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lisbeth_ 26-11-2019 16:29

progettare un futuro da freelance-worker
 
Come ho potuto già scrivere in altri post, la mia personalità mi ha sempre creato dei problemi in ambito lavorativo. Sono sempre stata una persona chiusa, poco socievole e insicura, fattori che non sono di certo apprezzati in un qualsiasi lavoro di oggi, che richiede prima di tutto capacità comunicative e di interazione a prescindere da qualifiche e formazione.

Le mie performances migliori riguardano l'ambito dello studio in quanto attività da svolgere in solitaria, anche perchè devo render conto esclusivamente a me stessa, senza l'ansia da prestazione dettata dalle aspettative che qualcuno ripone su di me.
Ho 28 anni e fino ad ora ho girato diversi contesti di lavoro vivendo un'esperienza peggio dell'altra, dove nonostante l'esperienza accumulata l' insicurezza mia e l'insoddisfazione di datori di lavoro e colleghi rimangono. Per arrotondare guadagni piuttosto miseri e (date tali circostanze) poco sicuri, da tanti anni mi dedico alle ripetizioni private (elementari, medie, biennio superiori).
Recentemente ho aiutato un'amica a scrivere una tesi di laurea, sto inoltre studiando seriamente l'inglese per poter raggiungere in qualche annetto livelli molto alti di lingua da certificare (ambisco al c2 e, tasche permettendo, all'abilitazione Cambridge per l'insegnamento nelle scuole private).

Il mio obiettivo sarebbe quello di riuscire tra qualche anno ad abbandonare il lavoro da dipendente per potermi dedicare esclusivamente a lavori da freelance (ripetizioni private, traduzioni, aiuti nella stesura delle tesi di laurea, altre forme di lavoro freelance da svolgere anche da pc comodamente a casa). Vorrei svolgere queste attività come lavoro serio e in regola, versare regolari contributi e riuscire a camparci. Dite che è fattibile?
Avete suggerimenti?

Peste Nera 26-11-2019 17:13

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Secondo me è possibile almeno in teoria. Ho conosciuto alcune persone che facevano quello che intendi fare tu ma ovviamente se pensi di abbandonare il lavoro dipendente dovrai affrontare la ovvia concorrenza e fare bene i conti dal punto di vista fiscale visto che dovrai per forza di cose regolarizzarti.

Idiota 26-11-2019 17:35

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Con la traduzione è possibile, il problema è immettersi nel mercato. Comunque ogni settore è saturo ormai...

lisbeth_ 26-11-2019 17:43

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da Idiota (Messaggio 2378230)
Con la traduzione è possibile, il problema è immettersi nel mercato. Comunque ogni settore è saturo ormai...

eh, proprio la traduzione mi spaventa perchè mi presenterei sul mercato con un ottimo livello di inglese (sperando di raggiungerlo) ma senza titolo accademico specifico per la professione.

Anyway, se riuscissi a intraprendere questa "carriera", sarebbe davvero un sogno, mi leverei tante di quelle rotture di balle e sarei in pace con me stessa senza violentarmi in contesti di lavoro troppo "estro". Consiglio questa strada a tutti voi del forum...anzi no! (concorrenza in meno :ridacchiare:)

Ciò che mi intimorisce di più è il poterci campare sul serio senza un ulteriore lavoro.

Peste Nera 26-11-2019 17:49

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Dovrai fare molto bene i conti prima e monitorare la concorrenza anche a livello locale specie per l'aiuto alla tesi e le ripetizioni private. Ricordo che le persone che vivevano solo di questo si erano fatte un bel giro di clienti spargendo la voce e facendosi conoscere bene negli ambienti scolastici mentre per la parte fiscale dovresti consultare un bravo commercialista.

Idiota 26-11-2019 18:09

Quote:

Originariamente inviata da lisbeth_ (Messaggio 2378234)
eh, proprio la traduzione mi spaventa perchè mi presenterei sul mercato con un ottimo livello di inglese (sperando di raggiungerlo) ma senza titolo accademico specifico per la professione.

Anyway, se riuscissi a intraprendere questa "carriera", sarebbe davvero un sogno, mi leverei tante di quelle rotture di balle e sarei in pace con me stessa senza violentarmi in contesti di lavoro troppo "estro". Consiglio questa strada a tutti voi del forum...anzi no! (concorrenza in meno :ridacchiare:)

Ciò che mi intimorisce di più è il poterci campare sul serio senza un ulteriore lavoro.

Le traduzioni più remunerative sono quelle tecnico-scientifiche, legali e commerciali. Oltre ad avere un alto livello di lingua bisogna conoscere approfonditamente i linguaggi settoriali e si deve essere in grado di usare programmi di grafica e software per la traduzione assistita in modo da velocizzare il lavoro, se no si viene eliminati dalla concorrenza. La laurea non è fondamentale, anche se una buona cultura aiuta molto. Purtroppo, da quello che ho capito, la competizione si gioca a ribasso sugli onorari, quindi o si lavora tanto, oppure è necessario offrire ai clienti un servizio di qualità.

Ho aperto una discussione sul tema nella sezione scuola e lavoro, ma finora non ha ancora risposto nessuno.

Angus 26-11-2019 18:37

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Se ti interessa fare la traduttrice, a meno di non frequentare scuole specifiche di eccellenza (ad esempio la SSLMIT di Forlì), credo che la strada migliore sia acquisire un titolo in un dominio (tecnico-scientifico, umanistico) di tuo interesse e proporti poi con un profilo da esperta della materia.
Con una formazione linguistica pura cavarsela è abbastanza difficile, vuoi per la concorrenza (spesso al ribasso), vuoi perché si tratta di un mercato che va e andrà a restringersi, dati gli sviluppi dell'AI. Ti troveresti a lavorare tanto, guadagnando poco.

lisbeth_ 26-11-2019 18:48

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da Idiota (Messaggio 2378246)
Le traduzioni più remunerative sono quelle tecnico-scientifiche, legali e commerciali. Oltre ad avere un alto livello di lingua bisogna conoscere approfonditamente i linguaggi settoriali e si deve essere in grado di usare programmi di grafica e software per la traduzione assistita in modo da velocizzare il lavoro, se no si viene eliminati dalla concorrenza. La laurea non è fondamentale, anche se una buona cultura aiuta molto. Purtroppo, da quello che ho capito, la competizione si gioca a ribasso sugli onorari, quindi o si lavora tanto, oppure è necessario offrire ai clienti un servizio di qualità.

Ho aperto una discussione sul tema nella sezione scuola e lavoro, ma finora non ha ancora risposto nessuno.

Ho letto adesso il thread che hai aperto. Non posso aiutarti perchè io per ora sono ancora nella fase di apprendimento della lingua, comunque ti leggo volentieri per un eventuale scambio di consigli/opinioni. Posso chiederti che formazione hai? Quali sono le lingue di tuo interesse?
Ecco, tu parli di programmi specifici per le traduzioni...ignoro completamente la materia :mannaggia:

Comunque anche nel campo ripetizioni la concorrenza è spietata e si gioca sul ribasso, senza considerare il rapporto concorrenziale tra i regolari e i lavoratori in nero, oltre alla ovvia generale preferenza per un madrelingua nel campo delle ripetizioni di lingue straniere. Al giorno d'oggi chiunque fa ripetizioni, anche il liceale, quindi spero di poter dare valore in più alla mia professionalità formandomi in modo serio), mantenendo un prezzo orario che sia rispettabile.

Qualcuno ha sostenuto l'esame per conseguire il Bulats? Vale la pena farlo? (E' una certificazione Cambridge per apprendere un inglese settoriale che ha a che fare con il mondo delle professioni)

TheCopacabana 26-11-2019 18:56

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da lisbeth_ (Messaggio 2378234)
...un ottimo livello di inglese

Credo che si possa raggiungere un ottimo livello di inglese con mooooolta pratica.
L'optimum sarebbe passare un periodo di tempo all'estero (portafoglio permettendo), in modo da DOVERE parlare la lingua degli indigeni.

Come surrogato, ci sono tantissimi video su YouTube in lingua inglese.
Ti consiglierei di incominciare da persone non-inglesi e non-americane, perche' l'inglese degli altri popoli e' piu' facile da capire.

In bocca al lupo, e buon spicchi inglisci!

lisbeth_ 26-11-2019 19:05

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da TheCopacabana (Messaggio 2378260)
Credo che si possa raggiungere un ottimo livello di inglese con mooooolta pratica.
L'optimum sarebbe passare un periodo di tempo all'estero (portafoglio permettendo), in modo da DOVERE parlare la lingua degli indigeni.

Come surrogato, ci sono tantissimi video su YouTube in lingua inglese.
Ti consiglierei di incominciare da persone non-inglesi e non-americane, perche' l'inglese degli altri popoli e' piu' facile da capire.

In bocca al lupo, e buon spicchi inglisci!

Sto già studiando parecchio allenandomi nello use of English, nel Writing, nel Listening usando libri di inglese (per la grammatica e l'espansione del vocabolario), film, audiobook, libri graduati, youtube etc, oltre alla scuola di inglese che sto frequentando. Ho più difficoltà nello Speaking perchè causa lavoro non riesco mai a prenotare le sessioni di conversation, uff.

Idiota 26-11-2019 20:44

Quote:

Originariamente inviata da lisbeth_ (Messaggio 2378256)
Ho letto adesso il thread che hai aperto. Non posso aiutarti perchè io per ora sono ancora nella fase di apprendimento della lingua, comunque ti leggo volentieri per un eventuale scambio di consigli/opinioni. Posso chiederti che formazione hai? Quali sono le lingue di tuo interesse?
Ecco, tu parli di programmi specifici per le traduzioni...ignoro completamente la materia :mannaggia:

Comunque anche nel campo ripetizioni la concorrenza è spietata e si gioca sul ribasso, senza considerare il rapporto concorrenziale tra i regolari e i lavoratori in nero, oltre alla ovvia generale preferenza per un madrelingua nel campo delle ripetizioni di lingue straniere. Al giorno d'oggi chiunque fa ripetizioni, anche il liceale, quindi spero di poter dare valore in più alla mia professionalità formandomi in modo serio), mantenendo un prezzo orario che sia rispettabile.

Qualcuno ha sostenuto l'esame per conseguire il Bulats? Vale la pena farlo? (E' una certificazione Cambridge per apprendere un inglese settoriale che ha a che fare con il mondo delle professioni)

Sono al terzo anno di una triennale in lingue (studio inglese e russo), che ho iniziato proprio con l'intenzione di fare il traduttore. Se è la strada che vuoi prendere, i pezzi di carta in sé non servono, e infatti non penso continuerò la formazione con la magistrale. Per imparare ad usare i programmi dovresti cercare di farti assumere come tirocinante non retribuita da un'agenzia e affiancare un traduttore esperto; io ci sto provando e non è facile trovare qualcuno disposto a tenerti.

debb_ 26-11-2019 23:19

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Io ho più o meno cercato di fare la freelancer ma è un casino anche lì.

Per forza di cose, ho dovuto passare 3/4 anni in casa e mi ero messa in testa di farmi uno stipendio solo tramite PC.

Provato prima con le traduzioni (piccole, tipo manuali in Inglese di prodotti cinesi - non si capiva niente - tradotti in Italiano) per pochi spiccioli.

Poi ho provato come creatrice di siti web e anche qui la concorrenza è tanta, l'aggiornamento è costante, ci sono anche i programmi che ti creano in pratica il sito. Però ovviamente se uno vuole una cosa personalizzata deve per forza chiedere a qualcuno ma sono cose davvero molto specifiche e specializzate.

Alla fine mi ritrovavo a lavorare tutto il giorno, notte, festivi ecc senza contratto, senza una sicurezza per il futuro (e io rimarrò da sola, una volta che i miei genitori non ci saranno più, se mi ammalo o altro come farò a sopravvivere?).

Ho trovato alla fine un lavoro come aiutante amministrativa in ospedale, a tempo indeterminato. E' comunque orribile, perché ovviamente in un ambiente simile se non hai 3000 lauree e sei una stracciona come me sei vista e trattata malissimo... ma alla fine meglio freelance, con libertà sì ma senza nessuna certezza per il futuro, oppure un lavoro "tradizionale", sicuro ma dover sopportare le angherie degli altri? Sentendosi poi sempre inferiori perché non belle/simpatiche/socievoli ecc?

Io ancora non mi sono data una risposta.. forse dipende anche dal tipo di lavoro, cambia se ad esempio devi fare un lavoro come portiere rispetto a segretaria con gente che ti arriva a chiedere cose ogni 5 minuti.

Tu che lavori fai/hai fatto?

Idiota 27-11-2019 00:17

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da debb_ (Messaggio 2378360)
ma alla fine meglio freelance, con libertà sì ma senza nessuna certezza per il futuro, oppure un lavoro "tradizionale", sicuro ma dover sopportare le angherie degli altri? Sentendosi poi sempre inferiori perché non belle/simpatiche/socievoli ecc?

Io ancora non mi sono data una risposta.. forse dipende anche dal tipo di lavoro, cambia se ad esempio devi fare un lavoro come portiere rispetto a segretaria con gente che ti arriva a chiedere cose ogni 5 minuti.

Per chi ha un carattere ipersensibile non ho dubbi che un lavoro freelance sia la scelta migliore, purché si guadagni abbastanza. La sicurezza ormai non è garantita da nessun contratto, i datori di lavoro possono lasciarti a casa quando vogliono e qualora non ci riuscissero, potrebbero demansionare o mobbizzare per spingerti a licenziarti da solo. I problemi di lavorare in proprio sono i costi della partita iva, la burocrazia e farsi pagare quando gli adorabili clienti si rifiutano di farlo.

La cosa più importante è cercare un lavoro che permetta di mantenere la propria salute psicofisica intatta... anche se c'è sempre meno scelta.

debb_ 27-11-2019 00:28

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da Idiota (Messaggio 2378374)
Per chi ha un carattere ipersensibile non ho dubbi che un lavoro freelance sia la scelta migliore, purché si guadagni abbastanza. La sicurezza ormai non è garantita da nessun contratto, i datori di lavoro possono lasciarti a casa quando vogliono e qualora non ci riuscissero, potrebbero demansionare o mobbizzare per spingerti a licenziarti da solo. I problemi di lavorare in proprio sono i costi della partita iva, la burocrazia e farsi pagare quando gli adorabili clienti si rifiutano di farlo.

La cosa più importante è cercare un lavoro che permetta di mantenere la propria salute psicofisica intatta... anche se c'è sempre meno scelta.

Ma credo che anche per i "normali" poter lavorare da casa sarebbe un sogno.

Io alla fine arrivavo a 700€ al mese circa ma era una noia, oltre sempre all'ansia "Se mi buttano fuori / non trovo altro ecc come farò a pagare le bollette e fare la spesa?".

Se come freelancer stai bene ma poi non trovi più lavori come fai? Io non ce la facevo più con "Ma tanto qualcosa troverò sempre", il mercato è sempre in movimento, oggi puoi fare anche 10.000€ al mese per esempio e poi magari esce qualcos'altro e non lavori più..

muttley 27-11-2019 00:44

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da lisbeth_ (Messaggio 2378214)
Il mio obiettivo sarebbe quello di riuscire tra qualche anno ad abbandonare il lavoro da dipendente per potermi dedicare esclusivamente a lavori da freelance (ripetizioni private, traduzioni, aiuti nella stesura delle tesi di laurea, altre forme di lavoro freelance da svolgere anche da pc comodamente a casa). Vorrei svolgere queste attività come lavoro serio e in regola, versare regolari contributi e riuscire a camparci. Dite che è fattibile?
Avete suggerimenti?

C'é un errore di impostazione: l'idea di cercare un lavoro come rimedio ad una situazione che non si tollera (il lavoro a contatto con altre persone) invece che come percorso finale di un desiderio di autorealizzazione.
Si riesce laddove ci si sente bravi, laddove quello che si fa dà vita a sogni ed ambizioni. Non riesce e/o non si rimane soddisfatti se invece si cerca una scappatoia al malessere. Conviene invece imparare a fare i conti con l'ansia e, possibilmente a vincerla, per poi concentrarsi su quello che si vuole e in cui ci si sente bravi.

debb_ 27-11-2019 01:05

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2378388)
C'é un errore di impostazione: l'idea di cercare un lavoro come rimedio ad una situazione che non si tollera (il lavoro a contatto con altre persone) invece che come percorso finale di un desiderio di autorealizzazione.
Si riesce laddove ci si sente bravi, laddove quello che si fa dà vita a sogni ed ambizioni. Non riesce e/o non si rimane soddisfatti se invece si cerca una scappatoia al malessere. Conviene invece imparare a fare i conti con l'ansia e, possibilmente a vincerla, per poi concentrarsi su quello che si vuole e in cui ci si sente bravi.

Bisogna capire bene in cosa si è appunto bravi, cosa si vuole diventare, cosa si è disposti a sopportare (compromessi come stress del lavoro, avere troppi colleghi, dover interagire troppo ecc).

Uno potrebbe essere comunque bravo in qualcosa ma poi sul lavoro non riuscire lo stesso a lavorare bene.

Se ad esempio uno fa il lavoro dei suoi sogni (ma poi alla fine esiste veramente il lavoro dei propri sogni?) ma si è circondati da colleghi str*****?
E anche qui si potrebbe dire che in qualunque lavoro si hanno colleghi così, chi poco chi tanto.

E comunque ci sono lavori più o meno a contatto con le altre persone.. il problema è capire quali sono e soprattutto diventarlo.

Angus 27-11-2019 01:07

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Infatti, uno dei problemi del freelancing è la mancanza di garanzia e tutele.
Un conto è avere trent'anni, un altro averne cinquanta e trovarsi a dover competere su un mercato, magari con molto meno entusiasmo di quello con cui si è partiti. Bisogna mettere in conto di diventare molto bravi e qualificati per non ritrovarsi con una vita difficile da riportare sui binari.

Detto questo, è comunque una scelta che ha i suoi indubbi vantaggi. Se si riesce a guadagnare decentemente (e in questo lo spazio per un po' di intraprendenza c'è), la possibilità di decidere su cosa lavorare e su cosa no, di gestirsi gli orari in tutto e per tutto, di poter lavorare in qualsiasi luogo sono benefit meravigliosi. Partendo da questo, la prospettiva di un lavoro 8/5 non entusiasma, almeno da giovani.

Idiota 27-11-2019 01:22

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da debb_ (Messaggio 2378379)
Ma credo che anche per i "normali" poter lavorare da casa sarebbe un sogno.

Non so in realtà quanti rinuncerebbero del tutto al contatto umano senza avere amici, fidanzati, famiglia al di fuori del lavoro. In campo traduttivo il cliente non lo vedi nemmeno più in faccia.

Quote:

Originariamente inviata da debb_ (Messaggio 2378379)
Io alla fine arrivavo a 700€ al mese circa ma era una noia, oltre sempre all'ansia "Se mi buttano fuori / non trovo altro ecc come farò a pagare le bollette e fare la spesa?".

Come ha scritto muttley, anche solo un minimo di interesse per quello che si sta facendo è estremamente importante, altrimenti resistere alle dinamiche del mondo del lavoro attuale (aggiornamento continuo, concorrenza spietata...) sarebbe insostenibile.

Quote:

Originariamente inviata da debb_ (Messaggio 2378379)
Se come freelancer stai bene ma poi non trovi più lavori come fai? Io non ce la facevo più con "Ma tanto qualcosa troverò sempre", il mercato è sempre in movimento, oggi puoi fare anche 10.000€ al mese per esempio e poi magari esce qualcos'altro e non lavori più..

Ci si attacca purtroppo. Il mercato funziona così. Non che mi piaccia, anche perché sono ansioso pure io, però a questo non c'è soluzione. Il fatto che, quando si perde il lavoro a una certa età, non ci si possa più reinserire in nessun settore mi fa imbestialire; si pretende che il lavoratore sia flessibile e poi, nel momento in cui flessibilità presenta i suoi conti, ecco l'impossibilità di ricominciare da capo.

lisbeth_ 27-11-2019 10:02

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da debb_ (Messaggio 2378379)
Ma credo che anche per i "normali" poter lavorare da casa sarebbe un sogno.

Io alla fine arrivavo a 700€ al mese circa ma era una noia, oltre sempre all'ansia "Se mi buttano fuori / non trovo altro ecc come farò a pagare le bollette e fare la spesa?".

Se come freelancer stai bene ma poi non trovi più lavori come fai? Io non ce la facevo più con "Ma tanto qualcosa troverò sempre", il mercato è sempre in movimento, oggi puoi fare anche 10.000€ al mese per esempio e poi magari esce qualcos'altro e non lavori più..

Guarda, io potrei fare questa domanda...
E se non ti rinnovano il contratto da dipendente che hai, cosa fai?

Ormai anche se hai un lavoro da dipendente non hai chissà quali garanzie, eh...

lisbeth_ 27-11-2019 10:11

Re: progettare un futuro da freelance-worker
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 2378388)
C'é un errore di impostazione: l'idea di cercare un lavoro come rimedio ad una situazione che non si tollera (il lavoro a contatto con altre persone) invece che come percorso finale di un desiderio di autorealizzazione.
Si riesce laddove ci si sente bravi, laddove quello che si fa dà vita a sogni ed ambizioni. Non riesce e/o non si rimane soddisfatti se invece si cerca una scappatoia al malessere. Conviene invece imparare a fare i conti con l'ansia e, possibilmente a vincerla, per poi concentrarsi su quello che si vuole e in cui ci si sente bravi.

Muttley, io penso di aver lottato tanti anni provando a cimentarmi in lavori normali affiancando anche un percorso di psicoterapia, penso anche di aver sviluppato una serie di miglioramenti di cui vado fiera...però questi miglioramenti non bastano mai nel contesto del lavoro, e ovunque sia andata ho lasciato insoddisfazione e sensazioni di disagio.
Penso che sia un segno di maturità arrivare a comprendere i propri limiti, accettarli, e lavorare sulle proprie virtù e in ciò che si riesce meglio: io riesco meglio nei lavori in autonomia e che non richiedono capacità di interazione e collaborazione.
Tra l'altro perderei lavoretti che neanche sono definibili formalmente lavori, quindi non starei perdendo niente di che. Nonostante anni di esperienza, risulto ancora "inoccupata" perchè la mia esperienza si limita a mille forme di tirocinio, volontariato, servizio civile etc etc...quindi per lo stato italiano io non ho mai lavorato.
Attualmente "lavoro" per una associazione, il che significa che ricevo un contributo spese come socia di un'attività che in teoria non dovrebbe essere a scopo di lucro. Lavoro part-time per una paga che di per se' è misera, e inoltre quando non servo mi lasciano a casa (e le ore non lavorate non sono pagate, yee). Poi mi trovo a lavorare con colleghi meno qualificati di me, ma che hanno quello sprint caratteriale che io non ho, questo crea notevoli problemi che mi mortificano..
che senso ha continuare così? il mese scorso ho portato a casa poco più di 400 euro. Ovviamente se lasciassi, non potrei prendere la disoccupazione perchè di fatto non sono occupata :)


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