J o k e r
solo per sfogo.
Mi è piaciuto un casino e mi si è inchiodato dentro. Arthur è un malato mentale che soffre fisicamente del suoi disturbi. Sono così violenti che superano la loro soglia celebrale e si manifestano fisicamente sul mondo. Non ci sono lati positivi, non è un genio della matematica o un asperger dalla memoria fotografica, non ha nessun talento su cui aggrapparsi e la sua mente è confusa e non comprende il mondo intorno a lui. Esiste un concetto che dobbiamo imparare tutti crescendo, che il mondo è crudele e le persone vogliono farti male senza un motivo. Arthur non capisce il perchè, non è ingenuo, o buono, ma non lo accetta e ogni volta che subisce non comprende il perchè dell'aggressione. Il solo motivo per cui viene aggredito è che il suo dolore e i suoi tic lo svelano al mondo come un'individuo fragile, questo basta. L'ambientazione è una Gotham senza Batman, il peggio di Detroit, San paolo, New York e Los Angels rinchiuso in un lager di strade vie e traffico dove non esiste scampo per nessuna forma di umanità. Arthur sa di essere malato e fa quello che gli viene detto di fare, si fa seguire da una psicoterapeuta, prende i farmaci, lavora, persegue anche i propri sogni, vive positivo come viene sempre detto a tutti. Vive con una madre malata e sola, che passa le giornate con la televisione come unica presenza dalla mattina alla sera. Anche la madre, con la sua fragilità e la sua alienazione è un peso per Arthur. Come capita quando gli adulti sono costretti a vivere con i loro genitori vecchi e malati, ma non può odiarla, e così la subisce e la cura, con pazienza e amore, giorno per giorno. Arthur non riesce ad afferrare che il male della città, del mondo e della sua vita non è una questione personale ma universale, crede che quello che accade a lui sia privato e non collettivo. Se fosse stato sano avrebbe potuto cogliere le occasioni che la vita gli mostrava davanti perchè nonostante tutto riesce a portare il proprio personaggio in televisione, nel programma di maggior successo della città. Ma la malattia si nutre della sua vita come un cancro, e divora la sua personalità erodendolo fino a non lasciare più nulla. Arthur reprime sè stesso e i propri impulsi distruttivi minuto dopo minuto, odia l'universo con un livore che non risparmia nessuno, si aggrappa a tracce di una normalità che si sfugge dalle mani, urla aiuto, ma nessuno viene in suo soccorso. Ciò che uccide la sua persona non è il crollo della sua vita ma l'indifferenza delle persone, che lo lasciano solo. La scena in cui piange di notte e fuma una sigaretta dietro l'altra e cerca di dormire e non trova pace è straziante, per me è stata l'ultima traccia della sua coscienza che veniva divorata dall'infezione, lucida di quello che gli stava accadendo, come un'animale che sente un parassita che lo divora mentre è ancora vivo. Poi Arthur si perde, non trova la forza di lottare, diventa altro. Qualcosa di cui avere veramente paura, perché è un corpo che si muove sotto la spinta di una psicosi incurabile, che sembra ancora una persona ma non lo è più. Non è un'agente del caos, un ribelle o un'antieroe, quello che Gotham vede in Arthur è solo la volontà di un cambiamento, un'inferno purificatore e momentaneo, mentre la persona che danza sotto i fumogeni, con la bocca sporca del suo stesso sangue non percepisce neppure più i concetti basilari dell'umanità. Alla fine non copre più il suo tic con vergogna. Qualsiasi cosa abbia preso i panni di Arthur vive senza freni la sua condizione, liberato definitivamente di ogni pretesa di normalità. Il presentatore lo chiama Joker per denigrarlo, ma Arthur aveva chiamato il personaggio che interpretava Carnival... The world that comes apart Has no single heart When life is stranger Wheel and call Clawed dreams all In the name Of carnival |
Re: J o k e r
Questo film è già diventato di culto.
Io vado a vederlo domani, poi magari passo per un commento. ;) |
Re: J o k e r
Io non ce la faccio a vedere questi film. Come Arancia Meccanica, che comunque ho visto per intero. Non ce la faccio.
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Re: J o k e r
fammi sapè che ne pensi
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È la storia di una malattia mentale e di emarginazione, isolamento dalla società con conseguente esplosione della follia. Se lo vogliamo paragonare ad Harley quinn meglio che prima vediamo il film
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Re: J o k e r
Il meno fumettoso tra tutti i cinefumetti, a me è piaciuto, se ci si aspetta spettacolarità o umorismo qui però non ce n'è, probabilmente questo genererà una parte delle critiche.
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Re: J o k e r
Non si trova in streaming? :pensando:
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Re: J o k e r
Anche a me è piaciuto molto. Certo è che è un film strano. Non è proprio un cinefumetto: se dovessi associarlo a qualcosa, penserei a Taxi Driver. Vedere raccontata una storia così mi ha sorpreso un po', e immagino che l'origine fumettistica l'abbia resa meno d'impatto e più digeribile.
L'esaltazione della violenza non mi sembra che ci sia, anzi, questa è dipinta come unica valvola di sfogo possibile per una persona che non trova pace, e non riesce proprio a trovare una sua dimensione, entrando in conflitto, in modi meno che definitivi. Quella di Arthur non è un'esplosione di follia, ma il ribaltamento di un'inibizione fortissima ("Per tutta la vita non ho mai saputo se esistevo veramente"). Dopo la sua decisione di cambiare, vederlo muoversi ed esprimersi in quel modo così elegante ed efficace (e riscuotere consensi) è un vero piacere, e credo sia per questo che affascina le persone "annoiate" di cui parla brisbian. |
Re: J o k e r
"Sono io o stanno tutti impazzendo?"
Notare la sofferenza quando sale le scale aggrappandosi con le unghie e con i denti a una parvenza di normalità mentre alla fine quando abbraccia la follia scende dalle scale ballando, sprizzando gioia da tutti i pori. Mi spaventa la piega che ha preso la mia vita... |
A me ha devastato l'anima. Un film troppo reale pur essendo un cinecomic. Una atmosfera malsana, densa e pesante, una Gotham che pare una deprimente New York anni 70, grigia e alienante, dove ci si perde. Lui che perde progressivamente il contatto col resto del mondo e non si sa bene quanto sia vero di quel che succede intorno a lui. Devo rivederlo assolutamente. E se non danno l'oscar a quell'uomo bisogna protestare
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Re: J o k e r
Avevo proposto di andarlo a vedere insieme..nessuno mi ha risposto
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Re: J o k e r
Lo vedrò giovedì al cinema. Credo mi piacerà
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Re: J o k e r
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Non l'ho ancora visto, e non so quando lo vedrò, e se lo vedrò. Non ho nessuno con cui andare al cinema. Vorrei vederlo in streaming sul Pc. Ma credo che ancora non si trova. Comunque sono d'accordo con chi dice che questo personaggio ha un po stufato, che se ne sta abusando, perché vedono che attira, e che vende bene.
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Re: J o k e r
Mi hanno proposto di vederlo, ma boh, non me ne frega niente.
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Re: J o k e r
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Re: J o k e r
È più una violenza da Taxi Driver, che da Arancia Meccanica.
A me è piaciuto molto dal punto di vista stilistico, oltre che della recitazione di Joaquim Phoenix. Il contenuto sì, è ben raccontato. Sicuramente innovativo e più approfondito rispetto ai precedenti Joker. |
Non capisco chi dice eh basta con sto joker e sti così dei fumetti. Ma questo film avrebbe senso di esistere anche senza chiamarli joker Thomas Wayne ecc. E proprio un film indipendente da tutto quell' universo e unico. È come vedere un film di Scorsese per farci capire. Pare già un cult, tra l'altro ha vinto pure il leone d'oro a Venezia e ce ne passa prima di premiare così tanto un classico film su batman & co
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Re: J o k e r
Non l'ho visto, ma sono convinto sia abbastanza una cagata sopravvalutata.
Tra i film di Venezia, invece, mi aspetto grandi cose da The Painted Bird, film in bianco e nero di un regista della Repubblica Ceca della durata di quasi tre ore, che - stando a una recensione letta - riecheggia fortemente Tarr e Tarkovskij. Inoltre, questa dichiarazione del cineasta promette molto bene: Marhoul ha dichiarato di essersi ispirato a film come Marketa Lazarová (1967) e Údolí vcel (1967) di František Vláčil, L'infanzia di Ivan (1962) e Andrej Rublëv (1966) di Andrej Tarkovskij, e Va' e vedi (1985) di Ėlem Germanovič Klimov, il cui protagonista Aleksej Kravčenko ha un ruolo nel film |
Re: J o k e r
A leggere le recensioni mi pare sia stato abbastanza stroncato dalla critica. Non penso, dunque, di andare a vederlo al cinema; aspetterò altre fonti. :pensando:
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Ieri dopo la visione c'è stato un applauso generale, secondo me vale la pena
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Re: J o k e r
Per apprezzare “Joker” credo che tu debba aver vissuto qualcosa di traumatico nella tua vita (e credo che la maggior parte di noi lo abbia fatto) o da qualche parte della tua psiche ci deve essere la conoscenza della vera compassione (che di solito deriva dall’aver vissuto qualcosa di traumatico, purtroppo). Un esempio di pericolosa compassione potrebbe essere, ad esempio, fare un film sulla fragilità della psiche umana, e renderla così cruda, brutale mettendo in mostra la violenza, che quando si lascia il cinema non solo non si vuole ferire nessuno, ma si vuole disperatamente una risposta e una soluzione ai problemi di violenza e salute mentale che sono sfuggiti al controllo intorno a noi. Questo film ti colpisce e solo nel dolore facciamo qualcosa per cambiare. È tutto nell’ironia del trauma – una sottile linea di confine tra il risentimento di voler ferire la società per averti sottratto di una vita decente, per non averti protetto, e l’accettazione di ciò che si avverte come sensazioni sconosciute con l’essere meno rigidi verso quegli altri che sembrano freak nella nostra epoca di giudizio, e nella dannazione digitale.
Come i bambini della scuola media: ragazzi, loro possono solo essere meschini. Senza ragione alcuna. E, a volte, quei terribili ragazzini di internet fanno crescere un male in qualcun altro che si scatena molto più tardi, quando tutti fingono che siamo tornati tutti alla normalità, quando tutti pensavamo che il male fosse semplicemente momentaneo. Abbiamo l’abitudine di odiare e ostracizzare e dividere e spazzare i nostri problemi sotto il tappeto. Joker, è semplicemente sollevare il tappeto e guardare sotto di esso. Niente di più. Niente di meno. È lì. Cit. |
Re: J o k e r
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Re: J o k e r
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per questo avranno usato la figura del joker come il tizio schiacciato dalla società che reagisce , immagino . nn credo per aizzare la violenza degli emarginati , piuttosto per dare voce a chi viene calpestato ..... poi gli imbecilli in giro nn capiscono i film e usano i film come scusa per fare cazzate -.-. come è successo con l altro film dove uno ha sparato in sala cinema -.- , certi film so sprecati da far vedere in giro |
Mi è venuta voglia di vederlo.
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Re: J o k e r
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Parlando di cliché, anche pensare che chi apprezzi un film del genere debba essere per forza "affascinato dai sociopatici" è esso stesso un cliché. Se non apprezzi i film che mostrano il percorso psicologico che porta dal disagio alla violenza (non sto dicendo che questo lo sia, ma mi riferisco al tuo giudizio su questo genere di rappresentazioni), immagino non apprezzerai neanche Shakespeare, o almeno non Amleto e Macbeth, per dirne solo due a caso che seguono lo stesso "cliché". Tutti affascinati dalla sociopatia gli spettatori del Bardo? |
Re: J o k e r
Non sono una fan di batman, penso di averne visto forse solo uno da piccola, ma a leggere questi commenti pare discostarsi e usare la figura del joker per narrare anche altro fuori dagli schemi del mondo dc.
Se lo becco gli do un'occhio ( adorando poi joaquin phoenix ). ps. definire un film una cagata da un trailer, quando poi manco si è capito di cosa parla il film ( a dire di coloro che l'hanno visto ):interrogativo: Dire semplicemente che una cosa non attira, che non è il nostro genere, che batman e joker ci fanno cagare? no, da 7 spezzoni in croce si capisce tutto. Scema io a vedermi i film quando dai trailer potrei subito capire se una cosa è bella oppure no:interrogativo: |
Re: J o k e r
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E di sicuro non basta per poterne dare un giudizio meditato o parlare di banali cliché e cose del genere. La resa cinematografica non è riducibile a quattro scene tagliate in croce: ci sono registi che si sono esauriti per tagliare qualche scena su ore di filmato, figuriamoci se gli avessero detto che il loro film sarebbe stato giudicato da tre minuti di montaggio. |
Re: J o k e r
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poi cmq in generale ghotam puo essere vista come una società attuale allo sbando , tipo una caricatura della nostra società , manco poi tanto caricatura :sisi: |
Re: J o k e r
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ovviamente mica uno deve esaltarsi per ste cose . i personaggi bukowskiani so leggermente diversi , vivono ai margini della società e nn vogliono ne farne parte , ne modificarla e nn so manco "cattivi" solo menefreghisti e tirano a campare XD barfly è l'esempio perfetto :sisi: stupendo XD |
Re: J o k e r
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parli di argomenti che non conosci neppure di striscio...joker come batman si è evoluto in mille modi diversi dalla sua fondazione, grazie anche al fatto che non ha origini. poi farò il nerdone di turno, ora non ho tempo, ma piazzerò un paio di passaggi del personaggio. |
Re: J o k e r
L'ho visto al cinema,è il capolavoro di cui si è sentito parlare?No!
È un buon film?Assolutamente,se togliamo il fattore "Joker"sarebbe una buona lettura della società di oggi,il lavoro che se non ce l'hai(anche schifoso)ti condanna alla povertà,che di conseguenza non ti permette di essere curato,l'indifferenza c'è tra gli esseri umani pronti a sopraffarsi(vedi il collega bastardo di Arthur),il fatto di non avere nessuna skill sociale(la vicina di casa con cui Arthur ha una "relazione")che ti porta alla solitudine. Questo film è uno specchio e io un po' mi ci sono specchiata! |
Re: J o k e r
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Re: J o k e r
sarebbe bello.. mi sono sempre chiesto, ma tanta gente che si ammazza per colpa del sistema, non potrebbe fare come lui? cosa avranno mai da perdere? io ci penso spesso.. pedinare nella notte qualche politico corrotto o un industriale senza scrupoli, magari di ritorno da qualche orgia, e fracassargli il cranio con una chiave inglese gigante. con tanto di maschera e firma, ovvio.
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Re: J o k e r
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Re: J o k e r
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se poi è proprio impossibile massacrare il miliardario uno potrebbe pure accontentarsi della testa di cazzo di turno. XD |
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