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Esagerato senso della gerarchia
Credo di avere un eccessiva percezione dei rapporti gerarchici, nel senso che non riesco assolutamente a lasciarmi andare nei rapporti con le persone che per vari motivi occupano una posizione superiore alla mia. Anche qui mi tocca scomodare l'educazione impartitami in famiglia soprattutto da mia madre: lei ha sempre sostenuto che genitori e figli non dovessero intrattenere rapporti di amicizia e confidenza reciproca.
Mi ritrovo quindi oggi a sentirmi immobilizzato di fronte alle persone che mi incutono un senso di timore per il ruolo da loro rivestito. Questo mi è accaduto soprattutto con i superiori e con i colleghi più anziani. Non riesco a capacitarmi di come certe persone si atteggino con facilità e disinvoltura davanti a soggetti che stanno su un gradino più in alto rispetto a loro all'interno di una gerarchia aziendale per esempio. C'è qualcun altro che prova la stessa sensazione di paralisi in questo genere di rapporti? |
Hai difficoltà a rapportartici in generale? Esempio, ti da problemi parlare in maniera formale con un professore o un dottore oppure solo se devi avere una discussione confidenziale con queste persone?
Io ho il problema inverso, più c'è il distacco "status sociale" più mi sento a mio agio, quando la discussione diventa una sorta di rituale formale ricco di convenevoli, mi sembra di recitare un ruolo, di rimanere coperta in un certo senso, quindi sono a mio agio. E' la confidenza che mi spaventa, specie con i coetanei. |
Mi allineo a muriel. Ha detto benissimo,perchè nel rapporto "formale" tra "superiori" (e non tra pari) si Innesca un meccanismo di teatralità, si è Persone nel senso etimologico di "maschere". E' quando la maschera cade,che cominciano i guai..
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