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Quale diagnosi per i crackpots?
Ciao Forum,
Per chi non lo sa negli ambienti scientifici il cosiddetto "crackpot" è il classico "matto", la versione intellettuale dei terrapiattisti. Per capirci, è il tipo di persona che crede che Einstein abbia sbagliato tutto, che Newton non avesse capito niente e che solo gli "antichi" avevano una conoscenza ormai perduta. Non arrivano mai però a dire che questa conoscenza perduta era patrimonio degli abitanti di Atlantide e poi sono arrivati i rettiliani o cose così, quello è un tipo umano diverso e non ci rientrano. A loro interessa specificamente la fisica e cercano sempre di mettersi a discutere con chi la conosce davvero sul terreno scientifico. Qualche volta qualcuno si prende la briga di smontare con cura i loro deliri e niente, come se niente fosse accaduto. Tempo nemmeno una settimana ripropongono gli stessi "argomenti" e via da capo. Non si può dire che siano sordi perché la comunicazione avviene nel registro scritto ma è come parlare a un sordo. Altro tratto interessante e forse discriminante per un tentativo di inquadramento della malattia, è che a un certo punto la gente si stufa di rispondergli. Propongono per l'ennesima volta la stessa idiozia, nessuno risponde e allora si rispondono da soli dicendo che siccome nessuno ha risposto sono scappati tutti perché la forza dei loro argomenti mette in crisi i professoroni. Anche qui, qualcuno gli dice che se non hanno risposte è perché non meritano considerazione e parte il "anche tu sei come loro, avete tutti paura di me". Ovviamente incapacità totale di connettere passi logici non appena si esce dai loro preconcetti. Tirano fuori paralogismi che nemmeno il più fantasioso esperto di logica potrebbe concepire come esempi erronei per un libro di testo. Ora, così per curiosità e sapendo che è un gioco perché anche se qui ci fossero professionisti non farebbero una diagnosi a distanza: che malattia potrebbe essere? Escluderei un disturbo perché la compromissione della capacità di giudizio è seria e totale, anche se è settoriale. Probabilmente queste persone sembrano del tutto normali, non hanno episodi psicotici e nemmeno sembrano i narcisisti che sono (o almeno mi pare che questo tratto sia molto marcato dato che non accettano critiche) però è chiaro che nell'ambito del loro hobby tutte le funzioni mentali superiori sono compromesse o assenti. Alcuni insultano con parolacce ma probabilmente solo per sollecitare risposte. Direi che il tratto costante è ignorare ogni critica e riproporre ossessivamente gli stessi argomenti, e partire per la tangente affermando che mettono in crisi la scienza e quindi nessuno gli risponde. Insomma, sempre per gioco, come si potrebbero inquadrare persone del genere in ambito psichiatrico? |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
nn so un esperto ma qualcosa che coinvolge la paranoia secondo me .... complottisti e varie in genere si sposano bene con la paranoia
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Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Re: Quale diagnosi per i crackpots?
Disturbo schizotipico di personalità/Disturbo delirante.
Eventualmente altri disturbi in comorbilità che però sono secondari. |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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poi si sa la malattia di sto secolo è la ricerca d'attenzione quindi verrà da quel ramo di disturbi/conseguenze del nostro periodo. in pratica fanno finta per ritagliarsi un posto nel mondo .... faccio fatica a credere che siano " autentici" :sisi: |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
Io considero topic di questo tipo, con queste assurde fissazioni tassonomiche, non meno pericolosi e fuorvianti di quelli a tema redpill. Forse di più.
Con tutta la stima per pokorny. |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Non ho capito,se non sono complottisti/terrapiattisti,che tipo di teorie sulla fisica essi sostengono.
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Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Le teorie, anch'esse sono molto settoriali. Uno è fissato che il moto cicloidale spiega l'universo e siccome non lo trova trattato sui testi (per forza: al massimo è un esercizio non un concetto portante della Fisica) dice che non ne parla nessuno perché sono tutti intossicati dalle formule (tra parentesi è forse il più stupido di tutti). Un altro è fissato sull'idea che il tempo sia un fenomeno discreto e ogni tanto afferma che ha smontato la Relatività riducendola a un artificio matematico. Un altro ancora - anzi questa è più gettonata, sono almeno in tre - pensa che reintroducendo l'etere nella Fisica si potrebbe conciliare la relatività con la meccanica quantistica (chi ne mastica sa che è un problema enorme e ci lavorano migliaia di persone, al momento senza alcun risultato, poi arriva l'outsider con la terza media e risolve tutto...). Ah, dimentico uno che è convinto che l'Elettromagnetismo classico sia sbagliato e quando gli si fa notare che se può scrivere con un PC, è perché questo è basato sulle leggi che contesta, anche lui grida al complotto: non si può ammettere che la scienza sbaglia e così via. Come vedi sono enormità per chi mastica un po' di Fisica e ingegneria, ma nell'economia globale del Mondo e delle tante discipline e problemi, e soprattutto nella vita di relazione, è una goccia nell'oceano. Il complottista classico si potrebbe tradire nella vita quotidiana; magari ci passeggi insieme, vede una cosa strana, pensa che sotto c'è Soros che ha pagato agenti per distruggere l'occidente e magari te lo dice se non altro per vedere come la pensi e se anche tu fai parte del Grande Disegno per eventualmente metterti entro cordone sanitario (dal suo punto di vista). Ma questa gente qui sicuramente appare normale sotto tutti gli aspetti, salvo che sono fissati con delle loro idee afferenti a una specifica disciplina. Una cosa che ho notato è che sono tutti in qualche modo dei falliti, e ovviamente non lo dico certo da un piedistallo, io accetto di non essere un genio ma altri non lo accettano. Persone che volevano diventare famose e sono finite su professioni di ripiego, persone a cui la vita ha detto male, nel senso che volevano studiare e si son dovuti mettere a lavorare per aiutare la famiglia (ovviamente queste ultime le capisco di più e le bastonavo di meno). Ogni tanto lanciano mezza frase sul loro vissuto e c'è sempre questo schema qui. Per questo penso sempre che ci sia una vena di narcisismo nei loro disturbi mentali, che poi innesca la malattia (perché per me restano malati seri). |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Last but not least mio padre e mio fratello hanno (meglio: mio padre aveva) tratti caratteriali non dissimili: si sentono i soli al mondo ad avere la capacità di pensare. Per questo mi pare umano chiedersi: ma questa gente cos'ha nella testa? Forse sapere le cose in parte le esorcizza; se mai questa è una debolezza pazienza, sono un essere umano anche io. |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
Aggiungo solo che la tassonomia medica è detta nosografia.
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Forse non hanno nessuna malattia, ma hanno trovato in queste teorie una strategia per sopravvivere alla propria frustrazione. |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Le diagnosi psichiatriche (attualmente) vengono formulate esclusivamente sulla base di un'analisi dei sintomi, peraltro osservati e valutati "ad occhio". Nessun'altra branca della medicina è così pressapochista. E' un problema noto e dibattuto, perché ignorarlo? Che dire, per portare qualche riferimento autorevole, della presa di posizione, qualche anno fa, di Thomas Insel, direttore del NIMH (!)? https://www.nimh.nih.gov/about/direc...iagnosis.shtml O delle roboanti dimissioni di Loren Mosher, nel '98 (ma le motivazioni sono ancora più che attuali), dalla presidenza dell'APA? https://www.moshersoteria.com/articl...tion-from-apa/ Un po' di cautela, soprattutto in un forum come questo, mi sembra francamente il minimo. (E, volendo spingersi un po' oltre, qualche domanda sulla sicurezza con cui operano normalmente gli psichiatri.) |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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E allora, spiegaci come curare le patologie senza un minimo di inquadramento nosografico (non necessariamente una diagnosi). Sono curioso. Comunque le diagnosi psichiatriche vengono formulate in base a: anamnesi, clinica (segni, sintomi, parametri, osservazione dell'evoluzione della clinica nel tempo) ed eventualmente test. |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
Un giorno non molto lontano :bene: https://youtu.be/bNtdpq6dfbI?t=23
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Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Il perché del comportamento di queste persone mi è chiaro; come avevo detto ogni tanto dicono qualcosa di loro e il quadro che ne emerge è evidente, quindi dal punto di vista di voler capire sapevo già tutto. Però penso che in alcuni individui un certo vissuto diventi poi una patologia della qualche non vedo motivo di non parlare. Posso convenire che in un forum del genere possano esserci effetti collaterali di un topic come questo. Ma l'unico che posso immaginare è che si possa pensare che una malattia diventi motivo di derisione ma mi pare che non ci si sia mai arrivati, al massimo sottovalutazione. Poi nel momento in cui i personaggi di cui parlo si iscrivessero ipoteticamente al forum e io e/o qualcun altro iniziassimo a dargli contro in modo cattivo, "accusandoli" della loro malattia è ovvio che ci sarebbe un motivo concreto di sollevare critiche. Dopo questo post in poi la mia intenzione sarebbe non dire più nulla perché poi potrebbe sembrare che io voglia sempre controbattere, avere l'ultima parola e non credo di essere il tipo né ho motivo di farlo con nessuno, a maggior ragione con te. Ho solo ricordato e sviluppato punti che sono stati sollevati e sui quali pensavo di avere qualcosa da dire. Poi se la discussione dovesse spostarsi su altri temi afferenti ovviamente se avrò da dire qualcosa lo farò. |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
Non vedo il senso di fare diagnosi a distanza su gente di cui si conosce poco o nulla.
Anche perché poi il "gioco" si potrebbe estendere: quelli che continuano a credere alle balle di certi politici come li vogliamo diagnosticare? e così via. |
Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Re: Quale diagnosi per i crackpots?
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Penso che non hai risposto alla mia domanda, e sarei curioso di sapere anche il parere di Insel e Mosher a riguardo. Sono d'accordo con Insel quando dice di non considerare il DSM come la bibbia della psichiatria. Per quanto riguarda la seconda parte, sbagli. Esistono degli esami strumentali e di laboratorio: il problema è che i risultati non sono né sensibili né specifici, quindi non possono essere considerati di rilevanza nella diagnosi. In psichiatria (come anche nelle altre branche della medicina) può accadere che lo stesso caso clinico venga valutato diversamente da diversi specialisti. Ciò è dovuto al limite intrinseco della psichiatria: la ristrettezza delle conoscenze in ambito psichiatrico. Se sommi il tutto, ottieni una difficoltà notevole nell'inquadramento diagnostico (che abbia una certa accuratezza rispetto al caso clinico in esame, perlomeno) e nella progettazione di un piano terapeutico adeguato. |
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