penitenziario che si prefigga come obiettivo la rieducazione. |
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Facciamo l'esempio peggiore: un pedofilo. Questa persona ha una malattia (parafilia) che gli fa provare desiderio sessuale verso i bambini, senza averlo voluto, e si ritrova a dover gestire delle pulsioni che lo potrebbero portare, se non riuscisse a controllarle, a commettere abusi. Da cosa dipende il fatto che riesca a controllarsi? Dalla sua volontà ferrea? No, da tanti fattori intrinseci ed estrinseci: intensità del desiderio sessuale, senso della morale, credenze religiose, giudizio collettivo rispetto alle sue azioni, paura delle conseguenze, ecc. L'unica cosa che possiamo fare affinché le probabilità che il pedofilo delinqua si abbassino è bilanciare i fattori intrinseci con altri estrinseci, come ad esempio il deterrente del carcere. Mi dovete spiegare come il pedofilo potrebbe trovare lo sprone per accettare di avere una malattia e curarsi, se appena apre bocca sulla sua condizione la società lo condanna a prescindere in quanto "mostro" invece di considerarlo una persona problematica da recuperare. |
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