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Ansia che ti porta a rinunciare
Ciao ragazzi, tempo fa mi ero presentata sul vostro sito trovandovi per caso ma soprattutto per fortuna..
Ho 26 anni e ho seri “limiti mentali” che mi portano puntualmente a rinunciare a tutte le occasioni che mi si presentano. Molto più concretamente succede questo: mi iscrivo alle offerte lavorative della mia città e poi, quando, e se ,vengo ricontattata, rifiuto sempre cercando di convincere me stessa che tanto non ne valeva la pena. Attualmente, sono esattamente tre settimane che sto frequentando un corso ( CHE PREMETTO HO PENSATO PIÙ VOLTE DI MOLLARE come mio solito e come tantissime altre cose che non ho portato a termine ) che alla fine mi porterà ad essere assunta presso un call center di assistenza clienti. Inizialmente ogni cosa mi entusiasma ma poi, quando sta arrivando la fine, non vedo l’ora che termini. Mi spiego meglio: venerdi il corso finirà e io non vedevo l’ora.... quando però oggi ho saputo che l’azienda intende contrattualizzare direttamente da Lunedi mi è mancata la terra sotto ai piedi. Cosi si crea ogni volta un circolo vizioso: inizio a pensare che non ne vale la pena, che se mi chiamano per lavorare non accetto, che tanto ho in progetto un bambino con il mio compagno e allora sarebbe inutile e cosi via. È proprio quello che mi capita sempre e che mi sta capitando oggi. Penso, rimuggino, e inizio a convincermi che sto meglio a casa, a fare le mie cose con calma, con i miei tempi e ritmi etc..poi però come da contraddizione vivente che sono, se le pochissime amiche che ho trovano lavoro subentra l’invidia. In sei anni di ricerca attiva di lavoro non sono mai durata presso un’azienda più di un mese. Nonostante ciò non riesco a classificare questo mio limite. Sento che è paura mista ad ansia di paragone tra me e i colleghi, sento che è anche la voglia di rimanere dove sono senza cambiare le mie abitudini ma non so spiegarla. Sono stata da una psicologa in passato che però non ha risolto il mio problema. Vedo le altre persone al corso insieme a me che sono così positive, cosi cariche cosi integrate, cosa che io non riesco ad essere ma nemmeno sotto sforzo. Sento amici e conoscenti dirmi le solite frasi di rito “ma dai provaci almeno” “ma vedrai che impari” che onestamente non mi cambiano il modo di pensare. Soffro molto per questa cosa perché non porto mai niente a termine. La scuola superiore è stato l’unico mio traguardo conseguito per il resto è stato tutto un succedersi di rinuncia all’università, rinuncia alla vincita di concorsi etc.... Spero che qualcuno come me possa capirmi e magare chiacchierare un po’ insieme 😊 |
Re: Ansia che ti porta a rinunciare
Anch'io spesso vengo bloccato dall'ansia e dalla paura, più che altro perché a quasi 40 anni sento che non sarà facile riciclarsi nel mondo del lavoro dopo aver lavorato tanti anni nella stessa azienda. Spesso non mando le candidature o non partecipo a concorsi pubblici perché penso che sia inutile o perché mi assale la paura di trovare persone scorrette sul nuovo posto di lavoro oppure ancora per le difficoltà che comporta un trasferimento.
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Però vedi mi sembra di capire che almeno tu al contrario mio hai lavorato anni presso un’azienda... io invece proprio non comincio nemmeno. 🥺 |
Re: Ansia che ti porta a rinunciare
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Re: Ansia che ti porta a rinunciare
Io ho una paura tremenda di ritrovarmi in situazioni simili a quelle passate (ho subito mobbing) mi sta veramente creando frustrazione questa cosa perchè vorrei trovare qualcosa in cui non si debba sempre litigare con colleghi stronzi etc...sento che non riuscirei a resistere molto a lungo senza avere ripercussioni nervose (come è successo, ho avuto diversi attacchi di panico nell'ultimo anno) però se parli con qualcuno ti dicono che alla fine funziona così dappertutto e devi accettarlo, e questo mi blocca. E' molto frustrante.
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A me spaventa soprattutto la competizione.
In ogni ambito. Mi sento sempre in competizione con tutti. Inizio a pensare che i miei colleghi di corso saranno sicuramente meglio di me, che io sarò come al solito in situazioni di difficoltà e nessuno sarà lì pronto ad aiutarmi. Mi mette angoscia sentire dire che in linea dovremo essere veloci, che dobbiamo raggiungere gli obiettivi mensili, che una telefonata con un cliente non deve durare più di un tot etc etc... A me la difficoltà lavorativa e gli ostacoli mi portano sempre e puntualmente a rinunciare. Anche quando si parla di stipendio alto come in questo caso... |
Re: Ansia che ti porta a rinunciare
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Re: Ansia che ti porta a rinunciare
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Re: Ansia che ti porta a rinunciare
Ti capisco. Io evito di mandare i CV direttamente.
Mi vergogno a dirlo ma è un po' di tempo che penso di voler fare la mamma a tempo pieno un giorno. Il problema é che ne i miei genitori, ne tanto meno quelli del mio compagno, lo permetterebbero. Alla fine il lavoro é il mio grande blocco... so che ti rende indipendente... ma a volte penso che se potessi essere "casalinga" starei bene. Certo ... non avrei affrontato il mio problema. Ma almeno starei bene mentalmente. |
Re: Ansia che ti porta a rinunciare
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Eviterei come purtroppo fanno tante di fare figli perchè "devono" o per poter poi farsi mantenere. Rischi di diventare più infelice tu e rendere infelici loro. |
Re: Ansia che ti porta a rinunciare
No quello non lo farei.
Ma non é vista benissimo come idea... Penso di poter essere una brava mamma... poi vabbè nella vita niente é sicuro tranne la morte XD |
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Re: Ansia che ti porta a rinunciare
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Io e il mio compagno stiamo insieme da tredici anni, ero piccolissima quando ci siamo fidanzati, quindi nel mio caso, il figlio, è proprio un desiderio che è venuto spontaneo..è forse l’unica cosa che non uso come scusa per non lavorare.
Il problema è tutto il resto. Io vivo costantemente nell’indecisione quando si parla di lavoro.. Ancora oggi nonostante siano passati giorni da questo mio post, continuo a pensare se accettare o meno. Ogni volta che rifiuto sento un misto di fallimento, sconforto e subito dopo mi sento sollevata... Come se aver rinunciato mi abbia tolto di mezzo un problema. Se volessi potrei fare la casalinga ma purtroppo io penso sempre ad un domani, e quando ci penso, lo faccio sempre in negativo. Comincio a chiedermi quando moriranno i miei genitori, quando mi troverò da sola se finirò nel baratro e questa ossessione mi porta a cercare lavoro che però poi rifiuto. Non saprei spiegarlo nemmeno io. Il mio corso finirà venerdi.... ancora oggi non saprei cosa rispondere se mi offrissero di firmare il contratto. Poi, non so se a qualcuno di voi accade ma alzarmi alle sei la mattina e non poter rimanere a casa mia, sola, assorta nei miei pensieri e nella mia routine mi manda in tilt. È un ostacolo che può sembrare stupido ma quasi insormontabile per me |
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Re: Ansia che ti porta a rinunciare
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